Prime Esperienze
La prima volta da sola
di Liberty2
28.04.2018 |
17.420 |
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"Rimango affacciata guardando l’auto di mio marito e penso a questa mattina, a lui sdraiato nel letto con il cazzo duro e la voglia di me che lo divora, ..."
Questo mondo mi piace molto. Amo conoscere gente nuova e spesso organizzo insieme al mio inseparabile compagno di vita e di giochi piacevoli incontri.Malgrado sul nostro profilo sia chiaro il fatto che non cerchiamo singoli, un giorno mi imbatto in un ragazzo – Marco - con cui scatta subito un buon feeling, non è uno di quelli insistenti, non è mai volgare, mi piace come si pone nei mie riguardi, mi fa sentire donna, mi corteggia alla vecchia maniera, anche se sembra essere interessato più a me come singola, che a noi come coppia. La cosa non mi fa impazzire, la mia sintonia con mio uomo è totale e prevede al massimo un gioco a tre, mai pensato di giocare in maniera separata dal mio uomo, però lui si insinua nella mia mente, così quando mi propone una situazione particolare, la cosa mi intriga e decido di parlarne subito con mio marito.
L’idea di Marco è quella di organizzare un incontro solo tra noi due: “dove il tuo uomo ti porta ad un colloquio di lavoro, molto molto importante per te. Ti accompagna, ma non entra. Rimane fuori in auto ad aspettare, sperando che il “colloquio” vada bene…”
Mio marito subito ride della proposta, dice che il tipo è sicuramente audace a proporre ad una coppia unita come la nostra una situazione del genere, però, mentre lo dice, vedo una strana luce nei suoi occhi.
È la stessa luce che ho anch’io: la cosa ci intriga. Eppure non abbiamo mai giocato separati, non è mai nemmeno stata presa in considerazione l’ipotesi. Inoltre se mai decidessi di farlo, la prima volta lo farei con mio marito fuori in auto ad aspettarmi?!?
Passano un paio di giorni dalla proposta, poi un giorno mentre facciamo l’amore, mio marito mi sussurra all’orecchio: “e se accettassimo la proposta di Marco?!?”
Non posso credere alle mie orecchie! E nemmeno al mio corpo, mentre sento questa frase, mi scoppia dentro un orgasmo fragoroso e inaspettato! È la prova che serviva, il mio corpo aveva deciso per me: ora dovevo passare all’azione.
L’appuntamento viene fissato per il lunedì seguente; non mi resta che entrare nella parte. Il giorno dell’incontro arriva in fretta, mi sveglio e nervosamente comincio i preparativi, sono molto emozionata e un sacco di dubbi mi assalgono mentre mi faccio una doccia... Mio marito si rende conto del crescere della mia voglia, mi scruta con circospezione dal letto e mi guarda attentamente mentre mi vesto. Sono arrapante devo proprio ammetterlo: camicetta bianca, gonna nera, autoreggenti, scarpe di vernice nera con suola rossa e tacco spillo e un filo di perle.
Mentre mi vesto con grande attenzione, sono intrigata dall’eccitazione che si sta sprigionando nella stanza: da un lato mi sembra di sentire il timore di mio marito verso questa mia voglia, dall’altro mi accorgo che la sua eccitazione è ben presente e visibile sotto le lenzuola. Lo provoco chiedendogli cosa prova. Lui risponde scostando il lenzuolo dalle gambe e mostrandomi la sua virilità in tutto il suo splendore! Mi piace la scena che ho davanti… sono pazza di quel pene che tante volte mi ha trastullata! Mi piacciono la sua forma e le sue dimensioni perfette per la mia fighetta, il suo colore, il suo odore…
Mi chino sopra di lui, lo accarezzo dolcemente con la mano destra, poi lo scappello con la sinistra e me lo infilo in bocca con destrezza! Mmmm quanto mi piace leccarlo tutto, sentirlo scorrere nella mia bocca bagnata, sentire la temperatura di quella calda cappella!
Lui sembra proprio gradire, allunga subito le mani sul mio culo. Che porco! so già dove vuole arrivare… allora mi divincolo, lo lascio lì con il suo membro eretto e bello lucido di saliva, non gli permetterò di rovinarmi la mise preparata con tanta attenzione. E poi per oggi i patti sono chiari, lui deve aspettarmi fuori in auto, anche se la cosa non gli piace molto. Di solito gestisce lui le situazioni, ma questa volta è diverso e, malgrado tutto, si vede che questo fatto lo eccita.
Durante il viaggio non parliamo, è un silenzio carico di eccitazione e di timore, l’auto corre veloce per le vie del centro e una musica lounge ci rilassa.
Siamo arrivati sotto il palazzo indicato nel messaggio, trova subito parcheggio dall’altro lato della strada, così lo saluto e mentre esco dall’auto mi sale la gonna: lui nota che non porto le mutandine… prima nel letto non si era accorto di questo piccolo ma fondamentale dettaglio.
Lui, che mi conosce bene, sa che se non ho messo l’intimo vuole dire che sono decisa ad andare fino in fondo! Il sangue gli va alla testa, ma con un sorriso tirato mi augura un in bocca al lupo!
