Prime Esperienze

Chat segrete


di coppiaroma-69
03.05.2024    |    196    |    2 9.3
"“Per me ordina un bicchiere di vino rosso… sbrigo le pratiche alla reception e ti raggiungo” Danilo annuisce soddisfatto, ben conoscendo l’effetto del vino..."
Il racconto che state per leggere è frutto di pura fantasia. Ogni riferimento a fatti realmente accaduti è casuale.

“Oh porca miseria…”
“Che succede?”
“Credo, anzi sono sicura, di aver dimenticato il cellulare a casa.”
“E dove sta il problema? Siamo ancora in garage un salto su e lo prendi… anzi te lo vado a prendere io che da lì non esci.” Suggerisce Danilo
“No no, l’ho dimenticato io e vado a prenderlo io.”
Claudia apre lo sportello, poi si rende conto che effettivamente non ci passa perché lui, facendo manovra per uscire dal box, si è accostato sulla destra, come fa sempre del resto.
“Uff, non ci passo…” dice spazientita.
“Te l’ho detto… dai faccio un salto su io e te lo prendo… ci metto un minuto.”
“Ti ho detto di no! Ci passo, a fatica, ma ci passo.”
Contorcendosi cerca di passare nello stretto spazio che le consente l’apertura dello sportello dalla sua parte, ma l’ostacolo principale è la sua 4° di seno.
Danilo alza le mani in segno di resa e si gode lo spettacolo dei grossi seni che sfidano le leggi della fisica, si strizzano uno dopo l’altro, passando praticamente attraverso una fessura.
‘Quante storie per un cellulare…’ Pensa lui proseguendo nella manovra, mentre attende che lei prenda l’ascensore salga al 4° piano, trovi lo smartphone e scenda di nuovo. Sul suo volto appare un leggero sorriso mentre riflette sulla cosa…

«Ho lsciato il cellurale a casa dimenticanto lac hat aperta a momenti scopre tuto»
Le dita di Claudia volano sulla tastiera commettendo qualche errore ortografico che, comunque, le crea un certo disappunto.
«Non ho capito un granché, ma mi fido»
È la risposta, seguita da uno smile che ride.
Claudia chiude tutto e mette lo smartphone nella borsetta.

“Cosa nascondi sul cellulare che non mi vuoi far vedere eh?”
La butta lì sarcasticamente Danilo, osservando la minigonna di lei che risale sulle cosce scoprendole, mentre sale in macchina.
Per un attimo lei non sa che rispondere poi riprende in tono allegro:
“Ma che vai a pensare… semplicemente l’ho dimenticato io e non mi andava di farti salire.”
“Sarà, ma quando hai scordato la borsa o l’ombrello mi hai fatto salire eccome; ok hai dimenticato altro? Possiamo andare?
“Dai non fare lo scemo e sbrigati che siamo in ritardo”
Danilo esegue, ma una vocina dentro di lui gli dice che la cosa va approfondita alla prima occasione.

Si definivano una coppia di aperte vedute, che d’estate al mare non esitava a frequentare spiagge naturiste e godere di lunghi bagni in acqua completamente nudi. Poi si sdraiavano al sole, accarezzati dalla brezza marina che fa venire la pelle d’oca e inturgidire i capezzoli. Danilo ama vedere Claudia nuda: non essendo molto alta, il suo seno sembra ancor più generoso della 4° misura che è. Ha una carnagione chiarissima, occhi dal taglio vagamente orientale e una folta capigliatura riccia che le scende sulle spalle e incornicia l’ovale del viso. Il culetto a mandolino fa da perfetto contraltare alle tette, bilanciando perfettamente l’insieme. Danilo, da qualche tempo, aveva scoperto di apprezzare che anche altri non rimanessero indifferenti a quella visione. La gelosia iniziale aveva lasciato il posto a un piacere così intenso da sfociare in vistose quanto imbarazzanti erezioni, motivo per cui distoglieva lo sguardo lasciando che si perdesse nell’azzurro infinito del mare. Ma era come una droga di cui non si può fare a meno; sentiva quasi la necessità fisica di mostrare le grazie di Claudia agli sconosciuti e fantasticava su un eventuale approccio da parte di uno dei frequentatori delle spiagge. Certo erano solo fantasie, ma più di una volta si era ritrovato a pensare cosa avrebbe fatto se si fossero tramutate in realtà e lei avesse accettato le avances di uno sconosciuto. Così si godeva lo spettacolo ogni volta che poteva.

