2022: Odissea al Club Privè

Nuova esperienza, nuovo racconto.
Solitamente non mi piace raccontare storie di fantasia, preferisco di gran lunga qualcosa che possa ricordare, soprattutto perchè a volte la realtà supera la fantasia.
E’ estate, sono ufficialmente in ferie, quindi guardo le giornate con più relax e desideroso di godermi ogni minuto libero disponibile.
Mentre sono assorto nei miei pensieri, valutando il più e il meno, mi rendo conto che di tutte le esperienze fatte nel mondo swinger, me ne manca una importante.
Importante perché secondo me è giusto conoscere alcuni aspetti che prima rinnegavo a priori, e soprattutto perchè sono di natura profondamente curioso.

Uno di questi aspetti è il Club Privè

Durante la mattina lo propongo a mia moglie, che accetta col suo solito scetticismo.
Avviso i nostri amabili amichetti della nostra idea e loro, cortesemente, si sacrificano per noi solo per farci da cicerone in questo viaggio ai confini della realtà.
Avevo voglia di conoscere gente e capire un pò come funzionano questi posti, quindi decido di fare un last minute - qui su annunci - e smuovere le acque per “attirare gli squali”.
Rimanendo rispettosamente sul vago per evitare di fare pubblicità, come imposto dalle regole del sito, che seguo diligentemente, scrivo che passerò la serata in una località poco distante dalla mia città.
Suggerisco ai nostri amabili amichetti di fare altrettanto sul loro profilo, per smuovere ulteriormente le acque e - magari - ottenere qualche conoscenza in più.
Puntualmente “gli squali” arrivano, ma non quelli che speravo, bensì quelli che - non si è capito per quale motivo particolare - ci segnalano la pagina di annunci mandandoci offline il profilo.
Ora, non sono di certo il tipo che coltiva amicizie di gente rancorosa, ma la cosa mi puzza di sospetto perchè anche i nostri amichetti, guarda caso, sono stati segnalati e mandati in offline.
Il motivo? Ignoto. Il mandante? Idem.
La faccenda inizia a mandare vibrazioni negative su tutti i fronti, ma proviamo a non pensarci, scrivo alla redazione e incrocio le dita affinché non perda la nostra pagina.
Dopo esserci preparati, tutti imbellettati, siam pronti a partire, navigatore impostato e via!
La voce guida ci indica trenta minuti di cammino per la nostra destinazione.
Vasco Rossi a palla, si canticchiano le canzoni e si parla di cosa ci si aspetta da questa esperienza del tutto nuova per noi.
Dubbi, qualche paranoia e un pò di ansia sono i nostri argomenti più gettonati di questa breve trasferta.
Dopo circa 20 minuti di percorso, quando ormai avremmo dovuto essere quasi vicini, ci rendiamo conto che il navigatore ha smesso di fare il suo dovere, lo riattiviamo e capiamo che siamo ancora a oltre 30 minuti di navigazione dalla destinazione, ben lontani da essa…
Svoltiamo stando molto attenti a seguire i consigli dello stesso marchingegno che, ignaro della nostra ansia che incalzava, ci fa prendere un tot di strade di campagna che, per inciso, odiamo profondamente.
Le vibrazioni negative si fanno più tangibili quando, a condire il tutto, ci mettiamo anche il fatto che siamo a riserva già da un pò…
Ah, quasi dimenticavo, il segnale della rete internet va e viene, la ciliegina perfetta per questa torta alla merda.
Trenta minuti di ansia dopo arriviamo finalmente a destinazione, appuntamento al bar, ma i nostri amabili amichetti non sono ancora arrivati, quindi nel frattempo approfittiamo del bagno.
Finalmente arrivati ci raccontiamo le nostre disavventure, beviamo, mangiamo qualcosina e via! Destinazione club privè!!
Li seguiamo con l’auto, per fortuna è vicino, quindi ci arriviamo agevolmente senza ritrovarci stranamente in Alaska.
Il cuore è in gola, le sensazioni sono del tutto nuove per noi, quindi è ovvio che sia così.
