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Gay & Bisex

L'insana voglia (3)


di Oldplace
28.06.2024    |    99    |    0 8.0
"Mark forzò il cazzo nella bocca tenendogli ferma la testa con le sue forti mani, ma Paolo cominciò ad agitarsi volendo rifiutarsi di farlo, ma le sculacciate..."
Seguito di L'insana voglia(2).
Il dolore non accennava a diminuire e i due cazzi continuavano a spingersi nel suo culo alla ricerca del fondo che non trovavano nonostante la lunghezza, poco meno di 25 cm quello di Alex, quasi 30 quello di Mark, ed entrambi di buon diametro con la differenza che quello del primo era dritto come un fuso e non faceva una piega, mentre quello del ragazzo di colore si presentava con un paio di piegature che modellavano l'ultimo tratto del budello del culo ospite. 

Paolo sembrava a momenti in deliquio ma, in qualche attimo di lucidità, sperava che finissero entrambi al più presto perché si sentiva prossimo allo sfinimento totale: sarebbe svenuto da un momento all'altro e temeva che gli avrebbero distrutto completamente il culo. 

Ma i due maschi sembravano non avessero intenzione di accelerare il loro orgasmo, come se si fossero messi d'accordo di alternarsi nelle spinte proprio per non concludere presto. 

Stretto tra le braccia di Alex, con Mark che lo inchiodava da dietro non lasciandogli un minimo di libertà di movimento, e quindi spinto contemporaneamente dal basso e dall'altro, con i sensi acuiti dal buio in cui lo costringeva la benda, gli sembrava di fluttuare nell'aria assieme ai due che lo stavano scopando con la forza che due giovani e robusti maschi potevano esercitare su di lui., non più prestante come una volta

Non sentiva più nessuna voce: tacevano i due scopatori, tacevano gli altri ragazzi che assistevano in attesa del loro turno pur dandosi da fare non astenendosi dal toccarlo dappertutto e dal mollare pure qualche sculacciata che lui non sentiva neanche. Da parecchi minuti, di quel trattamento, almeno così gli sembrava negli attimi di lucidità, sentiva solo i suoi stessi lamenti ormai fievoli e profondi come di chi ha fame d'aria.

Perfino il dolore sembrava essersi affievolito, ma non pensava minimamente che da tutto quello potesse nascere un senso di piacere come aveva letto talvolta in qualche racconto porno. 

Però il senso di doloroso torpore non gli impediva di cogliere il piacere che invece stavano provando i suoi stupratori, perché di uno stupro vero e proprio adesso si trattava. 

All'improvviso uno dei due cazzi si fermò e spingendo il più possibile dentro a quel martoriato buco giunse al termine della sua corsa, accompagnato dagli spruzzi di sperma che emise numerosi e abbondanti nel profondo del culo e dai sospiri rumorosi e gaudenti del suo possessore. Non mancò molto che anche l'eccitazione dell'altro giungesse alla fine e che le sue grida di piacere irrompessero nella stanza per annunciare che la scopata fosse molto vicina ala conclusione. Paolo si ridestò dal quasi torpore nel quale era caduto forse proprio perché la fine tanto sperata era arrivata.

Ma non si era fatto i conti con il programma che si era fatto nella mente Alex, il regista di quella operazione. 

Uscito dal culo di Paolo, Alex si sfilò da sotto di lui lasciando Mark al suo posto, dentro al martoriato culo. Raggiunse la testa del maturo voglioso, la sollevò e infilò la cappella nella bocca inerte spronandola a pulire quel cazzo dando qualche colpo più meno profondo fino alla gola. Dopo poco ritirò la cappella quasi pulita e invitò Mark a fare lo stesso.

Eseguita la pulizia di entrambi i sognati cazzi, Paolo era convinto che sarebbe stato lasciato in pace, ma Alex invitò gli altri due ragazzi di colore che non avevano ancora scopato a prendere la loro parte. 

Uno dei due, quindi, si distese sul vecchio ancora a pancia in giù e sempre con i polsi legati dietro la schiena. Il cazzo che si insinuò nel culo già ampiamente provato trovò la strada aperta, ma il dolore che provocava non era inferiore a quello inflitto dai cazzoni che lo avevano preceduto. Se possibile, anzi, lo superò. La vittima sacrificale ricominciò a lamentarsi con più vigore, al che Alex lo richiamò ricordandogli che i patti erano proprio quelli, che dovesse soddisfare tutti anche per tutta la notte: e che, quindi, si rassegnasse e se ne stesse zitto se non voleva essere imbavagliato. Gli chiese se avesse sete e alla sua risposta affermativa, disse a Mark di provvedere. Questi si inginocchiò accanto alla sua testa, e gli infilò il cazzo già semiduro in bocca. Paolo non capì quella mossa fino a quando non sentì scorrergli dentro un liquido caldo che gli fece capire che volevano dissetarlo col piscio di Mark, ma prima che potesse ribellarsi Alex lo incitò con voce autoritaria a bere e a non fare cadere una sola goccia sul materasso. Mark forzò il cazzo nella bocca tenendogli ferma la testa con le sue forti mani, ma Paolo cominciò ad agitarsi volendo rifiutarsi di farlo, ma le sculacciate che gli arrivarono sui glutei e gli urli di Alex lo dissuasero dall'opporre resistenza e cominciò a bere in questo aiutato da Mark che rallentava il flusso per dargli il tempo di deglutire. 

Anche questo, ricordò Paolo, faceva parte dei patti: sarebbe stato riempito di sborra e di piscio in bocca e in culo e di essi si sarebbe nutrito e dissetato. 

Finito di bere, si rese conto che il ragazzo che lo scopava non era uscito neanche un attimo dal suo culo ed entrò in una  fase di dormiveglia non rendendosi neanche conto di quando il suo giovane scopatore gli aveva sborrato dentro e che al suo posto si era messo l'ultimo dei coinquilini di Mark, che si prese tutto il tempo che volle e che, un attimo prima di sborrare uscì dal culo per insinuarsi tra le sue labbra e scaricarsi nella sua bocca. Paolo inghiottì meccanicamente l'abbondante sperma emesso dal ragazzo. 

A questo punto Alex, rendendosi conto che Paolo non era più consapevole di quanto gli stesse capitando chiese a tutti di fermarsi per farlo riprendere un poco. In fondo a scoparlo da quasi svenuto non sarebbe stato piacevole neanche per loro. Alex ordinò a due dei ragazzi di slegarlo senza togliergli la benda e di accompagnarlo a svuotarsi la vescica facendolo sedere sul wc. 

(continua)
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