Gay & Bisex
Vacanze in agriturismo
di valeriogr
07.04.2016 |
16.557 |
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"La discussione ed il caldo mi provocano una notevole erezione..."
La mia casa è alla periferia della città e fino a qualche anno fa ero in aperta campagna, purtroppo ci sono state delle lotizzazioni che mi hanno quasi circondato. E’ rimasto un bel campo che mi separa dalla città. Un anno fa ho avuto la sorpresa che questo campo, di proprietà del comune, è stato trasformato in “orti per anziani”.Tutti i giorni c’é un via vai di persone che vanno a coltivare i loro piccoli orti. Col passare del tempo mi sono abituato a questi nuovi vicini, ho inoltre fatto conoscenza con quasi tutti, qualcuno mi ha regalato delle piantine, poi abbiamo fatto dei baratti con degli ortaggi che io non ho nel mio orto. Mi hanno anche insegnato come meglio coltivare, ravanelli, cetrioli, ecc.
Con l’arrivo della bella stagione e del caldo posso godermi il piacevole spettacolo di parecchi uomini a dorso nudo. Conosco quasi tutti, ma con alcuni, con l’orticello più vicino a casa mia, ho quasi un rapporto di amicizia.
Con il caldo quando al pomeriggio sono libero mi capita spesso dai andare a trovare i miei amici magari portandomi dietro birra o qualche bibita appena uscita dal frigo di casa.
Vicino alla strata gli ortolani hanno costruito un piccolo gazebo. Il mio arrivo è sempre ben accolto ed è l’occasione per una pausa ed una chiacchierata, smettono i lavori ci si siede all’ombra del gazebo. Mario, Giuseppe (Pepi), Umberto, Giuseppe (Peppone), Alessandro (Sandro) così si chiamano i miei amici. Sono tutti over 65 ma sono veramente spassosi ci si ferma per delle lunghissime chiacchierate, finalmente conosco degli uomini che non parlano solo di calcio.
Due settimane fa un pomeriggio di luglio ci sediamo per sorseggiare delle birre fresche che io avevo portato. Peppone è il più accaldato anche ora all’ombra ha il corpo tutto bagnato dal sudore, e appena bevuto il primo bicchiere sembra che lo voglia sudare in pochi secondi, è seduto sulla panca davanti a me di fa vento con una vecchia rivista, allarga le gambe più del normale e noi che siamo di fronte ci godiamo la visione di un paio di testicoli esageratamente grossi e pendenti.
Mario che è seduto di fianco a me - Raccogli quelle palle, ti stanno uscendo dai pantaloni!-
Peppone infila le sue manone sotto i pantaloni e sistema i gioielli di famiglia.
Umberto: - Siamo in piena estate perché non organizziamo una vacanza?-
- In agosto mi arrivano i figli e mia moglie ed io ci trasformiamo in beby sitter- Dice Mario –Non è proprio possibile-
- Mia moglie non si muove nemmeno con le cannonate, in estate tutti i giorni al mare a giocare a carte con le amiche - Interviene Pepi
Ribatte poi Umberto: - Se ci facciamo un fine settimana solo per noi?-
-Non sarebbe male - interviene Sandro .- Così posso partecipare anch’io -
Sandro non è sposato non ha figli e quando organizzano qualche festa o cena con le mogli lui non partecipa mai.
Interviene Mario -Dai Valerio sei dei nostri anche tu ?-
L’accordo è raggiunto in fretta sulla lunghezza della vaganza tre massimo quattro giorni, ma non è altrettanto facile trovare la destinazione: No mare, l’abbiamo qui a due passi, no tanti chilometri in auto.
Intervengo io - Se volete ho dei conoscenti che hanno un bellissimo agriturismo massimo a due ore di macchina da qui, è possibile la pesca sportiva, fare delle belle passeggiate-
-Per me va bene facciamo per il prossimo fine settimana, però devi essere dei nostri anche tu!- Interviene Peppone dopo essersi di nuovo risistemato i coglioni.
