Gay & Bisex
Scherzi di carnevale
di Ultralogos
20.09.2023 |
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"C'era sempre il problema del barbone, ma la sera della festa l'avrei tagliata..."
Correva l'anno 2007 e per quel carnevale avevo deciso di bidonare il solito gruppo di amici che volevano andare un'altra volta a sfasciarsi in discoteca.Nei giorni precedenti, mentre facevo colazione al solito bar, avevo visto una locandina che pubblicizzava una festa in maschera in un casale sulla Salaria poco fuori Roma, a una decina di km da dove abitavo. Vabbè, pensai, distanza perfetta, non troppo vicino da trovarci mezzo paese, ma nemmeno troppo lontano.
Rimaneva il problema della maschera. Il conte Dracula l'avevo fatto l'anno precedente, il cavernicolo non mi dispiaceva, ma non mi andava di mettere calzamaglie, né tanto tantomeno andare a cosce scoperte solo con la pelliccia d'orso.
Un'idea che mi frullava in testa era di travestirmi da donna, ma il barbone...?
Boh, ci dormii sopra perché a furia di vagliare alternative mi stava passando la voglia di andare alla festa.
Il giorno dopo, a lavoro, chiacchieravo col magazziniere e uno degli operai e scoprii che anche loro sarebbero andati alla stessa festa in maschera, e lí ebbi l'illuminazione! Vada per il travestimento da donna così gli faccio uno scherzo e ci spacchiamo dalle risate.
Mi faccio prestare un po' di vestiario da mia sorella e da mia madre e un paio di giorni prima della festa inizio a fare qualche prova. C'era sempre il problema del barbone, ma la sera della festa l'avrei tagliata. La parrucca non mi serviva, al tempo avevo i capelli ricci tipo Lucio Battisti, sarebbe bastata una piastra per allisciarli e via.
Messe su minigonna, camicetta, calze e tutto il resto ero davvero inguardabile. Dalle calze uscivano i peli e dalla camicetta non ne parliamo, un tappeto biondo saliva dal petto fin quasi all'attaccatura della barba! Non poteva essere... pensa e ripensa, di getto prendo la macchinetta e taglio tutto.
Cazzo non bastava, si vedevano ancora e come non bastasse, i peli accorciati prudevano a bestia. Preso dalla rabbia mi insaponai e passai la lametta dappertutto.
Ero liscio come un pupo. Una sensazione stranissima e poco confortevole, la pelle nuda era troppo sensibile. Vabbè ormai era fatta.
Mi rimetto i vestiti da donna e, a parte barba e capelli, il risultato era non era male.
Rincuorato me ne vado a letto ridendo tra me e me per lo scherzo che avrei fatto a quei due del magazzino.
Il giorno dopo, a lavoro, li ritrovo alla macchinetta del caffè e gli dico che non sarei andato, altri amici mi avevano invitato a un'altra festa e non potevo dire di no. Tra me e me ridevo come un matto a pensare allo scherzo gli avrei fatto.
Arriva il giorno della festa, mi chiudo in bagno e via la barba. Piastra ai capelli un po' di rossetto e ... il risultato era incredibile. Non so se sarei potuto passare per una gran gnocca, di certo nessuno avrebbe capito chi fossi. Io stesso avrei fatto fatica a riconoscermi...
Esco, non senza imbarazzo, e mi avvio alla festa. Parcheggio un po' defilato per evitare che qualcuno riconoscesse l'auto ed entro nel casale dove c'era già parecchia gente. Vado nell'angolo bar e mi prendo un margarita, un po' forte, ma mi serviva a sciogliere l'imbarazzo.
L'ambiente era piacevole, tanti ragazzi e ragazze che ballavano in un grande salone, altri a chiacchierare al bar, altri in un salone adiacente dove c'erano dei divani e altri ancora in terrazzo a fumare. Giro un po' poi mi metto a ballare e in mezzo a tutta quella gente inizio a sentire qualcuno che mi palpa il sedere. Mi viene un colpo, esco dalla mischia e torno al bar per un secondo margarita. Vabbè, ero vestito da donna, vabbè era carnevale, ma non pensavo di passare davvero per una donna!
