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L'esibizionista due anni dopo


di Conte01
21.05.2024    |    241    |    0 8.7
"Poi mi fecero voltare di schiena, nella posizione che avevo assunto per fare il clistere, col culo bello in mostra e il buco largo si divertirono ad infilare..."
Ero nuda, distesa sul tavolo di cucina con tre anziane signore che, mentre cucinavano, si alternavano a masturbarmi ma per capire la situazione bisogna fare un passo indietro.
Sono Camilla la protagonista dei racconti: quando scappa scappa e l’esibizionista, erano passati due anni e una domenica avevo deciso di recarmi in un centro commerciale per curiosare quando all’improvviso vidi Sofia, la riconobbi subito anche se era cambiata e lei riconobbe me.
Non sapeva come comportarsi allora mi avvicinai io.
Parlammo un po’, poi ci spostammo in un bar per continuare la conversazione.
Mi disse che aveva cambiato lavoro diverse volte ed ora faceva la badante lì vicino, io le dissi che frequentavo l’Università, che per sei mesi ero stata fidanzata ma poi c’eravamo lasciati.
Al momento di andar via capii che stavo sprecando un’alta occasione che magari non si sarebbe più ripresentata, così d’un fiato le dissi che avevo sperato mille volte di rincontrarla, che la nostra esperienza era stata bellissima e mi sarebbe piaciuto molto rifarla.
Ci scambiammo i numeri del cellulare.
Per diversi mesi non la sentii più poi un giorno mi chiamò per parlarmi di tre amiche che aveva cosciuto, aveva avuto modo di accennare alla nostra passata esperienza e le tre si erano dimostrate subito molto interessate.
Col passare dei giorni erano state proprio le tre donne a chiederle se fosse possibile organizzare un incontro, visibilmente eccitate dalla cosa.
Ci risentimmo ai primi di giugno, mi annuncio che doveva ritornare a casa per la malattia di un familiare ma mi diede l’indirizzo dove lavoravano le tre donne informandomi che la casa restava libera durante i fine settimana e non saremmo state disturbate.
Arrivai una domenica mattina suonai, subito il portone si aprii, era una costruzione signorile dei primi del Novecento su due piani con quattro appartamenti, chiuso il portone con il passante nessuno poteva entrare.
Capii che Sofia aveva fatto bene a farmi attendere, le tre donne mi sembrarono subito quanto di meglio potevo desiderare; Mariae di circa ottanta anni, Katerina e Viorica settanta, Mariae stava nell’appartamento accanto a Sofia le altre due al secondo piano.
Come Sofia erano tre belle donne nonostante gli anni e qualche chilo in più, abbastanza alte, capelli biondi col colore fatto bene, fianchi larghi un bel sedere e delle grosse tette che ciondolavano libere sotto i vestiti leggeri.
Quella prima domenica successe poco, c’era troppo imbarazzo, dopo una visita ai vari appartamenti ci spostammo sul retro, nel giardino per pranzare, poi ognuna si ritirò per riposare, le lasciai nel pomeriggio salutandole e dandogli appuntamento per la settimana successiva.
La settimana servì a schiarirci le idee e tutte pensammo che era inutile perdere tempo così la domenica successiva dopo due ore ero già stata toccata da tutte e tre, Katerina mi invitò ad indossare il costume e mentre mi cambiavo infilò subito la mano tra le cosce iniziando a toccarmi, ci spostammo poi in cortile e mentre le altre si allontanavano fu la volta di Viorica che, seduta accanto a me sullo sdraio mentre parlavamo, inizio a toccarmi, quando le altre rientrarono per apparecchiare non fecero minimamente caso alla sua mano tra le mie cosce. Mariae volle invece aspettare l’ora di pranzo per accompagnarmi in bagno, pensavo si fermasse fuori invece entrò invitandomi ad usare la toilette restando a conversare mentre facevo pipì, poi mi aiutò a fare il bidè titillandomi delicatamente il clitoride.
