Prime Esperienze
La mia prima esperienza di sottomissione orale
di michiRM
12.08.2018 |
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Faccio una risata, un po’ perplesso ma contento di vederlo così eccitato all’ idea e lui fa: "ok dai adesso fammi un bel pompino che mi è..."
E’ arrivata l’estate e per fortuna c’è un po’ di tempo per riposarsi, pensare a vecchi ricordi e scrivere due righe sperando di fare cosa gradita. Oggi voglio raccontarvi la prima volta in cui ho riconosciuto il mio ruolo sottomesso, ed ho obbedito all’ordine del mio “padrone” di farmi usare da suoi amici. Il racconto è basato su un’esperienza reale, con piccole aggiunte narrative, non sostanziali. Qualche anno fa viaggiavo spesso per lavoro ed avevo conosciuto un uomo maturo, Alessandro (nome di fantasia) sui 55 anni che viveva in prossimità di un casello autostradale lungo il tragitto che mi trovavo a fare ogni lunedì e giovedì. Subito dopo l’uscita dal casello c’era uno svincolo che portava sotto al ponte (sopra passava l’autostrada). Il posto era molto buio e poco frequentato se non da lavoratori pendolari che lasciavano lì la macchina per proseguire il viaggio insieme. Spesso al ritorno dal lavoro, la sera verso le 18, facevo una piccola deviazione e mi incontravo con Alessandro sotto questo ponte. Arrivavo e parcheggiavo la macchina nel posto più buio, Alessandro era già lì che mi aspettava nella sua macchina. Appena spento il motore lui usciva dalla sua auto ed entrava nella mia. Il mio ruolo? A detta sua io ero la sua “succhiacazzi preferita”, dunque dovevo soddisfarlo con la bocca fino a concludere con l’ingoio di tutto il suo sperma. I nostri incontri seguivano da mesi il solito copione, due parole, un bel pompino, saluti e ognuno a casa con la propria macchina.
Una sera arrivo, parcheggio come sempre, vedo dallo specchietto un uomo uscire dalla macchina e venire verso la mia, lo riconosco e tolgo le sicure alla macchina, sale e ci salutiamo. Dopo poco lui prende il suo cellulare e mi fa vedere un video. C’era una ragazza in un gloryhole che faceva una decina di pompini a sconosciuti, tutti rigorosamente con ingoio. E lui commentava: vedi queste ragazze sono succhiacazzi nate, basta che metti un cazzo davanti la faccia a una di queste e lei fa il suo dovere senza farsi domande o chiedersi di chi sia, perché sono vere amanti del cazzo e della sborra. Io ascoltavo un po’ ferito nell'orgoglio, come se stesse per dirmi che io non fossi all'altezza della situazione, annuivo senza esprimere la mia opinione.
Allora mi fa: "tu faresti una cosa del genere? Io sarei molto orgoglioso di te se tu lo facessi"
E io: "l’idea è molto eccitante però sai, fare una cosa del genere con sconosciuti mi spaventa molto, non sai mai con chi hai a che fare, non credo che riuscirei."
Lui fa una faccia un po’ delusa, me ne accorgo e cerco di scusarmi: "mi dispiace, scusami sai che voglio fare di tutto per soddisfarti ma ho troppa paura".
Allora mi fa: "beh ma sai, questi che fanno i film in realtà mica sono sconosciuti, sono alla fine tutti attori", ed io: "certo".
Allora lui: "e se costruissi una parete di cartongesso in cantina con un buco e poi invitassi qualche amico? Solo gente fidata, che conosco bene e di cui ho la massima fiducia..Lo faresti?" e continua: "Per te sarebbero comunque sconosciuti ma se ti fidi di me dovrai fidarti anche di loro. Che dici?"
Sinceramente a livello di fantasia la cosa mi eccitava, certamente mi spaventava, ma la ritenevo praticamente impossibile da realizzare. Allora per vederlo soddisfatto e contento gli dico: "sì certo lo farei con molto piacere";
e lui tutto eccitato: "brava,vedi che anche tu sei nata per succhiare cazzi ed io voglio essere orgoglioso di averti trovata, di averti fatto capire quale è la tua vera natura e il tuo ruolo nel mondo" e continua: "voglio condividerti con i miei amici e sentirli dire che sei la più brava."
Faccio una risata, un po’ perplesso ma contento di vederlo così eccitato all’ idea e lui fa: "ok dai adesso fammi un bel pompino che mi è venuto duro solo a pensarci".
