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incesto
Giocattolo nelle mani di mia suocera e sua sorella, mentre mia moglie..... Cap. 2
di dominatodamiasuocera
23.08.2017 |
45.335 |
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"Quando ebbe giocato abbastanza, si mise in piedi sule letto e dopo essersi alzata la gonna, che rivelava l’assenza delle mutande, si avvicinò a me, mise..."
Le analisi di laboratorio sul liquido seminale analizzato, confermarono le nostre paure e diedero fondatezza ai dubbi dell’andrologo; purtroppo, gli spermatozoi in esso contenuti erano pochi e, di questi, un buon ottanta per cento erano malformati.Morale: non avrei potuto concepire figli in modo naturale!
Inizialmente lo sconforto fu tanto, sia da parte mia che di mia moglie, ma in più, a questo aggiungevo la mia personale frustrazione nel sapere che l’origine dei nostri stati d’animo scaturiva da me.
Trascorsero mesi, senza che accadde nulla di particolare, in nessun senso, finchè una mattina, mentre io e mia moglie eravamo ancora a letto, sentimmo suonare il citofono; mia moglie andò ad aprire la porta e poi tornò a letto annunciandomi che ad essere in procinto di entrare a casa era mia suocera.
Maria entrò richiudendo la porta e ci raggiunse in camera da letto, da dove mia moglie l’aveva chiamata, mettendosi seduta dal mio lato del letto e poggiando distrattamente una mano sul mio membro, già in erezione mattutina, per poi ritrarla dopo essersi accorta di aver poggiato il palmo su qualcosa di duro, il tutto senza farsi notare dalla figlia che non si accorse di nulla!
Anche quella mattina era magnifica!
Indossava una gonna di lino di colore bianco poco sopra il ginocchio, ed una maglia in rete dello stesso colore che lasciava intravedere un reggiseno in pizzo di colore nero a sostenere l’enorme davanzale; ai piedi due zoccoli a zeppa alta, anch’essi di colore bianco, adornati da un fiore in stoffa sopra i cinturini che fasciavano le dita, come sempre laccate in rosso vermiglio.
Conoscevo bene quelle calzature, visto che erano state più volte musa ispiratrice delle mie incursioni nel bagno di mia suocera in cerca di piacere!
Dopo alcuni minuti, mia moglie, che già si era vestita, si congedò dovendo recarsi al lavoro, lasciando soli me e mia suocera che stavamo ancora conversando; non appena si udì la porta chiudersi, improvvisamente mia suocera, guardandomi fisso negli occhi spostò nuovamente la sua mano sul mio pacco ancora eretto ed iniziò a massaggiarlo da sopra la coperta dicendo: ”ti avevo avvertito, quel giorno al laboratorio analisi, che sarebbe stato solo l’inizio!”
Credevo di essere in un sogno da una parte, mentre da un’altra stavo per impazzire al pensiero di quello che sarebbe potuto succedere di lì a poco e da un’altra ancora ero impietrito dal pensiero che mia moglie potesse tornare o potesse venire a sapere qualcosa, in un modo o nell’altro!
Come sempre, mi suocera ruppe gli indugi ed in un istante mi fu sopra; iniziò a baciarmi il petto e nel mentre mi spogliava e mi scopriva, scendendo con la bocca sempre di più, finchè, dopo aver abbassato anche le mutande e fatto svettare il mio cazzo, oramai di pietra, lo scappellò con le dita, lo guardò compiaciuta e facendolo sparire tra le labbra carnose fece in tempo a dire: ”finalmente!”
Mentre mi godevo il più bel pompino mai ricevuto, mi tornò alla mente quel nastro registrato trovato nella sua macchina e capii di trovarmi al cospetto di una donna che, in materia, doveva avere molta, molta esperienza!
Lo faceva arrivare in gola, per poi tirarlo fuori facendo scorrere l’asta sulle labbra; dava un paio di colpi di mano e poi succhiava avidamente la cappella turgida e violacea, penetrando il prepuzio con la lingua e leccando golosamente glande e corona, facendomi provare sensazioni incredibili.
Quando ebbe giocato abbastanza, si mise in piedi sule letto e dopo essersi alzata la gonna, che rivelava l’assenza delle mutande, si avvicinò a me, mise una mano dietro la mia nuca e portò la mia faccia sulla sua fica, ormai fradicia e grondante di umori dicendo: “vieni da mamma, da bravo!”; aveva un cespuglio folto e nero d’altri tempi, una vera e propria ficona matura, di quelle che, fino ad allora, avevo solo potuto sognare, con due grandi labbra carnose che facevano capolino dal cespuglio di peli ed un clitoride piuttosto gonfio!
Non capii più nulla, iniziai a leccare avidamente quel paradiso penetrandola con la lingua, succhiavo le grandi labbra e tuffavo il naso in quella “selva oscura” di piacere, provocando nella maliarda un turbinìo di gemiti e fremiti di piacere!
Quando fu stufa, visto che non c’erano mai stati dubbi su chi fosse, tra i due, a condurre il gioco, si abbassò verso di me, tirando nuovamente verso di sé la mia testa che, stavolta, tuffava tra le enormi mammelle costrette in un reggiseno in pizzo nero che, da solo, in altre circostanze, sarebbe bastato per una delle centinaia di seghe che, negli anni, mi ero tirato nel suo bagno!
Il tempo di inalare l’odore tipico del sudore che stagna tra i segni, misto al profumo dozzinale che portava e la sentìì prendere la mia asta, portarla sulla sua spacca, scappellarla con le dita e lasciarla affondare nel ventre bollente!
Non so se ci sono parole adatte per descrivere ciò che provai in quell’istante; sesso a parte, era la materializzazione del mio sogno erotico di una vita, quello di una donna matura infoiata, con un fisico procace, che usava il mio corpo per soddisfare le proprie voglie più nascoste unito al fatto che, quella donna, era mia suocera, la donna che, pian piano, aveva acceso i miei desideri con quell’aria da contadinotta ciociara che si dava arie da signora, con l’unico risultato di apparire, almeno ai miei occhi, come un troione da battaglia!
Dovetti fare appello a tutte le mie forze, per non venire in pochi istanti, facendo durare il più possibile quella penetrazione; tuttavia, dopo un tempo ragionevolmente accettabile, al culmine del piacere, sfilai il cazzo da dentro e schizzai non so quanti fiotti di sperma bollente sul suo seno, fino a colpirle il collo ed il viso, mentre mi beavo del sudore dei suoi piedi che, nel frattempo, avevo preso a leccare, mentre con una mano davo sfogo ai miei testicoli!
Lei mi guardava con lo sguardo più provocante che le avessi mai visto in volto e, compiaciuta, mi diceva: ”bravo, porco, lecca i piedi alla suocera, fammi vedere quanto ti piacciono……dai, sborrami tutta, non trattenerne neppure una goccia!”
Terminato ogni più recondito orgasmo, stramazzai sul letto accanto a lei, che, evidentemente non ancora sazia, mi scavalcò ed a gambe larghe posizionò la sua fica sulla mia faccia dicendomi: “ora fammi vedere come sei bravo a ripulirmi”!
Leccai e succhiai ogni umore, ogni goccia di liquido che trovai in quel bosco cespuglioso e quando ebbi terminato, Maria si alzò dirigendosi verso il bagno, si ripulì dello sperma di cui era pervasa e, dopo essersi rivestita, guardandomi con quegli occhi che, come sempre, non riuscivo a fissare, senza dire una parola andò via, lasciandomi solo con i miei pensieri ed il cazzo, ormai moscio ancora tra le mani!
Continua....
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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