Gay & Bisex
Marcooooooo
di marc_dropsy
11.09.2019 |
8.958 |
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"Eccolo! Porta che sbatte… scarpe lanciate, borsa posata a cazzo, maglietta sul divano, calzini sulla sedia…
m- “che cazzo mi hai fatto?”
i- “ti volevo..."
2. giovedìLa coda d’estate si fa ancora sentire, nel letto mi sveglio nudo, il cazzo che preme sul materasso da dar fastidio da quanto è duro ed eccitato. Mi volto scalciando il lenzuolo alla ricerca di aria fresca mentre marco entra in camera portando una tazzina di caffè il cui aroma già mi mette di buon umore
i- “buongiorno, dormito bene?”
m- “come al solito… lo sai che messo così mi sveglio spesso ed alle volte impazzisco…” un cenno al suo uccello gonfio che strabordava riempiendo gli interstizi della gabbia di castità era sintomo di eccitazione nonostante in sostanza fosse sempre raccolto nei 3,5 cm di ferro a lui concessi.
Prendo il caffè che bevo quasi scottandomi mentre si siede al bordo del letto ed impugna il mio uccello per cominciare un su e giù ritmato che porta subito piacevoli scosse al cervello.
m- "non ho preso nulla ancora..."
i- “mi spiace per te… ma sei hai sete, in queste condizioni proprio non riesco ora, ma ho altro per la tua settimana speciale…” dicendolo mi sporgo sul comodino, lo apro.
i- “vieni qui!”
Infilo la chiave nel lucchetto che scatta e si apre, con attenzione sfilo la calotta di barre metalliche e tolgo il primo pezzo della gabbietta che negli ultimi tre mesi ha tenuto a bada e gestito il grosso cazzo di marco. Mi guarda incredulo con occhi di paura! Felice e sorpreso. Non era previsto e se non mi sbaglio c’era persino quasi una mezza lacrima di commozione nei suoi occhi in quel momento. Il cazzo di marco nei primi momenti è incredulo quanto lui… l’uccello da subito non si riprende mostrando sulla cappella scoperta i segni delle barrette di ferro della gabbietta. Anticipo il suo sicuro inalberarsi e tolgo anche l’anello che gli ha circondato palle e pisello per l’estate intera. Solo qualche sporadica apertura per una pulizia più approfondita. Ora è su di giri, gli infilo la lingua in bocca e marco ricambia un bacio che ha un trasporto ed una passione rari. Il cazzo di marco lentamente si riappropria del proprio spazio vitale e torna ad essere un cazzo libero, un pisello grande, un uccello potente!
Marco era senza parole, subito si passa la mano a raccogliere le palle per poi far scorrere la pelle a coprirsi la cappella. Ho sempre apprezzato il suo essere circonciso con una capocchia voluminosa e sempre piena. Ora prendeva piano piano le sue dimensioni naturali che sempre mi hanno impressionato.
i- “oggi stai così. È tuo, fa quel che vuoi, OGGI TI LIBERO DAI PESI”
marco era quasi impazzito di voglia, non staccava la mano dal cazzo che presto gli venne tosto, con l’altra si accarezzava mentre la sua faccia cambia espressione. Piccoli ansimi non voluti gli uscivano dalla bocca semi aperta che esprimevano senso di liberazione, era in evidente stato di super eccitazione. Stava tornando il marco arrogante, che negli anni trascorsi assieme, tanto mi ha eccitato e fatto incazzare. Ma ora siamo diversi da allora, marco è lo stesso ma anche no. Con uno sforzo da parte sua smette di trastullarsi e torna a concentrarsi su di me.
m- “davvero oggi sto così?”
i- “solo fino a cena, comunque sì, pranziamo assieme ma oggi non mi occupo di te”
Queste ultime parole lo hanno colpito, un senso di rifiuto lo pervade. Ma come? Mi libera e non chiede niente? Io prendo il cellulare e mi metto a cazzeggiare ignorandolo quando a questo punto senza richieste da parte mia e senza chiederlo si imbocca il mio cazzo che era tornato barzotto. Continua a lavorarmelo tanto che mi sentivo montare, fino a quando non mi chiede
m- “stamattina non devi farla?”
i- “oggi mi arrangio tranquillo, non sei obbligato, anzi…”
Mi alzo e finisco in bagno quel che negli ultimi giorni trascorsi era stato un suo compito per poi tornare in camera
i- “tra 20 min hai la riunione a lavoro non ricordi?”
In un colpo solo, tutta la libido riaccesa di marco calò così come la smorfia di disgusto e delusione sul suo volto. Aveva di nuovo il suo giocattolo preferito disponibile tra le gambe a portata di mano senza poterlo usare. Non poteva fare tardi, lo sapeva, e non aveva secondi da perdere… raccolse le sue cose di lavoro in fretta e furia e scappò di corsa per non tardare.
Alle 13.30 rincasa per pranzo, ha l’occhio vispo, ha l’uccello libero, lo vuole usare, vuole godere, vuole venire… Sicuramente i coglioni belli gonfi erano testimoni di una gettata di sborra da soffocare tre ragazzi..
…e così l’ho fatto venire nel letto prima di pranzo, come scusa dovevo mostrargli dei post divertenti di facebook offrendogli una birra fresca
i- “è la settimana del tuo compleanno no? Solo sorprese per te!”
… feci cadere marco in un sonno indotto, la birra fresca aveva la stessa ricetta di qualche anno fa. Ora era comodamente sdraiato nel letto di fianco a me, mezzo vestito ed io pronto ad occuparmi di lui... ma diversamenti di tanti anni fa.
