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Antiche tradizioni russe


di Conte01
06.05.2018    |    3.535    |    3 7.8
"Paola si abbandonò completamente nelle mani abili della donna, questa lentamente, senza fretta continuò a masturbarla fino a farla godere, fu solo a quel..."
Parma 1988

Mentre camminava verso la stanza del professore, Paola, non immaginava che da lì a pochi minuti avrebbe ricevuto la notizia più bella della sua vita, l'uomo la fece accomodare nello studio e dopo alcuni convenevoli le chiese se fosse disposta a far slittare di qualche mese la data della sua laurea, la ragazza ci rimase male pensando che tale ritardo fosse dovuto a qualche impegno dell'insegnante, magari a favore di uno studente più raccomandato di lei, il professore allora precisò che il motivo del ritardo era legato al fatto che le stava offrendo la possibilità di completare la tesi con un periodo di studio in Russia.
Poter visitare la Russia era da sempre il sogno di Paola e le furono necessari un paio di giorni per convincersi che fosse vero.
La partenza era stata fissata per i primi di giugno, avrebbe visitato alcuni piccoli centri, mentre nella capitale avrebbe alloggiato nel Campus Universitario.
Il suo professore aveva insegnato per molti in quell'Università, prima di trasferirsi in Italia, lì una sua collega si sarebbe occupata di Paola organizzando dal punto di vista logistico tutto il soggiorno e l'attività di ricerca.
All'arrivo nella capitale trovò, ad attenderla all'aeroporto, un addetto dell'Università, giunta al Campus fu ricevuta dalla professoressa, una donna di circa 50 anni, dall'inconfondibile look sovietico, che le spiegò nei dettagli come si sarebbe svolto il soggiorno.
Paola avrebbe trascorso una settimana, in un villaggio abitato prevalentemente da contadini, una seconda in uno abitato da pescatori ed un terzo soggiorno presso un centro minerario, tra un periodo e l'altro avrebbe passato qualche giorno nella capitale per godere di un ambiente più confortevole, infatti, la donna l'avvisò che nonostante tutti i loro sforzi l'estrema povertà delle zone che avrebbe visitato gli avevano impedito di trovare sistemazioni confortevoli.
Il giorno seguente Paola partì, viaggiò in macchina per circa otto ore attraversando sterminate pianure, alla fine giunse a destinazione, era un piccolo paese con le case basse, quasi tutte uguali, l'autista si fermò davanti ad una casetta di legno dipinta di bianco, suonò il clacson e subito dalla casa uscì una signora, la ragazza scese dalla macchina, prese la sua valigia e subito la macchina ripartì.
La donna la fece entrare in casa, era un ambiente decoroso ma arredato con estrema povertà, la camera che le era stata preparata era arredata con un letto, una sedia e una cassettiera tutto abbastanza male in arnese, la padrona di casa le fece notare, mostrandoglielo, che la sua era una delle poche case con il bagno, poi passarono in cucina dove la donna le aveva preparato il the con dei biscotti, Paola gradì molto non avendo mangiato nulla dalla mattina.
La padrona di casa era una donna di circa 55 anni, vedova, aveva due figli militari che vivevano lontano da casa, da quando era morto il marito era lei che si occupava della campagna e del poco bestiame che possedevano, in genere la donna usciva da casa il mattino per rientrare solo nel tardo pomeriggio ed evidentemente quel giorno aveva fatto un'eccezione per lei.
Nei due giorni seguenti Paola fu molto occupata e solo la sera del terzo giorno cenò in casa, con molta difficoltà le due donne cercarono di conversare, Paola le parlò della sua vita mentre la donna cercava di rispondere per quanto poteva, Paola aveva 23 anni un'età in cui da quelle parti si ha già marito e figli, la ragazza riferì di non essere sposata ma di convivere da due anni con un ragazzo, la donna volle sapere cosa facesse il ragazzo e se avevano intenzione di sposarsi ed avere dei figli.
La conversazione si era protratta a lungo, Paola sentendosi stanca disse alla donna che si sarebbe coricata e la salutò; entrata in camera iniziò a prepararsi per la notte, dopo pochi minuti, la donna, apparve, fermandosi sulla porta, Paola la guardò pensando le dovesse dire qualcosa ma questa rimase in silenzio, allora Paola, dopo averle sorriso, riprese a sistemare le sue cose, dopo alcuni istanti rialzò lo sguardo, la donna era sempre ferma nello stesso punto.
