Gay & Bisex
CIRCOLO ARGENTO

22.06.2024 |
209 |
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"“Forse una sorta strappo oppure solo gli anni, mi sono fatto male ad una gamba”
Passano i giorni la gamba ritornata OK, suona il portone senza aspettare che..."
“Ciao in bocca al lupo” - “Ottima cena grazie” - “Ora basta corsa in macchina per arrivare prima che suoni quella nuova macchinetta infernale che ha sostituito il vecchio click del cartellino” - “Resterai qui in città oppure ritornerai in paese?” -“Ti invidio io ho ancora tre anni davanti, poi solo mare, mare, mare”Dopo tre mese che sono in pensione, si sono in pensione, ancora mi ricordo le ultime banali e stupide frasi degli ex colleghi, dopo due settimane ho incaricato una agenzia per sistemare il mio appartamento e trasformarlo in uno dei tanti B&B, ho lasciato la città e sono tornato in paese nella vecchia casa di famiglia.
L’arrivo un po’ traumatico, ma riparare riordinare e sistemare l’ex casa colonica di famiglia mi ha fatto ritornare giovane con ancora dei progetti e non un grigio pensionato che va a vedere i cantieri pubblici.
Finalmente oppure purtroppo i lavori sono finiti la casa del babbo è tornata bella e accogliente, che fare ora? Giuseppe un vicino di casa che mi ha più volte aiutato nei lavori mi ha detto che in centro in un locale del comune c’è il una cooperativa/associazione di vecchietti come me che si incontrano, chiacchierano, giocano.
Primo sabato piovoso di ottobre niente mare, ho deciso: vado al circolo, appena entrato mi viene incontro Giuseppe, mi presenta al segretario e con una spaventosa quota di iscrizione di euro dieci divento socio anche io.
Poco prima dell’ora di cena saluto Giuseppe ed altri nuovi amici e torno a casa, ora non piove, fa freddo, penso al penoso pomeriggio che ho appena passato – Primo e ultima volta che entrerò al circolo. – Noia atroce la cosa più eccitante è stata che alla tombola il primo numero estratto è stato sessantanove che ha dato vita e gioia di tutti presenti.
Riprendo i lavori autunnali del giardino e dell’orto meglio i cavoli e i porri della TOMBOLA. Una mattina mentre sistemavo alcune piante per salvarle dall’inverno – Hai, urca che male! –
“Che hai fatto” mi chiede l’amico Giuseppe che stava rastrellando le foglie del suo giardino a pochi passi.
“Forse una sorta strappo oppure solo gli anni, mi sono fatto male ad una gamba”
Passano i giorni la gamba ritornata OK, suona il portone senza aspettare che io apra entra il mio amico Giuseppe. “Ho la soluzione per il tuo strappo alla coscia”
“Che sei anche diventato dottore”
“No solo che il circolo ha organizzato una settimana alle terme” “Io ci vado mi hanno detto che tra le altre cose ci sono fanghi, massaggi, percorsi caldo freddo per migliorare la circolazione”
La cosa non mi ispira molto, ma mi faccio convincere da Giuseppe “Se per te va bene in hotel possiamo prendere una doppia la singola costa”
“Vada per la doppia”
Oggi è già ora della partenza appuntamento in piazza, via in autobus.
Dopo poche, ma lunghe ore arriviamo a destinazione l’hotel a vedersi non è malvagio e poi è veramente a pochi passi dall’ingresso delle terme.
Prendiamo possesso delle camere e subito pronti per visita medica che ci consiglia come meglio usufruire degli innumerevoli servizi termali.
Torniamo in hotel tardi pronta già la cena, anche buona.
Entriamo in camera “Chi in bagno per primo?” domanda Giuseppe
“Vai pure tu io mi sdraio un attimo”
Dal bagno arrivano rumori anche imbarazzanti – Speriamo bene – penso, ma cavolo esce Giuseppe con solo un a salvietta intorno alla vita che non arriva a chiudere tutto.
Non l’avevo mai visto bene è veramente un orsone peloso, un po’ ancora neri, ma la maggior parte grigi e bianchi è veramente uno spettacolo.
“Non credo che tu ti scandalizzi, io anche in inverno dormo nudo” così facendo si toglie la piccola salvietta e si infila sotto le coperte.
Resto con gli occhi sgranati un discreto pistolotto, ma soprattutto delle chiappe grandi ricoperte di un soffice pelo. Vado ora io in bagno mi spoglio e prima di entrare in doccia mi metto ad odorare la salvietta da bidet che ha adoperato Giuseppe, si profuma di bagnoschiuma, ma si sente benissimo anche l’odore più che buono del mio compagno di stanza poi per godermi meglio il suo odore avvicino al naso anche le mutande che aveva lasciato in un angolo. L’odore mi ha eccitato e neanche l’acqua volutamente fredda della doccia mi calma.