“Non mi sento bene oggi, credo che me ne resterò a casa… ho già avvisato in laboratorio”
Danilo è un tecnico informatico e per lui i pc non hanno segreti. Di altezza media e carnagione olivastra ha il fisico asciutto di un nuotatore, avendo praticato questo sport a livello agonistico in gioventù.
“Mi dispiace; io, tanto per cambiare, oggi ho una montagna di scartoffie da sbrigare qui a casa”
“Ti ci vorrebbe una segretaria…” suggerisce lui con un sorrisetto malizioso
“Ti piacerebbe eh?” le risponde sorridendo lei e iniziando a vestirsi di tutto punto.
Claudia è un avvocato e quando non è in tribunale, lavora in una stanza adibita a studio nella loro casa. Ci tiene all’aspetto esteriore e anche quando a casa non manca di indossare severi tailleur dall’aspetto molto formale.

La sente andare in bagno e scatta dal letto per andare nel suo studio. Il portatile è aperto sulla pagina di ricerca, ma sotto nella barra dei programmi aperti ne trova uno di messaggistica. Ha pochi secondi, ma decide di rischiare e lo passa in primo piano.
«…sbottono la camicetta di raso semitrasparente, sotto non indosso il reggiseno. Mi pizzico i capezzoli con le dita, li sento inturgidirsi con il palmo delle mani e butto indietro la testa per assaporare meglio questo momento di intenso piacere, mentre tu continui…»
Riesce solo a leggere poche righe, poi sente la porta del bagno aprirsi di nuovo…
‘Ancora una volta la mia vocina aveva ragione!’ Pensa soddisfatto
È visibilmente eccitato e il rigonfiamento sul davanti del pigiama ne è la prova.
Ripristina la pagina precedente e si allontana dalla sua scrivania appena in tempo, prima del suo ritorno.
Si incrociano, lei sempre impeccabilmente vestita di tutto punto; a differenza del solito però non indossa la giacca e gli ultimi due bottoni della camicetta bianca sono sbottonati; la stessa sembra in evidente difficoltà nel contenerle i seni, anche se aiutata in questo scopo da un reggiseno in pizzo che contribuisce a generare un profondo solco sul petto.

‘Chissà quanti occhi ci sono finiti lì dentro’ pensa Danilo indugiando anche lui con lo sguardo.

“Dovresti stare a letto se hai la febbre.”
“Si mi ero alzato solo per prendere un po’ di acqua” risponde, riprendendo la via della camera da letto.

‘Per un pelo non mi ha scoperto, ma la cosa si fa interessante’ riflette fra sé sorridendo soddisfatto ‘Chissà chi è il tipo che ha agganciato, pensa se…’.

Deve trovare un modo per saperne di più senza che lei lo scopra. Potrebbe semplicemente chiederglielo, lei gli racconterebbe tutto e la cosa finirebbe lì; probabilmente però finirebbe anche il gioco con lo sconosciuto con cui si scambia i messaggi… Il segreto in questi casi è… mantenere il segreto! Del resto, sa già come fare…

Finita la stagione estiva, diminuivano anche le occasioni per godere degli sguardi degli sconosciuti sul corpo nudo di Claudia. Certo a fine settembre c’era la settimana che trascorrevano alle Canarie, una tradizione che ripetevano ogni anno per festeggiare il loro anniversario, ma poco altro. Una volta, mentre erano a cena in un ristorante e lei era parecchio su di giri per via del vino che avevano bevuto, le aveva proposto di iscriversi a un sito che gli aveva consigliato un suo collega. Si trattava di un sito per scambi di coppia, ma loro non dovevano per forza arrivare a questo. Giusto per curiosare… Lei, dopo qualche esitazione, aveva accettato, compreso la regola dei messaggi: se fossero stati scritti da una coppia li avrebbero letti insieme, se invece a scrivere fosse stato un singolo li avrebbe letti solo lei e deciso se e come rispondergli. In nessun caso sarebbero stati loro a scrivere per primi. Danilo aveva gettato l’amo ed era sicuro che prima o poi qualcuno avesse abboccato. Da allora era passato quasi un anno… di messaggi ne erano arrivati alcuni dalle coppie e tantissimi dai singoli, ma nessuno che li avesse stimolati ad approfondire la conoscenza. A detta di Claudia, aveva anche risposto a qualcuno dei messaggi, ma erano tutti troppo banali: puntavano alla semplice scopata a cui non era assolutamente interessata; nessuno dei suoi “spasimanti” (così li definiva scherzosamente) aveva oltrepassato la soglia cerebrale, quel coinvolgimento mentale che puntava dritto al cervello, regalandoti brividi prima ancora che orgasmi.
Da quanto aveva letto però qualcuno era riuscito nell’intento.