Paola non sapeva cosa pensare, poi, la donna, portò la mano destra sul pube, probabilmente dall'espressione che Paola fece, la donna intuì che la ragazza non avesse capito e allora ripeté il gesto e così di nuovo dopo pochi istanti, a quel punto Paola ebbe la sensazione che la donna le stesse chiedendo di abbassasse i jeans.

Paola era davvero disorientata e non sapeva cosa pensare ma, dato che la donna continuava ad indicare con la mano cosa fare, alla fine decise di accontentarla e sfilò i pantaloni, guardò nuovamente la donna e con gran sorpresa si accorse che questa indicava gli slip.
Si sentiva confusa ma anche eccitata e alla fine, più che altro per curiosità, decise di fare quanto la donna le chiedeva e fece scivolare a terra le mutandine.
Quando rimase nuda, Paola, provò una forte sensazione, inaspettatamente si accorse che quella situazione l'eccitava e mai avrebbe pensato che lo stare nuda davanti ad una donna potesse provocargli qualcosa di simile, la donna fece cenno di avvicinarsi e poi la fece stendere sul letto.
Iniziò con molta calma ad accarezzarla: il pube, la pancia, le cosce e solo dopo alcuni minuti passò le dita sul sesso, accarezzandolo con i polpastrelli, poi un dito si fece largo tra le labbra e subito dopo iniziò a muoverlo attorno al clitoride.
Paola non aveva mai avuto un rapporto con una donna e neanche da ragazzina si era mai masturbata con un'amica, per una frazione di secondo ebbe l'istinto di alzarsi e mandarla via, ma le gambe si erano fatte molli e il piacere che iniziava a provare sembrava aver annullato ogni resistenza; quella donna sembrava davvero esperta, ed era incredibile che una donna di quell'età sapesse fare ancora, così bene, quelle cose, Paola pensò che forse era finita in casa di una lesbica.
Il massaggio, lento e leggero all'inizio, si era fatto più intenso, i movimenti dolci e decisi allo stesso tempo avevano un ritmo che Paola non conosceva, senza accorgersene si ritrovò con la gambe aperte, lei che si era sempre vergognata del suo sesso, che era poco sviluppato con le labbra appena accennate ed il clitoride piccolissimo.
La donna continuò il ritmico movimento delle dita attorno al clitoride facendo crescere lentamente il piacere, l'orgasmo arrivo come un'onda lunga e costante lasciandola svuotata e rilassata, la donna andò via senza dire niente, quando Paola si riprese pensò che era stato tutto incredibile, non aveva avuto un solo istante per pensare, avvolta com'era dal piacere, e pur non sapendo quanto era durato doveva convenire che non era stato né troppo breve né troppo lungo ma tutto era stato perfetto.
La mattina dopo la donna la sollevo dall'imbarazzo di affrontare l'argomento non facendosi trovare in casa, mentre a cena parlarono come se non fosse successo nulla, ma né quella sera né la seguente la situazione si ripeté, così l'ultimo giorno, Paola, che moriva dal desiderio di ripetere l'esperienza, decise di provare a far capire alla donna la propria disponibilità.
Dopo cena, andò in camera ed indossò la camicia da notte, togliendosi gli slip, poi si sedette sul divano, accanto alla signora che guardava la televisione, nel corso della serata, mentre la stanza diventava sempre più buia, Paola fece in modo che la camicia da notte le risalisse sempre più su così che alla fine si ritrovò con il pube completamente scoperto.
La signora intanto continuava a commentare tranquillamente le scene che vedevano in televisione, come se la situazione fosse assolutamente normale, tanto che Paola passò così circa un'ora senza che la donna facesse o dicesse niente.
Quando la trasmissione finì la donna si alzò per spegnere la televisione ed accendere la luce, Paola rimase seduta senza ricoprirsi, adesso dovrà pur far qualcosa, pensò la ragazza, ed infatti, la donna voltandosi guardò di sfuggita il sesso e poi incrociò il suo sguardo, passarono alcuni istanti la donna allora si avvicinò ripetendo quanto aveva fatto la prima volta.
