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Gay & Bisex

Non c'è nulla di più divino del cazzo del cugino - 2^parte


di LaPennaBollente
30.10.2023    |    5.956    |    8 9.1
"Fu lui a rivolgermi la parola: "Ascolta, riguardo a ieri sera..."
Ed ecco che mio cugino era lì, dietro di me, che stava limonando col mio culo.

Quella balla di fieno sulla quale ci eravamo seduti stava diventando il giaciglio della nostra passione, quella nostra chiacchierata si stava trasformando in una intensa scopata e da spettatori di un video porno messo su per caso, ne stavamo diventando i protagonisti.
Tutto era nato dalla mia mano allungata sul suo membro, quella sega intensa lo aveva fatto abbandonare al piacere e quel pompino che ne era seguito aveva stimolato talmente tanto il suo cazzo che ora non vedeva l'ora di sbatterlo nel mio culo bagnato.

Ma adesso stava giocando di lingua, la sentivo tutta, percepivo la sua morbidezza, la sua umidità, stava andando su e giù percorrendo tutta la riga del culo per soffermarsi sul buco già aperto e bagnato.
Poi con le dita si fece spazio, lo allargò e ci si tuffo con la lingua entrando e uscendo continuamente, con quella lingua mi stava letteralmente scopando dandomi brevi ma intensi colpi, e con le labbra mi stava avvolgendo ogni muscolo della zona anale.
Sentivo la lingua che mi entrava dentro, che mi percorreva il primo tratto del mio canale anale, sentivo le sue labbra limonarmi il buco e la sua barbetta stimolarmi la zona perianale.
Le dita allargavano quel buco e lui cominciava a giocarci leccandolo, destra e sinistra, in alto e in basso, poi roteava e di nuovo cambiava senso di leccata, stava trattando il mio buco come fosse una figa.
Stavo ricevendo il miglior rimming della mia vita e come una gatta in calore cominciai a mugolare di piacere.
"Godi puttana" mi diceva e si rituffava in quel buco annegandoci dentro.
"Ora te lo spacco questo culo troia, è più aperto di una figa, ti faccio urlare come una cagna, puttana!"
Io non aspettavo altro, mi tirai un po' in su con le gambe, inarcai la schiena per riceverlo meglio, sentii le sue mani poggiarsi sui miei fianchi, le sue gambe avvicinarsi alle mie, sentii la sua peluria sfiorarmi le natiche e il suo bastone duro poggiarsi in mezzo a loro.
Senza dire altro si fece strada in mezzo al mio culo, allargò bene le chiappe ed entrò con un solo colpo dentro di me.
Tirai un urlo di piacere, lui entrò deciso fino in fondo, e una volta entrato dentro restò fermo per farmi sentire il cazzo in tutta la sua lunghezza e in tutta la sua durezza.
"Lo senti troia? Ora è tuo puttana, è tutto dentro di te, ora ti scopo come mi scopo le troie come te, ti faccio male puttana!"
E prese a muoversi dentro di me, avanti e indietro, stava stimolando tutti i miei muscoli anali, prima con colpi lenti, poi sempre più forti.
Io non riuscivo a dire più nulla se non a emettere gemiti di piacere, il suo cazzo finalmente era dentro di me, mi stava scopando, stavo provando quello che provavano le donne che si portava a letto e stavo capendo perchè era così ricercato, davvero un ottimo scopatore, riusciva a raggiungere ogni angolo del culo, a stimolare ogni muscolo del mio ano, ad arrivare fino in fondo e a riempirlo con la sua larghezza.
Da dieci minuti e oltre era lì che dava colpi fermi e decisi al mio culo, mi stava cavalcando come una cavalla, il mio buco bruciava dall'eccitazione e mi sentivo un mare d'acqua.
Volevo che quella scopata non finisse mai, volevo custodire dentro di me quel cazzo turgido, largo e lungo che si stava strofinando dentro di me, i colpi si fecero sempre più intensi, mi scopava sempre più forte, il suo respiro era sempre più affannoso e i suoi gemiti sempre più eccitati.
Mi strinse ancora di più i fianchi e mi avvicinò ancora di più a se, ora ero quasi in piedi col suo cazzo ancora dentro, lo fece arrivare fino in fondo, si fermò di colpo, e senza più muoversi sborrò tutto quello che aveva nelle palle urlando come un porco. Sentii quegli schizzi contro la parete del mio culo, stantuffò talmente tanto che dovette uscire per far spazio a quell'abbondante sborrata, mi rispinse su quella balla di fieno e si accasciò gemendo di fianco a me .
Ora eravamo nudi l'uno di fianco all'altro col respiro affannoso emettendo ancora gemiti di passione, io a pancia in giù con la sua sborra che stava ancora circolando nel mio culo, lui sdraiato di schiena col cazzo all'aria che ancora grondava di sperma bagnato dall'acqua del mio ano.
Dopo un po' i respiri si normalizzarono, e stanchi ed esausti eravamo ancora in quella posizione senza fiatare, io sentivo la sua sborra che pian piano fuoriusciva dall'ano e mi percorreva le gambe, lui era lì che fissava il vuoto.