- OK allora va bene anche per me- dico io - tutti con la mia auto così viaggeremo anche comodi: ha sette posti.
Arriva il venerdì della partenza ore sei del mattino, appuntamento a casa mia sono tutti puntuali si sono fatti accompagnare da mogli o figli solo Sandro arriva in bici con un piccolo zaino sulle spalle. Gli altri invece le rispettive mogli gli hanno riempito delle grosse valigie.
Carichiamo i bagagli, sono veramente troppi anche per la mia macchina. Salutati gli accompagnatori decidiamo di snellire i grossi bagagli lasciando pantaloni, maglie, a casa mia. Così alleggeriti alle sei e trenta partiamo.
Sembriamo dei ragazzini alla loro prima gita scolastica. Le previsioni sono ottime, sole, sole, sole; il viaggio appena lasciata la città scorre veloce pochissimo traffico. Alle otto e un quarto nonostante una sosta per la colazione ed una sosta extra per pipì siamo già arrivati all’ AGRITURISMO DA ZIA BETTA. Scopriamo che ci sono solo due olandesi oltre a noi, c’è anche una bella sorpresa l’agriturismo ha anche una bella piscina.
La Betta ci sistema in due camere: io e Peppone, più grossi in una camera doppia, gli altri in una tripla. Siamo veramente soddisfatti le camere sono ampie e belle.
Dopo una breve sosta in bagno poi tutti in canotta e pantaloncini per una breve passeggiata verso il fiume.
Lungo il sentiero scherzi tra ragazzi oltre i sessantacinque anni: Mario si avvicina a Sandro e velocemente gli abbassa i pantaloni, tutti a ridere, lo stesso Sandro continua ridendo a camminare con i pantaloni giù, continua a scherzare con gli amici lasciando il suo coso libero di ballonzolare ad ogni suo passo.
Umberto: - Tirati su i pantaloni e copriti quel ciccolo- interviene ridendo.
Arrivati vicino al fiume incrociamo i due ospiti olandesi. Con il mio inglese stentato riesco a capire che c’è un’ansa del fiume con una piccola spiaggia, l’acqua è pulitissima.
Il sentiero gira a gomito e siamo alla “spiaggia” ci sediamo , Sandro vuole farsi un bagno anche Peppone è dello stesso parere, ma nessuno di noi si è portato un cambio. Mentre tutti noi siamo semisdraiati con i piedi in fresco nell’acqua Sandro si allontana, poco dopo, lo vediamo sguazzare nell’acqua del fiume.
-Cazzo è veramente fredda-
-Dopo con i pantaloni bagnati prenderai freddo - Dice Mario
Si avvicina l’ora del pranzo e rientriamo lentamente all’agriturismo, seduti a tavola siamo chiassosi e casinisti, anche la coppia olandese grazie alla mie “pietose” traduzioni riesce a partecipare alla conversazione.
Dopo pranzo ci fermiamo sulle sdraio ai bordi della piscina, i due olandesi si rivolgono a me e chiedono non so che cosa, riesco a capire: nudi, vestiti, sole.
Sorrido e rispondo ingenuamente - OK- pensando che avevano visto Sandro al fiume, i due con calma si spogliano completamente ed entrano in piscina.
Mentre gli altri sono intenti a farsi un pisolino solo io e Pepi li vediamo nuotare nudi in piscina.
Cerchiamo di non farci notare mentre commentiamo “in dialetto”. Anche quando escono dalla piscina non ci pensano minimante a vestirsi.
Alle cinque i coniugi Von Dirk ci salutano hanno un appuntamento alla stalla per una passeggiata a cavallo. Noi cinque invece decidiamo di andare al lago tre chilometri a piedi in mezzo al bosco.
-Hai visto l’olandesone che bigolo- dice Peppone ridendo
-Ma si depila?. dice Sandro
-No, mica è come te, pelosone, l’olandesone non ha peli per il corpo- dico io.