Ritornata nella capitale Paola passò due giorni ad interrogarsi su quanto era accaduto, desiderava avere dei chiarimenti, perché era convinta che la cosa avesse in qualche modo a che fare con una qualche usanza locale, ma non n'era sicura in quanto poteva essere stato benissimo un fatto occasionale, quest'idea comunque non l'abbandonava per cui con molta cautela e come parlando di una cosa che non la riguardasse direttamente ne parlò con la sua amica insegnante.
La donna, che probabilmente aveva capito tutto, le spiegò che effettivamente si trattava di un'usanza molto antica e a quanto ne sapeva lei ormai abbandonata.
Durante il viaggio verso la seconda destinazione, che sapeva essere un villaggio di pescatori, Paola fantasticò, pensando a quale sarebbe stato il suo prossimo incontro, si stupiva abbastanza per quanto le stava accadendo ma non voleva pensarci troppo, sperava solo di poter ripetere l'esperienza appena fatta.
La situazione in cui si venne a trovare non le sembrò però troppo favorevole, la casa era di una coppia il marito era un "vecchio" di circa 50 anni mentre la moglie ne doveva avere almeno 45; era una signora alta e robusta ma non grassa con i capelli legati dietro la nuca, vestiva in modo assolutamente trasandato, aveva avuto molti figli e ancora sei vivevano con loro il più piccolo di appena tre anni.
La casa era graziosa ma vi regnava la confusione più incredibile con un andirivieni continuo, Paola era stata sistemata in uno stanzino con solo un letto ed una sedia a disposizione; con tanto affollamento la ragazza capì subito che i progetti erano destinati a rimanere tali.
La casa non aveva un bagno vero e proprio ma solo un piccolo locale con il water ed un lavandino, dopo tre giorni, dato il gran caldo, Paola era talmente sudata che chiese alla donna dove potesse andare per fare la doccia, la donna divertita disse che non doveva andare proprio da nessuna parte e tirando una tenda le fece vedere nell'angolo della cucina una specie di doccia costituita da una vasca in cemento ed un tubo fissato in alto sulla parete, Paola la guardò in modo interrogativo chiedendosi come avrebbe potuto fare la doccia con tutta quella gente intorno ma la donna continuando a sorridere le disse di non preoccuparsi perché avrebbe allontanato tutti, così da permetterle di fare con comodo.
Mentre uscivano Paola andò a prendere le sue cose, quando rientrò in cucina restò di sasso nel vedere la donna nuda sotto la doccia, la donna le fece cenno di raggiungerla dicendole che sperava non le dispiacesse se anche lei approfittava dell'occasione per darsi una rinfrescata visto che comunque dovevano usare l'acqua calda, Paola, che probabilmente fino alla settimana precedente avrebbe reagito in modo diverso, si spogliò ed entrò sotto la doccia, le due donne si lavarono senza che succedesse nulla di particolare, quasi subito la signora uscì iniziando ad asciugarsi, restando comunque in cucina.
Paola si godette il fresco dell'acqua sulla pelle poi per paura di esagerare, ed anche perché la donna sembrava fosse rimasta li apposta per controllare che non ne sprecasse troppa, uscì anche lei.
Mentre si asciugava non riuscì ad evitare di guardare l'altra donna, aveva il corpo segnato dalle numerose gravidanze, soprattutto l'addome che formava una grossa piega sul pube, ma il seno era eccezionalmente gonfio e pieno.
La donna attese che Paola finisse di asciugarsi poi si avvicinò, Paola era talmente sorpresa che non le riuscì di dire o fare niente, la donna senza esitare la spinse verso il bordo della vasca, appena fu appoggiata allungò la mano in cerca del suo boschetto ed iniziò subito a masturbarla, era senz'altro meno esperta rispetto all'altra che l'aveva preceduta e nel suo tocco non c'era niente di magico, il dito strofinava energicamente il clitoride senza darle tregua, mentre le grosse mammelle della donna si agitavano davanti ai suoi occhi, Paola era così eccitata che alla donna furono sufficienti un paio di minuti per portarla all'orgasmo.