Ritornammo in cortile, mi fece scendere col solo pezzo di sopra senza che nessuna avesse da ridire, dopo pranzo mi sistemai sulla sdraio mentre le altre sparecchiavano, Vio si sistemò di fianco iniziando ad accarezzarmi, erano ancora movimenti impacciati e poco sicuri ma pian piano sembrò trovare la strada giusta, il dito si faceva strada tra le labbra fino al clitoride dove si fermava esercitando sempre più pressione con movimenti circolari per poi passare al pube e all’interno delle cosce, dopo un po’ si aggiunse Kate ed iniziarono a toccarmi assieme con le mani che si alternavano sui vari punti sensibili, intanto avevano scoperto i seni ed iniziato a toccarli pizzicando e tirando i capezzoli così bellissimo arrivò il primo orgasmo.
Subito dopo arrivo Mariae che ci trovò tutte accaldate e in disordine e si mise a protestare perché non l’avevamo aspettata, mi prese per mano e mi portò da lei, pensavo volesse portarmi nuovamente in bagno invece mi fece coricare su un letto, prese un tubetto di crema ed iniziò a spalmarla sui genitali.
Era una crema rinfrescante ma di fatto mi stava facendo un altro ditalino e così in poco tempo anche lei mi fece godere.
La settimana passò in fretta, le tre dovevano aver pensato bene a cosa fare infatti appena arrivata mi fecero subito spogliare e coricare su un tavolino mentre loro si sedettero davanti su un divano. Iniziarono a guardare con cura il sesso dapprima senza toccarlo poi aprendo delicatamente le labbra e scoprendo il clitoride, aprirono bene l’orifizio verificando che non fossi vergine poi iniziarono ad infilare dentro la punta delle dita e poi piano piano tutte intere, avevo le mani di tutte sul sesso ed ogni sua parte veniva tirata ed aperta, il clitoride sempre stimolato, la vagina riempita, anche le tette ricevevano le giuste attenzioni soprattutto i capezzoli che si ergevano impertinenti, pensavo di essere venuta in fretta invece mi resi conto che era passata più di un’ora.
La solita Mariae mi accompagnò in bagno, sapevo cosa fare e mi sistemai per fare pipi lei però si avvicinò ed iniziò a toccarmi tra le gambe invitandomi a farla un po’ alla volta con lei che nel frattempo mi toccava con la mano bagnata dalla mia urina.
Facevo uno schizzo poi mi fermavo e lei mi toccava, un altro schizzetto e avanti così piano piano mi svuotai ed ebbi un secondo orgasmo.
Le altre ci raggiunsero in bagno dicendo che dopo pranzo mi volevano vedere anche loro fare pipì invitandomi a bere quanta più acqua possibile.
Pranzai mangiando frutta e verdura bevendo più di un litro d’acqua, sparecchiarono con calma e per più di un’ora non successe niente.
Ero distesa su un lettino, arrivarono Vio e Kate e si tolsero i vestiti restando in mutande con le tettone libere, iniziarono una leggera stimolazione, in quella posizione le loro tette si adagiavano, morbide, sul mio corpo passando dal pube al seno.
Aspettarono l’arrivo di Mariae, anche lei si spogliò mettendo in mostra due tette grosse, pendule e lunghe fin sotto l’ombelico, le due amiche dissero che dovevo fare pipì e volevano vedermi farla in quella posizione anzi mi sollevarono ognuna una gamba prendendola sotto il ginocchio facendola flettere sul tronco ritrovandomi con le cosce piegate ed aperte ed il sesso esposto.
Intanto, con le mani libere mi toccavano ed aprivano, mi invitarono a farla e visto che tardavo qualcuna penso di infilare due dita in vagina spingendo sulla vescica.
Mi scappò un primo lungo getto poi pian piano mi svuotai, siccome con le dita continuavano a toccarmi gli schizzi le colpivano ed alla fine le trovai tutte bagnate con le tettone gocciolanti.
Visto che nel giardino era presente una doccia ci spostammo per darci una rinfrescata insaponandoci a vicenda, ebbi l’occasione per toccare quelle grosse tette mentre le loro mani correvano sul mio corpo frugando ovunque restammo a lungo sotto l’acqua godendoci quei momenti.
La settimana passò in fretta, evitai di toccarmi per tenere il desiderio alto, all’arrivo veni fatta entrare nel solito salotto e fatta spogliare, mi fecero coricare sul tavolino, vidi con la coda dell’occhio un certo numero di oggetti sistemati su un telo comprese alcune verdure, iniziarono tutte ad accarezzarmi: il petto, la pancia, le cosce, il seno e il sesso; ero distesa con il busto rialzato ed i gomiti puntati sul tavolino e vedevo come mi toccavano messe una per lato e Mariae seduta di fronte a me.