Dopo la seconda radura arriviamo al lago, c’è uno dei figli di zia Betta ci consiglia che se vogliamo pescare dobbiamo passare domani mattina perché da domenica il lago sarà pieno di pescatori che hanno prenotato al campeggio.
Rientriamo all’agriturismo che è quasi sera i due olandesi sono già a tavola (vestiti) andiamo in camera per una veloce rinfrescata e scendiamo per una cena speciale: ravioli con ricotta di pecora eccezionali, carne alla brace cotta dall’atro figlio di zia Betta gustosissima.
Dopo cena viaggio camminate sono stanco anche gli altri dicono che non sono abituati a far tardi. Rientriamo tutti in camera. Una volta in camera lascio a Peppone l’uso del bagno sento che si fa una doccia e poco dopo lo vedo uscire avvolto da una nuvola di vapore: è completamente nudo si sta asciugando i capelli con un telo.
Peppone lo chiamano così c’é un motivo: è veramente grosso una abbondante pancia coperta da peli poi la cosa veramente esagerata sono i suoi testicoli grossi ed ora con il caldo del vapore pendevano come le palle dei tori.
Entro anch'Io in bagno l’acqua calda e il pensiero che fuori c’è Peppone con i suoi stupendi coglioni me lo me lo fanno diventare duro. Cerco di concentrami sulla doccia, ma il mio cazzo non ne vuol sapere di mosciarsi, decido di uscire mi avvolgo il telo in alla vita, sperando che la mia erezione passi inosservata.
Peppone è già sdraiato nel suo letto, non ci ha pensato minimamente a coprirsi, ora le grosse palle si sono un po’ raccolte e lo scroto si è ristretto.
Gli volgo le spalle e continuo ad asciugarmi.
-Non te l’ho neanche chiesto io dormo sempre nudo anche in inverno, non ci sono problemi?-
-No assolutamente, anch’io quando posso mi piace stare nudo a letto-
-Mia moglie dice che sono sempre nudo come un verme schifoso, non era dello stesso parere quando eravamo giovani allora gli piaceva anche a lei la mia abitudine -
Intervengo io - Abbiamo alleggerito di molto i bagagli e non ho certamente un pigiama-
Decido di togliermi il telo sdraiarmi velocemente a letto e coprirmi con il lenzuolo.
-Anche a me fino a qualche anno fa mi rimaneva duro dopo ogni doccia calda-
Non so cosa rispondere pensavo di essermi coperto velocemente
-Adesso ho bisogno di alcune attenzioni, ma ancora funziona- Continua Peppone -A esempio oggi avrei fatto anche io il bagno nudo al fiume con Sandro ma..- non finisce la frase
Mi giro verso di lui nel letto poco lontano dal mio Peppone sta giocando con il proprio uccello ancora moscio. Mi siedo faccio finta di aver sete vado a prendere un bicchiere d’acqua, questa volta senza curarmi di coprire la mia erezione, prima di tornare a letto –Ne vuoi anche tu?-
-Si grazie-
Gli porgo i bicchiere e mi siedo sul suo letto, osservo da vicino gli splendidi coglioni dopo un primo tentennamento aggiungo anche la mia mano ed assieme la sua giochiamo con cazzo e palle.
Non una parola, ma neanche un rimprovero per il mio comportamento, continuo ora ad accarezzare le grosse cosce pelose, Peppone le allarga per agevolarmi il compito, dalla parte interna delle cosce salgo fino a toccare le grosse palle, sono veramente belle ed abbondanti, non stonano affatto con la stazza di Peppone. Lui ha smesso di toccarsi. Gli prendo l’uccello tra le mani si sta svegliando, scopro la cappella mi avvicino e comincio un bocchino, ci metto tutto il mio impegno per dare il meglio.
I risultati si vedono di li a poco Peppone ha il cazzo in tiro, continuo con dedizione assoluta a leccare ora la cappella ora l’asta fino ad arrivare alle splendide palle, Peppone non parla, ma è il suo corpo a parlare si muove ad ogni mio bacio mi offre il suo cazzo per una ulteriore ciucciata. Ora ha la cappella è completamente bagnata dal liquido pre spermatico. Ha un buonissimo sapore continuo a leccare, ora ho tutto il cazzo in bocca.