Nei giorni seguenti non ci furono altre opportunità, Paola rientrò nella capitale e si preparò per la sua ultima trasferta, questa le sembrava la meno favorevole, visto che il villaggio dove sarebbe andata era abitato prevalentemente da minatori, ma aveva comunque deciso di sfruttare al massimo ogni possibile occasione; quanto le era capitato l'aveva notevolmente turbata anche perché non aveva mai avuto esperienze simili prima d'allora.
Il viaggio in macchina fu lungo come i precedenti dandole modo di tormentarsi nell'attesa, le sue sofferenze furono premiate, le miniere della zona erano state tutte chiuse, negli anni precedenti e quasi tutti i minatori si erano dovuti trasferire in altre località per cui in paese erano rimaste solo donne, vecchi e bambini, anche nella casa che doveva ospitarla viveva una donna sola, il marito ed il figlio entrambi minatori avevano seguito il destino dei loro compagni.
Paola apprese queste notizie mentre la signora le offriva una tazza di the e davvero non stava nella pelle per l'eccitazione, la padrona di casa era una donna di circa 65 anni, aveva il fisico robusto comune da quelle parti ma sul viso i tratti delicati tipici delle donne del nord, a Paola sembrò subito gentile e disponibile e pensò di mettere in atto quanto aveva deciso.
La donna l'accompagnò nella stanza che le era stata preparata, doveva essere quella del figlio, era finalmente una camera grande ben arredata, non appena la donna uscì per andare a prenderle la biancheria, Paola, si spogliò, restando completamente nuda, la donna rientrò subito dopo, portando lenzuola ed asciugamani, come la vide si arrestò per la sorpresa, la ragazza fece finta di niente e continuò a sistemare le sue cose, alla fine la donna, titubante, entrò nella stanza.
Paola, che cercava di simulare indifferenza, quasi tremava per l'eccitazione, la donna disse che doveva prepararle il letto e si offrì di ritornare più tardi, quando si fosse sistemata, ma Paola rispose che lo potevano tranquillamente fare subito ed aiutò la donna a preparare il letto, continuando a girarle attorno nuda.
Durante l'operazione, la donna, sembrò abituarsi alla situazione, Paola che durante l'ultimo soggiorno nella capitale aveva rasata il pube, notò che la donna spesso le guardava in quel punto; finito di sistemare il letto chiese alla donna se fosse stato possibile fare una doccia e questa le mostrò il bagno che si trovava oltre la grande cucina che fungeva anche da ingresso, Paola, che non si era rivestita, si fermò per fare la doccia e poi ancora nuda riattraversò, tranquillamente, la stanza per tornare nella sua camera.
Quella sera non successe nulla, il giorno seguente, Paola, rientrò a casa nel pomeriggio, era stata una giornata caldissima e sentiva il bisogno di una bella doccia in modo da avere il pretesto per farsi vedere nuda dalla donna, cosa che ormai la mandava fuori di testa, quando però entrò nella cucina trovò la padrona di casa in compagnia di un'altra donna, erano sedute sul divano e prendevano il the, l'altra donna era all'incirca coetanea della padrona di casa, Paola salutò poi disse che avrebbe fatto una doccia perché era molto sudata.
Entrò nella sua camera, incerta sul da farsi, poi alla fine decise comunque di andare avanti, la donna conosceva le sue abitudini, pensava, e se la cosa non le andava a genio aveva avuto tutto il tempo di lasciare la stanza con l'amica, si spogliò e si diresse verso la cucina che avrebbe comunque dovuto attraversare, si fermò un attimo dietro la porta, poi col cuore in gola entrò ed attraversò lentamente la stanza senza avere però, mai il coraggio di guardare verso le donne; quando finì la doccia uscì ma ormai la cucina era deserta.
Il giorno seguente rientrò alla stessa ora, ritrovò la padrona di casa in cucina con l'amica, questa volta però, si era aggiunta una terza persona, una donna di circa 45 anni, robusta e prosperosa, Paola fece le medesime cose del giorno precedente, entrata in camera si spogliò e dopo alcuni minuti, prese due asciugamani e si diresse verso la cucina, entrò nella stanza ed iniziò ad attraversarla lentamente, arrivata a metà si voltò un attimo verso le donne e fu allora che vide la padrona di casa che le faceva cenno di avvicinarsi offrendole una tazza di the. Le due donne più anziane erano sedute sul divano, l'altra di fianco su una poltrona, davanti a loro c'era un tavolino basso davanti al quale Paola si fermò.