Qualche ora dopo comincia a svanire l’effetto indotto e riesco a svegliarlo giusto un quarto d’ora prima della partita di calcetto che aveva organizzato coi sui amici per festeggiare l’imminente compleanno. Ci sarebbero stati tutti i suoi più cari amici.
i- “dormiglione, sveglia! La sacca da calcio te l’ho già preparata, se non ti alzi farai tardi sono già le 17.45”
Con uno sforzo immane di autoconvincimento scatta in piedi per la sensazione di ritardo e si infila di corsa pantaloncini e scarpe, prende le chiavi dello scooter, un saluto e via… Ora avrei pagato pur di essere a quella partita, in quello spogliatoio e poterne vedere le espressioni. Ma dovrò aspettare che rientri a casa e sentire direttamente da lui come andrà…
(Il rapporto tra marco e me è un rapporto privato, forse qualcuno può immaginare che non siamo semplici amici e coinquilini ma qualcosa di più, ma sicuramente dell’intimo più recondito della nostra relazione, oltre l'essere due uomini che si amano e scopano, di sicuro nessuno ne è al corrente. marco è mio, o meglio, mi ha voluto regalare negli anni passati la gestione completa della sua sessualità. Così per tutti marco è ancora autentico, spavaldo e guascone con amici e sul lavoro, la sua aurea di immortalità e la bellezza che lo avvicina ad un dio sono fedi incrollabili per chi lo frequenta. Avvicinarsi a lui è ancora una benedizione per tutti. Il carattere socievole e da “amicone” c’è sempre ma è aumentato anche un certo suo nervosismo che lo rende a tratti autoritario con gli altri approfittando del seguito che ha. Io godo nel conoscere le vere motivazioni di questo suo essere.)
Arriva sera e come tutti i giovedì rientra per cena verso le 21.00, ho già preparato tutto pronto in tavola, così aspetto di nuovo cazzeggiando su internet. Rispondo a chi mi scrive, prendo appuntamenti con chi mi piace veramente e mi godo il mio uccello massicciamente pronto all’uso nei pantaloncini estivi larghi. Mi piace sentirmelo duro e gonfio, mi piace leccarmi dalle mani il precum...
Eccolo! Porta che sbatte… scarpe lanciate, borsa posata a cazzo, maglietta sul divano, calzini sulla sedia…
m- “che cazzo mi hai fatto?”
i- “ti volevo così”
Un attimo di smarrimento a questa mia risposta veloce e sincera distoglie per un nano secondo marco dal filo discorso
m- “ma sei impazzito? Ma come cazzo ti è venuto in mente di farmi una roba del genere? Ma sei diventato coglione?”
ora è il marco rabbioso ed eccitante che mi manca un po’… ma sto al mio ruolo emi alzo severo ripetendo
i- “mi piaci così!” lo fisso negli occhi
i- “è cena! Sul tavolino trovi la gabbietta, fine del free marco, ora mangiamo!”
Osservo il suo fisico e penso.. ora si gira e mi fa volare dalla finestra, ora si gira e mi pesta nero…. Di sicuro avrebbe la meglio in un alterco fisico, potrebbe aver la meglio fisicamente sulla maggior parte dei ragazzi.
Invece china il capo in direzione del tavolino, e con quello che per lui è ormai un gesto consueto prende la gabbietta e mentre se la infila, anello, gabbia e lucchetto, mi parla con un tono di voce diverso e più morbido e capisco che nulla si è rotto… ho solo aggiunto un nuovo limite al nostro rapporto.
m- “ma come ti è passato per la mente di farmi questo? Va bene il sesso, ma non dovevi rovinarmi!”
era una fiume in piena: “i compagni di calcetto mi hanno preso in giro all'infinito… non sapevo che rispondere… neanche sapevo cosa mi avevi fatto… l’ho scoperto nello spogliatoio… potevi dirmelo se ti piaceva e lo avrei fatto preparandomi un po’, ma almeno non avrei fatto la figura del deficiente oltre che del modaiolo gay…
Mentre andiamo al tavolo lo guardo: piedi scalzi, virili come sempre ed eccitanti da passarci ore a giocarci, capelli folti mezzi arruffati dal calcetto, muscoli ben definiti ovunque che ora risaltavano ancora più. E’ bello, fico ed arrapante sempre marco. Ora è un po’ diverso ma sempre il mio uomo.
Volevo farlo da anni, oggi l’ho fatto. Non per un gusto estetico specifico ma per un atto master/slave. Dalle caviglie al collo accarezzo il mio uomo liscio che prima era irsuto e ricco di virile peluria. Osservo il suo nuovo uccello (un cazzo senza peli è un uccello no?), le braccia, i polpacci, le cosce, il petto. Scopro nuove pieghe del suo corpo che non conoscevo. Marco senza peli non esisteva dalla sua pubertà, ora è di nuovo qui, liscio con l’acciaio sull'uccello e morbido da baciare. Infatti non resisto, la sua rabbia si placa quando scopre le nuove sensazioni che gli regala il corpo imberbe ad ogni mio contatto.
Oggi l’ho fatto incazzare, è dovuto correre al lavoro di corsa, aveva il cazzo libero ma non poteva occuparsene, è tornato a pranzo e non ha pranzato, è andato a giocare con gli amici ed è tornato umiliato ma ora è qui che mi bacia e mi lecca tutto, fin dentro il culo sento la sua lingua, la sua bocca mi avvolge in un su e giù ben ritmato e quando finalmente mi fa schizzare imbrattandogli addome petto e viso.. si passa una mano sul mento e poi sull'addome per ripulirsi un po’ e dice:
m- “sei uno stronzo! Però almeno è più facile pulirsi dopo” un mezzo sorriso sincero ed aperto ci rende complici ancora una volta
i- “te l’ho detto stamattina: OGGI TI LIBERO DAI PESI”
…….[segue]
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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