incesto
Le cugine
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13.01.2024 |
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"Si avvicinò e mi aiutò a togliermi la maglietta e così facendo sentivo tutto il profumo della sua figa..."
LE CUGINECome tanti adolescenti, anch’io sono stato ammaliato e svezzato sessualmente da una cugina: mia madre aveva due sorelle, oramai separate, e tutte e tre lavoravano a turni, e quindi fra relazioni di sostegno morale e spesse volte anche pratico quando capitavano i turni di notte, le frequentazioni fra cugini erano all’ordine del giorno.
Mia cugina Alessandra aveva poco più di 20 anni, frequentava con profitto l’università e, nonostante la mamma avesse una situazione economica tranquilla, dava ripetizioni per avere una sua indipendenza economica.
Io mi avvicinavo ai 16 anni e gli ormoni iniziavano a farsi sentire anche se ritenevo Alessandra troppo grande e per nulla interessata a me. Fisicamente lei non era una bellezza ma un “tipo”, non molto appariscente per via di qualche chilo di troppo che mascherava con gonne e magliette molto ampie che però azzeravano l’interesse verso il suo corpo.
Era una ragazza molto solare, molto allegra che risultava immediatamente simpatica e che aveva la dote di mettere tutti a proprio agio con le sue battute e il suo modo di fare.
Una sera mia madre mi mandò a dormire da sua sorella (la mamma di Alessandra) e restiamo d’accordo che finito il mio allenamento di calcio, mi sarei spostato direttamente da lei: la cosa era perfetta perché il giorno dopo non era prevista scuola e quindi mi sarei fermato per il fine settimana e avrei approfittato anch’io delle ripetizioni di matematica di mia cugina.
Finito l’allenamento decisi di passare con due compagni di squadra in un pub che era sulla strada di casa. Come arrivammo, vedemmo che nella viuzza del bar vicino c’erano due ragazzi che stavano dando fastidio a una ragazza: stavano dando fastidio a mia cugina!!
Ero già testa calda e quindi corsi in suo aiuto senza preoccuparmi di cosa sarebbe potuto succedere. Ne nacque un piccolo parapiglia con qualche spintone e con un colpo di casco che mi prendo in pieno sulla spalla per aver fatto da scudo a mia cugina.
Niente di che, anche se lei era molto scossa e io, una volta arrivato a casa, ero alle prese con un bellissimo ematoma fra spalla e braccio che mi limitava un po’ i movimenti.
• Riccardo non so come ringraziarti e non so proprio come avrei fatto senza di te.
• Alessandra credo di aver fatto la cosa più normale di questo mondo aiutandoti: cosa pensavi che ti lasciassi da sola?
• Lasci che ti metta una pomata ed una benda sul braccio così domani lo muoverai meglio.
• Guarda Ale vorrei prima farmi una doccia: mi ero lavato ad allenamento ma con questa situazione in cui sono caduto e mi sono agitato, sono tornato a essere un bagno di sudore.
• Vai tranquillo così poi mentre ti sistemi la faccio anch’io.
Mi sistemo in soggiorno, tanto siamo da soli, con i boxer e basta: il braccio ha già preso un colorito violaceo e non posso tenere la maglietta e il ghiaccio allo stesso tempo.
Ed ecco che arriva lei in accappatoio e con un asciugamano per asciugarsi i capelli.
Però la cugina: i capelli sciolti le donano moltissimo, il viso senza i suoi soliti occhiali è molto più dolce e l’accappatoio lascia intravedere delle tette assolutamente notevoli. Muovendosi verso di me mi sembra di intravedere anche un po’ di peli in mezzo alle gambe ma mi ricompongo per evitare erezioni imbarazzanti.
• Fatti vedere un po’ questo braccio come è combinato. Il livido è già uscito e se lo muovi non ci dovrebbe essere niente di rotto. Sposta il ghiaccio che ti ho preso una pomata.
La botta è sul davanti e quindi lei per applicare delicatamente la pomata mi si para davanti con l’accappatoio semi aperto.
Non ero completamente vergine ma quasi, nel senso che non ero andato oltre ai baci e a qualche leggera masturbazione reciproca nei bagni della scuola e quindi la vista delle tette spallonzolanti e l’intravedere il pelo della sua figa, mi svegliarono subito l’inquilino dei boxer.
• Che c’è Riccardo? Mai viste due tette?
• Così grandi e belle come le tue ancora no.
• Grazie lo prendo come un complimento. Ma quante ne hai viste per potere fare questo paragone?
• Non molte Alessandra: a scuola non abbiamo molte ragazze in classe e fra sport e studio non mi resta molto tempo per girare.
• Ecco qua. Lascia che la pomata si assorba e poi potrai metterti la maglietta anche se preferisco che resti così: sei un belvedere anche tu Riccardo.
Anche se probabilmente entrambi avremmo voluto fare altro, ci siamo ricomposti per una cena rapida e poi sistemati sul divano per guardare la televisione.
• Posso mettermi vicino a te cuginetto? Quello che è successo oggi mi ha lasciato un po’ scossa e preferirei starti vicino. Poi mi sono vestita quindi il tuo amichetto dovrebbe stare tranquillo.
• Basta che non ti appoggi sulla spalla malconcia e comunque fai un certo effetto anche da vestita.
• Grazie Riccardo sei molto gentile. Senti niente ripetizioni: recuperiamo domani. Stasera ho solo voglia di starti vicino e di non pensare a niente.
• Cugina posso chiederti come mai ti vesti sempre in quella maniera? Oggi che ti ho visto in una condizione un po’ diversa, devo confessarti che sei veramente bella.