La padrona di casa le passò la tazza con il the e Paola iniziò a berlo mentre le donne davanti a lei continuavano a conversare, vista la distanza era inevitabile che la guardassero e Paola pensò di non resistere per l'eccitazione, rimase così a lungo poi decise di poggiare la tazza e si diresse verso il bagno.
Quando terminò di fare la doccia si rese conto di aver dimenticato le spugne e fu costretta a chiamare per farsele portare, arrivò la donna col seno grosso e visto che quel giorno si era lavata i capelli e non si poteva usare il phon, questa le suggerì di spostarsi vicino alla cucina per asciugarli.
La cucina si trovava in un angolo dallo stesso lato del divano, la signora si trovava sempre al suo posto mentre l'altra donna si era spostata sulla poltrona e le dava così le spalle, Paola dando la schiena alle due donne, aveva sciolto la spugna, che le avvolgeva i capelli e tenendo l'altra sulle spalle aveva iniziato ad asciugarli.
La donna più giovane si sistemò su una piccola sedia posta tra il muro e la cucina, Paola ne fu sorpresa visto che non faceva certo freddo ed in quella posizione era a pochi centimetri da lei.
La donna rimase ferma a guardarla poi allungò la mano ed iniziò ad accarezzarla ma senza fermarsi su un punto preciso, erano ancora una volta le zone attorno al pube ad essere interessate, poi la donna iniziò a stuzzicarle il sesso quasi volesse farle il solletico, toccandola delicatamente con la punta delle dita, fortunatamente la spugna le copriva abbondantemente le natiche era quindi difficile che le altre due donne potessero vederla.
Quelle carezze prolungate, anche senza stimolarla direttamente, avevano comunque raggiunto lo scopo di farla eccitare e la donna si ritrovò ben presto la punta delle dita bagnate, allora fece scivolare un dito tra le labbra iniziando a muoverlo lentamente.
Paola faceva il possibile per non far capire quanto stava succedendo ma la donna era cosi abile che era difficile resistere, le gambe si piegavano e spesso le scappavano mugolii di piacere, la ragazza aveva aperto leggermente le cosce ed ormai le dita scorrevano liberamente sul clitoride concentrandosi su di esso o percorrendo traiettorie più ampie.
La donna continuò abilmente a masturbarla, variando il ritmo e la pressione delle dita mentre Paola inseguiva con il pube la mano che la toccava, per evitare che si allontanasse troppo, alla fine quando la tensione raggiunse il culmine la donna riuscì a dosare i movimenti per regalarle il solito lunghissimo orgasmo.
Anche se aveva fatto di tutto per non farsi scoprire, quando si voltò capì che era stato inutile perché la signora, con un sorriso malizioso, le disse che quella sera avrebbe dovuto mangiare un pò di più per riprendersi.
Il giorno seguente, le capitò un fatto singolare, mentre girava per il paese, si avvicinò una signora di circa 35 anni, che le fece promettere di passare da lei nel pomeriggio, quando si recò nella sua casa la donna la trattenne a lungo senza che Paola riuscisse a capire il motivo di quell'incontro.
Ad un certo punto la donna, dopo aver guardato all'esterno, corse ad aprire la porta; entrò un’altra donna pressappoco della stessa età, ci furono nuove presentazioni ed una breve conversazione, poi le due donne si fecero misteriose e con evidente imbarazzo le dissero che avevano una richiesta da fare, Paola le incoraggiò manifestando la propria disponibilità.
Le due esitavano e Paola rinnovò l'invito allora la padrona di casa imitata subito dall’amica aprì il vestito ed abbassò le grandi mutande bianche che indossava.
Paola guardò, i peli che ricoprivano i loro sessi iniziavano subito sotto l'ombelico arrivando sino all'interno delle cosce, formando due grandi triangoli scuri.
Chissà come la cosa era giunta alle loro orecchie ed alla fine intimidite chiesero di poter avere qualche rasoio in regalo magari anche usato.
La giovane spiegò che ne aveva portato per regalarli, ma non ne aveva sino ad allora avuto occasione e promise di ripassare il giorno seguente.