Mentre questi pensieri mi giravano per la testa ecco che vedo Yuri e Manuel (il magazziniere e l'operaio) mascherati uno da arabo e uno da medico ed ecco che torno a ridere pensando a come avrei potuto provocarli e alle risate che ci saremmo fatti quando mi sarei svelato. Tracanno il mio margarita, prendo una sigaretta e vado verso di loro con fare civettuolo, gli chiedo da accendere e mi allontano verso la terrazza non prima di avergli fatto l'occhiolino, dentro di me mi stavo ammazzando dalle risate. Cinque minuti, rientro e vedo che i due erano in pista, li raggiungo e mi metto a ballare insieme a loro, la musica mi prende bene e mi diverto, poi ancora una volta una mano mi da una bella tastata. Cazzo ma non lo vedono che sono maschio? Vabbè, me ne fotto e continuo a ballare, ho pure perso di vista i due operai. La serata si è dimostrata divertente, vado al bar e mi prendo un altro margarita, ripromettendomi essere l'ultimo, già ero alticcio e non volevo esagerare. Vado a sbragarmi un po' su uno dei divani e .... no... cazzo... arriva Manuel (quello vestito da arabo) e mi si siede accanto. Accavallo le gambe, faccio un sorso al mio bicchiere e sforzandomi in un improbabile falsetto, saluto:
"Ciao"
"Ciao bella, sono Rashid, sei tutta sola, vuoi compagnia"
Non sapevo che rispondere, bevo un altro sorso e faccio un sorriso di cortesia.
Manuel deve averlo interpretato come un incoraggiamento perché si è accostato e, messa una mano sulla coscia, mi ha sussurrato all'orecchio:
"Sei proprio bona"
Cazzo ma non l'ha capito che sono maschio? E giù tracanno tutto il margarita.
Volevo uscire dal gioco e dirgli chi ero ma mi sentivo confuso e in un istante si riavvicina all'orecchio e mi sussurra:
"Dai non essere timida"
E mi lecca il collo fino a raggiungere l'orecchio per dargli un piccolo morso.
Un brivido mi assale e la testa si fa più leggera. La sua mano inizia a risalire e lí inizio ad avere paura, se non si ferma e scopre la sorpresa, questo mi pesta a sangue.
Mentre questi pensieri mi bloccano ecco che arriva pure Yuri, con un margarita in mano.
"Rashid, cafone di un arabo, non lo vedi che la signorina è rimasta col bicchiere vuoto?"
"Ha ragione dottore, fortuna che ci ha pensato lei"
E tutti e due giù a ridere.
"Dicevo alla signorina di non essere timida"
"E perché dovrebbe essere timida, mica la mangiamo"
Si siede anche Yuri e così mi trovo in mezzo a questi due manzi che si sono messi in testa di farmi la festa. Anche lui mi accarezza la coscia e si avvicina. Con la voce strozzata dall'agitazione provo a replicare
"No, ma io..."
"Dai tranquilla"
E Manuel con la mano sale fino agli attributi, strizzandoli
"Lo sappiamo che sei una signorina speciale, tranquilla, mica ci formalizziamo, vero Yuri"
"Ma figurati, le signorine speciali come lei, hanno doti speciali quando si trovano a giocare con ..."
Mi prende una mano, se la struscia sulla patta e mi fa l'occhiolino.
Ero sconcertato, butto giù quello che rimaneva del margarita e provo a dire:
"No ragazzi, ma io.. ma no... non avete capito..."
E Manuel mi bacia e mi mette la lingua in bocca.
Il cuore mi martella nel petto, si avvicina anche Yuri e tenta un bacio a tre. Mi passa la mano dietro la schiena e scende fino ad arrivare tra le chiappe, si ferma le massaggia un po' e mi sussurra
"Che belle chiappe toste che hai"
La lingua di Manuel non mi dava tregua, la sua mano mi massaggiava il pacco, tutti i margarita mi avevano ubriacato, appena Yuri è sceso e col dito e ha iniziato a stuzzicarmi il buchetto... sono venuto come una fontana nella mano di Manuel.
