Gay & Bisex
Il risveglio

24.05.2024 |
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"Iniziai a giocare con la lingua, facendola passare sotto la pelle che ancora andava a ricoprire il glande, disegnando spirali, lui ancora dormiva ma il..."
Aprii gli occhi per primo, un pungente taglio di luce filtrava dalla tenda, uno sbadiglio mentre mi stiracchiavo, lui girato di lato ancora dormiva, scostai il lenzuolo e mi avviai verso la stufa. Dopo aver colto due tronchetti di faggio ed una manciata di pigne, accesi.Moka sul fuoco, presi un maglione ed pantaloni del pigiama, ancora ero nudo dalla notte prima, mi sedetti alla panca. Mi doleva un po’ il culo dalla sera prima, chi l’avrebbe mai detto, essere sbattuti dal proprio migliore amico lasciato e triste, aver vibrato dentro delle sue tensioni e voglie, spero sia stato bene, io a parte il buco privato, benissimo, era un bel po’ di anni che non andavo con un uomo, direi che è stato un peccato. Il gorgoglio della moka mi ridestò dai miei pensieri, versai il caffè ed iniziai a sorseggiare lentamente. Lo guardavo dormire, nudo, il petto largo coperto da una leggera peluria scura, lo accarezzavo con lo sguardo, scivolando laggiù dove poggiato alla coscia stava il Biscione sopito, cicciotto col glande coperto, non resistetti.
Piano mi avvicinai al letto, cercando di non far scricchiolare il legno del pavimento, poggiai le ginocchia a terra accanto a lui, carezzai con il dito il petto scendendo verso il ventre, con la bocca presi la punta del cazzo, la sentivo morbida, calda, quasi quasi indifesa. Iniziai a giocare con la lingua, facendola passare sotto la pelle che ancora andava a ricoprire il glande, disegnando spirali, lui ancora dormiva ma il biscio sembrava iniziarsi risvegliarsi invece, lentamente lo sentivo riginfiarsi in bocca, scoprirsi e mostrarsi turgido in tutto il suo vigore mattutino, avvolgo la cappella con le labbra e succhio, quasi affamato. Sento una mano poggiarsi sulla nuca e schiacciandomi verso il basso, credo abbia avuto bum buon risveglio!
Mi rispoglio, mi metto a cavalcioni su di lui poggiandogli il culo in faccia. -Lecca! Serve umido!- Sento la sua lingua incunearsi intorno al mio orifizio mentre con le sue mani ruvide mi apre le chiappe, lo schiaccio col culo voglio sentirlo soffocare la dietro, con la lingua scivola dentro e fuori, le sue mani, il suo cazzo sembra esplodere, veloce mi giro guardandolo in viso, non resisto. Inarcando la schiena spingo sul glande con l’ano, una manciata di secondi e si apre le breccia, mi impalo. Grido tra il dolore ed il godimento ma me ne frego, intorno non c’è nessuno, ansimo sudato fradicio, il mio vuol rotto nuovamente a neppure sei ore di distanza, spingo di nuovo giù ed affondo, di nuovo dolore, goduria ed una sensazione completa di liberazione, cavalco.
Lui li sposta con il braccio mi sdraia sul letto mettendomi a pecora, sento le due gocce di sudore cadermi tra il culo e la schiena mentre mi martella, colpi duri a fondo, per riuscire completamente e riaffondare, per l’ennesima volta ci lasciamo completamente andare, mentre la sua sbirra schizza ovunque.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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