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Le perverse fantasie di Giulia


di 36degrees
18.08.2017    |    14.103    |    4 7.7
"Giulia ansima e gode come una cagna mentre toccandosi ripensa a tutti gli sguardi che le si sono posati addosso, tanto da arrivare a immaginare una punizione..."
Giulia ama essere sempre al centro dell’attenzione.
Le piace provocare la gente intorno a lei e la metropolitana, che utilizza quotidianamente per i suoi spostamenti, è uno dei tanti luoghi adatti al suo scopo.
Indossa spesso magliettine scollate che mettono volutamente in mostra il suo prosperoso seno, pantaloni di jeans stracciati in vari punti e scarpe col tacco. Porta inoltre di frequente ciondoli e una lunga catenina al collo che le finisce sempre e inevitabilmente nella riga del seno in modo da far eccitare ancora di più chi la guarda. Una volta che ci si accorge di lei staccare gli occhi dalle sue tette diventa praticamente impossibile; Giulia sa bene di avere continuamente addosso centinaia di sguardi ma fa finta di nulla e con aria di superiorità non distoglie mai il suo dal telefono cellulare, sempre presa com’è a cercare nelle chat e sui social un potenziale nuovo cazzo da succhiare.
Queste attenzioni verso di lei non la lasciano però totalmente indifferente; la sera infatti, quando non è impegnata a farsi scopare dal suo ragazzo, da qualche amico o da qualche semplice conoscente, si chiude sola in camera, toglie pantaloni e mutandine (le poche volte che le indossa) e si siede sul letto a gambe divaricate. Appoggia quindi una mano sulla sua vagina perfettamente depilata e comincia a toccarsi piano piano con sempre più intensità fino a infilarsi dentro tutte le dita che desidera.
Si abbassa quindi la maglietta in modo da far uscire completamente le tette e comincia a passare la mano libera sopra di esse.
Giulia ansima e gode come una cagna mentre toccandosi ripensa a tutti gli sguardi che le si sono posati addosso, tanto da arrivare a immaginare una punizione per se stessa. Fantastica su di una vendetta da parte di tutti quei maiali a cui ha fatto gonfiare il cazzo e che non ha ricambiato nemmeno di uno sguardo. Immagina di trovarsi seduta in metro come tutti i giorni ma di essere ad un certo punto sollevata di peso da tre o quattro uomini e portata fuori sulla banchina di una delle stazioni più affollate proprio nell’ora di punta. Gli uomini la fanno inginocchiare e disponendosi a cerchio intorno a lei si abbassano i pantaloni sbattendole letteralmente i loro cazzi prima in faccia e poi in bocca senza darle tregua. Dopo averla costretta a succhiare per bene i loro membri le strappano i vestiti di dosso e la scopano per terra mettendoglielo in ogni buco possibile. Tutto questo nell’indifferenza generale della gente che continua a scendere e salire dalle metro che si susseguono a distanza di pochi minuti.
Nessuno sembra fare caso a Giulia proprio come lei finge sempre di non fare caso ai suoi ammiratori.
Si aggiunge anzi un numero sempre più elevato di uomini alla sua meritata punizione. Giulia viene ora scopata da chiunque capiti a tiro e coperta di sperma sul viso, sui capelli, su tutto il corpo, persino sui piedi. Molti le mettono il cazzo tra le tette e dopo essersi fatti fare una sublime spagnola le sborrano sul seno, molti altri le vengono dentro senza farsi scrupoli, altri ancora eiaculano per terra e la guardano leccare via avidamente i loro schizzi dal pavimento. Giulia viene scopata in ogni modo fino a tarda sera; gli ultimi uomini ad abusare di lei sono quattro energumeni di colore scesi dall’ultima metro della giornata. Giulia li sente allontanarsi da lei tra schiamazzi, risate e insulti mentre il suo dolce viso gronda ancora sperma. Umiliata e sfinita rimane per terra per diversi minuti fino all’avvicinarsi di due agenti in servizio alla stazione che le chiedono con toni sgarbati di alzarsi e di andarsene in quanto la stazione deve chiudere. Le danno della puttana, la deridono e le sputano addosso. Mentre Giulia si alza e fa per andarsene ad uno di loro viene in mente di chiederle il biglietto per la corsa su cui aveva viaggiato. Giulia è completamente nuda, vicino a lei sono rimaste solo le sue scarpe col tacco, nessuna traccia dei suoi vestiti tantomeno della sua borsa e della tessera abbonamento che conteneva. Giulia capisce immediatamente che la giornata non è ancora finita e che deve darsi da fare se non vuole avere una multa da pagare. I due uomini le scopano bocca culo e figa senza ritegno per un’ultima volta; mentre un agente viene riempiendole il culo l’altro decide di sborrare in entrambe le scarpe di Giulia per poi rimettergliele ai piedi.
Lo stesso agente che le aveva chiesto il biglietto prende quindi penna e taccuino e decide di multare comunque la “tettona troia”, così scrive insieme alla somma da pagare sul foglio che poi accartoccia e infila nella bocca della ragazza.
I due uomini la sollevano quindi ridendo e dopo averla portata fuori dalla stazione la gettano come un sacco d’immondizia a fianco di alcuni bidoni dei rifiuti.
Giulia immagina di allontanarsi devastata e zoppicante verso casa quando le sue dita la portano al definitivo orgasmo; scosta la mano dalla sua vagina e accarezza soddisfatta le lenzuola fradicie sotto di essa.

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