Gay & Bisex
Mille Pini - Parte Prima
di LovelyL
13.04.2015 |
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"Mi piegai in avanti e continuando a segarmi, sborrai..."
Il ticchettio nervoso dell'orologio mi faceva impazzire.La signora davanti a me se ne andò borbottando qualcosa ed io mi alzai avvicinandomi al bancone. Il vecchietto davanti a me controllò uno schedario e mi consegnò un misero foglietto con su scritto un indirizzo.
Presi il pezzetto di carta ed uscii sbattendo la porta. Avevo passato tutta l'estate a cercare informazioni su mio padre, scomparso quando ero piccolo. Camminando fantasticai su come poteva essere: un bell'uomo alto e bruno. Appena tornato a casa mi rinchiusi in camera e dopo essermi sdraiato nel letto digitai sull'iPhone quello strano recapito: sullo schermo apparve un bosco. ''Cosa??'' pensai tra me e me. Svogliatamente mi alzai per digitarlo sul pc. Sempre lo stesso risultato. Ero stranito ma allo stesso tempo incuriosito, dovevo arrivare infondo a quella storia. -Che cos'è?- chiese mia madre dopo che le avevo mostrato il foglietto. Provai a spiegarglielo ma quando intuì dovevo volevo andare a parare mi interruppe: -Se pensi che ti aiuterò a trovarlo sei proprio uno stupido-. Alcuni istanti di silenzio e poi corsi innervosito in camera sbattendo la porta, con le lacrime agli occhi. Quella stronza non voleva aiutarmi, non potevo fare altro che andarmene senza dirle nulla. Misi alcune cose in una vecchia borsa e poi mi ributtai sul letto. Rivangai nei ricordi di un'infanzia un po' particolare, alcuni momenti imbarazzanti mi passarono per la mente, come quando spiai l'ex compagno di mia madre sotto la doccia. Più pensavo a lui più l'idea di mio padre e la rabbia si facevano da parte. Sentii il pisello iniziare a gonfiarsi lentamente dentro alle mutande. Mentre sognavo ad occhi chiusi mi diventò rigido e durissimo, lo tirai fuori sbottonandomi i pantaloni. Avevo la cappella lucida e bagnata, con il dito assaggiai quel dolce liquido che usciva dal glande. Era da un po' di giorni che non schizzavo, non resistevo più. Godendo di quell'immagine sublime, con la mano iniziai a giocare sotto la maglietta strizzando il capezzolo turgido. Mi tolsi e lasciai cadere per terra le infradito unendo poi i piedi nudi sul letto. Me lo scapellavo sempre più velocemente sognando di succhiarlo a quel bonazzo. Aprii la bocca e con la lingua di fuori cominciai ad ansimare sottovoce. Ormai ero al limite. Mi piegai in avanti e continuando a segarmi, sborrai. Alcuni schizzi densi e caldi mi arrivarono fino in bocca. Inghiottì tutto nutrendomi del mio stesso seme. Totalmente sfinito ripulii la federa del cuscino e la mia faccia con dei fazzoletti che trovai nel primo cassetto del comodino. Si era fatto un po' tardi. Feci una breve doccia. ''Se trovassi mio padre, cosa dovrei dirgli? Come la prenderà? Non so se gli farà piacere avere un figlio gay''. Tornato a letto e rimuginando su quanto era accaduto quel giorno, mi addormentai. La mattina seguente senza neanche far colazione, uscii di casa all'alba con ai piedi le mie infradito preferite e la borsa in spalla. Raggiunsi velocemente la stazione centrale.
Era davvero immensa e piena di gente: -Un biglietto-
-Sono 9 euro. Lo vuole anche per il ritorno?-
-Grazie-
Mi mancò il fiato e poi aggiunsi: -Solo andata- (Continua)
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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