Prime Esperienze
Giulia 2
di Robyblack
05.06.2023 |
11.859 |
6
"Mi vergognai per essere durato così poco e chiesi scusa, lei sorrise "Non preoccuparti, lo so che a voi ragazzi l'eccitazione sfugge di controllo, ma..."
I giorni seguenti a quel viaggio mi mangiavo le mani pensando all'occasione persa, più ritornavo a quel giorno più ripensavo all'aoccasione persa, in quanto mi diventava palese ogni giorni di più quanto Giulia fosse stata disponibile a qualcosa di più.Continuavo a darmi dello scemo, ma allo tesso tempo non avevo il coraggio di contattarla per proporle un caffè assieme o qualcosa di simile.
Passavano i giorni e mi rodevo sempre di più, il pensiero di Giulia si manifestava n continue erezioni che sfogavo masturbandomi a ripetizione.
Dopo un settimana presi coraggio e con una scusa banale la chiamai al telefono, le dissi che non trovavo una maglia e che credevo di averla dimenticata nella sua auto il giorno fatale, mi rispose che non era possibile che lei non l'aveva vista, ma che forse avrei potuto averla dimenticata a casa loro, magari in camera di Jaco dato che avevo trascorso alcuni giorni con loro, mi invitò a passare da lei l'indomani a controllare.
Il mattino dopo verso le 10 suonai il campanello, avevo trascorso una notte insonne all'emozione di rivederla dopo una settimana, ero eccitato solo al pensiero, il mio cervello lavorava di fantasia spinto dai ricordi dell'ultima volta che l'avevo vista.
Quando aprì la porta me la vidi come meglio la conoscevo, acqua e sapone, indossava un paio di leggins neri ed una canottierina leggera e molto scollata, tanto che si intuiva che sotto non portava niente.
Il suo sorriso era come sempre dolcissimo, e i capelli raccolti la facevano sembrare più giovane.
Sorridendo mi invitò ad entrare, mi disse " che piacere rivederti, credevo non ci saremmo rivisti per un bel po'". Rientrmmo subito in confidenza, ma io ero come ingessato, legato nei movimenti perchè il mio cazzo si era gonfiato ed indurito ed avevo il terrore che lei se ne accorgesse, ero imbarazzatissimo.
Mi disse di andare in camera a vedere se trovavo la mia maglia, ma non avevo dubbi sul fatto che avesse capito che non ero li per la maglia ma per lei.
Finsi di cercarla e dopo 5 minuti rientrai in soggiorno, ero talmente eccitato che temevo di venire solo guardandola, lei invece era molto sciolta, parlava rideva e mi scrutava con attenzione, mi chiese se le potevo fare un favore aiutandola a spostare degli scatoloni.
In questo modo passarono circa due ore, io ero come inebetito dall'eccitazione e lei sembrava stesse giocando con me.
Sentivo la mia erezione spingere contro i miei jeans e ringraziavo di non aver indossato dei pantaloni più leggeri, che l'avrebbero mostrata di più.
Verso mezzogiorno capii che era ora di andare, volevo chiederle se avesse accettato una uscita con me ma mi mancava il coraggio, ma prima di andarmene fu lei a rompere il ghiaccio dicendomi "mi ha fatto piacere vederti, spero solo che non debba passare un altra settimana prima di rivederti, quando Jaco era a casa eri qui ogni giorno", "se ti va stasera possiamo prenderci l'aperitivo assieme" le dissi, dove abbia trovato il coraggi di risponderle così ancora non lo so ma in un secondo la mia timidezza sparì.
"Volentieri, sono sempre sola a casa che uscire ogni tanto mi fa sentire meglio". Ci accordammo per vederci alle 19.00 in un bar per un aperitivo, ovvio che entrambi avevamo dei progetti per il dopo.
Il bar era piuttosto affollato, e quasi tutti la conoscevano, gli sguardi erano quasi tutti puntati su di noi, una coppia con lei più grande, lui di colore e giovanissimo colpiva la fantasia delle persone.
Dopo un paio di spritz eravamo abbastanza allegri e ciarlieri, ridavamo scherzavamo e ci sentivamo leggeri, l'alcool aveva un po' abbassato le difese, incrociavamo gli sguardi sempre più spesso e ogni volta diventavano sempre più espressivi.
Il mio sguardo indugiava sempre di più sul suo corpo e lelo notava, indossava un abito aderente con un aprofonda scollatura che lasciava intravedere le rotondità del seno, ma anche le gambe tornite, avendola trovata già seduta ero curioso di vedere come evidenziava il sedere.
Sotto il tavolino la ia erezine era sempre costante, del resto come sempre quando ero con lei o pensavo a lei.
"Ti andrebbe di andare in un posto più tranquillo?". "Qui c'è troppa confusione e non riusciamo a parlare" mi disse, in effetti il bar era molto affollato e noi davamo nell'occhio, credo si sentisse un po' a disagio.
Si alzo e sorridendo mi disse " vado in bagno e pago il conto, poi andiamo" si alzò e girandosi riusci a vedere il suo posteriore inguainato splendente nella sua forma.
Riapparve dopo una decina di minuti, splendente e sorridente con quel corpo affusolato, minuto e aggraziato che mi faceva andare fuori di testa.
Dopo 10 minuti di auto, durante i quali non smettevo di guardarle le gambe, ben visibili dal corto abito, oppure il seno che sembrava volesse uscire dalla leggera copertura del vestito, arrivammo in un locale all'apparenza molto elegante, molto discreto, le luci erano soffuse, i tavoli piuttosto appartati e l'ambiente molto soft.