-Cazzo che bello- Finalmente Peppone parla
Sono sopra di lui potremmo fare uno stupendo 69 ma lui si limita ad una timida ed impacciata sega, io invece gli allargo le grosse e pelose gambe sono con la testa immerso tra le sue gambe ricomincio con particolare compiacimento il mio bocchino mentre con le mani accarezzo, palle, interno coscia fino ad arrivare al buco.
Ora Peppone ha il cazzo veramente duro si contorce sotto le mie cure emette una quantità esagerata di liquido pre spermatico senza smettere di ciucciare il cazzo riesco ad accarezzagli intorno al morbido buco mi faccio strada tra peli ricci, non oso forzare non so come potrebbe reagire ma noto che anche queste particolari attenzioni sono gradite cerca in tutti i modi di agevolarmi il massaggio.
Mi preme sulla nuca fino a schiacciarmi tra le sue gambe, non mollo un attimo il suo uccello riprendo fiato, scendo di nuovo non più esitazione con il dito bagnato dalla mia salivo e dal suo liquido mi faccio strada tra i peli e forzo il buco.
Peppone per un attimo si ferma, poi continua a scoparmi la bocca con più foga, ora ho il tutto il dito dentro.
-Cazzo mi fai venire – ansima Peppone cercando di allontanarmi dal suo cazzo, ma io non mollo la presa continuo con bocca e dito di li a poco –Cazzo, Cazzo, che belloooooo- Peppone mi viene in bocca.
Subito si scusa- Non sono riuscito a scostarti in tempo, è stato troppo bello!-
-L’ho voluto io il tuo cazzo fino alla fine- e per dimostragli che non è stato un incidente scendo a leccare le ultime gocce rimaste sulla cappella che si sta lentamente mosciando.
Ora Peppone cerca di aumentare il ritmo della sega al mio uccello vuole farmi venire, vedo il suo imbarazzo.
-Lascia non è necessario, per me è stato più che piacevole – Gli do un bacio sulla pancia gli accarezzo di nuovo cosce, pancia, petto arrivo al collo e finalmente per la prima volta gli accarezzo il viso. Ritorno nel mio letto di li a poco sento che Peppone ronfa come un ghiro ed anch’io mi addormento.
Mattino questa volte entro io per primo in bagno esco, mi vesto, aspetto seduto sul letto, poco dopo anche Peppone esce e dopo essersi vestito, scendiamo insieme per la colazione. Non una parola non un commento su quanto accaduto.
Anche gli altri era appena scesi. Mario si lamentava che questa mattina la prima cosa che ha visto appena sveglio è stato il culo peloso di Sandro.
-Io dormo sempre nudo – Si scusa Sandro – Mi ero coperto con il lenzuolo ma si vede che nel sonno ho sentito caldo.
-Mica ti sarai scandalizzato nel vedere un uomo nudo – Interviene Umberto –Non siamo mica dei verginelli-
Chiediamo a zia Betta di prepararci alcuni panini perché siamo intenzionati a non tornare per il pranzo, questa mattina si va a pescare.
Arriviamo al lago Mario ed Umberto sono gli esperti, scelgono canne, ami, esche, Peppone e Pepi si fanno coinvolgere mentre io e Sandro decidiamo di non noleggiare la canna stiamo a vedere i nostri amici intenti nella loro attività.
Mi siedo dall’altra parte del lago al sole di fronte a me vedo Peppone sempre con le gambe esageramente aperte ma da qui non si può vedere se gli sono usciti anche questa mattina i grossi coglioni. Mi stendo e ricordo con piacere quello che è successo la sera prima.
Credo di essermi addormentato ora il sole mi sta veramente cuocendo mi sposto e cerco un posto all’ombra vicino a Sandro anche lui mezzo appisolato.
