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Quel vecchio porco del mio ex suocero


di sergiocamp
11.06.2023    |    1.184    |    10 9.8
"Ho spesso avuto la netta sensazione che avesse delle attenzioni particolari nei miei confronti… Come mi guardava in certi momenti, alcuni suoi discorsi quando..."
Ho 64 anni e sono divorziato da tre. Da quando vivo solo ho potuto dare sfogo alla mia omosessualità che durante i 16 anni di matrimonio ho dovuto tenere celata anche se non sono mancati gli incontri con alcuni maiali decisamente maturi (mi piacciono da morire gli ultra sessantenni, li ritengo decisamente più porci dei giovincelli). Premetto che sono assolutamente passivo e di conseguenza mi sento totalmente femmina, una donna intrappolata in un corpo da uomo insospettabile. Da diverso tempo indosso perizomi decisamente minuscoli e calze autoreggenti sotto abiti da uomo anche quando esco di casa.

Nonostante il divorzio ho mantenuto un buon rapporto con mio suocero di circa 78 anni ma dal fisico ancora piuttosto tonico e con un carattere decisamente autoritario. Ho spesso avuto la netta sensazione che avesse delle attenzioni particolari nei miei confronti… Come mi guardava in certi momenti, alcuni suoi discorsi quando eravamo soli… Insomma ho pensato più volte che volesse darmi del cazzo ma per ovvi motivi non ho mai voluto approfondire e probabilmente non ne ho avuto neppure l’occasione... Forse il coraggio…
Di tanto in tanto ci vediamo e passiamo qualche ora assieme a parlare del più e del meno a casa mia o da lui, invitandoci reciprocamente a pranzo. In quei frangenti ho spesso avuto la tentazione di approfondire il discorso delle “sue attenzioni particolari nei miei confronti” ma mi è mancato sempre quel necessario coraggio, del resto lui non è mai andato oltre ad alcuni ammiccamenti e pertanto avrei potuto sbagliarmi e se avessi osato, avrei potuto creare problemi con conseguenze piuttosto gravi.

Un giorno venne a trovarmi a casa, come dicevo succedeva ogni tanto, era una giornata di metà giugno piuttosto afosa. Appena arrivato da me mi chiese se potesse farsi una doccia prima di pranzare, naturalmente io acconsentii senza problemi, andò in camera da letto a togliersi gli abiti e si ripresentò in salotto completamente nudo per andare in doccia, io non riuscii a volgere lo sguardo e puntai i miei occhi sul suo cazzo moscio, completamente scappellato ed incorniciato da un pelo molto folto; non era lungo ma oscenamente grosso. Lui notò che stavo guardando con trasporto il suo cazzo e sorridendo mi chiese se andasse tutto bene… Io con un filo di voce dissi che era tutto ok anche se sentivo la mia fica anale dilatarsi a quella vista.

Entrò in bagno lasciando la porta aperta, la voglia di prendermi quel vecchio cazzo prima in bocca e poi in culo era esorbitante, pertanto, non senza un certo timore, decisi di agire… Mi tolsi i vestiti rimanendo in perizoma ed autoreggenti, entrai in bagno chiedendogli se potessi fare pipì mentre lui era sotto la doccia, naturalmente non ebbe nulla in contrario e così io entrai in perizoma sculettando da troietta davanti a lui che aveva il box doccia semi aperto e pertanto era assolutamente in grado di vedermi… “Immaginavo tu fossi una troia” mi disse mentre si lavava “ma non ne avevo la prova certa, ora tu stai dimostrando quello che è sempre stato il mio pensiero”.

Io senza rispondere gli sorrisi, mi sedetti sul water e scostandomi il perizoma, feci uscire il mio piccolo cazzo ed iniziai una lunga pisciata guardando il mio ex suocero negli occhi. Io guardavo lui e lui guardava me, mentre continuava a lavarsi, con lentezza spasmodica cominciò ad insaponarsi l’uccello che piano piano prese vita diventando duro, si scappellava in modo veramente porco… “Vieni sotto la doccia con me, voglio che continui tu ad insaponarmi l’uccello”. Non me lo feci ripetere due volte, velocemente mi alzai dal water, mi tolsi perizoma e calze e corsi sotto la doccia con colui che sarebbe diventato il mio torrido amante. Slinguandoci in bocca e mugolando come due animali in calore, cominciammo a smanacciare con frenesia i nostri corpi, fino a quando le mie mani non atterrarono sul suo grasso cazzo, con una lo segai animalescamente e con l’altra gli strizzai le grosse palle pelose.