Quelle parole seguite a quella presa di consapevolezza mi danno una scossa, a breve finirò davvero tra le fauci di un lupo?!?
Non sono alle prime armi, tutt’altro, ma questa è la prima volta che sarò lì senza di lui, penso mentre premo il tasto del citofono del palazzo. Sento una forte eccitazione impadronirsi di me: ho ancora in bocca il sapore del sesso di mio marito, ma ora mi sto bagnando immaginando quello che potrà succedere a breve con un altro uomo, quando una voce femminile mi dice di salire! Come una donna?!? Sono un po’ disorientata. Decido si salire per le scale in modo da prendere tempo, devo riflettere: questa novità non mi piace per nulla. Il rumore dei miei tacchi fa compagnia ai miei pensieri. Percorro la scalinata del palazzo di fine ottocento, guardando ogni singolo scalino in pietra…
Le pareti color crema alternate alle colonne in pietra mi rilassano la mente, questo posto mi piace, mi sento mio agio.
Suono così senza rifletterci ulteriormente il campanello e viene ad aprirmi una bella ragazza dall’aspetto molto professionale, capelli neri lunghi fino alle spalle, un tailleur grigio perla, un paio di occhiali con montatura nera da segretaria perfettina.
Mi guarda con rispetto e senza invadenza, però noto che analizza il mio corpo e mi sento scrutata da quegli occhi timidi ma curiosi. “Sono Michela. Piacere. il dottore l’aspetta nello studio”: mi dice indicandoti una porta in fondo al corridoio.
Sono sempre più confusa, non mi aspettavo una donna presente, penso a mio marito solo in auto, sono sempre più disorientata, non so cosa pensare... “Ma non si era presentato come singolo?!?” “chi è questa ragazza? La sua vera segretaria o la sua compagna di giochi?”
“Cazzo, gli accordi non erano questi!” penso tra me.
Decido comunque di entrare, voglio capire cosa mi aspetta. Un respiro, busso due volte, ma nessuno risponde. Giro allora la maniglia e chiedo il permesso di poter entrare…
Una volta entrata, lo trovo seduto dietro una scrivania mentre assorto lavora al PC. Mi guarda di sbieco, quasi con disinteresse... mi fa segno con la mano di sedermi. Il mio disagio aumenta, mi sento trattata come una preda: non sono abituata, la cosa mi inquieta.
Mi guardo intorno, è una stanza ben arredata con gusto classico. Una bella scrivania in ciliegio e dietro di lui c’è una bella libreria stracolma di volumi, alla mia sinistra, quasi di fronte alla porta, c’è una finestra dalla quale entra una bella luce primaverile. La finestra è socchiusa e si sente il cinguettio degli uccellini provenienti dal parco di fronte. Ancora una volta dopo un momento di disagio, trovo nuovamente l’equilibrio, così decido di stare al gioco.
Mentre lui continua a smanettare sul PC, mi alzo così dalla sedia e vado alla finestra.
La luce che filtra fa trasparire sotto la camicia bianca le mie forme, sento il suo sguardo su di me e la cosa mi piace e respiro quella meravigliosa aria di primavera: chissà cosa succederà?!?
Guardo la nostra auto parcheggiata in strada e penso a mio marito. Che cosa starà facendo? Sarà eccitato? Annoiato? Si arrabbierà quando gli racconterò tutto questo?
Ad un tratto il “dottore” mi chiede bruscamente: “Mi dica Signora, che cosa sa fare?”
Il suo tono è troppo secco, un po’ irritante, non mi piace, decido così di restare in silenzio... non mi giro nemmeno verso di lui, sono arrabbiata e un po’ delusa. Rimango affacciata guardando l’auto di mio marito e penso a questa mattina, a lui sdraiato nel letto con il cazzo duro e la voglia di me che lo divora, questo pensiero mi rilassa nuovamente, così d’istinto mi alzo la gonna con un movimento lento e sexy e butto in fuori il mio bel culetto senza slip ma incorniciato dalle autoreggenti.
La situazione si fa eccitante, penso “questa non se l’aspettava”.
Il silenzio si taglia con il coltello. Ho rimandato la palla nel suo campo e l’ho preso in contropiede… sono soddisfatta di me stessa.
Poi con voce provocante e chiudendo gli occhi gli chiedo: “E lei dottore cosa ha da offrire ad una giovane collaboratrice?!?”
Lo sento alzarsi e avvicinarsi a me da dietro, allunga le mani sui miei fianchi, sono forti e calde, scende sulle cosce stringendomi a se, mi accarezza l’interno coscia. È dolce e deciso, mi piace, butto indietro la testa, lui allunga in avanti il collo. cerco un contatto tra le guance, sento la sua barbetta. Ha un buon profumo, mi inebria questo contatto, sento di aver trovato l’intimità che avevo intuito di poter avere con lui quando l’ho conosciuto. Spingo indietro il culo fino a sentire il suo sesso. Lo sento duro, caldo, molto invitante.