-Guarda Peppone – dice Sandro – E’ sempre intento a sistemare le grosse palle che gli escono dai pantaloni-
-Anche quando facciamo i lavori nell’orto ogni volta che si abbassa per raccogliere qualcosa a terra o estirpare qualche erbaccia, io che ho l’orto attaccato al suo gli vedo uscire le grosse palle dai pantaloni.-
-Gli ho detto tante volte – continua Sandro – Comprati o fatti comprare delle mutande elasticizzate se ti crea problemi lasciare le tue palle al vento, ma no la moglie gli compra sempre dei boxer larghissimi e lui, si vergogna ad andarsi a comprare le mutante.-
-Sai una volta ho comprato due paia io misura 7 - -Le ha indossate subito e quel mattino ha smesso di ravanare tra le gambe per sistemarsi i coglioni, ma poi prima di tornare a casa si è rimesso i larghi boxer che gli compra la Gina-
Passano le ore, pausa panino birra e bibita al casotto/bar del lago.
Io torno sotto la mia ombra lasciando Sandro con i pescatori e questa volta dopo il panino mi addormento, molto più tardi mi sveglia il vociare di bambini.
-Sono arrivati i camperisti e sono qui per prendere accordi per la gara di pesca di domani- Dice Sandro appena mi vede di nuovo sveglio
Guardo dall'altra parte del lago Mario e Umberto sono ancora attivi Pepi sta chiacchierando con il figlio di zia Betta, mentre Peppone sta ronfando accanto a me.
-Ho saputo che questa notte l'avete avuta movimentata- dice piano Sandro
Io sorrido ma non rispondo
-Sai me lo ha subito raccontato- continua Sandro -Anche a me piace-
Pepi si avvicina a noi.
-Mi ha detto Marco, il figlio di zia Betta, che a 200 metri da qui il fiume fa un'altra ansa più esposta al sole e quindi con acqua leggermente più calda, mentre gli altri ancora pescano vi va di andarci a rinfrescare?-
Stiamo per partire quando si sveglia Peppone -Viene a fare un bagno al fiume? -dice Sandro
Mezzo assonnato Risponde di si e poi lentamente ci segue.
Indicazione giusta neanche 200 metri ed ecco un'altra piccola "spiaggia" in pieno sole.
-Non fate i puritani- dice Sandro e in un attimo è già nudo come un verme e si avvia verso l'acqua.
Io e Pepi lo imitiamo e velocemente siamo in acqua, fredda ma piacevole. Peppone è più lento dopo essersi spogliato sistema meticolosamente mutande pantaloncini e maglietta mostrandoci uno spettacolo eccezionale.
Poi sempre lentamente entra in acqua.
Vicino a riva l'acqua è solo fresca ma se ci allontaniamo dove l'acqua è profonda qui è troppo è difficile resistere. poco dopo decidiamo di ritornare a riva per asciugarci al sole.
Usciti dall'acqua nessuno di noi si preoccupa di vestirsi. ci mettiamo al sole per riscaldarci.
Sandro è un bravo conversatore, è riuscito ad impiantare una piccola discussione sui migliori metodi culturali per gli orti così restiano nudi senza neanche accorgersi di esserlo.
Peppone cambia discorso - Se c'era Mario non potevamo certamente fare il bagno nudi lui ci avrebbe certamente criticati - senza scomporsi minimamente continua - Sai Pepi che anche a Valerio non gli dispiacciono i giochi particolari, questa notte ...-
-Cosa fai racconti tutto?- Intervengo io fingendo un certo imbarazzo.
-Non ti preoccupare- sorride Pepi -Tutti abbiamo già provato, Sandro è stato veramente in gamba a iniziarci a questi genere di piaceri-
Io che non andavo neanche a far pipì negli urinatoi perché mi imbarazzavo, come vedi ho imparato a stare nudo e poi con Sandro, e solo con lui, l'ho preso anche in bocca.
La discussione ed il caldo mi provocano una notevole erezione.