Lui gemeva di piacere mentre io lo mungevo con ardore e trasporto, preso dalla frenesia del momento, il vecchio porco mi infilò due dita nel culo che essendo ben insaponato, entrarono fino in fondo senza problemi. Ad un certo punto, dopo diversi minuti di masturbazione reciproca (io il suo cazzo e lui il mio buco del culo), forse sentendomi decisamente aperto dietro, mi girò di schiena, mi appoggiò alla parete della doccia, mi fece abbassare mettendomi a pecorina e cominciò a strofinarmi l’uccellone sul buco mentre rantolava come un maiale in calore… “è da tanto che volevo farti questo” – Cosa Mario? – gli chiesi… “inculare la mia troia… Finalmente è arrivato il momento e ti voglio possedere a lungo ed in tutte le posizioni, devo rifarmi del tempo perso”.

A queste parole il mio buco rispose dilatandosi in modo impressionante, lui fra i fumi della doccia, lo osservò con attenzione mentre continuava a strofinarmi il cappellone… “Sei molto aperta non credo che il mio sia il primo cazzo che prendi” – “No Mario diversi maschi mi hanno posseduta nel corso degli anni e poi mi slabbro la fica anale frequentemente con un enorme dildo” – “Sei proprio una cagna in calore” – mi rispose con voce rauca.

“Sbrigati non ce la faccio più inculami subito”
“Ecco che te lo spingo dentro troia”

“MMMMMMMMM che grosso pezzo di carne che hai Mario mi hai slabbrato la fica anale, ora mi hai proprio rotto il culo mettendomelo dentro in un colpo solo”.

Lui non rispose, rantolando e sbuffando cominciò a stantuffarmi alla pecorina come se non ci fosse un domani… Rantolava, sbuffava ed inculava… Inculava rantolava e sbuffava… Io urlavo come una puttana, credo mi stesse sentendo tutto il condominio, lo incitavo a spingere il suo enorme uccello sempre più nel mio sfintere allargato all'inverosimile.

Sbrodolavo caldi umori anali sul suo cazzo a pioggia mentre lui continuava a brutalizzarmi.
Finalmente, dopo non so quanto tempo mi stesse inculando con una foga animalesca, mi sfilò l’uccellone dal buco e con un solo lungo rantolo mi schizzò caldi fiotti di sborra sulla schiena… Sembrava non finire mai… Rantolava e sborrava, sborrava e rantolava… Sentii piano piano terminare i suoi schizzi, spossati dalla lunga inculata, ci lavammo reciprocamente senza farci mancare qualche dolce bacio in bocca.

Uscimmo dalla doccia, ci asciugammo e decidemmo di andare a letto. Senza parlare ci sdraiammo uno vicino all'altro ed io, mentre guardavo il soffitto sentendomi felicemente donna, gli presi l’uccello in mano per accarezzarlo con amore e dolcezza… Lui mi disse “da ora tu sarai la mia donna e dovrai soddisfare ogni mia voglia” – “certo Mario lo desidero ardentemente”.

Mentre dissi questo, sentii il suo uccellone che riprendeva vigore fra le mie mani, aumentai il ritmo della mia sega e quando lo sentii completamente turgido, mi avventai con la bocca sul cappellone ed iniziai una pompa mastodontica mentre gli stringevo le palle fra le mani… Riprese a rantolare sotto i colpi della mia lingua…
“Presto vienimi sopra a smorza candela, impalati sul mio uccello, cavalcami di culo mia dolce troia”.

Velocemente mi posizionai sopra di lui e con la mano destra mi infilai il suo cazzo nel buco oramai totalmente aperto, infatti entrò subito tutto senza alcun problema e senza trovare il benché minimo ostacolo… Ora stavo cavalcando furiosamente il mio vecchio toro da monta, sentendomi finalmente totalmente vacca, potendo esternare la mia femminilità.

Quel giorno scopammo per ore, il vecchio era veramente instancabile. All'imbrunire decise che fosse arrivato il momento di andare, sua figlia (la mia ex moglie) lo aspettava per cena. Lo accompagnai alla macchina, si sedette alla guida ma pretesi un ultimo ricordo di quella splendida giornata… Ci guardammo attorno per vedere se non ci fosse gente, tirò fuori l’uccello dalla patta dei pantaloni e gli feci una veloce pompa nonostante il suo cazzo fosse totalmente moscio, comunque, il vecchio porco, riuscì a donarmi ancora un fiotto di sborra che io ingoiai con enorme piacere, prima di salutarlo lo baciai in bocca, passandogli così una parte del suo sperma che avevo ancora sulla lingua, come segno indelebile del nostro torrido amore.

Da quel giorno scopiamo almeno due volte alla settimana ed ancora adesso mi riempie di cazzo tutti i buchi anche da moscio… Sono diventata la sua femmina.
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