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Prime Esperienze

I racconti di Marco -01 Elisabetta


di Membro VIP di Annunci69.it Birillo_1960
10.10.2024    |    37    |    0 6.0
"A questo punto Ely mi abbassò i pantaloni e mi prese il cazzo e dopo averlo massaggiato per qualche minuto mi chiese se poteva baciarlo, io ovviamente non mi..."
I miei racconti, scritti in prima persona, sono frutto di tantissima fantasia, dove ho inserito anche fatti realmente accaduti, ma lascio a voi la libertà di interpretazione di distinguere la realtà dalla finzione.
Siamo a metà degli anni 70’, mi chiamo Marco un adolescente figlio del portiere di un condominio dove abitano anche diverse ragazze, alcune coetanee, altre più grandi, alcune belle e bone, altre insignificanti.
Elisabetta è una di quelle che potresti dire che è un po' bruttina, insignificante, con il corpo acerbo e non ancora sviluppato, vista la sua età (13 anni) simile alla mia e pertanto non degno delle mie attenzioni.
Lei mi dà molta confidenza, che però non mi sorprende vista la situazione, io figlio del portiere sono conosciuto e ben visto da tutti, ragazze comprese. Io di contro miravo ad un'altra una ragazzina, Martina una quattordicenne moretta che aveva un bellissimo viso e un corpo già sviluppato con un culetto e tutte le curve al posto giusto, come dire “bona”.
Ma Martina era invece attratta da un ragazzo molto più grande e pertanto io ero rimasto a bocca asciutta e a farmi le prime seghe pensando a lei.
Ma torniamo ad Elisabetta, la bruttina magra e senza seno, lei invece ogni giorno mi girava intorno sempre di più, fino ad un giorno di primavera che mi chiese di aiutarla a cercare delle cose in cantina.
Andammo quindi a fare questa fantomatica ricerca di una scatola particolare, che si trovava su un ripiano in alto della cantina. Mi offrii di salire su una scala improvvisata e insicura, ma Ely insistette a voler salire lei visto che era più leggera e meno forte di me, quindi mi chiese di aiutarla a tenergli la scala perché sarebbe salita lei.
Ely indossava un vestitito che la copriva fino alle ginocchia, nulla di eccitante direte. Salita sulla scala mi chiese di tenerla per le gambe piuttosto che tenere la scala, perché mi disse che così si sentiva più sicura. Io senza malizia e senz'altro nella testa, le presi le cosce (magre) da dietro ad una altezza non molto distante dai glutei e la tenni ben ferma con le mie mani.
Prese la famosa scatola di cianfrusaglie dall'ultimo ripiano e la pose in un posto più in basso così da poterlo riprendere anche da terra, ma nel fare questo movimento Ely si piegò in avanti e spinse il sedere verso di me esagerando con il movimento, tanto da appoggiarsi sul mio viso. Questa cosa mi sorprese e al tempo stesso mi stava eccitando, anche se non capivo bene cosa stesse succedendo, però al tempo stesso sentivo crescere una certa erezione che era mal celata dai miei pantaloni estivi e subito notata da Ely. Mi chiese quindi di aiutarla a scendere dalla scala, ma nel farlo si strusciò con il suo corpo ed in particolare con il sedere su di me, fino ad arrivare con il culetto a poggiarsi sul mio pene che nel frattempo si era indurito come l'acciaio.
Lei, lasciata la scala, si girò verso di me e posò una mano sul membro iniziando a massaggiarlo con movimenti lenti, chiedendomi se la cosa mi piaceva, nel farlo si avvicinava sempre di più.
Io ero ancora meravigliato di cosa stava succedendo e gli risposi che non mi dispiaceva affatto, anzi ma che non me lo aspettavo da lei, perché la vedevo come una semplice amica.
Lei invece mi disse che era da tempo che mi desiderava e che voleva vedere il mio pene che se lo immaginava grosso e lungo. Mi diede un bacio sulle labbra e mi chiese se lo poteva vedere, io non risposi, ero come in trance, così Ely iniziò ad abbassarmi i pantaloni e le mutande in modo da fare uscire il pene che svettava fiero verso il cielo.