Ci sedemmo in un tavolino in fondo al locale, la musica di fondo era soffusa, cominciammo a chiacchierare liberamente, entrambi eravamo molto sciolti ci esprimavamo sinceramente, riuscii a comunicare con lei per la rima volta alla pari, non sentivo più la differenza di età, non sentivo più la presenza di Jaco tra di noi, diventavo molto sincero ed espansivo e lei contraccambiava, liberandosi da molte costrizioni.
Scherzando mi disse "peccato essere così vecchia perchè con 20 anni di meno sarei stata un ottima fidanzata per te", il tono dei nostri discorsi si manteneva tra o scherzoso ed il confidenziale, con leggeri accenni a su cosa si basavano i rapporti uomo donna, rapporti sentimentali, affettivi ed anche sessuali.
La serata scivolava serena, eravamo entrambi a nostro agio, i discorsi uscivano fluenti aiutati anche dai gin tonic bevuti.
Poi tra di noi calò per un attimo il silenzio, e furono gli occhi a comunicare sguardi pieni di passione e desiderio, ricambiati.
Poi smise di sorridere, assunse un'espressione sensuale, femminile, ma allo stesso tempo decisa, fisso lo sguardo nei miei occhi e lasciò libere di uscire le sensazioni che teneva dentro.
"Lo so che è una pazzia, ma credo questa sia l'unica occasione che ho per dirtelo" iniziò, "questa sera dovrei essere in qualunque posto ma non qui ora con te", "spero mi crederai che è la prima volta che dico liberamente queste cose".
Respirò profondamente come per raccogliere le energie che le servivano e poi continuò "Il fatto che io sia qui con te questa sera, rappresenta un cedimento su tutta la linea" , " Non riesco più a trattenere, a nascondere l'attrazione che provo nei tuoi confronti" "Non mi è mai successo di provare una attrazione così grande verso un uomo, un ragazzo, ma da un anno a questa parte non rieco a smettere di pensarti" "Mi fa star male provare questo desiderio nei tuoi confronti, un ragazzino, il miglior amico di mio figlio, ma non posso non dirtelo a costo di apparirti ridicola"
Rimasi senza parole, mentre lei continuava "Mi vergogno tantissimo, ma ti confesso che ho sempre negli occhi l'ebano della tua pelle, la luce dei tuoi occhi, le forme del tuo corpo" "Ti prego non ridere di me, non considerarmi la solita donna sola che si invaghisce di un ragazzo, quello che provo per te è molto forte e forse magari a te non interessa, magari le donne della mia età nemmeno ti interessano e guardi solo alle tue coetanee, ma io per te sono disposta ad essere come tu mi vuoi, non l'ho mai fatto per nessun altro".
Concluse dicendo " Ti chiedo una cosa solo" "Quale?" le chiesi con un filo di voce, "Non farmi del male, sono una donna con molte responsabilità, fai di me quello che vuoi, ma non umiliarmi, non usarmi."
Appena finito di parlare sospirò come se si fosse liberata di un peso, io stentavo a credere alle sue parole, rivedevo tutte le occasioni in cui l'avevo desiderata, vanamente, ma ora era li per me, disponibile.
Mi avvicinai per baciarla, ma lei si allontanò dicendomi "Mi sento a disagio qui, ti va se andiamo da qualche altra parte"
Il parcheggio del supermercato nel retro del bar era vuoto, un solo lampione lo illuminava di una luce fioca, ci mettemmo nell'angolo distante dall'ingresso, dall'atra parte rispetto ad un altra auto che evidentemente era rifugio di un altra coppietta.
Spense il motore, si voltò verso di me e sorrise "Emozionato?" mi chiese, "Si!" le risposi, "Pure io" disse sorridendo. Mi avvicinai a lei e cominciai a baciarla, sentivo la sua lingua scaraventarsi sulla mia, entrarmi in bocca e saettare in profondità, il suo sapore mi inebriava, mi sentivo carico ma disteso.
Poi le si staccò da me, mi guardò e disse "Ti senti in soggezione? Forse perchè sono vecchia o perchè sono la mammma del tuo migliore amico?" "No" le risposi "perchè dovrei?", lei sorrise mi prese la mano, "Non mi tocchi" quasi sussurrò "Non ti piace toccarmi? Puoi farlo liberamente, dove vuoi" prese la mia mano e la infilò sotto il vstito a livello del seno e mi fece accarezzare i suoi capezzoli, poi la estrasse e la infilò tra le sue cosce, dove sentii il calore del suo corpo, l'umidità del suo sesso che penetrai con le dita. "Piaciuta la sorpresa? disse riferendosi al fatto che non portava mutandine " Le ho tolte prima quando sono andata in bagno! Speravo che la serata andasse così". Poi mentre le mie dita frugavano la sua figa, riprese a baciarmi e con le mani mi sollevò la maglietta fino a denudarmi il petto, inizio leccandomi i capezzoli e baciandoli, scendendo verso l'ombelico, mentre le sue mani aprivano bottone e cerniera, fino a far uscire il mio cazzo libero e eretto, sporgente dai boxer che non riuscivano più a contenerlo, quando lo vide gli occhi le si illuminarono di piacere, "E' bellissimo" esclamò, poi prese a leccarlo dalla base alla punta per poi ingoiarne la cappella.
Durai pochissimo, esplosi in una sborrata infinita, che lei accolse avidamente in bocca.
Mi vergognai per essere durato così poco e chiesi scusa, lei sorrise "Non preoccuparti, lo so che a voi ragazzi l'eccitazione sfugge di controllo, ma vedrai che imparerai a controllarti, hai solo 16 anni, le prossime volte andrà meglio"
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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