Danilo adesso legge la chat direttamente sul suo cellulare. Riprende da dove aveva interrotto frettolosamente pochi giorni prima. Apprezzando da subito il modo singolare in cui entrambi interagiscono… Non credeva che Claudia fosse così spregiudicata.
«Apro meglio le gambe sulla scrivania mi sbottono la camicetta di raso semitrasparente, sotto non indosso il reggiseno. Mi pizzico i capezzoli con le dita, li sento inturgidirsi con il palmo delle mani e butto indietro la testa per assaporare meglio questo momento di intenso piacere, mentre tu continui a giocare con la mia fica; poi passi a leccarla ed avidamente ti gusti il mio sapore. Risali fino ad arrivare ai miei seni che baci e mordicchi... Io ti afferro la nuca e accarezzo la tua folta capigliatura, sollevo il tuo viso e comincio a baciarti con passione; la tua eccitazione è evidente così inizio a sbottonarti i pantaloni... mi inginocchio, ho il viso all'altezza del tuo inguine... tiro fuori il tuo cazzo, è durissimo e in cima c'è anche una gocciolina che fuoriesce dalla fessura del glande... lecco il tuo dolce nettare, ma ne voglio ancora così affondo la mia bocca sul tuo cazzo e succhio avida...
ORA A TE... »

«…avida è la tua lingua che sinuosa si intrufola con la punta umida e rovente nel buchetto del mio glande alla ricerca di altro nettare, ma per quello dovrai attendere ancora un po': una brava cortigiana certe prelibatezze deve meritarle! Ti invito a continuare il sublime lavoro di bocca mentre i miei occhi cadono sui tuoi capezzoli che oramai sono oscenamente irti. Allungo una mano verso lo svuota tasche della scrivania e mi armo di un paio di graffette e le posiziono entrambe sui capezzoli... dolore che diventa subito piacere... per un momento ti viene da staccare la bocca dal mio cazzo per prender fiato e goderti la meravigliosa sensazione. Io ne approfitto per afferrarti in maniera decisa per i capelli ed affondare il mio membro nella tua gola trattenendolo per qualche secondo; mi godo i tuoi occhi sbarrati, fissi nei miei e il tuo sguardo inerme e completamente assoggettato alla corte della voluttà, mentre lacrime e rivoli di saliva si mescolano e iniziano a bagnare i miei testicoli, per poi raggiungere lentamente il solco dei tuoi seni che oramai chiama a gran voce il mio cazzo nel mezzo...
PROSEGUI TU ADESSO…»

«Mi hai lasciato senza fiato, ma continuo a succhiartelo voracemente continuando a farmelo sbattere in gola, alternando l'avidità ad assaggi solo di lingua. Nel frattempo, con una mano continuo a stuzzicarmi il clitoride che ormai è gonfio come un mio mignolo. Tenendo ben saldo il tuo membro decido di strofinare il glande sui capezzoli ormai piacevolmente dolenti per quegli "accessori" di dolce tortura che mi hai applicato. Ho il seno umido della mia saliva e dei tuoi dolci umori. Ora il tuo cazzo scivola tra le mie grandi tette che afferro con entrambe le mani e le stringo intorno all'asta, lasciando che sia completamente avvolto prima di scoprirlo di nuovo, in un lussurioso su e giù che mi provoca fitte di piacere ai capezzoli. Ora però ho voglia di sentirti dentro di me, ho voglia di essere presa e sentire la tua cappella che si fa largo dentro di me fino a sbattere contro il collo dell'utero. Interrompo il lavoretto con le tette, mi giro appoggio pancia e petto sulla scrivania e ti porgo la mia dolce fica grondante di umori. Ti avvicini...
CONTINUA TU»

«…mi avvicino e mi godo per un istante lo spettacolo delle gocce di voluttà che ti colano tra le gambe; i tuoi occhi sembravano implorarmi, ma lo voglio sentire a gran voce dalla tua bocca quello che vuoi. Raggiungo la tua figa passando il mio braccio nerboruto da sotto, mentre con l'altra ti afferro per i capelli e portando le mie labbra in prossimità del tuo orecchio sinistro, sussurro: "Cos'è che vuoi, mia dolcissima cagna in calore?" Tu con voce flebile, ma piena di desiderio rispondi: "Il tuo cazzo nella figa, Padrone!" Non me lo faccio ripetere due volte, mi posiziono dietro di te, afferro il mio membro e col glande rovente e pulsante raccolgo i tuoi umori risalendo le tue cosce fradice. Oramai ho il controllo totale su di te e la brama d'esser riempita è talmente forte che ti crea quasi degli spasmi di dolore; indugio ancora stuzzicando il clitoride sensibilissimo con la cappella, giusto un attimo e finalmente decido di affondare i miei 22 cm di cazzo dentro di te, con decisione ed in un sol colpo; per un attimo ti manca il fiato, ma poi il tuo respiro si fa meno affannoso ed è come se tirassi un sospiro di sollievo.
VAI AVANTI TU»