Ely lo guardò meravigliata e mi confessò che era la prima volta che ne vedeva uno. Dicendo questo continuava a massaggiarlo mentre io nel frattempo avevo spostato la mia mano sul culetto che gli stavo massaggiando. A quel punto mi impugnò il cazzo e iniziò a farmi una sega mentre io gli tenevo la mano sul culo e mi stavo avvicinando al forellino. A questo punto con l'altra mano gli alzai il davanti del vestito e iniziai a massaggiargli la fichetta da sopra le mutandine che in breve si bagnarono dei suoi liquidi. Ely iniziò a gemere mentre continuava a farmi la sega.
Purtroppo, mentre stavamo godendo di queste attenzioni, all' improvviso sentimmo dei rumori di passi che si avvicinavano e in fretta e furia ci ricomponemmo i vestiti.
Poco dopo comparve la mamma di Ely che gli chiese se aveva trovato ciò che cercava, anche se, da brava mamma, aveva capito la situazione. Ovviamente in quell'occasione finì tutto lì, Ely che andava a casa con la mamma e io che mi rifugiai in bagno a finire la sega rimasta a metà, con una esplosione di sperma impressionante.
Con Ely per un po' di tempo non ci furono altre occasioni, poi un pomeriggio di quell’estate ci trovammo in giro mentre andavamo in bici e lì Ely mi chiese se potevamo andare a fare un giro insieme in qualche posto carino.
A questo punto mi si accese la mente e la guidai verso un boschetto che si trovava a ridosso del nostro quartiere e in un posto molto isolato e nascosto ai passanti.
Scesi dalle bici iniziammo a toccarci sul viso, sul sedere e poi io misi la mano sulla fichetta che era già bagnata e con movimenti lenti gli massaggiavo il clitoride, così facendo in poco tempo le feci raggiungere un orgasmo che la fece tremare e che mi inzuppò la mano. A questo punto Ely mi abbassò i pantaloni e mi prese il cazzo e dopo averlo massaggiato per qualche minuto mi chiese se poteva baciarlo, io ovviamente non mi tirai indietro e la lasciai fare.
All'inizio lo stava solo baciando sulla punta poi pian piano anche per tutta la lunghezza, poi iniziò a imboccarlo e quindi a fare un vero e proprio pompino. Io in poco tempo stavo raggiungendo l’orgasmo e la avvertii, così Ely si staccò dal mio uccello e mentre continuava a farmi la sega gli spruzzai tutto lo sperma addosso, sul viso e sul vestito. Con mia sorpresa prese un po' di liquido e se lo portò sulla lingua e mi disse che aveva un buon sapore, così dicendo tornò a leccare quel poco di sperma rimasto sul mio birillo per pulirlo ben bene.
Questa fu la prima volta che giocammo con i nostri sessi, ne seguirono delle altre e sempre in posti nascosti, anche perché non mi andava di farmi vedere dai miei amici con Ely la bruttina “la racchia”.
Ma intanto mi godevo delle attenzioni che lei mi riservava, perché si era infatuata di me e mi faceva degli ottimi pompini, io di contro mi limitavo a fargli dei buoni ditalini senza penetrarla a fondo.
Infatti nelle volte successive, anche se non siamo andati mai fino in fondo nella penetrazione, lei si era imparata a fare ottimi pompini arrivando sempre fino in fondo facendosi venire in bocca e ingoiare il tutto senza perdersi nulla.
Io di contro, oltre a fargli dei bei ditalini sulla fighetta gli mettevo anche uno o più dita nel culetto che avevo iniziato ad allargare per prepararla ad utilizzare il secondo canale visto che quando gli facevo questo servizietto Ely si eccitava terribilmente.
Purtroppo con l’arrivo di quell'autunno Ely si dovette trasferire con la famiglia e interrompemmo questi giochetti perdendo anche la possibilità di passare al livello successivo.
Per molti anni non ci incontrammo più e quando successe le nostre vite avevano preso strade diverse, peccato…..

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