-Vedi Peppone a lui gli si drizza subito non è come noi che ci vogliono gli aiuti extra- di nuovo Pepi -Io vorrei farlo ancora con mia moglie ma lei non ne vuol sapere di pompini, anche se da giovane, cazzo, li faceva e li faceva bene, perciò io non ci riesco a tirarlo su-
-Ci sono sempre io pronto ad aiutarti a darti una mano, si fa per dire una mano- ride Sandro avvicinandosi al suo amico per accarezzagli l'inerno coscia.
L'atmosfera si sta surriscaldando anche Peppone si avvicina e mentre mi espone i suoi notevoli gioielli comincia a masturbare Sandro. Sono attratto da quel groviglio di ciccia ho voglia di buttarmi sopra.
Fortunatamente Sandro il più savio di noi, si alza in piedi con l'uccello semiduro - Alt fermi tutti! Adesso ci si veste, ricordatevi che siamo a meno di duecento metri dal lago, e può arrivare chiunque.-
A malincuore tutti cominciamo ad infilarci mutande pantaloni magliette.
Io vado verso il fiume e cerco di rinfrescarmi bagnandomi la nuca con l'acqua del fiume, mi imita anche Pepi -Cazzo mi si era indurito ed ora devo rinfrescarmi per amosciarlo non mi succedeva da anni!-
Vestiti tutti noi ci avviamo verso il lago. la salita è un po' più dura ma comunque dopo una decina di minuti siamo di nuovo tutti assieme.
Umberto e Mario hanno smesso la lunga pesca, hanno gettato nel lago tutto il pesce pescato trattenendosi solo due grosse trote.
Durante il ritorno si parla della piacevole giornata della pesca non un accenno al nostro intermezzo sexy.
Mario che aveva già preso accordi con il figlio consegna alla Betta i due bei pesci.
Prima di cena rientriamo nelle nostre camere, io e Peppone approffitiamo per una doccia.
Questa volta entro io per primo e quando esco non nascondo la mia erezione.
Peppone mentre si avvicina per entrare in bagno al mio posto Mi strizza forte il cazzo -Sempre sull'attenti, bravo soldato bravo!-
Scendiamo per la cena gli altri scendono qualche minuto dopo, Betta ci porta le due trote, a me che normalmente non sono un amante del pesce di lago o fiume mi sono sembrate ottime.
Poi si cena "sul serio" pappardella con sugo di lepre, agnello, carciofi e tanto vino rosso.
E' l'ultima notte di vacanza andiamo ai bordi della piscina e ciascuno di noi si porta appresso un bicchiere e Mario porta anche una bottiglia di malvasia, profumatissima.
L'atmosfera è ottima come il vino si parla della giornata, Pepi racconta il bagno nudi nel fiume senza raccontatere il dopo bagno, di li a poco arriva anche i coniugi Von Dirk loro hanno due abbondati bicchieri di grappa il marito si rivolge a noi -This evening is warm, do you have a swim before bedtime? -
Rispondo di no e con un inglese particolarmente stentato rispondo che abbiamo mangiato troppo ed ora non è il caso di fare una nuotata in piscina.
I due sorridono, non so se hanno capito tutto ciò che ho detto, poi come al pomeriggio si spogliano completamente e via in acqua.
Sono le undici decidiamo di rientrare in camera salutiamo i nuotatori e dopo l'ultimo sorso di Malvasia si rientra in camera.
Si sente che la vacanza è quasi alla fine c'è un po' di tristezza che serpeggia nell'aria e già stiamo un po' assaporando una dolce nostalgia per questa breve, troppo breve vacanza.
Chiusa la porta io, dopo essermi spogliato vado subito a letto, Peppone spegna la luce, poco dopo lo sento muoveversi , si siede sul mio letto - Dove eravamo rimasti ieri sera?-
Così dicendo comincia a toccarmi tra le gambe, immediatamente il mio cazzo è pronto e duro, sono due giorni che ci mastricciamo senza venire.