Al rientro a casa Paola era incredibilmente eccitata e maggiore fu la sua sorpresa quando vide ben quattro donne nella cucina, oltre alle tre del giorno prima si era aggiunta una signora di circa 60 anni, Paola ripeté quanto aveva fatto i giorni precedenti ma quando attraversò la cucina non fu fermata, anzi le sembrò che le donne, che conversavano animatamente, non l'avessero neppure guardata, fatta la doccia avvolse la spugna attorno al corpo e passò nuovamente in salone, la padrona di casa e l'altra signora stavano cucinando mentre quella giovane e la nuova arrivata erano sedute sul divano, quella giovane l'invitò a sedersi per una tazza di the e spostandosi la fece accomodare nel mezzo, mentre Paola beveva il the, la donna giovane aprì l'asciugamano.
La donna appoggiò le mani all'interno delle cosce ed esercitò una leggera pressione facendole scostare, quando il sesso fu completamente esposto la donna iniziò ad accarezzarlo facendo scorrere la mano da una coscia all'altra.
L'altra donna intanto si limitava a guardare, allora quella più giovane prese le grandi labbra tra il pollice e l'indice premendole assieme in modo che il sesso si gonfiasse facendo uscire il bordo delle piccole labbra ed il clitoride, poi iniziò a strofinare le due dita una contro l'altra facendo scorrere il bottoncino nel mezzo, intanto continuava a conversare con le amiche come se niente fosse; dopo un po' però fece scorrere il medio nello spacco ed iniziò a muoverlo con più decisione attorno al clitoride tanto che dopo pochi istanti, Paola incominciò a provare un piacere intensissimo.
Paola viveva una situazione stranissima, mentre veniva masturbata la signora seduta accanto a lei continuava tranquillamente a conversare, le altre due donne a cucinare ma tutte erano coinvolte, infatti, sia la padrona che l'amica si voltavano spesso, per guardarla, riprendendo poi le loro faccende e l'altra donna sembrava seguire con lo stesso interesse l'opera della compagna.
Il piacere era così intenso che Paola non riusciva più a trattenersi, il corpo era scosso da continui tremiti e dalla bocca sfuggivano lunghi mugolii di piacere, era scivolata col corpo lungo il divano e aveva aperto le cosce, il pube depilato metteva ancora maggiormente in risalto la forma infantile del suo sesso, spesso la donna si fermava e con le mani tirava le labbra di lato in modo che il sesso restasse aperto e allora le donne potevano vedere l'apertura della vagina che palpitava per l'eccitazione.
Paola si abbandonò completamente nelle mani abili della donna, questa lentamente, senza fretta continuò a masturbarla fino a farla godere, fu solo a quel punto che la donna anziana allungò la mano per accarezzarle il sesso, toccandola con delicatezza e attenzione riuscì a massaggiarla ancora senza che la cosa diventasse fastidiosa.
Due giorni dopo, mentre rientrava a casa, la donna che l'aveva fermata il giorno precedente la chiamò, e con l'amica la fece entrare in casa, il giorno prima come promesso aveva lasciato una confezione di rasoi nuovi, con un'occhiata d'intesa le due donne aprirono i vestiti mostrandole i sessi depilati, invitarono poi la ragazza a spogliarsi e assieme si sedettero su un divano.
Le donne iniziarono a confrontare i loro corpi, vollero toccare i piccoli seni di Paola e la convinsero a toccare le loro mammelle che al contrario erano grandi e pesanti con i capezzoli ampi e scuri, la ragazza avvicinò le mani insicura ma poi trovò eccitante sollevarle e palparle, vollero vedere da vicino il suo sesso, l'amica della padrona di casa mostrò allora il suo clitoride che era molto sviluppato e lungo più tre centimetri e Paola si stupì non avendone mai visti di simili.
La situazione era molto eccitante ma tutte erano insicure e indecise e nessuna trovò il coraggio di prendere l'iniziativa così dopo un po' Paola salutò e rientrò a casa.
La casa era deserta e Paola che aveva ben altre speranze fu molto delusa, fece trascorrere almeno mezz'ora poi non vedendo arrivare nessuno si spogliò ed entrò sotto la doccia, quando il rumore dell'acqua cessò sentì delle voci, il cuore riprese a galoppare, uscì e si asciugò in fretta; entrò in cucina, ma non c'era nessuno, si accorse allora che le voci provenivano dal cortile interno e con in mano solo un piccolo asciugamano, con cui copriva il pube, si affacciò alla porta.