Parcheggiamo e, tentando di calmare i battiti cardiaci, ci avviamo all’entrata. 
Tutto è molto soffuso, sommesso e misterioso.
Ci sentiamo qualche occhio addosso, ma era in preventivo… solo che siamo appena all’ingresso! Ci iscriviamo al club, cassiera e proprietaria ci spiegano un pò come funziona il tutto, quindi entriamo.
I nostri amici ci accompagnano in quella che, a tratti, sembra davvero una passeggiata in un girone dantesco.
Siamo curiosamente attratti, ma al contempo anche decisamente spaesati e quasi turbati da quanto stiamo per vedere.
Il nostro turbamento è alimentato dalla presenza di singoli sui cui volti è dipinta una sorta di disperata eccitazione.
Girovagano come anime in pena (o forse dovrei dire anime in “pene”…).
Vabbè, lo sapevamo, di certo non cadiamo dal pero…
I nostri amici ci mostrano tutte le camere, la gloryhole, la stanza delle coppie, il buffet, il bar, la pista, il giardino e i loro molteplici utilizzi, ma evitiamo di toccare tutto, non si sa mai…
Stemperiamo l’ansia con le risate che, per nostra fortuna, non mancano mai e sono sempre abbondanti.
Ci guardiamo attorno, e ci rendiamo conto che siamo costantemente osservati, studiati, puntati.
Immagino che succeda così quando arriva la carne fresca in macelleria…
Anche noi ci guardiamo intorno, e non ci mettiamo molto a capire che ce n’è per tutti i gusti, dalla rifatta alla nature, dalle magre alle non magre, dai giovani ai non più giovani, eccetera.
Noi non giudichiamo nessuno, tutt’altro, apprezziamo che in posti come questo sia dato ampio spazio a tutti, e tutti se giocano bene le loro carte possono trovare quello che cercano.
Sarà passata un ora circa e siamo più calmi rispetto all’inizio, la musica è gradevole, il sassofonista molto bravo, quindi ci muoviamo un pò, ma non ci stacchiamo mai dai nostri amici, neanche in pista.
L’atmosfera è magica, la macchina del fumo rende il tutto quasi onirico, i ragazzi immagine ci invitano alla danza e una sensazione di piacevole frivolezza ha preso il posto dell’ansia.
A un certo punto la pista si svuota, ed è il segnale che le camere si riempiono, quindi le nostre guide personali ci invitano ad andare a osservare quello che accade. Entriamo negli stretti corridoi, percepiamo odori e gemiti di ogni tipo.
Corpi si muovono sinuosamente nella penombra, ognuno cerca un pò di piacere per se e per il proprio partner, tranne noi, che ci sentiamo come turisti invadenti che scrutano animali in esposizione… ma alla fine per quello siamo venuti qui oggi, solo per osservare.
Giriamo per le varie stanze, si ridacchia tra di noi ogni tanto, tentando comunque di non disturbare i clienti.
Finito il sexy safari torniamo nella sala comune, qualche altro drink e un paio di conoscenze gradevoli.
Raggiunta l’ora X ci avviamo dunque verso l’uscita, dove ci salutano una simpaticissima cassiera e un altrettanto simpatica padrona di casa.
Salutiamo i nostri amichetti, ringraziandoli della loro presenza rassicurante e ci avviamo verso casa.
Questa volta la strada è veloce e dritta, abbiamo il serbatoio pieno e internet prende benissimo, le malelingue tacciono e sappiamo che domani splenderà il sole, cancellando tutte le ombre di oggi…
Tirando le somme è stata un esperienza tutto sommato positiva. Eravamo sicuri che non avremmo gradito proprio tutto, ma il bello di frequentare posti che celebrano il vivere la propria vita in totale libertà, è che tutti prendono quello che desiderano senza alcun obbligo, avvicinandosi a piccoli passi, per gradi e in base ai propri gusti.
Alla fine è trasgressivo quello che non puoi permetterti di fare ogni giorno, no?
E per noi è davvero così, quindi ci godiamo ogni frammento di questo aspetto, con gli amici più fidati e coi nuovi che si aggiungeranno.
Non male come prima volta, no?


I vostri Minotauri 🐽