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Gay & Bisex

Viaggio in Camper


di malatempora
12.04.2013    |    11.228    |    9 9.7
"Una pazzia! Una vera pazzia! Come cazzo avevo fatto ad accettare una proposta così assurda! Continuavo a farmi questa domanda mentre in machina percorrevo..."
Una pazzia! Una vera pazzia! Come cazzo avevo fatto ad accettare una proposta così assurda! Continuavo a farmi questa domanda mentre in machina percorrevo l'autostrada diretto al mio appuntamento ascoltando i follow rivers.
Avevo conosciuto Manuel da pochi mesi, meno di sei in verità , ma con lui, anche se ci parlavamo solo in chat, era nata una bella amicizia, una di quelle cose che non ti aspetti di trovare in un sito d'incontri. Lui veneto, io toscano (d'adozione) non c'eravamo "cercati", o meglio io colpito da un suo racconto ( e onestamente anche dalle foto del suo profilo) gli avevo mandato una mia storia per chiedergli un parere, lui mi aveva risposto e da li era nata una fitta corrispondenza fatta di tante battute stupide e qualche riflessione profonda. Fin da subito era stato chiaro che tra noi non ci sarebbe mai stato niente. Lui etero convinto, io bisex in segreto, lui più giovane e palestrato, io che non avevo visto una palestra neanche in foto.... Anche negli interessi eravamo molto diversi. Lui amava le bici da corsa di cui sapeva tutto, dal numero di raggi al tipo di sellino, e collezionava etichette di whisky pur essendo astemio. Io non amavo nulla in particolare, ma forse proprio per questo era divertente chiacchierare, o almeno lo era per me. Sta di fatto che ora ci saremmo conosciuti....ma non in senso biblico!
Ero diretto a Torino, non certo a metà strada tra noi, ma avevamo deciso che avremmo fatto tre giorni in camper nelle Langhe. Lo so, non dite nulla, raccontare a mia moglie che da mercoledì a venerdì sarei stato impegnato in un convegno a Torino era stato un azzardo, ma non potevo perdere l'occasione di conoscerlo non potevo e soprattutto non volevo. Chissà che non si convertisse sulla via di Damasco! Come si dice la speranza è l'ultima a morire!
Arrivo a Torino dopo tre ore d'auto, appuntamento presso il noleggio. Quando arrivo lui è già li. Il macchinone da 5 metri di lunghezza parcheggiato sul marciapiede sotto un enorme segnale di sosta vietata mi fa pensare così, chissà perché. Scendo, prendo la mia sacca da viaggio e mi incammino. Per l'occasione ho tirato fuori tutti gli abiti più "trendy" che possiedo, non voglio apparire un grigio impiegato di banca. Pantalone stretto blu di Paul Smith, camicia bianca, golfino di cotone sulle spalle e un bel paio di sneakers ai piedi.
Ed eccolo finalmente! Alto, magro, capello corto fisico scolpito, un bel figo insomma. Ci salutiamo come vecchi amici carichiamo le nostre cose sul camper e via .... la prima tappa è Asti . Durante il viaggio e poi a cena ci aggiorniamo sulla nostra vita, d'altronde fino ad ora ci eravamo scambiati opinioni e commenti solo per chat e abbiamo quindi molto da dirci, da rettificare da aggiungere.... La cena è fantastica, come sempre la cucina delle Langhe non tradisce: buon vino , buoni piatti, buona compagnia, la serata scorre via veloce e solo a mezzanotte passata rientriamo in camper. Due ultime chiacchiere, una canzone della Nannini e poi a letto (ognuno nel suo).
Al mattino Manuel è già sveglio quando apro gli occhi e l'odore del caffè mi concilia col mondo, per me il mattino è sempre una tragedia. Veloce colazione e poi via verso Alba e le sue colline . Un pasto veloce a Bra e poi ancora in camper per Barolo dove vogliamo fermarci in una buona cantina. L'atmosfera è rilassata parliamo e scherziamo ascoltando una compilation di vecchie sigle di cartoni animati .... fino a quando Manuel se ne esce con questa frase: "ma allora è vero che hai fatto una pompa al tuo amico mentre guidava?". Effettivamente quello era un episodio che avevo raccontato a Manuel tempo prima per cui gli risposi: "certo! Cosa credi che ti racconto delle balle?" , "no, no, non credo che mi menti ma mi sembra così complesso" mi disse, al che risposi: "no, complesso no, l'unico problema è il cambio che è sempre di disturbo...a meno che non lo inglobi sedendotici sopra hahahaha" , "mi fai vedere?" mi disse. "A sedermi sul cambio??" risposi sorridendo, "hahahaha no, no, non ti chiedo tanto, solo di farmi una pompa mentre guido" e mentre mi dice questa frase con la mano si abbassa la cerniera dei jeans.