Poco alla volta le mani si fermavano con più insistenza sulle tette e sul sesso ed iniziarono a masturbarmi, al solito le mani passavano rapide da una parte all’altra sostituendosi a vicenda, ero già abbastanza bagnata quando versarono del gel che evidentemente avevano acquistato in settimana.
Le dita iniziarono a scivolare più facilmente fuori e dentro la vagina dove entravano una o due alla volta, poi mi chiesero se mi sarebbe piaciuto se infilavano qualcosa dentro ed accettai.
Vio prese una spazzola che aveva un sottile manico cilindrico arrotondato alla punta, lo sistemò all’ingresso della vagina facendolo entrare pochi centimetri, lo muoveva piano aventi e indietro e in circolo ero eccitatissima quando lo spinse tutto dentro non provai nessun fastidio, fu poi la volta di quello che sembrava il contenitore di un termometro e di un cilindro di plastica trasparente che doveva esserlo di una penna.
Fu poi la volta delle verdure una zucchina una banana ed un cetriolo che era il più grosso tra quelli presenti, tra loro li scambiavano, spostandosi ora da una parte ora dall’altra, e chi non stava infilando qualcosa mi toccava il clitoride o le tette.
Dopo averli spinti sino in fondo li toglievano rapidamente lasciando l’apertura spalancata per poi rinfilarli non appena questa provava a richiudersi, guardandomi sempre avidamente ed in questo modo mi fecero venire eccitata più dai loro sguardi e dalle loro parole che dalle mani che pure mi davano tanto piacere.
A questo punto mentre le altre sistemavano, Mariae mi invitò a seguirla in bagno, pensavo volesse che facessi la pipì come la settimana precedente invece come entrai vidi una sacca per clistere, inizialmente non capii il motivo però ero ancora così eccitata dall’esperienza precedente che, quando mi invitò a sistemarmi sul pavimento non riuscii ad oppormi.
A Quattro gambe col sedere all’aria unse il buchino poi infilò la cannula ed aprì il rubinetto, dopo pochi secondi il fastidio diventò insopportabile e le dissi che dovevo sedermi sul water, chiuse il rubinetto e mi fece liberare poi mi invitò a riprendere posto, solo al quarto tentativo riuscii a prenderne un litro buono, allora uscì e mi lasciò scaricare in tranquillità.
Ovviamente nel pomeriggio le attenzioni furono tutte per il buchino posteriore ripulito dal clistere di Mariae, come la domenica precedente si spogliarono restando in mutande con i meloni esposti, gli oggetti usati erano quelli della mattina solo i più sottili, sdraiata supina sul lettino con le cosce flesse sul tronco avevo il culo ben esposto.
Iniziarono ad ungermi poi infilarono alcune provette di plastica lunghe e sottili e poi altri oggetti, mentre le altre si davano da fare a turno, scambiandosi i ruoli, sulla figa e sulle tette.
Con quelle stimolazioni fu facile passare ad oggetti più grossi col buchetto che piano piano cedeva; con una pressione delicata e costante ne facevano entrare un pezzetto alla volta poi lo toglievano, mi facevano rilassare, poi lo infilavano nuovamente ungendomi col gel o la saliva.
Poi mi fecero voltare di schiena, nella posizione che avevo assunto per fare il clistere, col culo bello in mostra e il buco largo si divertirono ad infilare di tutto, soprattutto le dita a quel punto bastò una bella sfregata sul clitoride e una strizzata alle tette per farmi venire.
A quel punto pensavo fosse finita invece Vio si sistemò sul lettino con le gambe una da una parte una dall’altra, mi tirò a se mettendo le mie gambe ai lati del suo tronco in modo da avere il sesso più o meno all’altezza del suo ombelico e delle sue tette.
Ripresero a toccarmi in modo delicato un po’ le tette un po’ il sesso mentre facevamo conversazione, Kate era seduta sul bordo di fianco a me, Mariae dall’altra parte, avevo le loro tette sul mio petto ed a volte sul sesso ed intanto sentivo sempre più impellente lo stimolo di fare pipì.
