Gay & Bisex
La mia prima impronta femminile
di Marinetta
11.03.2019 |
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"Inizio a segarlo piano piano, poi mi avvicino con il viso e comincio a dargli dei bacini sulla cappella, poi continuo lungo tutta l'asta e lo ripercorro in..."
Buongiorno amici, Quella che vi racconto oggi è una storia particolare, oltre al fatto di essere accaduta realmente come gli altri, mi ha dato inconsapevolmente un'impronta su ciò che sarebbe accaduto nel mio futuro.
Avevo circa 15 anni, e frequentavo, ( per modo di dire ) la scuola interna al bosco di Capodimonte.
Erano trascorsi ormai circa due anni da quando avevo lasciato il seminario e avevo avuto anche le mie prime esperienze con l'altro sesso.
Di giorno provavo ad andare a scuola, e il pomeriggio fino a quasi sera lo trascorrevo in piscina ad allenarmi, praticavo nuoto a livello agonistico, e il cloro faceva sì che i peli ancora non crescessero sulla mia pelle ed essendo in età di sviluppo l'allenamento dava i suoi frutti scolpendo la mia corporatura in modo eccellente, tonica me non troppo muscolosa.
Tornando a noi, la mattina quindi era l'unico momento della mia giornata in cui potevo cambiare gli eventi, e poiché ero allergica alla folla nei bus, ( i lavori della metropolitana erano appena iniziati ) per arrivare a scuola dal Vomero a Capodimonte facevo l'autostop...
Devo dire che di avventure in questo modo me ne sono capitate tante, anche con donne, ma quella che voglio raccontarvi è un altra storia.
In uno dei pochi giorni che ero entrato a scuola, alla fine delle lezioni, esco in compagnia dei compagni di classe per raggiungere la fermata del bus per il ritorno a casa, ma come al solito, appena il bus arrivava affollato i compagni salivano e io rinunciavo...e mi posizionano con il mio pollice alzato per chiedere un passaggio.
Era più o meno in questo periodo dell'anno e cioè marzo inoltrato, avevo un pantalone a coste color crema e un pullover marrone scuro che dava risalto ai miei occhi, ma quello che colpiva maggiormente in me era il mio viso non ben definito senza segni di peluria e dall'aria innocente di chi è aperto al mondo intero.
Quel giorno aspettò poco, infatti pochi minuti dopo che il bus passò, si fermò una ritmo color celeste pallido con a bordo un simpatico ragazzo, e dopo le consuete domanda di rito mi invita a salire dicendomi che deve fare più o meno la stessa strada...
Una volta ripartito inizia a parlare dicendomi di chiamarsi Giorgio e che aveva 28 anni, che non avrei dovuto preoccuparmi e che avrebbe allungato volentieri un po' di strada x accompagnarmi fino a casa.
Mentre lo diceva, con la scusa di cambiare le marce, allunga prima due dita e poi tutta la mano sulla mia coscia, notando il fatto che non mi scostarsi, prende una stradina che si insinua all'interno dei palazzi ai colli aminei, e si ferma in un punto dove poteva tenere sotto controllo chi eventualmente sarebbe potuto passare.
Reclina leggermente gli schienali x essere un po' più comodi e inizia a baciarmi prima sul collo, orecchio...etc fino ad arrivare alle labbra.
Dopo avermi baciato x circa dieci minuti, comincia a slacciarsi la cintura dei jeans e poi quella dei miei pantaloni, iniziando ad insinuarsi da dietro con una mano e infine con un dito sul mio buchino, fino ad infilarlo del tutto, ...tutto questo continuando ad avere le sue labbra incollate alle mie.
Ad un certo punto quando il mio culetto si era abituato a quella presenza e iniziava a stringere e rilassare i muscoli intorno al suo dito, capì che era il momento di andare oltre, tolse quindi il dito, mi prese il viso fra le mani e mi disse di tirarlo fuori che era giunto il momento di fargli prendere aria, prima che soffocasse...😊.
Allungo una mano e lo tiro fuori...appero' un bell'arnese, cappella a fungo paonazza e il resto di discreta lunghezza e larghezza, da impensierirmi, ma non spaventarmi.
Inizio a segarlo piano piano, poi mi avvicino con il viso e comincio a dargli dei bacini sulla cappella, poi continuo lungo tutta l'asta e lo ripercorro in risalita, quindi inizio a prendere la cappella in bocca e pian pianino lo faccio arrivare fino in gola e risalgo, faccio questo movimento due o tre volte, poi lui mi blocca dicendo che se continuavo sarebbe finita di lì a poco.
A quel punto allungò una mano verso il suo borsello posto sui sedili dietro e prese un condom, lo aprì , lo indossò e reclinò del tutto il mio sedile, mi fece cenno di girarmi a pancia in giù, si MiSE in ginocchio dietro di me e dopo aver invalidato un po' il mio buchino e la sua cappella si appoggiò su di me ed essersi strofinato un po' sul solco, lo puntò dritto sul buchino e con un paio di spinte mi fu tutto dentro.
Aspettò qualche secondo che mi abituassi, e quando sentì che cominciavo a muovermi sotto di lui, iniziò la sua danza in profondità e in superficie per un bel po'.
Ad un certo punto mi disse di non muovermi che stavano passando delle persone e che sarei tranquillamente PASSATA X UNA FEMMINA ai loro occhi se si fossero soffermati a guardare, quella frase mi diede un brivido che mi fece scuotere non poco, infatti con i miei movimenti di li a poco lui è venuto appoggiandosi totalmente su di me, rimanendo in quella posizione spossato e contento a suo dire. Io ero venuta pochi istanti prima.
Dopo esserci ricomposti, lui mi bacia ancora con tenerezza e poi ripartiamo...mi accompagna fino a fuori dal mio vialetto e ci salutiamo.
Non l'ho più rivisto, ma nonostante abbia avuto altre avventure di carsex, quella la ricordo sempre con molta tenerezza.
Spero vi piaccia anche questa come le altre...la vostra Marinetta.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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