Cazzo non ero preparato a questo, lo giuro! Non che non lo fantasticassi, ma ormai avevo dato per scontato che sarebbe restato un bel sogno e non ne ero neppure dispiaciuto più di tanto. L'amicizia trovata mi aveva ampiamente appagato, ma come rifiutare. Non dissi nulla solo alzi il bracciolo del sedile, lo girai per creare un maggior spazio dove accovacciarmi e mi posizionai in ginocchioni di fianco a lui. Con la mano gli slacciai i pantaloni e con la destra gli liberai dallo slip il cazzo. Manuel aveva un gran bell'attrezzo almeno 15/16 cm e bello largo, quando lo presi in mano era già semi rigido e svettava in mezzo alle sue gambe. Comincia a segarlo dolcemente bagnandomi la mano con la saliva e facendo scorrere il pollice sulla punta scappellata , la cosa gli piaceva perché il suo respiro era rotto e irregolare ed il bello doveva ancora venire. La posizione non era il massimo, ma comunque molto meglio che in macchina, e mi allungai sulle sue gambe abbastanza facilmente fino ad andare ad appoggiare il mio volto all'altezza delle sue palle. Il cazzo di Manuel aveva un buon profumo, un profumo di pulito... e con la lingua cominciai a leccargliele con piccoli colpi di lingua. Le baciavo, le leccavo, le succhiavo fino a quando il suo cazzo non fu dritto e duro al massimo. Con sapienza mi lancia nel mio cavallo di battaglia. Con la lingua cominciai a risalire lungo la sua asta fino alla cappella e poi di nuovo giù fino alle palle, il suo cazzo vibrava sotto le mie papille fino a quando con un piccolo sforzo non lo inghiottii tutto dentro alla mia bocca. Con la lingua lo lavoravo mentre cercavo di farlo scivolare sempre più in profondità lungo la mia gola. Con la destra Manuel mi accarezzava la testa come a ringraziarmi per il lavoretto che gli stavo regalando. Ad un certo punto però ,mentre ero in una delle mie fasi di apnea con il suo cazzo ficcato nella mia gola, sentii la sua mano premere con ancor più forza sulla mia testa e la sua mazza insinuarsi ancor più in profondità dentro di me. Cercai di sottrarmi, ma la sua mano non si ritrasse, ed anzi tenendomi ancor più fermo disse: "buono, stai buono c'è la polizia!". Non so se la polizia c'era oppure no, ma certo non volevo correre il rischio... Già li vedevo i titoli sul vernacoliere: "bancario toscano beccato a spompinare giornalista veneto" no, no non si poteva rischiare per cui buono buono mi appiattii sulle sue gambe mentre la sua pertica continuava a solleticarmi le tonsille e la mia lingua non smetteva di muoversi attorno all'asta. Poi, dopo qualche minuto, la pressione diminuì e la mano tornò ad accarezzarmi …. ed io a respirare..... Mi staccai dal suo gioiello e alzai gli occhi .... tutto il suo viso sorrideva...il mio lavoro non era passato inosservato! Mi alzai risistemandomi tornando al mio posto "ma come mi lasci così ? Non puoi!" mi urlò. "Beh non puoi pensare che ti faccia venire così, è troppo scomodo , ma non preoccuparti vedrai che mi farò perdonare!"
