Gay & Bisex
Il posto al fiume - 04. Le mie nuove giornate parte 1
di lucaxu2
04.06.2014 |
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"Volevo muovermi ma mi aveva vietato di farlo fino al suono del portone che si apriva..."
Il suono della sveglia mi fa saltare dal letto che sono ancora le cinque e mezza del mattino. Ieri sera tornato a casa mi sono fatto una doccia, ho mangiato sensa dire una parola e sono crollato sul letto guardando un film col culo che mi
faceva male e la testa piena di pensieri. Pensavo che non sarebbe facile andare così presto dal mio vicino, ma per
fortuna al mattino spesso sono solo a casa, mio padre fa il muratore ed esce alle 5 per lavoro, mia madre fa le pulizie
in un locale notturno e non rientra mai prima delle 9. Tutto combaciava, sembrava proprio che il destino mi volesse far
diventare una troia. Quando suona la mia sveglia, fuori c'era già luce e in meno di dieci minuti sono con lo zaino in
spalla, sotto al sole del mattino, che mi dirigo nella strada parallela alla mia per suonare al mio vicino. Il culo mi fa
un male cane, mi sembra ancora di avere un cazzo piantato dentro mentre cammino. Appena mi trovo sotto al portone, mi
rendo conto di non conoscere neanche il nome del mio vicino. Ho un vago ricordo delle nostre chiacchierate di quando
ancora ci trovavamo per strada normalmentte e suono un campanello sperando di non sbagliare. Il suono della sua voce mi
rincuora ma non certo le sue parole. "Michelina sei già qua a quest'ora? Ma allora a te il cazzo non basta mai! Ti ho
detto presto ma ti aspettavo alle sei. Non mi è neanche suonata la sveglia. Facciamo così, visto che fuori non c'è
praticamente nessuno, comincia a spogliarti e a mettere tutti i vestiti nel tuo zaino, lascialo li a terra, poi ti metti
sotto al mio balcone. Io intanto mi lavo la faccia e quando mi affaccio voglio vederti che guardi su, nuda, gambe
divaricate e le mani incrociate dietro la nuca. Non muoverti da quella posizione fino a che non senti aprire il portone."
Faccio veloce a spogliarmi ed a mettemi come voleva il mio vicino. Avevo paura che raccontasse tutto a mia madre ma cosa
avrebbe pensato chi mi avesse visto in quella posa? Fortuna che il mio vicino riappare al balcone in breve tempo, ma il
bastardo teneva in mano la macchina fotografica e mi stava per scattare una foto così come ero ritraentomi come una troia
sotto casa sua. Volevo muovermi ma mi aveva vietato di farlo fino al suono del portone che si apriva. Dietro di me
qualche macchina dei primi lavoratori mattutini, scorreva lenta. Sapevo che non mi potevano vedere perchè ero dentro una
specie di atrio con delle mura di cinta che faceva da ingresso, prima di arrivare alla porta con i campanelli, ma mi
stavo vergognando da morire. "Sorridimi e poi girati Michelina che voglio vederti anche da dietro. Mi sono rimaste un po'
di foto nel rullino e volevo finirlo prima che lo sviluppiamo." A quelle parole avvampo dalla vergogna ma mi giro come
vuole il mio vicino. Mi rendo conto solo allora che in realta, dall'apertura nelle mura che dava nell'atrio della casa,
le macchine potevano vedermi benissimo per un piccolo lasso di tempo passando nella strada. Ne ebbi la certezza vedendone
passare una mentre il vicino mi gridava "Adesso mettiti giù come un a cagna a quattro zampe e fai un paio di metri in
avanti, poi ti fermi, con le mani ti allarghi il culo e resti li così ad aspettare che ti apro." Faccio come mi dice e
resto in attesa con le mani che mi allargano il culo, sperando che nessuno mi arrivi da dietro approfittandone e
infilandoci dentro il suo cazzo e specialmente sperando che nessuno mi veda in quella posa indiscutibilmente da troia. Il
suono della porta che mi apre mi fa scattare e in un lampo sono già che corro su per le scale tutto nudo col mio zaio in
spalla. Ma per il mio vicino le umiliazioni non erano mai sufficienti ed infatti trovo la porta di casa sua chiusa e
quasi ci sbatto contro. Di sucuro voleva che mi umiliassi a parole pregandolo di aprirmi. Speravo che almeno il guardone
dormisse a quell'ora, ma invece eccolo che apre la porta e resta li impalato a fissarmi sensa dire una parola come se
fosse dietro al suo spioncino. Sono un po' intimorito dalla sua presenza ma mi attengo alla mia parte e suono al
campanello. "Signor vicino sono Michelina, è presto lo so ma non vedevo l'ora di farmi fare un bel clistere da lei per
