Prime Esperienze
La lista della spesa
di UnknownBoy
19.04.2019 |
24.647 |
3
"Mi sussurrò: dai ragazzino, scopami bene e cerca di durare un pochino, poi vienimi dentro..."
Era una giornata primaverile di quelle che ti mettono buonumore e visto che al lavoro avevo un turno di riposo avevo deciso di uscire per fare un giro. Decisi che avrei fatto un po' di spesa e preparai la lista prima di uscire. Una volta arrivato al centro commerciale decisi di parcheggiare l'auto nel parcheggio sotterraneo perché il sole picchiava già e la macchina sarebbe stata fresca al rientro. Girando fra gli scaffali del supermercato alla ricerca delle cose scritte nella lista mi accorsi che una bella signora mi stava osservando. All'inizio non ci feci caso, ma poi me la ritrovai due corsie dopo ed ebbi la vaga impressione che volesse incrociare il mio sguardo. Feci il giro e me la trovai di fronte. Mi guardò e io la guardai mentre mi sorrideva ed ebbi un po' di imbarazzo ma accennai ad un sorriso. Non potei non notare che aveva una scollatura formidabile. Mi metteva in soggezione ma allo stesso tempo ero eccitato ed attratto fortemente. Avevo ventisei o forse ventisette anni e lei poteva essere intorno alla cinquantina, forse meno, ma se li portava molto bene, e aveva dei lineamenti delicati: un mix che la rendeva molto affascinante ai miei occhi.
Continuammo a scrutarci ad intermittenza fra fughe e rincorse negli scaffali e alla fine andammo alle casse. Lei fini di pagare venti o trenta secondi prima di me, ma notai che andava lentamente come se mi invitasse a seguire la sua camminata sinuosa.
Sembrava volermi dire : "Dai ragazzo, vediamo quanto sei coraggioso! ".
Continuai a seguirla a distanza poi scese verso il parcheggio e vidi che aveva l'auto ad una trentina di metri dalla mia. Visto che c'eravamo solo noi e che le macchine in quel piano erano poche vinsi la mia timidezza e misi in fretta e furia la spesa nel bagagliaio e mi avvicinai chiedendo se avesse bisogno di aiuto. Senza neanche voltarsi quasi a volersi prendere gioco del ragazzino che ero ai suoi occhi rispose: "Non so se sei in grado di darmi l'aiuto di cui veramente necessito." Ebbi un attimo di esitazione e mi balenò l'idea di andar via con le pive nel sacco ma poi vinsero l'orgoglio ferito e l'attrazione che provavo per quella straordinaria femmina e mi avvicinai a lei ora non più timido ma quasi sfacciato e dissi:"Forse si, anzi, credo proprio di poterlo fare."
Fu un attimo e non so se fui io ad avvicinarmi o lei ma ci trovammo avvinghiati a baciarci furiosamente.
Passato il primo momento ci guardammo attorno e sicuri di essere soli io continuai a baciarle il collo e poi il seno. Burroso ma non flaccido e di dimensioni generose, fu un piacere leccarlo fino ai capezzoli che da subito diventarono turgidi. Le misi la mano tra le cosce e mi accorsi che i suoi fluidi scorrevano copiosi e non potei resistere dal leccargli la fica. Aprii lo sportello e la feci sedere sul sedile continuando a leccare fino a che lei non mi prese per i capelli e mi fece cenno di fermarmi e salire in auto. Mise in moto e ci spostammo nell'angolo più nascosto e riservato del parcheggio e li mi tirò fuori il cazzo dai pantaloni ed iniziò a farmi un pompino che a distanza di anni ricordo ancora nitidamente. Sapeva cosa stava facendo e sapeva che ero al massimo del piacere, perciò si bloccò e mi invitò a penetrare la sua fichetta burrosa e fradicia. Mi sussurrò: dai ragazzino, scopami bene e cerca di durare un pochino, poi vienimi dentro."
Dopo alcuni colpi lenti e ritmati iniziai a pompare sempre più veloce e quando sentii il suo piacere scorrere dentro di lei non riuscii più a resistere e mi lasciai andare ad un orgasmo incredibile...
"Bravo ragazzino, con qualche lezione in più e con applicazione potresti diventare bravissimo a questo giochino." mi fece l'occhiolino e mi salutò.
Salii in macchina ancora incredulo di quello che mi era accaduto. Non la vidi mai più ma nei primi giorni di sole primaverile mi ritorna in mente la "mia bella signora" e la lista della spesa. E sul mio viso, per un istante, compare un sorriso.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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