• Come mi hai vista?
• Capelli sciolti e non raccolti, senza occhiali, tette visibili in tutta la loro dimensione e gambe molto toniche e sexy. Adesso con questi pantaloncini si capisce che hai anche un bel culo formoso e le ombre scure sul davanti fanno capire che non sei depilata.
• Sei sempre così prodigo di complimenti con le tue amiche? Diciamo che ho avuto una storia finita male in cui il mio ex non mi guardava come fai tu ma anzi mi evidenziava i difetti. Adesso devo trovare un po’ di autostima ma vorrei anche trovare qualcuno che si interessi a me per quella che sono e non solo per il corpo.
• Io con te Ale sono avvantaggiato: sei mia cugina e ti conosco bene e ti voglio bene.
• Lo ho visto oggi: sei stato grande. Ancora grazie.
Detto questo si accoccolò sulla spalla sana e mentre le accarezzavo i capelli si addormentò.
Dopo un po’ si svegliò e mi disse:
• Riccardo scusami ma ero così rilassata che mi sono addormentata. Direi che possiamo andare a dormire e, se non ti spiace, continuerei a starti vicino.
Ci sistemammo sul letto grande di sua mamma e lei riprese la posizione di prima sulla spalla sana.
Dopo un po’ però si alzò e mi guardò:
• Riccardo dormi?
• No Ale.
• Allora guardami.
Fece filtrare un po’ di luce dalle persiane e si spogliò completamente. Si avvicinò e mi aiutò a togliermi la maglietta e così facendo sentivo tutto il profumo della sua figa. Poi mi sfilò anche i boxer
• Così siamo pari.
• Sei molto bella Ale. Posso toccarti?
• Devi cugino ma con calma. Adesso ti meriti il premio per avermi salvato così le prossime volte con le tue amichette sarai un po' più esperto.
Così dicendo si mise vicino e mentre mi baciava iniziò a segarmi molto lentamente il cazzo.
• Ti piace cugino?
• Si, ma non vedo la novità.
• Abbi un po’ di pazienza.
Detto questo si spostò e inizio a giocare con la punta della sua lingua sulla mia cappella.
• Devi imparare a resistere quindi ti spompinerò piano piano. Tu devi rilassarti e concentrarti sul fatto che devi controllare la tua eccitazione.
Mi abbandonai sul letto e mi gustai il primo pompino della mia vita. Dalla cappella, Alessandra passò all’asta accarezzando piano piano i testicoli, alternando piccoli colpetti di lingua a ingoi profondi.
Resistevo ma la cosa stava diventando sempre più impegnativa.
Sì bloccò un attimo giusto il tempo per dirmi:
• Sei stato bravo ma adesso lasciati andare e non preoccuparti di nulla.
Alessandra inizio a leccare con molta più energia e velocità e alternava con piccoli circolini di lingua sulla cappella e con le mani continuava ad accarezzare i testicoli e a stuzzicare il mio buco del culo.
In breve venni con un grido e le inondai la bocca con diversi fiotti che lei inghiottì avidamente.
• E bravo il mio cuginetto. E adesso ti insegnerò una cosa che ti farà fare stragi di cuori sia con le tue coetanee che con le ragazze più grandi: ti insegnerò come leccare la figa.
Detto questo si mise sopra di me allargandosi la figa e avvicinandola alla mia bocca.
• Devi essere delicato e non monotono. Devi alternare passaggi sul clitoride e sulle labbra. Se vuoi, ma sempre molto delicatamente puoi succhiare, dare piccoli colpetti, baciare e quando diventerà molto sensibile anche qualche piccolo mordicchiamento. Ti allargo io le labbra così che tu la sotto devi usare solo la lingua. Con le tue mani dedicati alle mie tette e poi passerai al resto.
Aveva un buon profumo molto delicato e un sapore dolciastro molto piacevole ed era molto difficile procedere lentamente come voleva lei.
• Bravo Riccardo continua così adesso strizzami un po’ i capezzoli poi passa al culo.
Come le strizzavo i capezzoli lei iniziava ad ansimare più forte e a strofinare la figa sul mio viso alzando un po’ il bacino e facendomi intravedere anche l’altro buco.
Non mi furono necessarie ulteriori istruzioni e con le mani iniziai ad accarezzare il culo e a penetrare con le dita il buchino posteriore.
• Si, continua così non ti fermare, vai avanti cuginetto. Leccami ancora e vai con la lingua bene in mezzo.
Ad un tratto si bloccò e si giro per un 69 visto che il mio cazzo si era rapidamente ripreso. Ma anche in quella posizione continuava a farmi da insegnante.
• Adesso con la lingua non dimenticarti di passare anche l’altro buco e di usare bene le dita come facevi prima.
In breve venimmo entrambi copiosamente e rumorosamente.
Dopo esserci lavati e sistemati, lei si accoccolò nuovamente vicino e mi disse:
• Domani completerò il tuo addestramento per farti fare stragi di cuori.
• Cosa mi insegnerai cugina?
• Potrebbe essere che ti darò il culo così poi saprai come farlo alle tue amichette. Se saprai prendere il culo come lecchi la figa, farai stragi di donne, Riccardo, credimi. Puoi non scopare una donna ma le devi leccare la figa e se poi sai metterlo delicatamente è bene nel lato b, vedrai che avrai la fila di pretendenti, cuginetto.
Nei giorni seguenti c’è stato un ripasso continuo di cunnilingus e culo nonché l’arrivo di Alessia, un’altra cugina di un anno più piccola.
Ma questa……è un’altra storia.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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