Gay & Bisex
UNA FAMIGLIA DI PERVERTITI 3

06.03.2025 |
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"Ed ora diventeranno anche amici tuoi”..."
Aprii gli occhi.Siamo in viaggio da circa 5 ore… “Papà, ma quando ci fermiamo?”. “Amore mio, io mi sono fermato, tu dormivi, si vede che il mio latte ti ha conciliato il sonno, non è che tu abbia dormito tanto ieri notte….”. In effetti era vero, avevo dormito solo un paio d'ore, verso le 4.30 di notte mi svegliai, ero ricoperto di sudore, complice anche quei due maschioni pelosi che avevo accanto e che sudavano peggio di me.... eravamo nudi, e nella penombra della notte avevo visto i loro cazzi duri come la pietra, non potevo resistere.... ho cominciato a toccarli e spompinarli fino a farli sborrare nella mia bocca, papà e zio Gaspare in dormi veglia mi avevano lasciato fare. “Perché non mi hai chiamato?”. “Ho preso solo un caffè e ti ho portato qualcosa da mangiare. Guarda lì nella busta accanto a te e ti ho riempito la borraccia.” "Grazie papà stavo morendo di sete". Presi la mia borraccia e diedi un porte sorso... quasi la sputai, era piscio... "sono andato in bagno e non ho resistito , in più mente la riempivo ho incontrato un mio caro amico che non capiva cosa stessi facendo. Ovviamente gli ho detto che dovevo educare quella gran Troia di mio figlio. E così mi ha aiutato a riempirla" queste parole mi fecero avvampare, avevo il cazzo che pompava sotto i pantaloncini. Tra le mani avevo il favoloso succo di michia di mio padre, e anche quella di uno sconosciuto. La presi a due mani e la bevvi tutto d'un fiato. Era davvero buona, non capisco come faccia a piacermi.... a si , sono una troia. "Wow piccolo dovevi farla durare almeno qualche ora." "Scusa papà ma non ho resistito ". Passate 2 ore Dopo aver mangiato, chiedo a papà quando incontreremo il prossimo autogrill, dovevo fare la pipì da almeno un'oretta. “Dieci minuti e ci siamo, c’è anche un gran bel cesso… capisci cosa intendo?”. “No, papi, che vuoi fare?”. “Vedrai, vedrai….”. Questa uscita di papà non la capivo, avevo notato il suo sorrisetto malizioso, il che aveva portato subito la mia mente depravata a pensare ad uno di quei porno dove il passivello di turno si faceva fare le peggio porcherie nei bagni pubblici .
Arriviamo e papà mi chiede se mi va un caffè; lo prendiamo, fumiamo una sigaretta. Nel frattempo mi guardo intorno: noto che nell’autogrill c’è pochissima gente, ma dalle parte opposta, un po’ isolati ci sono i bagni degli uomini, vicino ai quali c’è uno strano e continuo movimento in ingresso e in uscita. “Manu devo farmi una bella pisciata, vieni con me”
“Ok, me la sto facendo addosso”.
“No Manu, tu aspetti, prima fai quello che ti ordino io, mi sono spiegato”. Mi disse con una faccia seria, ma pur sempre dolce
“Comandi!”, rispondo giocoso.
Entriamo, i bagni con le porte sono tutti occupati, mentre ai pisciatoi a muro non c’è nessuno. Il posto non era particolarmente pulito, si sentiva un forte odore di piscio e le pareti erano piene di numeri di telefono e frasi volgari.
“Vieni piccolo, spogliati nudo, abbassati e mettiti con le spalle al pisciatoio centrale e il volto rivolto verso di me”. Disse papà prendendo il telefono pronto a riprendere.
“Nudo?, e se entra qualcuno?”.
Che cosa voleva fare? Scoparmi qui? In un luogo pubblico ?
“E’ proprio per questo che devi metterti nudo… e poi non vorrai salire sul camion con i vestiti inzuppati”.
A quella risposta avevo capito, lo avevo visto recentemente in un porno, il mio caro Papino voleva trasformare il suo amato figlioletto in un cesso umano, dove chiunque poteva scaricare i suoi fluidi corporei. Sentivo una febbre di eccitazione in testa, mi sentivo frastornato.
Eseguo gli ordini, tolgo velocemente maglietta, pantaloncini e mutande insieme, scarpe e calzini e dò tutto in mano a papà che istintivamente si posa i calzini e le mutande al naso per farsi una bella sniffata del figlio. mi posiziono, papà si mette davanti a me, mi ordina di aprire la bocca….. si sbottona la patta e fa uscire il suo pisello molle, me lo ficca in bocca e in pochi secondi parte una pisciata che inonda la mia bocca sempre continuando a riprendere… è tanta, è troppa, la mando giù, ma molta la respingo istintivamente, comincio a bagnarmi il viso, il petto, le gambe. Quel poco che riuscivo a bere però, , mi sembrava assurdo ma aveva lo stesso sapore del latte caldo.