La cosa mi piace molto, sto prendendo confidenza con questa situazione, sento la mia fighetta bagnarsi tra le sue dita, gioca con le mie labbra, indugia sul mio bottoncino magico con i polpastrelli, il suo tocco mi scalda, ma ora voglio di più. Cerco la sua bocca girando il collo in maniera anomala, ho bisogno di baciarlo, di leccare qualcosa, allora mi volto e gli infilo la lingua in bocca. Lui sente la mia lingua vogliosa, assapora la mia bocca bagnata. Io mi godo la sua, spessa e decisa. Nel frattempo le sue mani scorrono sul mio seno, indugia sui miei capezzoli turgidi. Mi libera dal reggiseno, si china a leccarli. Mmmm il mio capezzolo destro mi dona sempre momenti fantastici!
Sono in estasi, ma voglio di più, mi metto in ginocchio, gli slaccio i pantaloni, li faccio calare con delicatezza sulle caviglie, e mi trovo faccia a faccia con uno slip nero pieno di speranze e di eccitazione. Infilo le mani sotto l’elastico delle gambe partendo dalle cosce, incrocio subito i suoi testicoli, duri e glabri, per poi arrivare all’asta turgida, ma morbida al tatto. Anche se ancora non l’ho visto con i miei occhi, gli altri miei sensi non hanno dubbi, si tratta proprio di un gran bel cazzo. Come piace a me, non troppo grosso, ma duro, duro, saettante e con la cappella larga che disegna un piacevolissimo scalino rispetto all’asta.
Spingo le dita verso l’alto, aprendogli così l’elastico e … voilà, fuoriesce la punta arrogante di quel pene che avevo immaginato al tatto!
Lo guardo con ammirazione solo qualche secondo, il tempo di vederlo vibrare, poi alzo gli occhi verso l’alto a cercare i suoi occhi verdi che mi avevano colpito nelle foto e comincio a succhiargli il cazzo! Sono assatanata, lo voglio tutto dentro la mia bocca, lo lecco, lo ciuccio, lo ingoio fino in fondo, mentre lo cerco la complicità nel suo sguardo… Che meraviglia, non è più “il dottore” sgarbato di prima, ora è un uomo generoso, pieno di energia e di attenzioni per me! Sono al settimo cielo, la mia vulvetta è tutta un lago, ma ad un tratto sento uno “strano” mugolio...
Ma non è lui ad ansimare. È una voce conosciuta! È quella del mio uomo, di mio marito!
Guardo verso la porta socchiusa e lui è lì appoggiato allo stipite della porta e si sta gustando la scena. È insieme a Michela o meglio Michela è inginocchiata davanti a lui, in una posizione identica alla mia. Da quanto tempo saranno lì a sbirciare? Noto che è eccitato di brutto e stanno copiando i nostri movimenti: lei in ginocchio che spompina alla grande mio marito: che zoccola!
Marco si accorge di questa mia scoperta, mi strizza l’occhio e ci mettiamo a guardarli specchiandoci in loro. Sono nello stesso tempo sorpresa ed eccitata.
Continuo così a succhiarlo avidamente al mio dottore e mio marito se lo fa succhiare dalla zelante segretaria Michela. Pensavo di essere soggetto protagonista dell’incontro ed invece sono stata oggetto delle fantasie altrui. Che stronzi! I nostri due compagni hanno ribaltato il ruolo, regalandoci così un momento di grande piacere inaspettato. È proprio il caso di dire che rimango a bocca aperta, ma sorrido compiaciuta e decido di continuare il gioco dello specchio.
Mi alzo allora e mi appoggio alla scrivania buttando in fuori il culo, Michela fa altrettanto dalla parte opposta del tavolo. Siamo faccia a faccia. Il “dottore” allora mi infila da dietro il suo pene turgido e mio marito esegue lo stesso movimento pedissequamente. I due maschi cominciano a spingere, spingere, spingere, con movimenti lunghi e ben distesi, quasi in maniera sincronizzati… i nostri sguardi di femmine eccitate si incrociano, le nostre mani si stringono, mentre le nostre tette strusciano il piano di pelle della scrivania. Sento dentro di me il piacere crescere e ad ogni colpo di Marco e nello stesso tempo vedo, come se fossi davanti ad uno specchio, mio marito di fronte a me spingere con gusto. Il ritmo diventa frenetico, i due uomini si fondono nella mia testa in una unica persona: non so più chi mi sta scopando, chi mi sta facendo godere, ma francamente poco importa! Sono al settimo cielo, guardo nuovamente Michela e mai mi sono sentita più intima di così con una ragazza. Mi immagino il movimento dentro-fuori del cazzo di mio marito nella fighetta di Michela, identico a quello che Marco sta facendo a me. Stesse spinte, stessi movimenti, stessi mugolii. L’eccitazione sale parallela, le mani di noi ragazze si stringono sempre più forte, sento che stiamo per venire insieme, ancora un colpo, ancora uno, ancora uno e…. Booom!
Godiamo insieme, all’unisono, nello stesso istante, crollando con la pancia sul piano della scrivania, testa contro testa. Alzo gli occhi e vedo la faccia di mio marito, compiaciuta e sorridente.
Sorrido, non poteva esserci una “prima volta da sola” in migliore compagnia!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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