Quando iniziarono a premere sulla vescica capii che volevano la facessi e mi lasciai andare, un primo fiotto colpi Vio sulla pancia, le altre si fecero più vicine unendo le loro tette a quelle dell’amica, il secondo getto le bagno tutte.
Sentii alcune dita sul clitoride, altre nella vagina e nel culo e tutte spingevano stimolando la vescica, cercavo di farla a piccoli getti per permettergli tra un fiotto e l’atro di toccarmi e giocare, poi si allontanavano per poterla vedere uscire mentre aprivano le labbra con le mani.
Fu una pisciata lunghissima, Vio era zuppa ed anche le altre erano bagnate, ma nessuna aveva fratta e restammo a lungo a giocare con le gocce di pipì sulla pelle.
Le settimane successive si erano organizzate in questo modo: la mattina passavo del tempo da sola nell’appartamento di ognuna, in questo modo erano libere di fare quello che le piaceva senza la presenza delle altre.
Mariae ovviamente si dedicava al clistere, che ormai ricevevo con grande facilità, facendo scorrere l’acqua lentamente mentre mi masturbava, dopo di che mi faceva entrare nella vasca e dovevo fare la pipi in piedi mentre mi toccava.
A Kate piaceva infilarmi le dita dentro, succhiarmi e farsi succhiare le tette, a Vio con mia sorpresa piaceva leccarmi la fica, cosa che non avevo mai fatto, a volte venivo con una a volte con l’altra, poi il pomeriggio giocavamo assieme in cortile.
E veniamo alla mattina descritta all’inizio del racconto, eravamo alla fine di luglio, sapevo quindi che avevamo ancora a disposizione 4 o 5 domeniche poi sarebbero dovute andare via, quel giorno avevano invitato a pranzo due amiche e per non perdere tempo mi avevano fatto sistemare sul tavolo per avermi a disposizione mentre cucinavano.
Verso mezzogiorno arrivarono le due amiche, per farmi capire che non avrei dovuto rinunciare a nulla mi fecero indossare una canotta molto scollata che copriva a malapena il sedere senza nulla sotto mentre loro avevano indossato dei vestitini leggeri.
La prima sui 45 anni aveva i capelli rossi e gli occhi verdi, alta poco più di un metro e cinquanta, era abbastanza grassottella, l’altra invece aveva più o meno l’età di Mariae e gli assomigliava pure; infatti, poi mi dissero fosse la cugina, doveva essere stata da ragazza una bellissima donna visto che lo era ancora ad 80 anni con un fisico imponente, fianchi larghi, culo superbo e due grosse tette che stavano ancora su.
A pranzo dopo qualche bicchiere di birra si iniziò a parlare di uomini, quella con i capelli rossi era separata, il marito di vent’anni più anziano aveva un uccello piccolo e non riusciva mai a venire per cui stava dentro del tempo con lei che non sentiva niente e si annoiava, l’altra, ormai vedova, si lamentava del suo che aveva un cazzo bello grosso ma veniva subito per cui lei non aveva mai goduto pur disponendo di quel ben di dio.
Le altre raccontarono qualcosa però vergognandosi perché non volevano parlare dei loro uomini in mia presenza.
Parlarono poi degli italiani e delle avance che avevano ricevuto sul posto di lavoro da parte dei figli e dei generi delle persone che assistevano.
Finito il pranzo le tre si alzarono per sistemare in cucina, io le aiutai a sparecchiare, avvicinatami alla rossa che si chiamava Eve questa mi sollevo un poco la canotta scoprendo il sedere, la cugina che si chiamava Angela mi palpò la natica di sinistra mentre l’altra toccava la destra, mi fecero cenno di finire di sistemare e tornare subito da loro.
Rientrata mi fecero segno di seguirle in un angolino nascosto del giardino ed appena arrivata mi spogliarono ed iniziarono ad accarezzarmi e toccarmi i capezzoli senza darmi neanche il tempo di reagire.
Presto le loro mani si intrufolarono nel mio sesso iniziarono a toccarmi infilando le dita bagnate di saliva in tutti i miei buchi, ero talmente eccitata che venni troppo in fretta.
Siccome le altre avrebbero avuto da fare in cucina per un’oretta non avevamo fretta, in quell’angolo c’era una panchina si sistemarono di lato ed io al centro, ripresero subito a toccarmi questa volta in modo più delicato con lunghe pause nelle quali mi sfioravano solamente il sesso dedicandosi alle tette o al resto del corpo.