«Ho il tuo membro all'interno di me, nel suo fodero più naturale. Non me lo aspettavo così lungo e grosso; lo sento aprire le me carni grondanti di desiderio. La mia figa è pulsante di piacere e nonostante sia profondamente bagnata, il tuo cazzo sente una delicata, ma decisa presa che lo avvolge in tutta la sua lunghezza... Sbatti le tue anche con forza sui miei fianchi, a volte sei quasi violento, ma altre dolce ed i movimenti si fanno lenti, molto lenti... esci e poi rientri vigorosamente. Io sono completamente in balia del mio Padrone, che mi sbatte a suo piacimento. Non mi controllo più, sono travolta dal godimento e come un fiume in piena esplode il mio orgasmo in un grido! Anche tu sei al culmine, ma esci da me, mi giri e mi sbatti la cappella in faccia; il tuo godimento divampa in uno, due, tre schizzi sul mio viso e sulle mie tette... Io sfinita, ma sodisfatta, spalmo con le mani il tuo caldo nettare sul mio corpo e mi lecco golosa le dita, poi finisco ripulendo con la lingua anche il cazzo fino godendomi le ultime contrazioni del tuo cazzo fino all’ultima stilla del tuo piacere...
PROSEGUI»

«Soddisfatto ammiro il lavoro che stai facendo con la lingua sul mio cazzo, che ancora sussulta ed emette piccole gocce di sborra che ti affretti a ripulire. Ma non ho ancora finito con te! Sei la mia cagna e come tale devi stare a quattro zampe sul pavimento… tu ubbidisci docile, ma non appena ti inginocchi ti premo il viso verso il freddo pavimento cosicché i tuoi seni lo tocchino e il tuo culo sia puntato in alto. Così bevo i tuoi umori che colano fra le cosce, mentre tu rabbrividisci di piacere. Passo la lingua sul tuo clitoride ormai ipersensibile e salgo su fino all’ano… Sono davanti a te adesso con una scatoletta rossa in mano, con un dito sotto al mento ti invito a rialzarti per farti vedere meglio il mio regalo per te. Apro la scatola e dentro c’è un oggetto lucido, come una sfera appuntita in acciaio inox con alla base una pietra rossa ad imitazione di un gioello… “Sai cos’è questo?” ti domando estraendolo dalla scatola. Tu scuoti la testa in segno di diniego e lo fissi come ipnotizzata, intuendo il suo utilizzo. Comincio a lubrificarlo con una pasta bianca, densa e filamentosa, poi ti faccio girare e piegare sul tavolo della scrivania con le tette ancora piene di sperma che lo spargono sul piano. La stessa pasta filamentosa la comincio ad applicare sul buchino che appare inviolato, dapprima solo esternamente; poi, introducendo un dito scendo più in profondità. Non osi opporti al volere del tuo padrone che ti ordina di masturbarti, mentre prosegue il lento, ma inesorabile lavoro sull’altro orifizio. Adesso sei pronta ad accogliere il mio dono: lo punto sul buco facendo un po’ di pressione, tu emetti un gemito e acceleri con la masturbazione, ancora pressione e poi magicamente viene risucchiato dentro lasciando la sola pietra rossa fuori. Infilo due dita nella tua fica sentendo il gioiello attraverso la sottile parete che divide i tuoi canali. “Quando ci vedremo voglio che tu lo indossi” ti sussurro in un orecchio. Tu stai venendo di nuovo e rispondi di sì.
VUOI PROSEGUIRE?»

«Alfredo hai scritto “Quando ci vedremo”? Lo sai che probabilmente non accadrà mai»

«E perché no? Sei un mix incredibile fra lussuria, erotismo e troiaggine insospettabile. Dobbiamo organizzare un incontro dal vivo»

«Sei matto, non se ne parla proprio! Lo sai che non tradirei mai mio marito, anche se l’idea di conoscerti mi intriga e non poco, ho paura di perdere il controllo…»

«E chi ha parlato di tradire tuo marito… penso che sarebbe ancora più intrigante se partecipasse anche lui non trovi? Pensa essere presa da entrambi contemporaneamente… lui che ti scopa, il gioiello che ti ho descritto infilato nel culo e il mio grosso cazzo dentro la tua bocca fino in fondo…»

«Alfredo basta! Mi stai facendo eccitare di nuovo… sei il diavolo in persona, con un grosso cazzo tentatore come il serpente con Eva. Non so come farò anche solo ad accennare la cosa a Danilo. Non sa nulla di noi e delle nostre chat.»