Nel cortile oltre alle donne che conosceva ce ne erano altre quattro e Paola si bloccò sulla soglia, dava l'impressione che fosse uscita senza essersi accorta della presenza di altre persone e allora, la padrona di casa, come per tranquillizzarla, disse che non c'era niente di cui preoccuparsi perché erano tutte donne, Paola spiegò che aveva deciso di asciugarsi i capelli al sole e come rassicurata uscì in cortile sistemandosi in un angolo.
Si asciugò con molta calma mentre le donne dividevano una grande quantità di patate che avevano raccolto su un telone, aveva ormai finito di asciugarsi e non sapeva più con che altra scusa restare e anche se tutte le nuove arrivate l'avevano guardata con curiosità sembrava che, quella sera, nessuna si volesse occupare di lei.
Stava per andarsene quando la padrona di casa l'invitò ad avvicinarsi, le donne erano sedute in cerchio attorno al cumulo di patate e le dividevano per dimensione scartando quelle rovinate, la donna indicò a Paola, un piccolo sgabello e la ragazza si sedette, per l'altezza era impossibile tenere le gambe chiuse e dopo un po' per stare in equilibrio fu costretta ad aprirle completamente.
Paola pensò che se la signora l'aveva fatta avvicinare in quelle condizioni ci doveva essere un motivo e guardò con più interesse le nuove arrivate, due erano molto anziane, magre e vestite completamente di nero, una terza doveva avere 70 anni e l'altra circa 50.
Ancora una volta nonostante la particolarità della situazione tutte si comportavano con la massima naturalezza e così quando la donna col seno grande, seduta accanto a lei, allungo la mano ed iniziò ad accarezzarle il sesso nessuna si meravigliò, Paola nonostante l'eccitazione era molto imbarazzata ma a differenza dei giorni precedenti il clima, forse per la presenza di tante donne, era molto più allegro ed in breve le parve che tutte scherzassero sulla cosa.
La donna teneva la mano sul sesso della ragazza accarezzandola e giocherellando con il suo clitoride e tutte le guardavano, scambiando commenti tra un discorso e l'altro.
Dopo diversi minuti una delle due anziane chiese a Paola di avvicinarsi, questa esitò allora la donna che la stava masturbando la spinse ad alzarsi ed anche la padrona di casa sembrava fosse d'accordo.
Paola si alzò e raggiunse la vecchia questa l'accarezzò brevemente, poi dopo averla masturbata con le sue dita magre e secche l'invitò a spostarsi verso la compagna che le stava a fianco, questa si limitò a controllarle con attenzione il sesso e dopo averlo esaminato infilò due dita nella vagina, esplorandola in tutte le direzioni, passò poi da quella di 70 anni, questa la fece voltare in modo che il sesso fosse rivolto verso il centro del cerchio e fatto passare un braccio tra le cosce iniziò a masturbarla, sempre allo stesso modo passò alla cinquantenne, questa aveva raccolto una patata lunga e stretta che aveva bagnato con la saliva, la fece scorre diverse volte sul sesso, soffermandosi sul clitoride, poi non incontrando resistenza fece sparire la punta dentro la vagina mentre con l'altra mano iniziava a masturbarla, questa cosa suscitò i commenti di tutte e allora la donna incoraggiata la fece scivolare tutta all'interno usandola come un piccolo vibratore, dopo pochi istanti però anche questa smise.
Paola si guardò attorno non sapendo cos'altro fare, la padrona di casa allora l'invitò a continuare il giro, trovandosi davanti alla settantenne che aveva conosciuto il giorno prima, si fece masturbare da questa e poi dall'amica della padrona, quando si trovò davanti a lei questa si limitò ad accarezzarla e poi l'invitò a sedersi, Paola eccitatissima ritornò al suo posto mentre le donne continuavano il lavoro, solo la donna giovane ogni tanto le dava un po' di sollievo masturbandola brevemente.
Dopo un'ora il lavoro era ultimato la padrona di casa, alzandosi, invitò le altre ad entrare per bere il the, fece sedere Paola su una poltrona e mentre le donne si sistemavano attorno.