Eve era davvero disinibita, infilava le dita nella vagina poi le leccava, toccava le tette facendole ballonzolare poi le succhiava, apriva le labbra lasciando la figa esposta invitando l’altra a toccarmi, poi mi fece sistemare sulle sue cosce col culo all’aria iniziando a lavorare il buchino, una apriva le natiche l’altra infilava le dita.
Dopo una mezz’ora avevo entrambi i buchi completamente aperti nel frattempo Eve mi aveva detto così tante porcherie che avrei fatto qualunque cosa avesse chiesto.
Disse che ero una svergognata perché avevano saputo mi piaceva fare pipì davanti alle signore anziane e mi sculacciava mentre l’altra mi toccava il clitoride e che voleva vedere se ero così porca da farla anche davanti a loro, così mi ritrovai nella posizione iniziale con le cosce aperte appoggiate sulle loro che intanto avevano sollevato i vestiti sopra il sedere.
Eve, che teneva le labbra aperte invitandomi a farla, chiese ad Angela di infilare due dita in vagina e spingere sulla vescica, poi proprio pochi istanti prima che iniziassi a farla disse che la domenica successiva avrebbe invitato una ventina di loro amiche e mi avrebbe fatto toccare da tutte, fu come una scossa iniziai a pisciare e assieme a godere mentre continuavano a masturbarmi.
Subito dopo arrivarono le altre, mi trovarono con le cosce spalancate, tutte e tre bagnate, decidemmo di fare la doccia.
Dopo ci fermammo a parlare, erano rimaste in mutande mentre io ero nuda, potevo guardare quelle cinque copie di meloni, agli estremi quelle di Mariae le più grandi, due grosse tettone che scendevano sino alla pancia con i capezzoli rivolti in giù dall’altra quelle di Kate non proprio piccole ma un po’ vuote con i capezzoli rivolti all’esterno, quelle di Eve erano due belle tette grandi e sode non troppo grandi come erano invece quelle di Vio due grosse pere rotonde con i capezzoli sporgenti ma il vero spettacolo era Angela, due tettone esplosive grandi, sode, perfette come forma con i grossi capezzoli rosa al centro.
Tutte si accorsero che la stavo mangiando con gli occhi invitandola a farmi vedere il resto, si mise in piedi sfilando le mutande, aveva due cosce rotonde, i fianchi larghi, la piega dell’inguine, la pancia giusto un po’ rotonda e sotto il pube il sesso aveva l’aspetto della metà di una pesca succosa con una lineetta al cento.
Dissero nella loro lingua qualcosa ad Angela questa mi prese la mano portandomi in un angolo dove c’era un lettino matrimoniale, ci sdraiammo di fianco, inizio ad accarezzarmi ed anche io feci altrettanto tuffandomi sulle tette, pancia, fianchi, natiche, cosce senza fretta con molta dolcezza come faceva lei.
Ad un certo punto, mentre la baciavo sotto l’ombelico, con una mano apri il sesso facendomi capire che avrebbe gradito essere baciata anche lì.
Non avevo mai leccato una donna ma non me lo feci ripetere, vista così da vicino era eccitantissima, con una mano spostai l’altro labbro aprendola completamente, comparve il clitoride, il buchino della pipì e l’apertura della vagina, iniziai a dare dei baci tutto attorno, poi feci passare la lingua sullo spacco fermandomi sul bottoncino o sulla vagina lei intanto aveva iniziato a toccarmi masturbandomi meravigliosamente, continuai succhiando le labbra o il clitoride ed infilando la lingua nell’apertura.
Mi tiro a sé, la scavalcai con una coscia mettendo il mio sesso sulla sua bocca, da quel momento fu più facile perché ripetevo quello che faceva lei, alternando la lingua e le dita accelerando e rallentando.
Fu un orgasmo bellissimo e dopo mi lasciò giocare ancora un po’ col suo corpo.
Dopo ci lavammo con la doccetta in giardino e subito iniziarono ad organizzare per la settimana successiva.
Mi sembrava una cosa folle ed ero eccitatissima l’appuntamento era per il pomeriggio, Mariae fece appena in tempo a farmi un clistere che le altre arrivarono.
