Gay & Bisex
Il ragazzo della palestra

02.01.2025 |
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"Lo presi tutto fino in fondo, come avevo fatto già diverse volte con le trans, poi ritornai su e cominciai a gustarmi la cappella prima roteando la cappella..."
Erano anni che andavo a trans e che ero stabilmente passivo, ma mai avrei pensato che sarebbe capitato con un uomo.Eppure negli ultimi mesi avevo scaricato Grindr e avevo anche conosciuto un paio di trav. Poi ogni tanto capitava che guardassi i profili dei ragazzi e dei loro cazzi e che mi eccitassi..
Un giorno capitai su un profilo di un ragazzo che stava a meno di un km da casa mia, guardando le foto (la faccia era tagliata) vidi che era un adone, molto alto, fisico muscoloso e senza un pelo con un cazzo enorme, bello. Gli scrissi e cominciammo a parlare era più piccolo di me di quasi 8 anni, ne aveva 28. Era un bisex attivo. Io gli raccontai di me, delle mie voglie, del mio essere passivo con le trans, di non aver avuto esperienze con un uomo. Poi chiese di scambiare le foto del viso e quando mi inviò la suo lo riconobbi era un ragazzo che andava in palestra dove andavo io ma non ci eravamo mai parlati. Mi bloccai , ero eccitato, non gli inviai la mia di foto di viso e gli dissi che ero un bisex molto riservato, lui insistette dicendomi che le mie foto del fisico gli piacevano molto, io gli dissi che lo avevo riconosciuto e non mi andava che mi riconoscesse lui. Lo salutai al volo scusandomi.
Nei giorni successivi lo incontrai più volte in palestra e non lo guardavo più come prima, quando si allenava, quando si spogliava, cercavo sempre di stare con lui sotto la doccia, ero attratto da quel pisello che anche da moscio era maestoso. Avevo paura però, non l avevo mai fatto..
Un giorno, all improvviso, uscito dalla doccia mi disse “ma che bel tatuaggio che hai sulla gamba”. Mi gelai perché sicuramente lo avevo anche nelle foto e lui mi aveva riconosciuto…mi vestii di corsa e scappai via scambiando poche parole.
Cambiò tutto alla cena di Natale 🎄 della palestra, dopo brilli andammo a ballare in un gruppo più ristretto di una decina di persone. Lui cercò di rimanere solo con me, era evidente e io ero troppo brillo ed eccitato per evitarlo. Ad un certo punto si avvicinò e mi disse che aveva capito che ero il ragazzo della chat ma di stare tranquillo perché non avrebbe detto niente a nessuno, accarezzandomi leggermente collo orecchio passando la mano nei capelli. Ebbi un brivido, era evidente che cercava di sedurmi e io stavo vacillando. Ci prendemmo una cosa da bere e continuammo a parlare come in chat di sesso, delle mie esperienze, delle sue, delle mie paure. A un certo punto si avvicinò all’orecchio e mi disse “certo che hai tanta paura ma questa bocca di cazzi ne ha presi già un bel po’… chissà se grandi come il mio” mi eccitai all istante. Ormai ero suo quella sera e lo sapevo, e lui anche.
Salutammo gli altri e tornammo con la sua macchina da soli. Aveva un po’ d’erba e mi chiese di rollare una canna e mentre lo facevo con la mano mi accarezzava i capelli, il viso, passava la mano sulle mie labbra. Il tutto senza dire niente, solo con la radio di sottofondo.
Senza neanche chiedere, si fermò in un parcheggio un po’ appartato in zona nostra e si accese la canna. Lo guardavo e impazzivo, era grande spalle larghe, moro con maglioncino e jeans, cappello scompigliato. Parlava poco ma era sicuro forte. A un certo punto mi chiese di getto “vuoi vedere il mio pisello?” e io annui senza pensare. Si tirò giù i jeans e i boxer e già barzotto senza un pelo… senza dire niente prese la mia destra mano e la portò sul suo pisello. “Dai toccalo, senti quanto è grosso”. Io mossi la mano e cominciai a fargli una sega e a quel punto qualcosa in me scattò. Ero già proteso verso di lui per fargli bene la sega con la mano destra, lui intanto mi faceva fare qualche tiro di canna e con la mano destra continua ad accarezzarmi i capelli.
Il suo pisello era arrivato a quasi alla massima estensione e io ero super eccitato, non smettevo di guardarlo. “Ti piace eh! Lo vuoi succhiare vero?” Io alzai lo sguardo, incrociai il suo sguardo scuro potente, fiero, dominatore, mentre la mano cominciava sulla mia nuca a fare una leggera pressione, poi mi chinai su di lui e lo presi in bocca.
Fu amore a prima leccata, la cappella era grande, il pisello leggermente ricurvo verso di me. Lo presi tutto fino in fondo, come avevo fatto già diverse volte con le trans, poi ritornai su e cominciai a gustarmi la cappella prima roteando la cappella e poi succhiando con le labbra e con la lingua. Sentivo i suoi mugolii di sottofondo e qualche frase del tipo “come sei bravo a succhiare”, ma io ero partito e troppo concentrato sul suo cazzo. Lo impugnavo con la mano destra e andavo su e giù con la testa accogliendolo con lingua e labbra, ero in estasi il pisello era enorme grosso che la mandibola era completamente spalancata per accoglierlo e io ne godevo troppo. L’erba si era fatto sentire ed ero fatto ma questo lo rendeva ancora più pazzesco: me lo stavo gustando tutto, provavo anche a ingoiarlo tutto per farlo arrivare fino in gola, la sua mano mi teneva giù e sentivo la sensazione di essere strozzato da quel cazzo potente e ne godevo ancora di più…
Non so quanto sono stato là in quella macchina a succhiarlo, lui aveva cominciato ad offendermi ancora di più, mi sentivo la sua troia e volevo farlo godere.
A un certo punto ho sentito la cappella ingrossarsi, lui si dimenava e mi diceva di prenderlo tutto fino in fondo che mi avrebbe riempito la bocca e io non avevo la forza di togliermi. I primi schizzi mi arrivarono dritti in gola, poi riuscii a contenerlo e li tenni la sbora in bocca, era dolce e calda e mi piaceva. Tolse le mani dalla mia testa e si sbragò, così i potei rialzarmi un po’ ma non resistetti a leccargli la cappella. Poi mi buttai sul mio posto, ero sconvolto eccitato e sporco di sbora, aprii lo sportello per sputare
Lo guardai era con la faccia sorniona e soddisfatta e mi disse “Lo succhi davvero bene, lo sai? Sei proprio una brava pompinara…” accarezzandomi sempre dietro la nuca, poi continuò
“ti è piaciuto succhiarmi?”
Con voce scossa dissi “sì molto, più di quanto pensassi ma non so se voglio rifarlo”
“E dai…d’ora in poi quando ho voglia di vuotarmi le palle ci pensi tu ok?”
Non risposto e distolsi lo sguardo, lui accese la macchina e partì.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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