"Ma senti quanta voglia che aveva questa signorina"
Mi riprende Manuel tirando fuori la mano sporca del mio seme e portandomela alla bocca:
"Mi hai sporcato tutto, ora pulisci, su tira fuori la lungua"
Ero stordito da tutte quelle sensazioni e dall'alcol, ho chiuso gli occhi e ho iniziato a leccargli la mano ripulendola bene.
"Diamine ma questa signorina è proprio una porcella, dobbiamo proprio impegnarci per soddisfarla"
E così dicendo si sono alzati dal divano dove erano e hanno tentato di far alzare anche me che, stralunato com'ero, sono ricaduto sul divano.
"Su su, tirati su, dobbiamo finire la serata in bellezza ma mica possiamo farlo qui"
Le parole di Yuri mi arrivavano come da lontano, provo a rialzarmi e, uno da una parte, uno dall'altra mi sostengono fino all'uscita.
L'aria fresca mi rinvigorisce un po', mi appoggio a una macchina e guardando i due porcelli provo a dissuaderli
"Dai ragazzi mica davvero penserete di andare fino in fondo.... io non ...."
Yuri non mi fa finire, mi ficca la lingua in bocca e a me riinizia a girare tutto.
"Dai Yuri spostiamoci più in là " incalza Manuel e intanto che limonavamo mi hanno fatto spostare in un punto nascosto del parcheggio dove era più buio
Yuri davanti con la sua lingua mi stava baciando da Dio, Manuel dietro di me ha iniziato a scendere fino ad abbassarmi le calze e, scostate le chiappe, si è tuffato a leccarmi il buco
"Ahhhh....siiii...."
Ho esclamato nella bocca di Iuri. Dovevo fargli uno scherzo e invece mi stavano facendo la festa. La lingua di Manuel mi leccava e tentava di entrarmi dentro, mi stava facendo uscire di testa
"Dai piccola, adesso fai godere un po' anche noi"
Così dicendo Yuri fa un passo indietro, abbassa i pantaloni e tira fuori l'uccello lucido in punta, mi appoggia una mano sulla spalla e l'altra sulla testa
"Assaggia il biscotto, se sei brava vedrai quanta crema... "
"Ma io... non ho mai...."
E Manuel con quella cazzo di bocca ha iniziato a farmi un succhiotto al buco
"Ohhhh... io.... ahhhh....non...siiii"
La mano di Yuri mi ha forzato ad abbassarmi e mi sono ritrovato a pecora col suo uccello sulle lebbra che spingeva per entrare
Il suo odore mi ha colpito le narici, l'ho leccato in punta e in quell'istante con una spinta me ne sono ritrovato metà in bocca
Ha tirato un sospiro e ha iniziato a fare avanti e indietro lentamente
"Dai fammi sentire la lingua... ahhh che bocca calda.... si dai così... si si.... dai accarezzami le palle con la mano..."
Non ci capivo più niente, quel misto di sudore e piscio invece di schifarmi mi aveva infervorato e le sue parole mi davano la carica, ho iniziato a succhiare per bene e a stringergli le palle, mentre dietro Manuel mi stava facendo godere come un riccio
In un attimo Manuel si stacca e Iuri mi spinge tutto il paletto in gola, pochi secondi e sento un intruso che spinge per entrarmi nel culo
"Su piccola, resisti, vedrai che poi sarà fantastico"
"...mhg...hhh...hg...ohg....ohhhhh"
Mi stava sverginando e quel porco di Yuri per non farmi urlare mi aveva piantato il suo paletto in gola, la gambe mi stavano cedendo, manco lo avessero capito mi hanno tenuto, uno davanti e l'altro dietro, coi loro cazzi ben piantati fino in fondo
Passato il dolore iniziale mi sono tranquillizzato, ma stavo soffocando e ho iniziato a tossire
"Dai piccola ho dovuto ficcartelo in gola sennò urlavi come una pazza"
"Coff...coff...bastardi... coff..."
