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incesto

Bocca di Mamma


di Membro VIP di Annunci69.it swan2350
27.10.2024    |    258    |    0 9.2
"Almeno nel corso di queste esperienze fugaci e non continuative, non si è privata di nulla..."
Isabella è una bella signora sui cinquanta, ancora piacente, con un bel culetto invitante che appaga la vista.
Alle spalle ha un matrimonio frettolosamente concluso che le ha dato un figlio già grande che vive lontano da lei. I successivi incontri erotico- amicali non hanno lasciato tracce positive, perché ha trovato uomini un po' impacciati ed egoisti. La sua libido è accesa, cerca di soddisfarsi da sola e conserva il desiderio di mostrarsi, seppur sempre misurato, che qualche soddisfazione le ha dato. Le piace il cazzo che troneggia sempre nei suoi pensieri, ma delusa, si tiene lontana dagli uomini, anche quando le arriva qualche complimento ben circostanziato sul suo fisico.
Approfittando di qualche vacanza si è concessa, in più occasioni esperienze estreme in centri remise en forme collegati a club privé, lontani da casa.
E' interessata dai massaggi a quattro mani o fatti da massaggiatrici un po' porcelle, passaggi in jacuzzi e sauna. Li si è anche lasciata andare, senza ritegno con coppie e uomini per potersi beare di cazzi e fighe, senza rendere conto a nessuno. Ha conosciuto l’amore saffico e il desiderio le è rimasto, pur essendo tornata nella routine dell’ambiente lavorativo.
Ha anche incitato due uomini a scoparla l’uno di seguito all’altro per sentirsi zoccola e provare due cazzi di diverso calibro in successione.
Ha fatto la schiava di una coppia, provando la pioggia dorata di entrambi. Almeno nel corso di queste esperienze fugaci e non continuative, non si è privata di nulla. Una boccata di ossigeno prima di ritornare nel grigiore. Nell’intimità, usando i giochini di cui i suoi armadi sono provisti, si eccita pensando ad esperienze estreme.
Al colmo dell’eccitazione, vorrebbe battere il marciapiede, essere maltrattata, ingoiare un cazzo nero, o inoltrarsi nelle perversioni, ma poi, dopo aver copiosamente goduto nel suo letto, il suo perbenismo la frena.
Ha trovato il suo binario di godimento corporale che non scalfisce la sua vita di facciata. Nell’ambiente di lavoro riceve talvolta le confidenze intime delle colleghe.
Chi tradisce il marito e le racconta i particolari di rapporti clandestini consumati in auto o nei motel, chi le descrive le scopate casalinghe con mariti fantasiosi e porci, o rivela desideri inconfessabili. Lei sorride, memorizza le confessioni più eccitanti che userà per scatenare la libido al momento opportuno.
E’ una donna elegante e con portamento. Non le sono mancate le frasi di ammirazione da parte delle commesse delle boutique, quando si spoglia per misurare i vestiti o intimo che sta per acquistare. Lei ovviamente provoca e si presenta con perizomi che le valorizzano il bel culo e reggiseni in pizzo e molto succinti.
Oltre agli apprezzamenti, in più di un caso ha ricevuto carezze non del tutto innocenti da parte delle commesse, ma il momento di eccitazione è scivolato via senza reazioni momentanee.
L’anno scorso suo figlio, che aveva da poco cambiato ragazza, le ha proposto una vacanza in tenda in Croazia. Da buona madre, voleva scrutare la nuova conquista del figlio e ha accettato. Durante il soggiorno non ha perso occasione per mettere in evidenza il suo attraente culetto, anche per fare capire alla pivella che lei aveva maggiori chances e attrattiva.
Si è presentata una circostanza fortuita nella quale le due donne, esasperate dalla coda, hanno deciso di fare la doccia insieme, con reciproca insaponata.
Isabella godette parecchio nel sentirsi sotto il contato fisico dell’altra e anche prolungato. Era carica di libido la nostra Isabella quando insaponava Jole, con calcolata lentezza soffermandosi sui capezzoli, diventati monumentali dopo accorto trattamento. Così non perse l’occasione e propose alla ragazza una depilazione artistica del monte di Venere per renderla più attrattiva agli occhi del maschietto.
Tornata in tenda, approfittando dell’assenza del figlio, si prodigò nel lavorare quella figa giovane, con maliziosa maestria.
Le tolse un po' di peluria lasciando un cespuglietto appena accennato. Poi percorse il monte di Venere con una crema idratante e vedendo le grandi labbra luccicare, terminò il trattamento sfiorando con l’anulare la clitoride della ragazza che fece un sobbalzo e la guardò con cupidigia.
La sera stessa, al chiaro di luna, Jole sedusse Alberto il suo boyfriend. Isabella già eccitata, seguì le mosse dei ragazzi e nell’oscurità, approfittando del chiaro di luna, vide che arrivarono al sodo senza tanti preliminari.
Dopo tanti anni, Isabella rivide il cazzo del suo bambino un tantino cresciuto, rispetto a quando lo lavava da piccolo;
era duro come il marmo, ben scappellato, sui 20 centimetri e bello largo. Il pompino che la ragazza gli faceva con maestria e malizia, la eccitò enormemente.
Si accorse che la sua fighetta colava. Avrebbe voluto essere in mezzo a loro, per impossessarsi del cazzo del figlio e dissetarsi della sua sborra, succhiarlo con passione per fargli capire i tanti valori della mamma.
Immaginava poi di ricevere una leccata di figa emozionale da parte di Jole. Rientrata in tenda, prima dei ragazzi, la figa era in fiamme. Si placò con pochi maneggi,, conservando il desiderio, nel rielaborare la scena, con il cazzo del figlio ben presente.
La vita misurata di Isabella, al ritorno dalla breve vacanza proseguì sui consueti binari del perbenismo, sino a quando Alberto, senza troppi giri di parola, la informò di una sua prossima visita. Isabella, oberata di lavoro, non fece nessun pensiero in proposito.
Tra made e figlio non c’era mai stata troppa comunicativa, aggravata anche dalla lontananza fisica.
Il figlio arrivò una sera, proprio in tempo per la cena. Fu di poche parole e a tavola si parlò di quegli argomenti insipidi e inconcludenti, propri di coloro che si chiudono a riccio nella loro privacy. Il giorno seguente, dopo una giornata di lavoro, si presentò il medesimo copione. Sbloccò la situazione un buon bicchiere di vino. Isabella, guardando il suo bambinone negli occhi gli chiese il motivo di questa visita inaspettata, in pieno periodo lavorativo. Poco alla volta Alberto manifestò alla mamma tutto il suo sconforto.
Il lavoro, per tante cause, non ultima la sua svogliatezza, stava sfumando. La ragazza, dopo momenti euforici, lo trattava con freddezza e non riusciva a capacitarsi dei mancati guadagni, quindi della minore propensione a spendere del ragazzo. Alberto era a terra su tutta la linea, tra minor reddito e affetto svanito.
Cuore di mamma si trovava repentinamente a dover risolvere i pasticci del figlio.

