incesto
Secondo round
di AlessioBT
24.12.2024 |
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"Ricordo che era primavera/estate, io ero in camera a studiare per l'università e lei al pc in camera sua..."
Ovviamente fuori da casa, in pubblico, questa cosa non doveva mai trasparire, seppur, in qualche occasione in cui eravamo a qualche serata insieme, ci guardavamo e ridevamo. Si era creata una sorta di complicità segreta. Non molto tempo dopo, capitò ancora che stessimo soli in casa, era l'unico momento in cui potevamo eventualmente far venire fuori questo lato di noi. Ricordo che era primavera/estate, io ero in camera a studiare per l'università e lei al pc in camera sua. Porta aperta, era in shorts e magliettina. Passo davanti camera sua, solito invito al caffè, lo beviamo, parlottiamo, ci sfottiamo un po’. Guardo i suoi seni turgidi (era senza reggiseno stando in casa) e le dico "Hai freddo eh?!". Lei prima non capisce, poi abbassa lo sguardo capendo dove stavo guardando io. Istintivamente si copre con le mani dicendo "Ooooh smettilaaa" e ridendo però poi mi dice "E tu invece, caldo?!".Mi alzo, mi avvicino a lei e le porgo la mano dicendole "Vuoi giocare?", e con un sorriso malizioso mi dice di sì con la testa, mi prende la mano e le faccio cenno con la testa tipo "andiamo di là". Ci alziamo da tavola e andiamo in camera mia, e ci sediamo al letto, ridiamo dall'imbarazzo ovviamente. Le dico, "ok, senza obblighi per nessuno, se ci va una cosa ok, sennò basta dire di no", e lei mi da l'ok. Le dico "chiudi gli occhi", lei li chiude, e mi sono avvicinato per baciarle il collo. Lei vibrava, e iniziava a toccarsi i seni. Io le misi una mano sulle gambe, e mi avvicinavo alla sua patatina, e poi ci sdraiammo uno vicino all'altro. Lei si girò di spalle, viso nel cuscino. Mi misi a cavalcioni su di lei e mi avvicinai col mio cazzo duro a sul culo, per farle sentire come ce l'avessi. Ansimò un po’, e inarcò la schiena permettendomi di averla a pecora, con quegli shorts praticamente inesistenti.
Avevo il cazzo duro nei miei pantaloncini, mi avvicinai a lei fino a toccarci reciprocamente, e lì iniziò ad ansimare, e io a godere. Ci strusciavamo, era petting. Era porco. Nonostante ci separassero i nostri pantaloncini, potevo sentire la morbidezza, il calore e i piccoli rumori della sua fighetta, e lei poteva sentire quanto ce l'avessi duro. Mentre ci strusciavamo, le spostai quel tanto che bastava i pantaloncini, in modo che potessi toccarle direttamente le mutandine. Lei mi guardò e mi disse "però anche tu, sennò non vale", e così mi abbassai i pantaloncini restando in slip, e lo stesso fece lei. Ci stavamo strusciando e godendo, mutandina contro mutandina, con le sue ormai che rivelavano gli umori. Fu lì che iniziai a sentirne gli odori, dolci, li ricordo ancora.
Mentre ci strusciavamo, ormai preso bene, le chiesi "ti va per vero?". Lei si stava masturbando praticamente sul mio cazzo, attraverso le mutandine. Mi disse "no, se vuoi fallo tu". E io non vedevo l’ora di tirarlo fuori, e dissi "ok" senza pensarci due volte. Mi alzai un attimo, e tolsi gli slip. lei mi guardò e ovviamente mi guardò credo per la prima volta col cazzo duro davanti a lei. Ci fissammo negli occhi per qualche secondo, rise e si rigirò sempre a pecora dicendo "mehhhh daiiii". Io mi abbassai verso le sue mutandine, annusai forte, aveva un buonissimo odore, e d'istinto, tirai fuori la lingua e gliele leccai, spingendo sul clitoride. Lei spiazzata riuscì solo a dire "che fai..." mentre ansimava.
Fu bellissimo, le stavo leccando figa e culetto da sopra le mutandine. Poi, mi rimisi dietro di lei, e mi avvicinai a cazzo duro lì dove avevo leccato iniziando un lento strusciamento, tra figa e culetto, e quel contatto me lo ricordo ancora: fu davvero eccitante! Continuammo ancora un po’, finché le dissi che stavo per venire, e lei mi disse "stai attento!". Mi feci più insistente e le appoggiai i testicoli e lo scroto sul culo, e a quel contatto non mi riuscii a trattenere, sborrando a fontana sulla sua schiena. Ci pulimmo un po’, sorridendo e compiaciuti, imbarazzati, ma in un certo senso contenti. Io dissi “vabbè, torno a studiare”, e lei disse "ok, magari un'altra volta provo io per vero", lasciandomi a bocca aperta, e nuovamente eccitato.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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