Rientro in camera, io più pudico, con i miei boxer di cotone che non riescono a nascondere la mia eccitazione.
Giuseppe non si accorge oppure fa finta di non accorgersi. Spegniamo le luci e dopo poco ci addormentiamo.
Sogno di tutto, le cose più strane, quando suona il telefonino mi sveglio come non mi succedeva da anni con il cazzo in tiro. Giuseppe è già in bagno ed esce poco dopo sempre nudo come un verme. “Io russo, ma tu che sonno agitato che hai! Cosa hai sognati i mostri, non ho capito cosa hai detto, ma hai anche parlato”
Mi alzo cercando di nascondere la mia eccitazione mentre continua Giuseppe “Stamattina anche il pippo era nervoso” e pendendo il cazzo in mano “ha avuto la forza di indurirsi, sarà l’aria delle terme che fa bene” e mentre si sta vestendo “Vedo che anche a te l’aria delle terme fa bene”
Scendiamo assieme a colazione parlando di tutto tranne dei cazzi duri di stamattina; poi a piedi alle terme, si comincia con percorso in piscine riscalda a temperature diverse e lungo il percorso ci sono delle zone dove arrivava l'acqua freddissima, io e Giuseppe abbiamo scherzato pensando che nell’acqua ad alcuni uomini con gambe più corte gli sarebbe arrivata l’acqua fredda nelle palle e non solo nelle cosce.
Poi massaggi ogniuno nel suo stanzino bravo il massaggiatore si è accordo dello stiramento della coscia e abbiamo passato l’ora di massaggio quasi solo per la coscia.
Nel pomeriggio dopo una breve pausa pranzo: fanghi. Belli piacevoli, ma che puzza di uova marce.
Prima di cena saliamo in camera come al solito Giuseppe entra in bagno.
“Cazzo, ma la puzza non va via neanche strofinando” mi faccio coraggio entro anche io in bagno. Con i peli bagnati ancora più bello.
“Aspetta che provo con questo” prendo una salvietta piccola dopo averla bagnata e piena di bagnoschiuma inizio a strofinargli la schiena lentamente con tanta schiuma, spalle, zona lombare, poi chiappe, poi cosce.
“La puzza va via, ma tu fai un altro effetto” si gira con il cazzo in tiro mi abbraccia e mi trascina sotto la doccia. In un attimo ci stiamo baciando come due forsennati. Si ferma solo per togliermi i boxer bagnati e liberare il mio cazzo duro.
Poter toccare baciare ogni centimetro di quel corpo peloso è stupendo, lui fa altrettanto con me. Sembra che facciamo a gara chi succhia meglio o lecca meglio i capezzoli dell’altro. Poi lui senza staccarsi da me si abbassa e strusciando tutto il suo corpo alla cappella ormai più che dura.
Arriva con la bocca a pochi centimetri dal cazzo. Sento la sua barba ispida che mi striscia tra le cosce e sulle palle, poi le labbra prendo per un attimo la cappella poi subito a leccarmi l’inguine e le cosce, ecco finalmente mi prende il cazzo in bocca infilandolo tutto dentro.
Comincio istintivamente a scopargli la bocca, poco dopo mi blocca “asciughiamoci e andiamo nel letto”
Io esco dopo dal bagno e sento Giuseppe “Reception? Scusate noi della camera 307 ceniamo fuori non aspettateci” mette giù la cornetta e siamo già di nuovo a baciarci, stavolta comodi e sdraiati a letto.
Ora io dopo aver giocato con le sue grosse palle pelose prendo a leccare la sua cappella già bagnata di umori dal sapore forte, ma buono. Poi anche io ingoio il suo cazzo, la cosa piace anche a Giuseppe che mugola di piacere voglio godermi ogni pelo del suo corpo cosi passo a leccale le cosce, sotto le palle.
A me piace moltissimo e Giuseppe sta mugolando più forte, lo giro ora ho le sue chiappe a pochi centimetri, lecco la destra, lecco la sinistra poi le apro e tra i lunghi peli la mia lingua arriva il buco bello morbido. Lo lecco e lo lecco ancora.
Ed ecco che Giuseppe prende l’iniziativa si gira e ci troviamo entrambi con il cazzo in bocca dell’altro inizia un sessantanove vero non quello della TOMBOLA.
Anche Giuseppe vuole leccarmi il culo, ma che lingua lunga, riesce a bagnare non solo il buco, mi sento bagnato anche le palle.
Riprendiamo il cazzo del altro in bocca ora un sessantanove calmo e bello, lo avverto che sto per venire, lui non accenna neanche di staccarsi dal mio cazzo, così lo riempio della mi crema, anche lui è arrivato ora al culmine ed io non voglio essere da meno gli bevo anche l’ultima goccia.
Spossati e con le bocche che sanno ancora di sperma ci giriamo e ci baciamo. Poco dopo ci addormentiamo abbracciati e soddisfatti.
Valeriogr
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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