Bevuto il the molte salutarono ed andarono via, erano rimaste le due più anziane queste abbassandosi iniziarono ad esaminarle i genitali, e solo dopo averla palpata, toccata e maneggiata a lungo iniziarono a masturbala, alternandosi; così mentre una le allargava il sesso l'altra le titillava il clitoride per poi invertire la parti, lo aprivano, lo premevano, lo colpivano leggermente con le dita cercando di evitare la stimolazione diretta del clitoride alla fine la masturbarono contemporaneamente con tutte e quattro le mani, fermandosi solo quando era ormai vicina al piacere, a quel punto la padrona di casa insieme a quella più giovane si sistemarono di lato prendendo una gamba ciascuna in modo che si ritrovò senza sforzo con le cosce aperte e sollevate, masturbata e accudita da tutte quelle donne.
La vecchia fece aumentare lentamente il suo piacere fino a raggiungere un livello che le sembrò insopportabile e solo in quel momento le concesse di godere, ma l'orgasmo non arrivò subito al contrario partì lentamente e poi, mentre le donne la tenevano ferma sulla poltrona continuò per almeno due minuti, sempre più intenso.
Paola era stata masturbata così a lungo che sentì un forte bruciore provenire dal sesso che era diventato rosso e congesto, stava per preoccuparsi quando arrivò la padrona di casa con un catino, mentre la donna giovane sistemò un asciugamano sotto di lei ed un secondo catino vuoto, sul pavimento, tra le sue gambe.
Le due donne, iniziarono a praticarle degli impacchi con un decotto lenitivo alle erbe, che le regalò un immediato sollievo, cullata da tutte quelle attenzioni Paola si rilassò, lentamente il bruciore sparì lasciando spazio ad una diversa sensazione.
La ragazza aprì gli occhi all'improvviso rendendosi conto che stava per iniziare ad urinare e solo allora si rese conto che la donna più giovane le aveva per tutto il tempo massaggiato la pancia sopra la vescica.
La padrona di casa però la spinse nuovamente sulla poltrona invitandola a liberarsi per evitare infiammazioni e riprese a far scorre il liquido sul sesso mentre l'altra donna riprendeva il massaggio, socchiuse gli occhi e si lasciò trasportare da quelle piacevoli sensazioni, subito avvertì lo stimolo e con incredibile facilità, quasi senza accorgersene, iniziò ad urinare.
Quando aprì gli occhi vide la donna giovane che reggeva il catino in cui si stava raccogliendo la pipi e le altre donne, attorno a lei, che la guardavano, aveva la vescica eccezionalmente piena ed urinò a lungo, alla fine contrasse i muscoli per emettere le ultime gocce.
I giorni seguenti, quando rientrava a casa c’erano sempre delle donne ad aspettarla, Paola si spogliava e quelle iniziavano a toccarla già nella sua stanza poi la seguivano in bagno per lavarla ed asciugarla.
Poi per stare più comode la facevano sdraiare sul tavolo della cucina in modo che fosse più facile sistemarsi.
Alternandosi a turno le toccavano il sesso e i seni.
Ogni tanto arrivava un’altra donna che prendeva subito posto toccando quanto c’era di libero.
Le dita bagnate di olio entravano nella vagina e nel culo due, tre, quattro alla volta altre dita le pizzicavano i capezzoli o stimolavano il clitoride.
Quando poi gli scappava la pipi doveva accucciarsi sul tavolo e farla in un catino davanti a tutte.
Così ogni sera andava avanti per almeno tre ore con quelle meravigliose donne che gli regalavano continui orgasmi.
Anche i momenti di pausa erano eccitanti, scesa dal tavolo continuava a stare nuda in mezzo alle altre donne e quelle si divertivano a metterla nelle pose più sconce.
Mentre le altre prendevano il the, ad esempio, la lasciavano sulla poltrona col culo in aria ed una zucchina infilata dentro oppure la facevano stare nuda davanti alla porta di casa aperta.
Se qualche donna passava lì davanti si sentiva in dovere di avvicinarsi magari anche solo per dare una strizzata alle tette o un ditale veloce.
Furono venti indimenticabili giorni con molti incontri e mille piaceri che Paola rimpiange ancora adesso dopo trent’anni.
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