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Gay & Bisex

Pomeriggio in SPA parte 3


di miobsx
12.11.2023    |    134    |    3 9.6
"Dopo alcuni minuti in cui ci stavamo masturbando, lui mi disse: “bene adesso mostrami quanto troia sei e succhiamelo tutto”, non me lo feci ripetere due..."
Il mio osservatore che aveva assistito alla scena si alzò dalla vasca e mettendo in mostra un cazzo di notevoli dimensioni e duro come il marmo, prese gli asciugamani ma non si coprì, passò davanti a tutti noi con il suo cazzo sventolante e mi lanciò uno sguardo come volesse dire di seguirlo, o perlomeno volli interpretarlo così. Non sapevo cosa fare, avrei voluto seguirlo scodinzolando come una cagnetta in calore, ma allo stesso tempo mi vergognavo in quanto tutti avevano assistito alla sua passerella, e sarebbe stato troppo palese se fossi uscito in quel mentre, ma ad un certo punto pensai: chi se ne frega. Uscii dalla vasca, raccolsi i miei asciugamani, indossai le ciabatte girai l’angolo e mi trovai davanti lui e il suo cazzo che mi aspettavano. Mi sentii mancare, un misto tra eccitazione e vergogna il cuore mi batteva forte, sembravo una ragazzina al suo primo appuntamento, ci guardammo si avvicinò all’orecchio e mi disse con tono pacato che gli sarebbe piaciuto ricevere lo stesso trattamento, io annuii con la testa incapace di muovermi o di emettere suoni, dopo di che mi prese per un braccio e mi invitò ad entrare nella sauna spenta e semibuia. Io obbedii entrai e rimasi immobile dandogli le spalle, sentii che si avvicinò, mi sfilò l’asciugamano, e con un abbraccio deciso mi avvicinò a lui facendo aderire il suo corpo al mio, e quando sentii il suo cazzo duro contro le mie chiappette ebbi un sussulto, istintivamente spinsi indietro il bacino e iniziai a strusciarmi su quel cazzo. Lui da dietro mi prese il volto con una mano e piegandomi la testa su un lato mi baciò il collo, poi salì con lingua e arrivato all’orecchio mi sussurrò:
“avevo capito subito che eri una gran vacca, e desso se vuoi il mio cazzo dovrai essere la mia troietta ed essere molto ubbidiente, hai capito, brava ed ubbidiente”.

Io ero in estasi e continuavo ad annuire. Così mi infilò due dita in bocca, che io iniziai a succhiargliele e leccargliele con estrema devozione, e mentre mi incitava dicendomi che ero una troietta assatanata, dopo un po’ le tolse e girandomi di fianco e senza tanti complimenti me le infilò nel culetto, e iniziò un piacevole ditalino. Io gli presi in mano il cazzo, che oltre ad essere tremendamente duro e di notevoli dimensioni era vellutato, mi bagnai il palmo della mano con la saliva e inizia a segarlo. Dopo alcuni minuti in cui ci stavamo masturbando, lui mi disse:
“bene adesso mostrami quanto troia sei e succhiamelo tutto”,
non me lo feci ripetere due volte mi inginocchiai davanti a lui, e con estrema passione iniziai a leccargli le palle per poi salire lungo tutta l’asta fino a prendere in bocca quella meravigliosa cappella vellutata. Dalla sua bocca uscivano dei “siiiii” prolungati, seguiti da dei “che troia”
“Brava mi stai facendo impazzire e adesso vediamo se ti sta tutto in bocca”,
cercai di oppormi visto le dimensioni di quel cazzo, ma lui bloccandomi la testa con le mani, dopo avermi detto:
“stai buona troietta lascia fare a me tu devi solo ubbidire”,
con dolcezza e determinazione inizio a spingere finché il suo cazzo mi entrò completamente in gola, non pensavo potesse entrare tutto.
“Ecco brava dai fammi vedere quanto ti piace il mio cazzo”,
così grazie a suoi continui incitamenti mi stavo facendo scopare in gola e la cosa mi piaceva molto mi faceva sentire veramente la sua troia, e inoltre adoravo che si rivolgesse a me al femminile.

Ogni tanto toglieva il cazzo dalla mia gola per permettermi di respirare, e io ne approfittavo per succhiargli avidamente la cappella e strusciarmela sul viso, volevo dimostrargli quanto ero troia e che potevo meritarmi il suo cazzo.
“Che troia, brava così adesso apri bene la bocca”,
io ubbidivo e in due secondi mi ritrovavo nuovamente in gola quel cazzo stupendo. Adesso è il momento di dedicarsi al tuo culetto, così mi prese mi alzò, mi girò e mi mise a pecorina con le ginocchia appoggiate sulla panchina più bassa e le braccia sulla panchina più alta, le due panchine formavano due gradoni, quindi si inginocchiò dietro di me e inizio a lambire per bene il mio buchetto con la lingua, entrando e insalivandolo per bene. Infilo un dito, due, al terzo gli dissi di fare più piano che il mio buchetto non era molto largo, si alzò e avvicinandosi al mio orecchio disse:
“lo sento troietta e questo mi eccita molto, voglio allargarlo per bene questo bel culetto te lo voglio rompere, tu lo vuoi?”
“Si che lo voglio ma il tuo cazzo è grosso e ho paura che mi faccia male risposi io”,
“sssshhhhh tranquilla lasciami fare e fidati di me”,
il tutto era così dolce e rassicurante che gli dissi:
“fammi quello che vuoi voglio essere tua”.
Con tono soddisfatto disse:
“ecco brava la mia troietta devi sempre essere ubbidiente, ricordi? Lo avevi promesso”.

Io completamente in estasi per l’ennesima volta annui, mi disse di allargarmi il buchetto con le mani e di spingere leggermente in fuori, così appoggiai la testa di lato sulla panchina superiore, mi presi le natiche con le mani e mi allargai il buchetto il più possibile. Ero terrorizzata al pensiero che volesse già infilarmelo dentro, ma mi rilassi quando si inginocchiò nuovamente dietro di me e con una grossa quantità di saliva ed un abile gioco di dita sentii che il mio buchetto cedeva agevolmente anche al terzo dito, iniziai prima a mugolare e poi inarcando la schiena a roteare il culo, stavo impazzendo, il cazzo iniziava a sgocciolare!!!! Da come mi leccava sempre più avidamente dedotti che anche la sua eccitazione aumentava, ogni tanto tra una leccata frenetica ed un’altra sentivo la sua voce che mi ricordava quanto ero troia e che culo fantastico avevo, ormai avevo un lago tra le cosce. Ad un certo punto dopo un ultimo sonoro bacio con lo schiocco proprio sul buchetto si alzò si avvicinò all’orecchio e mi sussurrò:
“brava troia adesso sei pronta”,
io istintivamente gli risposi:
“ti prego scopami, voglio sentire tutto il tuo cazzo dentro di me”.
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