Danilo smette di leggere. Ha l’aria soddisfatta anche se mille pensieri affollano la sua testa ed è ora di mettere ordine.


“Non capisco perché siamo venuti in Toscana anziché andare alle Canarie come ogni anno” dice Danilo, mentre sta parcheggiando presso un lussuoso resort nelle Terre del Chianti.
“Quest’anno è il nostro 10° anniversario e voglio farti un regalo ‘particolare’ che spero apprezzerai; inoltre siamo nella terra del Chianti, a fine settembre, e lo sai che effetto mi fa il vino rosso” risponde maliziosamente Claudia.
“Intanto apprezzo il fatto che hai deciso di non mettere il reggiseno…”
Claudia ripensa a ciò che aveva scritto nella chat ‘…sbottono la camicetta di raso semitrasparente, sotto non indosso il reggiseno’ e le scorre un brivido per la schiena.

Il posto è spettacolare: villini con accesso indipendente, con SPA privata in camera e vista mozzafiato sulle colline del Chianti. Arrivano giusto per l’ora dell’aperitivo, quando il sole quasi al tramonto, sembra accarezzare i vigneti con una calda luce ancora estiva. La reception è in una sala comune, attigua al salone dove si pranza e al bar.
“Per me ordina un bicchiere di vino rosso… sbrigo le pratiche alla reception e ti raggiungo”
Danilo annuisce soddisfatto, ben conoscendo l’effetto del vino su di lei.
Al bar ordina un Novello, dal sapore particolarmente fruttato con note di ciliegia e non troppo elevata gradazione alcolica. Come promesso, poco dopo Claudia lo raggiunge, chiacchierano un po’ mentre degustano il nobile nettare rosso il cui effetto non tarda a farsi sentire. Agli occhi di Danilo, che la conosce da sempre, sembra un po’ nervosa, ma lui si guarda bene dal chiederle nulla.

“Vogliamo andare nella suite?” dice alla fine Danilo
“Sì solo un attimo finisco questo…” replica lei scolandosi il calice. Ha bisogno di tutto l’aiuto che l’alcol le può dare perché solo al pensiero di quello che sta per fare le tremano le gambe.

Entrano nella suite; oltre il gigantesco letto matrimoniale, la porta scorrevole che dà sulla terrazza è aperta e le tende si muovono agitate dalla brezza serale, lasciando intravvedere la figura di un uomo.
Claudia si gira verso Danilo, aspettandosi uno scatto di collera… invece lui resta impassibile, anzi accenna un lieve sorriso, proprio mentre l’uomo scansa le tende per entrare.
“Ciao Danilo”
“Ciao Alfredo”
Claudia è confusa, guarda prima l’uno e poi l’altro mentre i due si stringono la mano.
“Ma, ma… vi conoscete?” sussurra con un filo di voce.
Normalmente sarebbe imbarazzatissima, ma il vino in circolo le provoca invece un irresistibile senso di calore fra le gambe.
“Certo, Alfredo è il collega che mi ha suggerito il sito dove ci siamo iscritti” inizia Danilo
“…e Danilo mi ha suggerito il modo migliore per approcciarti e finalmente conoscerti; devo dire che dal vivo sei ancora più bella che in foto o in video”
Lei china la testa per accettare il complimento, ma nel farlo il suo sguardo si ritrova a fissare i membri dei due uomini che premono con forza contro i pantaloni.
Si sente leggera, desiderata, quasi euforica. La camicetta di raso sembra una camicia di forza da cui vorrebbe liberarsi, mentre i capezzoli sporgono impertinenti attraverso il sottile tessuto.
“Da dove cominciamo?” domanda infine Alfredo
“Beh, forse dal mio regalo per il nostro anniversario” replica Danilo, estraendo da una scatola un oggetto lucido, conico, con una pietra rossa incastonata alla base…
Claudia finalmente realizza che era tutto organizzato fin dall’inizio; la chat segreta non era la sua, ma quella fra i due uomini.
Guarda Danilo poi Alfredo
“Con molto piacere” è, infine, la sua risposta.
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