Manuel ha iniziato a muoversi lentamente
"Ohhhh"
"Dai riprendilo in bocca fammi godere"
Così dicendo ricomincia a spingere. Mi stavano facendo allo spiedo....e...cazzo....mi stava piacendo....tanto... avevo la testa vuota e leggera, il cazzo, che quando mi ha inculato si era ammosciato, era tornato duro come il marmo e sballottolava a destra e a manca al ritmo dell'inculata, Yuri con le mani sulla mia testa mi stava scopando la gola, e manuel dietro mi pistonava il culo, in un attimo mi è salita una vertigine, ho spinto avanti Yuri e
"Cazzo siiii... cazzo... siii...daiii...siiii....sborrooo...."
E senza toccarmi ho iniziato a sborrare
"Dai puttana che mo' sborro pure io..."
Mi stava sfasciando il culo, sbam sbam sbam sbam
"Puttana ti allago la fregna"
Sbam sbam sbam
"Ahhh....siii"
Mi si è accasciato sulla schiena, mentre si svuotata le palle dentro di me.
Passano pochi secondi che mi sembrano eterni e esce da me lasciandomi una sensazione di vuoto. Provo a rialzarmi ma le gambe non mi tengono, si avvicina Yuri per sostenermi e mi fa una carezza
"Sei una bomba, ma io sto ancora cosi"
E mi indica il suo uccello duro come un sasso
"No dai non mi reggono più le gambe"
"Tranquilla, ci penso io"
Mi sorride, mi fa sedere sul cofano di una macchina e ricomincia a baciarmi ficcandomi il suo linguone in bocca. Pochi minuti e mi fa sdraiare sul cofano, si mette le gambe sulle spalle e mi incula piantandomi l'uccello fino alle palle
"Senti come sei bagnata... il mio amico ti ha annaffiato per bene"
E intanto aumentava il ritmo
Sbam sbam sbam
"Stasera ti mandiamo a casa col culo sfasciato"
Sbam sbam sbam
"Dai che manca poco.." sbam sbam sbam "cazzo dai che ci sono quasi, stringi il culo dai che godo di piu"
Sbam sbam sbam
"Si si dai così... si dai che ti allago.... ahhh si siii ecco...aaaahhhh...."
E pure lui si è accasciato su di me mentre ancora sentivo il suo uccello contorcersi nelle mie budella.
Ancora qualche secondo e Yuri esce da me portandosi dietro una scia di sborra e umori che mi colano dal buco slabbrato dalla monta
"Mamma che bella scopata, ci vorrebbe più spesso"
Dice Yuri con fare soddisfatto a Manuel che dopo una pisciata si stava sgrullando il pisello
"Davvero, magari tutte le serate finissero cosi"
E tutti e due giù a ridere
Ero stralunato dall'alcol e dal trattamento che I due mi avevano riservato e mi vergognavo per essere stato la loro puttana, ma soprattutto perché mi era piaciuto, tanto...
Li osservavo come se fossi un osservatore esterno e in un attimo, mentre anche Yuri si faceva una pisciata, si avvicina Manuel col pisello moscio che sballottolava a destra e a manca e mi fa:
"Principessa non glielo dai un bacetto al mio fratellino per salutarlo?"
"Ma dai hai appena pisciato"
"Su su, così è più saporito"
E mi ha messo una mano sulla spalla per farmi inginocchiare. Come un automa mi sono abbassato e gliel'ho preso in bocca per pulirlo. Una sensazione strana, di intimità, mi ha preso e ho iniziato a ciucciarlo, mi piaceva.
"Oh ma non ti basta mai, dai basta, puliscilo pure a Yuri che per stasera può bastare"
Anche Yuri si era avvicinato, col pisello moscio e gocciolante, senza che dicesse nulla gliel'ho ripulito mentre mi guardava soddisfatto e dopo qualche secondo se l'è rimesso nei pantaloni.
"Via, è ora di andare che domani si lavora. Alla prossima principessa, chissà, magari ci riscontriamo a qualche festa"
E così dicendo se ne sono andati.
Io ero distrutto, le gambe indolenzite, il buco slabbrato e umido di sborra e il sapore di pipì in bocca.
Che serata!
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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