Allargo le gambe per facilitare Peppone, bussano alla porta.
Peppone senza vestirsi va ad aprire, è Pepi - Gli altri già ronfano io sono uscito per vedere se vi va di fare due chiacchiere-
-Entra accomodati- dico io cercando di coprirmi con il lenzuolo.
Mentre Pepi si avvicina Peppone gli abbassa le mutande e comincia a giocare col le belle chiappe del'amico. Per facilitarli il gioco Pepi si abbassa a 90 gradi e comincia a baciarmi prima i peli pubici poi scende e con maestria inizia un bocchino superbo. -Attento che questa sera se continui così non durerò molto, e da quanto siamo arrivati che mi si drizza senza ..-
Si apre al porta -Ma qui c'è una festa- Esclama Sandro dopo aver richiuso la porta.
Ora è tutto chiaro i porcelli si erano dato appuntamento per continuare ciò che era larvatamente iniziato nel pomeriggio al fiume.
Ora i tre amici cominciano a toccarsi a vicenda, mi alzo e mi avvicino al gruppo, sono subito ben accolto da Sandro che mi blocca stampandomi un bacio mozzafiato.
Nessuno dei due letti potrebbe sopportare i movimenti di maiali della nostra stazza, Peppone
Siamo in un groviglio veramente eccitante, non so certamente descrivere tutto ciò che sta accadendo; io mi tuffo tra le grosse e comode cosce di Peppone ed inizio a giocare con le grosse palle, dedicandomi poi ad un bocchino che fa drizzare il cazzo a Peppone, Sandro dietro di me dopo avermi lentamente aperto le chiappe comincia a leccarmi il sedere fino ad arrivare a bagnarmi completamente il buco con al sua saliva; Pepi non si è ancora sdraiato in ginocchio sta scopando la bocca di Peppone mentre con le mani callose mastriccia con forza i suoi grassi capezzoli.
Sento Sandro che mi vuole scopare, appoggia delicatamente la sua cappella sul mio buco bagnato, mi inginocchio lasciando a sua diposizione il mio culo, dopo essermi avvicinato a Pepi, io e Peppone ci dividiamo da bravi amici il suo cazzo duro, ora io lecco le palle pelose e Peppone succhia avidamente la cappella poi sono io che ingoio completamente il cazzo di Pepi mentre Peppone fa pressione sulla mia nuca per farmi arrivare in gola la cappella.
Sandro comincia una piacevole frizione del suo cazzo tra le mie chiappe ed in particolare sul mio buco precedentemente bagnato, Peppone si gira, no so come ma riesce ad infilare la testa sotto di me, sento la sua bocca passare da cazzo allo scroto, si impadronisce del cazzo di Sandro e poi ritorna al mio la strana operazione viene ripetuta molte volte.
Mi libero per un attimo del cazzo di Pepi, e avviso i miei amici che non riusciro a durare molto, sento che sto per venire, così decido di portare all'orgasmo anche Pepi con me succhiando più avidamente che posso, il mio lavoro viene premiato da una copiosa sburrata in bocca e in faccia, ora vorrei prendere in bocca il cazzo di Peppone, no ci riesco perché il ritmico gioco che lui sta facendo tra il mio cazzo ed il cazzo di Sandro mi fa venire.
... Buio ...
Io non riesco a capire niente degli attimi dopo sento solo Peppone che grugnisce mentre Pepi e Sandro lo fanno sburrare; mi accorgo solo ora che Sandro mi aveva sburrato tra le chiappe.
Ci avviciniamo, ci abbracciamo, nessuno di noi ha voglia di alzarsi restiamo avvinghiati e appiccicati, di li a poco ci addormentiamo.
Mi sveglio che è quasi giorno sento che Sandro sta ronfando usando le mie chiappe da cuscino, ed io ho la testa tra le comode cosce di Peppone, Mi sembra di rivedere un groviglio di orsoni che beatamente dormono dopo una bella serata, e con questo pensiero o ricordo ancestrale mi addormento di nuovo.
