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Il brivido dell'ignoto: il mio primo Outdoor


di desystar
02.05.2018    |    1.599    |    13 9.9
"Tocca a lui rompere il ghiaccio, dai su non girarci troppo attorno..."
Avere un’asse trasgressivo parallelo che colora la tua vita di passione e intriga la mente nei momenti sciolti è stata sempre una mia prerogativa, ho il mio asse. Ma il tempo accresce l’esigenza, rende anche normale quello che prima era trasgressivo, ti porta alla ricerca di nuovi “brividi” di adrenalina, anche se rimane il dubbio se sconfinare nella prevaricazione del pensiero per buttarsi oltre o rimanere nei binari di disubbidienza quotidiana.
Ci ho provato diverse volte ad istaurare rapporti epistolari con soggetti che in qualche modo hanno acceso il mio istinto a cercare l’insolito, ma pur avendo i connotati da singola non sono riuscita neanche ad arrivare al caffè, da chi mi ha detto “non ho potuto aspettarti perché c’era una che mi perseguita” (la scusa devo dire è stata geniale perché insolita, ma soprattutto perché porta a configurarsi come uno Strafigo perseguitato dalle donne) a chi, più banalmente “ho avuto un impegno improvviso sul lavoro”, mi hanno però risparmiato la zia morta.
OK, ho capito, il mondo virtuale ha le sue regole ha i suoi soggetti e vanno rispettati, DEVO ALZARE L’ASTICELLA, lo faccio? Non lo faccio? … mi butto nel brivido dell’ignoto? … sono pronta?
Ma si dai Laura è solo un gioco e può essere divertente: inserisco un LAST MINUTE!!!
Mamma mia quanti messaggi, quante proposte, quanti bei ragazzi, che uomini. Li ho letti tutti, devo decidere non ho molto tempo. Ne contatto uno, mi sembra interessante, stabiliamo: ora, luogo, modalità
(che bello !!!! siii, fatti trovare con il “Sole 24ore” in quella panchina, FANTASTICO!!! Sembrava un film).
Un po' emozionata, mi preparo con cura, tacco qualche cm più del solito, non trascuro dettagli. Sono pronta, ma non posso essere puntuale!! mai nessuna donna ad un appuntamento galante lo è, perdo un po' di tempo pavoneggiando davanti allo specchio, è ora. Esco dalla metro, non si vede nessuno, e se avessi esagerato nel ritardo? Meglio che mi incammino verso il giardinetto, forse da qui non si vede. BRRR che freddo, o è l’emozione? … eccolo, è lui. Bel moro, bell’uomo, meglio passargli davanti prima di identificarlo con la frase convenzionale concordata, lo trovo davvero interessante, faccio qualche metro mi faccio coraggio (mi sentivo una bambina che deve dichiararsi al suo moroso), torno indietro: “Ciao Giovanni” … qualche secondo di troppo che già mi stavo impanicando … “ciao, sei Laura?” e mi porge la mano vigorosa come piace a me, il solito kiss kiss ed i suoi occhi me li sento tutti addosso, quasi come nel tunnel della TAC. Mi propone di sederci ad un tavolino del Bar che era li vicino, ordiniamo due caffè e mezz’ora vola via parlando, come spesso accade, delle rispettive esperienze in questo mondo, mi piace, io gli piaccio.
Tocca a lui rompere il ghiaccio, dai su non girarci troppo attorno. “cosa facciamo?” finalmente ci sei arrivato!!! Mostro un po’ d’imbarazzo di prassi, “io ho ancora un’oretta libera, dimmi tu..”. Deciso, come mi piace da morire, “ho la macchina qui dietro, possiamo fare un giro, ti porto a vedere un bel panorama” .
La sola idea di essere presa all’aperto mi fa venire i brividi, mi trema anche la voce, penso fra me e me “si dai portami in un bosco” … gli dico “ok va bene, ma che sia un bel panorama” . Mi prende per mano, mi accompagna alla sua auto, molto galante mi apre la portiera, mi rilasso, mi faccio trasportare nel fisico e nella mente. Arriviamo, davvero un posto isolato? Senza proferire verbo, apre il bagagliaio, prende un telo, ci avviamo in un piccolo sentiero con la sua mano che cinge il mio fianco, qualche metro e ci ritroviamo in un prato stupendo, si ferma, mi guarda, avvicina le sue labbra e mi invita a stendermi tranquilla sul telo.
Sono nelle sue mani, non potrei più oppormi a nulla, ho oltrepassato il confine del non ritorno. MI PIACE.
Mi sbottona il vestito, le sue mani accarezzano il mio seno, sono ancora un po inibita, comincia ad essere più intraprendente, mi bacia il collo, sento le sue labbra che scivolano verso il seno, mi mordicchia i capezzoli sulla camicia, si è ora …. Mi sbottona la camicia, sento le sue mani sul mio seno, me lo stringe … “sei rilassata? … ti lasci andare?” … “siiiiii” perdo il freno inibitorio, dai su fatti slacciare la cintura, non aspettava altro. Mi ritrovo con il suo bello duro, non tanto grande ma davvero Durissimo. Tocca a me. Glielo lecco dalla “cappella” in giù tutto tutto, poi lo ficco in gola, mi piace quando mi provoca salivazione … mi prende per i capelli e mi tira su la testa, la sua lingua mi invade la bocca “mi piace baciare la donna quando sa di Cazzo” … “baciami tutta” … Mi alza la gonna, mi sfila lo slip, mi allarga le gambe e mi manda in estasi, la sua lingua mi invade la figa, non capisco più nulla, sono in prato, non so dove, non so con chi e mi sembra un sogno, i gemiti sembrano gabbiani, “dai cazzo fottimi!!! Lo voglio” in un attimo si predispone alla monta, gli lecco anche il profilattico, ce l’ha davvero duro … mi penetra, fantastico, “ti voglio scopami”, si mi giro, fammi godere ancora, come preferisci … “ti sbatto a pecora” … “come vuoi sono tua” lo sento sempre con più vigore, si piega su di me e mi sussurra “posso venirti in faccia?” … “si però sbattimi un altro po'” … mi giro, si sfila il palloncino, lo porta sul mio viso, neanche il tempo di avvicinarlo alle mie labbra ed ESPLODE … tutto caldo mi rovina il trucco, mi schizza perfino sui capelli, ne ha tanta … E’ STATA LA MIA PRIMA OUTDOOR … ora che si fa? … qualche istante di post-imbarazzo 2 chiacchiere banali, mi pulisce il viso, si complimenta, ed ecco fatto.
“Dove ti porto?” …”dove ci siamo incontrati” … al ritorno si parla di politica, di economia, pure di sport, eccoci arrivati, kissino sulla guancia, mi saluta: “se ti va questo è il mio telefono, chiamami” …
Ciao Giovanni (nome convenzionale), ma oggi ero oltre confine …
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