Isabella si ritirò nella sua stanza, non prima di avere abbracciato a lungo il suo fanciullo.
La sera seguente si ripeté il medesimo copione, con la mamma, molto ben disposta verso il figlio e lui che non era ancora conscio sulla gravità della sua situazione.
Prima di congedarsi Isabella abbraccio ancora Alberto e questi un poco si sciolse recependo il calore materno.
Isabella da mamma propositiva, invece di dormire cercò di capire in quale direzione avrebbe potuto muoversi per assicurare un avvenire ad Alberto. Mentre stava per assopirsi, percepì un rumore vicino a lei. Alberto era già nella stanza e si stava coricando accanto a lei. Isabella d’istinto lo accolse tra le braccia. Il figlio non sono corrispose l’abbraccio, ma si mise a piangere a dirotto. Isabella con le lacrime agli occhi strinse a sé, ancora più forte Alberto. Fu un abbraccio coinvolgente, partecipe e passionale.
Isabella era emozionatissima, lo stringeva, baciandogli il lobo dell’orecchio.
Alberto ebbe un’eccitazione subitanea con una contorsione strusciò il cazzo sulla mamma e lo fece appoggiare tra le sue tette.
Isabella collegò l’eccitazione del figlio con la visione del suo cazzo l’estate scorsa e non seppe resistere. Scatto in lei un meccanismo irrazionale e spontaneo. Si scostò leggermente dal figlio, gli tirò giù i pantaloni del pigiama con bramosia , si impossessò di quel desiato cazzo e lo inghiottì con voglia.
Alberto ebbe un attimo di sconcerto, ma poi si godette questo pompino inaspettato. La scena era di un erotismo coinvolgente.
Il figlio era stralunato e la mamma leccava e inghiottiva quel cazzo come un trofeo.
In un attimo le distanze, le ripicche, le scelte non condivise del figlio scomparvero.
Isabella archiviava la lontananza non solo fisica tra i due, voleva ad ogni costo, abbattere ogni barriera tra lei e il figlio. Lascò un attimo di inghiottire il bastone di Alberto, si spostò e, si mise a cavalcioni sul figlio, per introdurre nella sua figa quel cazzo nodoso e turgido.

“Fottimi amore, torna dalla tua mamma che sarà la tua donna, la tua amante la tua vacca. Godi e fammi godere fuori da ogni schema. È da troppi anni che non cerchiamo di inseguirci. Oggi ci siamo ritrovati”.
Ci volle poco e Alberto inondò la figa della mamma con la sua sborra calda, in un orgasmo liberatorio.
Si era finalmente rotto un tabù. La mamma era osannante e il figlio sereno. Si addormentarono appagati sino al mattino.
Un’altra realtà di stile di vita si presentava ai loro occhi.
Svaniti preconcetti e diffidenze, Alberto saprà come approfittarne positivamente?
La mamma goduta e contenta cercherà di risolvergli il problema lavoro e con il suo bimbo accanto anche i suoi appetiti potranno trovare appagamento. La sua fighetta non cercava altro, la libido corre ed entrambi potranno essere appagati e contenti.
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