Allungai la mia mano sul suo petto per accarezzarlo ma lui si ritrasse, si alzò, e senza dire nulla si rivestì, riprese le sue cose e si diresse verso la casa senza proferire alcuna parola.
Io restai ancora un po' lì frastornato e confuso da quanto appena successo, col culo dolorante ma con una sensazione indescrivibile di piacere addosso, cercai di recuperare un po' di sborra dai fiumi che mi stavano scorrendo sulle gambe e me la portai alla bocca e riassaporai quel gusto dolciastro che avevo provato dieci anni prima.
Poi mi ricomposi e raggiunsi anche io la nostra casa e lo ritrovai in camera che si stava rispogliando per mettersi a letto.

Mi avvicinai a lui ma questa volta la sua reazione fu brusca "Non metterti strane idee in testa! Non sono gay, vattene frocio!"
"Beh prima mi sembravi molto coinvolto"
"Ti ho detto di andartene" e mi diede uno spintone.
Quel sogno appena realizzato era già svanito, non volli insistere e me ne andai in camera mia, da una parte estasiato dalla scopata che c'era stata, dall'altra deluso dalla sua reazione e preoccupato che ora potesse sputtanarmi e/o rovinare il nostro rapporto.

La mattina seguente, quando mi svegliai, lo trovai che era quasi pronto alla ripartenza, ero imbarazzatissimo e cercai di sfuggire alla sua presenza.
Fu lui a rivolgermi la parola: "Ascolta, riguardo a ieri sera..."
"Tranquillo" dissi io, "So già tutto, non sei gay, è stato un errore, eri ubriaco e non eri in te, facciamo finta che non sia mai successo, so già come funzionano queste cose con voi etero. Ti chiedo solo di non dire a nessuno che sai che sono gay, solo questo, poi per me è tutto cancellato, come se non fosse mai successo"
"Bene" rispose lui, "mi sono lasciato prendere dalla situazione e dall'alcol ma mi piacciono le donne, chiaro? Questa cosa deve restare tra di noi, guai a te se la racconti in giro, sei un uomo morto, ci siamo capiti?"
"Certo" gli dissi, "terrò la bocca chiusa, tranquillo"
"Ci conto, in caso contrario ora so come tappartela" mi rispose facendomi l'occhiolino.
Rimasi perplesso da quella risposta, non volevo arrivare a facili conclusioni ma mi sembrava chiaro il riferimento.
"Che c'è?!?" riprese mio cugino, "ti ho detto che voglio che resti il nostro segreto, non che non voglio che si ripeta, sei stato proprio bravo, nessuna troia me lo ha succhiato come te, ora che so che sei così bravo mica ti lascio scappare."
E dandomi una palpata di culo finii di caricare la macchina per poi ritornare da me: "Non mi sento frocio come te, però mi è piaciuto, se vuoi giocare ancora col mio cazzo io ci sto, l'avessi saputo prima mi sarei guadagnato delle grandi scopate, basta che fai il bravo e che non mi sputtani in giro, poi puoi usare il mio pisello quando vuoi, chiaro? Non vedo l'ora di riscopare il culo fantastico che hai, quando torni a casa ci risentiamo cuginetto, va bene? ora diventerai la mia troia personale, la nostra cuginanza si trasforma in scopacuginanza, ti faccio vedere io come ci si diverte."
E dandomi un bacio sulla guancia entrò in macchina e partì.
Io restai lì ancora qualche giorno sempre più eccitato dall'idea di poter riavere quel cazzo ancora per me.
Quando arrivai a casa infatti, la prima cosa che feci fu sentirlo e qualche pomeriggio dopo ripetemmo quella scopata, questa volta su un comodo letto, e da lì il nostro rapporto di scopacuginanza si fece sempre più intenso e passionale ed è per questo che ad oggi posso dire che non c'è nulla di più divino del cazzo del cugino.

































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