Nel cortile avevano organizzato un rinfresco con frutta, dolci e bevande, dietro una siepe c’era un tavolo lungo e stretto sopra il quale sarei stata distesa.
Presa posizione le cinque iniziarono un po’ a toccarmi ma senza esagerare, si senti suonare il campanello, voci sconosciute, saluti, chiacchere, inviti a prendere qualcosa, una prima donna si fece avanti timidamente, un saluto, un complimento, un bacio sulla guancia, una carezza sul seno e sul sesso, poi un’altra, altre carezze, un bacino, una mano sul seno una sul clitoride, arrivavano da sole o in copia sensibili, attente, delicate cercavano di eccitarmi senza creare fastidio.
In meno di mezz’ora ne passarono almeno una quindicina, di tutte le età dai quaranta agli ottanta, alcune si fermavano solo per una carezza, altre aprivano il sesso e lo guardavano, altre toccavano delicatamente il clitoride o poggiavano la mano sul sesso fermandosi un po’ mentre dicevano qualcosa di eccitante, poi arrivo Eve per verificare fosse tutto a posto e per portare qualcosa da bere, controllò il sesso per vedere quanto fossi eccitata e prima di andare via lo coprì di gel lubrificante.
Le donne ripresero ad arrivare, dopo qualche bicchiere erano più disinibite, le mani sui seni e sul sesso erano più audaci, palpate sulle tette che venivano sollevate fatte sbattere tra loro, pizzichi sui capezzoli che venivano tirati sù, dita sul clitoride che veniva toccato in tutti i modi e poi infilate nella vagina e nel culo.
Arrivavano da sole ma più spesso i due o tre, si sistemavano ai lati ed una di fronte, mi toccavano per qualche minuto poi andavano via sostituite da altre ed ognuna secondo la sua fantasia o capriccio faceva qualcosa di diverso.
Ad un certo punto sentii Eva che le richiamava dicendo che era il momento di farmi godere, ci fu un attimo di silenzio poi iniziarono ad arrivare ed erano tutte nude.
Avevo davanti donne di varie età, corpi robusti, magari segnati dagli anni, ma ancora tonici ed in forma, tette di tutti i tipi e dimensioni, da quelle normali ad altre grandi e sode ad altre lunghe che pendevano morbide sul torace, culi rotondi e sodi, altri belli abbondanti, cosce e fianchi larghi, pance piatte, altre rotonde, altre un pò cascanti sopra il pube, fiche depilate o coperte da cespugli neri grigi, .
Eva, che ormai aveva preso il comando delle operazioni, disse che se volevo essere toccata dovevo regalare uno schizzo di pipi a tutte, la prima si fece avanti sistemandosi, ero piena e fu facile farla, arrivò la seconda che mise le tette davanti al sesso venendo subito annaffiata poi le altre, ognuna dopo lo schizzo mi masturbava brevemente poi lasciava il posto, alcune si allontanavano per vederla uscire, altre mettevano le dita per schizzare le amiche qualcuna più spiritosa la raccolse in bocca sputandola subito dopo.
Quando finii si fecero tutte attorno, ancora bagnate di pipi, toccandomi assieme ma a quel punto non riuscii a resistere molto.
Scesi dal tavolo e tutte si fecero attorno, in quella confusione cercai di toccare quante più tette, culi e fighe potevo ma nessuna aveva da ridire, una signora sulla sessantina mi tirò in disparte nell’angolo della panchina.
Mi fece accucciare a terra mise un piede sulla panca e mi innaffio di pipì, subito altre due si fecero avanti mettendosi una da una parte e una dall’atra facendo lo stesso, la quarta dopo aver pisciato mi fece capire che avrebbe gradito esser leccata e così fecero anche altre dopo di lei, le ultime fecero la pipì direttamente sul viso e alla fine anche io l’assaggiai.
In breve, tutte si liberarono in un clima cameratesco tra risate e battute, carezze e palpate, mani che scorrevano sulla pelle e dita che scivolavano nei miei buchi, lasciandomi fradicia ed eccitata ma durante la successiva doccia fra sapone e carezze trovarono il modo di accontentarmi ancora.
Non ci furono altri incontri di quel tipo e dopo qualche settimana partirono tutte, rimasi però in contatto con alcune delle donne che avevo conosciuto quel pomeriggio.
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