Gli slaccio i pantaloni e in effetti era già di marmo. Alessandro ha un bel cazzo, un po’ più grande della media ma non super. Bello e molto duro, è un piacere sentirlo in bocca. Comincio a succhiarlo e lui era così eccitato che dopo poco mi afferra la testa e gode nella mia bocca. Continuo a muovermi lentamente finchè lo sento ansimare e sento la mia bocca riempirsi di crema calda. Poi ingoio e continuo ad accarezzarlo con la lingua delicatamente.
Lui mi fa i soliti complimenti mentre si riveste e mi dice: "senti, visto che ti piace l’idea del gloryhole cominciamo oggi l’allenamento. In macchina c’e’ un mio amico che aspetta, un caro amico del bar che conosco da una vita, persona tranquilla e per bene. Ora io torno in macchina e te lo mando, tu servilo per bene come se fossi io" e aggiunge: "mi raccomando ingoia tutto!".
Non mi dà neanche il tempo di rispondere e conclude: "Poi quando tornerà da me mi dirà se l’hai soddisfatto per bene e ti farò sapere se sei stata brava o no. Non mi deludere, obbedisci e fammi essere fiero."
Senza dire altro apre lo sportello e se ne va.
Rimango lì con il cuore a mille, lo vedo allontanarsi dallo specchietto retrovisore e penso tra me e me in che casino mi sono cacciato. Le emozioni sono un misto tra paura, eccitazione, umiliazione. Rientra in auto e passano un paio di minuti, interminabili per il mio cervello. Ad un certo punto vedo lo sportello del passeggero della macchina di Alessandro aprirsi e una sagoma venire verso la mia macchina. Cerco di calmarmi ripetendomi che in fondo è il solito copione: salirà, riceverà un bel pompino e se ne andrà: proprio come fa Alessandro. Tra me e me cerco di auto-convincermi che devo servire il suo amico con la stessa cura e attenzione che dedico a Ale. Eccolo che arriva, apre lo sportello e si siede. Ci salutiamo con un "ciao". E’ un uomo sulla sessantina, brizzolato e ben piazzato. Mi cade l’occhio sulla mano sinistra e vedo che è sposato.
Lui mi fa: "Ale ti ha già detto tutto?"
Ed io: sì…mi ha detto che ti piacciono i pompini"
e lui: "sono molto esigente, tu sei una brava pompinara?"
Sorrido, senza rispondere, per timidezza.
Forse si accorge del mio imbarazzo e mi fa: "dai, vediamo come te la cavi" e comincia a slacciarsi i pantaloni.
Abbassa un po’ le mutande e noto che non è ancora in erezione, mi mette una mano dietro la testa e mi invita ad abbassarmi. Appena avvicino il viso al suo cazzo sento un buon profumo di bucato, forse aveva biancheria appena lavata. Questo profumo ha il potere di rilassarmi, mi sembra un odore di casa. E così senza quasi accorgermene mi ritrovo con il suo cazzo tra le mie labbra e lo sento crescere velocemente. Lui mi accarezza la testa e manda segnali di apprezzamento. Presto raggiunge la massima erezione, è normale, più piccolo di Alessandro ma con un glande gonfio e molto pronunciato. E’ bello avvolgere le mie labbra intorno e sentire come è gonfio. Lui vuole godersi con calma tutte le mie cure e mi dà istruzioni su come vuole essere stimolato, solo con la lingua o pompato a fondo, poi mi fa smettere e si fa leccare le palle e così via. Non penso più al fatto che sto facendo un pompino ad un estraneo, mi sento tranquillo e appagato, sento che sto facendo quello che so fare, che è quello il mio ruolo, come in effetti Alessandro aveva sempre saputo. Ad un certo punto anche lui mi afferra la testa e comincia a guidare i miei movimenti con maggiore intensità finché lo sento ansimare ed esplodere nella mia bocca. Continuo a muovermi lentamente e piano piano sento che sta perdendo l’erezione. A quel punto mi tiro leggermente indietro lasciando solo una parte della cappella tra le mie labbra. Così muovendo la lingua sento tutto quello che ha scaricato nella mia bocca: una crema molto densa, non l’avevo mai sentita così densa. Ingoio una prima volta e sento un sapore forte tipo gesso che rimane in gola, ingoio una seconda e terza volta per essere sicuro che sia sceso tutto. Sinceramente non avevo mai conosciuto nessuno con un sapore così forte, di certo non buono come sapore, oggettivamente parlando. Comunque continuo un po’ ad accarezzarlo con la lingua per pulire bene tutto e lo sento dirmi che sono una brava troia.
Ad un certo punto mi chiede: "ti è piaciuto?"
Io annuisco senza parlare e lui continua: "succhi in maniera divina" e continua "ti piace la mia sborra?"
