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Gay & Bisex

in cantina


di lucam38
19.06.2021    |    1.178    |    6 9.0
"Sul momento non mi chiesi per quale motivo non veniva lui con la pompa , ma non ci vedevo nulla di male a seguirlo nella sua cantina..."
Ciao, alcuni di voi conoscono perfettamente la mia città d'origine, per una serie di motivi ovvi e che non ritengo opportuno stare ad elencare , tengo a precisare che non citerò nomi di città persone e luoghi ma il racconto è storia vera.
Avevo 14 anni, ero stato bocciato in prima superiore, il motorino regalo della promozione ovviamente non arrivò.
Mentre quasi tutti i miei amici erano in giro in moto io mi dovevo accontentare della bicicletta, fidata compagna di giochi fino all'anno prima ma odiata a causa del mancato arrivo del motorino.
Abitavo in un condominio con molti inquilini, una trentina circa, al piano interrato c'erano le cantine, un grande locale con la cantina comune dove ognuno poteva appoggiare biciclette o altro ed ogni condomino aveva la sua cantina privata.
Un pomeriggio scesi in cantina e quando presi la bicicletta mi accorsi che qualcuno mi aveva fatto uno scherzo, entrambe le ruote completamente sgonfie.
Ovviamente cominciai a brontolare, non avevo la pompa e mio padre non aveva lasciato le chiavi della nostra cantina dove avrei potuto trovare la pompa per gonfiare la mia bicicletta.
Fu a quel punto che da una cantina privata uscì un signore, lo conoscevo di vista, sui 60 anni circa, capelli grigi e con un sorriso strano mi chiese se avevo problemi, sul momento non sapevo neppure se rispondergli, poi , vista la situazione non ci vidi nulla di male a dirgli che avevo la bici sgonfia e non avevo la pompa per gonfiarla.
Gentilissimo si offerse di aiutarmi , mi disse di seguirlo con la bici nella sua cantina che me la avrebbe gonfiata lui.
Sul momento non mi chiesi per quale motivo non veniva lui con la pompa , ma non ci vedevo nulla di male a seguirlo nella sua cantina.
Una volta entrato con la bici richiuse immediatamente la porta e mi trovai faccia a faccia con lui, mi prese la testa tra le mani e mi diede un bacio lunghissimo sulla bocca, inizialmente solo sulle labbra, poi piano piano cominciai a sentire la sua lingua sulle mie labbra, sulla fessura che non so perchè non riuscì a tenere saldamente chiusa.
Aprì la bocca e le nostre lingue si incontrarono, mi venne un caldo incredibile, mi girava la testa e non mi rendevo conto di cosa mi stesse succedendo.
Dopo un tempo che non sono in grado di quantificare mi trovai completamente nudo su una brandina che teneva ripiegata in un angolo della stanza, avevo le sue mani e la sua lingua su tutto il corpo, avevo caldo e mi girava la testa.
Non so quanto tempo sia trascorso, so solamente che che facemmo tutto quello che due uomini possono fare tra di loro nel sesso, ero spaventato e praticamente paralizzato, un manichino in suo possesso.
Quando fini di fare ciò che voleva di me mi gonfiò la bicicletta, raccomandandosi di non dire a nessuno ciò che era successo, facendomi notare che se si fosse saputo in giro era peggio per me.
Da quel giorno, ogni volta che andavo in cantina cercavo di non essere mai da solo, al fine di dover trovarmi nuovamente in una situazione che mi aveva sconvolto, quando ero solo stavo molto attento, cercavo di vedere se lui era in cantina , lo capivo dalla luce che filtrava al di sotto della porta in legno.
Probabilmente lui lo capi questa mia premura e fu cosi che un giorno entrando in cantina da solo e vedendo la luce spenta mi senti tranquillo nel poter prendere la bicicletta, la mia valutazione era sbagliata, lui al buio aprì la porta e mi disse di andare dentro o tutti i miei amici avrebbero saputo cosa avevo fatto con lui.
Stesso copione della prima volta, un bacio lunghissimo, la sua lingua sembrava impazzita, cedetti immediatamente, forse con la speranza che il tutto finisse velocemente, mi stese sulla brandina e mi violentò per la seconda volta, questa volta mi parlava in continuazione, mi dicevo che ero sua e che poteva fare di me ciò che voleva, ed io lo avrei accontentato.
Trascorsero solo pochi giorni, ed un pomeriggio la scena ormai divenuta copione si ripresentò ai miei occhi.
La porta si aprì e lui con un cenno del capo mi fece segno di entrare, volevo scappare, lui se ne accorse e immediatamente mi ricordò del fatto che i miei amici avrebbero saputo, entrai e con mia grande sorpresa trovai tre uomini, più o meno della sua età.
La porta si richiuse alle mie spalle, lui mi mostrò loro come si mostra un oggetto da vendere, e dopo aver avuto da loro conferma che ero di loro gradimento si fece dare da ognuno di loro 5000 lire...... sono stata presa in tutti i modi, mi dicevano che ero nata per essere scopata, che ero una troia e che se non volevo che la cosa finisse in giro mi conveniva tacere o sarebbe stato peggio per me, fu solo a quel punto che mi resi conto che mi avevano fotografata con una polaroid e sventolavano le foto davanti al mio viso pieno del lor sperma.

Da quel giorno, ogni volta che trovavo le ruote sgonfie della bici sapevo cosa dovevo fare , entravo nella usa cantina ed al buio ero l'oggetto dei desideri di tanti , non so nemmeno chi ed in quanti abbiano abusato di me.



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