A Fossano dopo un giro per il paese la cena fu superba. Mi astenni dalla bagna càuda, ma caricai su un barolo fantastico che ben mi dispose per il dopo cena. Quella sera alle 23 eravamo già in camper. Accesi lo stereo e inserii un cd dei Dire Straits. Manuel si era già allungato sulla dinette, mi avvicinai e gli dissi: "questa sera una delle tue sigarette speciali penso di fumarmela se me la offri", mi guardò e ridendo mi allungò una canna. Il fumo fece subito effetto e la testa cominciò a girarmi e ridendo ridendo assecondai le mani di Manuel che mi trascinavano verso di lui. In pochi minuti i nostri vestiti furono a terra e le nostre mani a scorrere sui nostri corpi poi ci spostammo nella cuccetta posteriore e lentamente ognuno dei due si indirizzò sul cazzo dell'altro per un reciproco piacere. Ci lecchiamo le palle, risaliamo lungo l’asta fino alla cappella lucida e bagnata. Ci immergiamo in un bel pompino, leccandoci le palle, toccandoci ovunque. Siamo tutto un solo gemito di godimento. Le nostre mani sono come impazzite. Io gli stuzzico il buchino e lui apre la bocca in un gran sospiro. Quando lo fa a me, comprendo bene la sensazione indicibile che ha provato. Lui però spinge anche il dito, mi forza l’entrata, ma sono così eccitato che penetra senza trovare resistenza. Giochiamo un po’ così, ce lo lecchiamo per bene, poi torniamo a limonare, io sopra di lui, lui sdraiato sotto di me, con le gambe spalancate, i due uccelloni in tiro.
Siamo tutti e due ben dotati. Nella posizione in cui sono mi sposto come per sedermi e sento il suo cazzo premere sul mio culo. È umido e viscido della mia saliva e dei suoi umori, con uno sguardo ci comunichiamo la voglia inappagata e perversa che ci possiede.
Ultimo tiro di canna. Scendo lentamente col il mio culo su quel palo di carne. Sento un attrito doloroso, ma dura poco. Molto presto sento la sua cappella entrare come un coltello caldo in un panetto di burro. Sono troppo confuso per meravigliarmene, eppure è la prima cosa così dura e solida che entra nel mio culo con così poca fatica. Scendo lentamente lungo l’asta vibrante di Manuel . Il canale è stretto, sento ogni sua venatura, ogni sua contrazione, vedo il suo viso in una espressione di goduria difficile da raccontare, come lui poi descrive il mio mentre mi impalo. Arrivo in fondo. Sento le sue palle contro le mie natiche. Ho dentro almeno 15 centimetri di cazzo e sto godendo come un maiale, col mio cazzo teso all’inverosimile. Non so quanto resto in questa posizione; d’improvviso mi rendo conto che ci siamo spostati e ora sono io sdraiato supino e lui che mi cavalca tenendo alte le mie gambe. Lo estrae lentamente, poi lo affonda, prima lentamente, poi sempre più veloce. Sento le sue palle sbattere sul mio culo, il suo petto toccare premere sulle mie gambe, con le mani gli accarezzo le spalle, scendendo sui pettorali, le spalle i finachi……. E’ troppo, non resisto e vengo. E’ un torrente, la mia sborra mi arriva fino al petto, i peli imbrattati di caldo sperma. Intanto i colpi di Manuel ora si fanno violenti, sento il cazzo di Manuel pulsarmi nel culo e, nel giro di pochi secondi, riversarmi dentro una gran sborrata tiepida. Lo sento ammosciarsi dentro di me, si sdraia accanto a me, le braccia gettate dietro la testa. Un rivolo caldo esce dal mio culo e mi procura l’ultimo brivido.
Ci addormentiamo così, avvinghiati e la mattina dopo così ci ritroviamo. Nudi, con i segni e i residui sul corpo di quella che è stata una scopata fantastica, con un odore di sesso maschile che pervade tutto il camper.
E’ tardi quando ci alziamo. Manuel mi guarda e dice: "tu sei una puttana" , "un po' “ risposi , "no molto" e scoppiammo a ridere. Carmagnola e poi Moncalieri passano veloci davanti ai nostri finestrini e i nostri tre giorni volgevano al termine. "Ciò che è successo non potrà ripetersi lo sai vero?" mi disse, "neanche ciò che è successo doveva succedere, ti è dispiaciuto?", "no, anzi, mi è piaciuto molto, per questo non voglio che si ripeta" .....
Ora, in macchina, rientrando con un sacchetto di Dragees di nocciola sul sedile per mia moglie mi domando …..BiiiiiipBiiiiiiipBiiiiiiipBiiiiiipBiiiiiipBiiiiipBiiiiiip “buon giorno amore sono già le sette lo sai che oggi esco presto…” mia moglie con il vassoio in mano mi guarda e l'odore del caffè mi concilia col mondo, per me il mattino è sempre una tragedia…….
Sogno, desiderio o fantasia?
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