Io a quel punto ho capito che non era il caso mettersi a discutere sul suo sapore, il mio ruolo era solo quello di compiacerlo e dico: "è molto densa e ha un sapore decisamente virile; ed io adoro il sapore del maschio".
E lui: "bravissima, Alessandro aveva ragione, sei una grande succhiacazzi e ingoia sborra, sei nata per questo ed è un peccato che fino ad ora tu non abbia trovato le giuste persone. Ma non ti preoccupare, faremo in modo di recuperare il tempo perduto, da oggi in poi succhierai tanti cazzi e berrai litri di sborra" e continua: "Alessandro ti dirà tutto tra poco, ora io torno in macchina e lui verrà da te".
Quelle parole suonavano strane nella mia testa, ormai non c’era più l’aspetto offensivo nel senso che avevo riconosciuto il mio ruolo e il fatto che mi dicessero troia o succhiacazzi o ingoia sborra alla fine era diventato un complimento, un riconoscimento delle mie abilità, della mia natura. Però ero impaurito e incuriosito, volevo capire cosa avesse in mente Alessandro, soprattutto in merito a quel discorso che avevamo fatto prima, sul gloryhole. Si riveste, esce dalla macchina e torna verso quella di Ale.
Passa qualche minuto, stranamente sto tranquillo, non so cosa pensare, ho ancora in bocca il sapore di sperma e dico tra me e me: "ok adesso che parlo con Ale dobbiamo chiarire subito alcuni limiti oltre i quali non deve andare." Mentre penso, butto nuovamente lo sguardo verso la macchina di Ale e vedo una sagoma venire verso la mia macchina. Ad un certo punto mi rendo conto che non è Ale ma un altro uomo, sempre sulla sessantina, quasi calvo, magro e tonico. Arriva alla macchina, apre lo sportello e sale.
Io perplesso: " aspettavo Ale" e lui: "ha detto Ale che ti chiamerà quando sarà finito l’addestramento di oggi quindi vieni qui e succhiami il cazzo che ho voglia!"
Mentre parla si slaccia i pantaloni e io non ho la forza di fare altre domande o chiedere spiegazioni, allungo le mani per aiutarlo a slacciarsi, mi chino sul suo cazzo e lo metto in bocca, quasi con un gesto automatico. Penso e capisco cosa intendeva Ale quando guardava le ragazze nel video del gloryhole: si trovano davanti un cazzo, succhiano e basta. E così facevo. Questo secondo amico di Ale era anche lui normale, il più piccolo dei tre ma già in piena erezione, forse eccitato dai racconti degli amici. E' un tipo frettoloso, mi prende subito la testa e mi fa pompare…lo spinge tutto in fondo e per fortuna non è molto grande. Viene abbastanza velocemente spingendolo tutto in fondo. Lo lascio fare come vuole, a parte un piccolo iniziale stimolo di rigetto nel momento in cui il primo fiotto arriva direttamente in gola, che però controllo bene. Non mi lascia la testa finché non ha finito di godere. Appena allenta la presa mi tiro un po’ indietro e pulisco. Ma lui mi ferma e dice: "brava troia, a me piace scopare la gola così e la tua è fantastica." Si riallaccia i pantaloni e se ne va senza dire altro. Prima di richiudere lo sportello mi dice: "alla prossima!"
Rimango di nuovo solo in macchina, lo vedo camminare e rientrare nella macchina di Ale.
Aspetto, non so più che pensare: "arriverà Ale? Chiamerà? Arriverà un altro amico?"In fondo potevano essere in quattro nella macchina, la cosa comunque non mi preoccupava, ormai sapevo che ero diventato il giocattolo di Ale e non avevo forza né voglia di ribellarmi.
Passa qualche minuto e arriva una telefonata. E’ Ale e dice con voce entusiasta: "hai superato la prima fase dell’addestramento col massimo dei voti! Sei una succhiacazzi nata e una vera ingoiatrice di sborra. Brava! Il gloryhole era solo un esempio, non so se lo realizzerò ma quello che conta è che da oggi la tua bocca è di mia proprietà e avrai l’onore di essere usata da me e da chi voglio io!"
Ed io…senza rendermene conto: "grazie, mi fa molto piacere, è un vero onore poterti servire."
Lui conclude: "passa qui tutti i lunedì e giovedì e vedrai che troverai sempre qualcuno da servire! Io non ci sarò sempre ma in ogni caso mi farò sentire in giornata per confermarti la mia presenza. Tu comunque dovrai venire, parcheggiare e servire, succhiare e ingoiare chiunque verrà a nome mio. Quando tutti i presenti mi avranno confermato che li hai soddisfatti ti chiamerò come oggi ed i miei complimenti saranno il tuo premio."
lo saluto così: "Va bene, allora a presto e buona serata."
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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