-Cazzo è tardi, sveglia, tutti - Sandro
Il solo è già alto sono le otto e trenta, con un po' di frenesia Sandro e pepi raccolgono le loro mutante -Valerio hai due pantaloncini da prestarci? Così non possiamo uscire.-
-Si nella sacca rossa- rispondo ancora sdraiato tra le cosce di Peppone.
I due dopo aver indossato due miei pantaloni escono velocemente.
Peppone si muove ed entrambi ci alziamo, in silenzio raccogliamo le lenzuola e le coperte stese a terra.
Prima io poi lui facciamo una doccia che ci porta nella realtà. Ci vestiamo ancora in silenzio e scendiamo a fare colazione.
Al tavolo traviamo Mario e Umberto.
-Ben alzati dormito parecchio!- dice Mario -Anch'io ho fatto una dormita eccezionale, mentre Sandro e Pepi sono usciti prestissimo per una passeggiata ora sono in camera-
Appena Betta ci porta la colazione arrivano anche Sandro e Pepi così siamo di nuovo tutti assieme.
Sarà che i dolci erano da poco usciti dal forno di Betta ma io ed anche i miei amici ci siamo fatti una super colazione.
Anche se Betta ci ha lasciato la possibilità di usare le camere fino a sera, solo domani arriveranno nuovi ospiti, decidiamo di partire prima di pranzo per evitare di affrontare il viaggio troppo pieni.
-Facciamo una sosta qui in piscina poi partiamo, così non dovremmo incontrare traffico perché saranno tutti al mare.-
La sosta all'ombra è particolarmente piacevole, io e Peppone andiamo a fare i nostri bagagli e liberiamo la camera lasciando gli altri a poltrire e a digerire l'abbondante colazione.
Dopo aver caricato le nostre due sacche in macchina anche noi torniamo ai bordi della piscina troviamo i nostri amici intenti ad una partita a carte.
Io e Peppone ci sediamo poco lontano.
-Guarda che ti sta uscendo dai pantaloni- -Anche se abbiamo consegnato le chiavi della camera invento una scusa e ti trascino in camera-
Peppone non risponde ma ride compiaciuto e non si sistema l'uccello che fa capolino dai suoi pantaloni. Anzi allarga ulteriormente le gambe per facilitare l'uscita anche delle palle.
Poi a voce bassa - Nella confusione di questa mattina non ho trovato neanche un paio di mutande pulite, così senza mutande l'amico esce a prendere aria-
La partita a carte sta finendo i nostri amici dopo i soliti commenti sulla fortuna di uno o dell'altro salgono in camera e riportano poco dopo i bagagli in macchina.
Mario era andato per saldare il conto ma la Betta gli ha detto che sua figlia, che gestisce l'ufficio, sarebbe ritornata fra pochi minuti.
In effetti mentre siamo seduti all'ombra ecco la figlia della Betta con il conto e per farsi perdonare il ritardo, così dice lei, ci porta un taglierino di salumi vari dei crostini e degli aperitivi.
Dopo aver pagato e gustato l'aperitivo mentre i miei amici cominciano a salire in macchia, vado a ringraziare Betta per l'ottimo trattamento che ci ha riservato.
Come all'andata Peppone si siede di fianco a me, in macchina la conversazione langue tutti tristi e già con molta nostalgia del bellissimo fine settimana passato assieme; dopo la solita sosta pipi, e siamo già a casa.
Passo prima a casa dove scarico il mio bagaglio e ricarichiamo le grosse valige che avevamo lasciato, salutiamo Sandro che rientra in bicicletta.
Decido di accopagnarli uno per uno a casa, per ultimo scende Peppone.
Lo saluto con una pacca sulla coscia e volutamente con le dita risalgo fino a toccare i suoi gioielli.
-E' stato veramente bello anche per me- Dice Peppone -Chissà forse non c'é bisogno di tornare dalla zia Betta. Ciao Valerio-.
-Ciao Peppone-
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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