"Aaaaa cazzo, amore di papà la prossima volta devi bere tutto, nemmeno una goccia deve uscire, anche se vederti bagnato di piscio mi fa sentire male"
Attorno a quella scena cominciò a formarsi un gruppetto di spettatori assatanati, già coi cazzi in mano intenti a segarsi con la speranza di non restare solo delle comparse, c'erano vecchi bavosi, uomini di mezza età, perfino un paio di ventenni che mi guardavano allupati. Io sono incontrollabile, preso da una frenesia erotica mai provata, ero completamente nudo e vulnerabile davanti ad una decina di sconosciuti , vogliosi di farmi chissà cosa. Raccolgo un po’ di piscia del mio papi che ho sul corpo e comincio a sditalinarmi il culo. Ad un certo punto papà , rivolgendosi a quel gruppo di uomini, dice: “Miei cari signori, purtroppo i pisciatoi sono fuori servizio. Ne è rimasto solo uno, se volete usufruirne, accomodatevi pure”. Mi ritrovo circondato da una decina di persone che all’unisono fanno partire delle copiose pisciate direttamente su di me, mi sento inondato, non resisto, il mio corpo è in preda a spasmi di eccitazione. Intanto vedevo papà al lato che mi faceva un video.
Mi sdraio e comincio a emettere mugolii che mi fanno sembrare una gatta in calore, mi infilo le dita nel culo,lecco il piscio che c’è a terra e complice il fatto che non ne potevo più di trattenerla, comincio a pisciarmi addosso. Dirigo direttamente il getto nella mia bocca, per assaggiarne il sapore, ed effettivamente anche il mio, sarà la genetica, sapeva di latte caldo. Il mio culo pregava di essere riempito,così assumo la posizione a pecorina, chiedendo ad alta voce di essere scopata: “Dai maschioni, usate la vostra troia, che aspettate?”. Non vedevo più mio padre, improvvisamente sono ivestito da un secchio di acqua fredda. Rimasi spiazzato, non capivo cosa stesse succedendo “Eccoti l’asciugamano. Sbrigati che dobbiamo andare. Ok signori, lo spettacolo è finito, fuori”. Disse mio padre mettendosi tra me e gli avventori del bagno, che tra qualche sbuffo e imprecazione, decisero di andarsene. Non capivo cosa stesse succedendo, mio padre mi coglie di sorpresa. Prima mi fa usare come un cesso da tutti quelli sconosciuti e poi…. Mi rivesto velocemente senza dire nulla, ero ancora un po' umido ma non ci feci troppo caso, ero più curioso di capire cosa stesse succedendo". Salgo con papà sul camion che subito accese il motore e dopo qualche manovra eravamo già fuori dalla stazione di servizio. Papà prese la parola “Manu, io ti ho detto che sei la mia troietta e che ti condividerò solo con i miei amici, non con dei perfetti estranei”.
“Allora perché hai permesso che mi umiliassero in quel modo se non volevi che giocassi con tutti quei cazzi? Non capisco”.
"Era un test amore di papà, volevo vedere fin dove la tua mente perversa poteva spingersi, vederti in mezzo a quegli sconosciuti mi ha fatto salire un Porco che non ne hai idea, mi sarei spogliato e ti avrei scopato sotto una pioggia di piscio di sconosciuti"
Disse papà strizzandosi il pacco visibilmente barzotto. L'idea di essere scopato da papà sotto una pioggia di piscio in realtà mi intrigava un sacco così gli dissi:"be papà , se lo avessi fatto, mi sarebbe piaciuto da morire" .
"Hehehee lo sapevo puttanella"
"E perché non lo hai fatto?"
“Perché devi essere carico per questa sera, ti faccio una domanda, sei eccitato?”. “Eccitato? Direi che stavo impazzendo. E adesso?”. In effetti in quel momento provai a fare un check del mio corpo: puzzavo da fare schifo di piscio di sconosciuti, la cosa mi stava facendo impazzire, avevo ancora in bocca il sapore mio e di papà. Mi sentivo in calore come non mai.
"Era quello che volevo, adesso sarai pronto davvero a fare di tutto pur di avere tanti cazzi da succhiare e da prendere dentro quel tuo bel buchetto”. Si stava facendo notte, ed ecco che siamo arrivato all’area di sosta per i camionisti. Ci saranno stati almeno una trentina di camion parcheggiati. “Papà? Ma sono tutti tuoi amici?”. "Si amore, tra camionisti ci si conosce un po' tutti e come ti ho detto, io ti condivido solo con i miei amici piccolo mio. Ed ora diventeranno anche amici tuoi”. Sento una scarica di adrenalina attraversarmi il corpo pensando a quello che potrebbe accadere nelle prossime ore.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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