Gay & Bisex
sul treno

02.03.2025 |
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"Continuò a ricevere quella carezza, ma dopo pochi secondi, consapevole del rischio che correvano di essere interrotti da qualcuno, e desideroso di non..."
Non ebbe un attimo di esitazione ad alzarsi e seguirlo dopo i ripetuti sguardi di intesa che si erano scambiati dai sedili di fronte in cui si erano ritrovati seduti per caso in quel viaggio che lo portava da Venezia a Padova. Carlo aveva cominciato, quasi subito dopo la partenza del treno, a fissare con insistenza il gonfiore all'inguine dell'uomo, sollevando ogni tanto lo sguardo e cercando gli occhi di lui per accertarsi che se ne accorgesse. L'uomo si sentì osservato e ricambiò lo sguardo: non gli ci volle molto per capire che l'interesse del giovane fosse rivolto proprio al suo sesso che cominciò a reagire prima in maniera invisibile, poi, continuando lo scambio di sguardi, in maniera più evidente. La sonnolenza che l'aveva colto alla partenza si dissolse ben presto e ad un certo momento sentì l'esigenza di portarsi una mano all'inguine per verificare la sua durezza, mentre continuava a fissare negli occhi il ragazzo, che continuava ad alternare lo sguardo agli occhi allo sguardo all'inguine.
Il treno continuava a correre velocemente. Nessuno dei passeggeri sembrava aver notato quello scambio di sguardi, ma la cosa era indifferente ai due.
All'improvviso l'uomo si alzò dal suo posto lanciando un impercettibile invito al ragazzo. Si avviò all'uscita della carrozza nello spazio in cui si apriva anche la porta dei servizi igienici. Là lo raggiunse il ragazzo che gli si fermò accanto. "Ciao - disse uomo- dove sei diretto?" " A Padova" gli rispose Carlo. Nel frattempo gli si era posto di fronte, con le spalle all'uscita della vettura. L'uomo si apri il cappotto che indossava e il ragazzo gli pose una mano sopra per verificare la consistenza della sua eccitazione. L'uomo non pareva aspettare altro e gli sussurrò: "Prendilo..."
Carlo gli abbassò la cerniera e cercò il suo sesso dentro gli slip. Gli avvolse la mano attorno sentendone la durezza e se la sentì bagnata. Strinse la mano alla base del glande e, abbassando gli slip con un unico movimento tirò fuori un uccello dritto duro e bagnato.
Il ragazzo era quasi emozionato. Non erano molti i cazzi che aveva avuto finora tra le mani, e trovarsene uno in maniera così inaspettata lo rendeva felice.
L'uomo non diceva nulla e lasciava fare al ragazzo che mostrava una certa maestria nel movimento della mano così morbido seppure deciso. Continuò a ricevere quella carezza, ma dopo pochi secondi, consapevole del rischio che correvano di essere interrotti da qualcuno, e desideroso di non sprecare con una semplice sega un incontro così insperato, gli sussurrò: "Con la bocca..."
Carlo gli si accovacciò davanti e leccò il glande e il frenulo, cercando il sapore di cazzo di uomo maturo che sentì sulla lingua. Poi l'avvolse con le labbra e cominciò a portare avanti e indietro la testa. L'uomo seguiva il movimento della bocca spostando a sua volta il bacino avanti e indietro. Il suo desiderio di concludere lo portò ad accelerare il movimento e Carlo, rendendosene conto, lo assecondò imprimendo una maggiore velocità alla sua testa e muovendo contemporaneamente la mano sull'asta. Sentiva il desiderio dell'uomo crescere sempre di più, e il suo respiro farsi sempre più veloce. "Prendilo in bocca" gli ordinò, "Prendilo in bocca". Il ragazzo era incerto, ma la situazione gli imponeva di assecondare il desiderio di lui. L'avrebbe gettato nel vicino gabinetto, pensò. Sentì quel cazzo scoppiargli in bocca e riempirgliela. Trattenne lo sperma e si alzò, aprì la porta della toilette e vi entrò sputando lo sperma nel lavandino. Lo guardò scorrere via sotto l'acqua mentre con la lingua ne cercava il sapore dentro la bocca e sulla labbra.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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