avere il culetto pulito per i mie bidelli a scuola. Non so in quanti ci infileranno il cazzo dentro ma voglio che almeno
il primo lo trovi pulito. Ovviamente sarò lieta di svuotarle le palle con un bel pompino nel mentre che mi fa il
clistere." Il mio vicino apre la porta ma lo vedo con la faccia tutt'altro che compiaciuta. "Mi meraviglio di te
Michelina. Non impari proprio niente allora. Ti ho detto che esigo che ti coporti da troia. Avresti dovuto inginocchiarti
ai piedi del guardone e succhiargli il cazzo per averlo disturbato a quest'ora della mattina. Invece lo hai lasciato li
sulla porta in pigiama, pensando solo a farti aprire da me. Adesso lo saluti come si deve e ti scusi offrendogli di
sborrarti in culo prima del clistere." Era già tanto dovermi far fare un clistere e svuotare le palle del vicino per come
la pensavo, invece neanche alle sei del mattino mi ritrovavo a dover prendere anche il cazzo del guardone nel culo che mi
faceva ancora male da ieri. Sentivo che il mio destino ormai era segnato e che queste persone non avrebbero più smesso di
usarmi e di rendermi la troia che volevano. Con lo sguardo arreso mi sono inginocchiato abbassando il pigiama del
guardone in piedi sulla soglia di casa sua, ho impugnato il suo cazzo e gli ho detto "Buongiorno signor guardone, mi
scusi per averle mancato di rispetto e non averla salutata immediatamente come si deve. Per farmi perdonare le offro di
svuotarsi le palle nel mio culo prima che il signor vicino me lo pulisca con un bel clistere." quindi gli imbocco il
cazzo aspettando risposta. "Brutta troia che non sei altro. Fai bene a scusarti. Prima tormenti il mio risveglio col
solito caffè che normalmente mi bevo guardando alla finestra, mettendoti a fare la troia esibizionista nel giardino di
casa mia, poi vieni di corsa a fare casino tutta nuda davanti alla mia porta e non mi degni neanche di un saluto
nonostante che ieri ti abbia sborrato in bocca due volte. Allora visto che sei venuta per farti fare un clistere te lo
faccio io, a modo mio, mentre svuoti le palle del mio vicino con la tua boccuccia da troia. Avanti seguitemi sul mio
balcone." Non da tempo ne a me ne al vicino, anche lui sorpreso dalla reazione, e comincia ad indietreggiare tenendomi
per la testa. Mi ritrovo così a seguirlo gattoni mentre continuo a fargli un pompino fino al suo balcone. Li mi toglie il
cazzo di bocca, prende il tubo di gomma attaccato al rubinetto del lavandino che usava per annaffiare le piante, me lo
pianta in culo ed apre il rubinetto facendomi sentire l'acqua fredda che cominciava a riempirmi le budella. "Conta dieci
secondi troia!" Contavo lentamente sentendo la pancia che mi si riempiva d'acqua e guardavo il bidello, che intanto,
eccitato dalla scena a cui stava assistendo, si era tirato fuori il cazzo durissimo e si stava avvicinando alla mia
bocca. Al mio dieci il guardone ha chiuso il rubinetto, ha sfilato il tubo dal mio culo e ci ha infilato il cazzo
cominciando a scoparmi selvaggiamente. "Ecco un bel clistere fatto bene come piace a me e intanto mentre ti sciaguatto
l'acqua nelle budella col mio cazzo, ne approfittiamo per invertire le parti. Oggi io ti sborro nel culo e il vicino ti
annaffia la gola." Detto questo mi prende la testa e me la spinge sul cazzo del vicino facendomelo ingoiare. Io sentivo
malissimo al culo e non la smettevo di mugolare sul cazzo del mio vicino che mi dice "Zitta Michelina vuoi fare
affacciare tutti quanti?! Che c'è ti fa male il culo? Per forza che ti fa male, ti sei fatta sfondare appena ieri dal
cazzone asinino del bidello. Ma stai tranquilla che te lo teniamo caldo e allenato noi questo culetto da troia ed a forza
di cazzi tutti i giorni, vedi che ti abitui e non ti farà più male. D'altronde stai ancora imparando, quindi zitta
succhiami il cazzo e fatti inculare dal guardone mentre ti dono la prima sborrata della tua giornata da troia." Poi per
tapparmi la bocca mi infila tutto il cazzo in gola e riprende a scoparmi le tonsille. Il culo mi faceva davvero male,
dovevo ancora riprendermi da i cazzi che mi avevano sfondato ieri, che il guardone ci aveva già infilato d'un colpo solo
tutto il suo cazzo sensa neanche usare la crema. Per di più avevo la pancia che voleva esplodere perchè piena d'acqua. La
sentivo colarmi fuori dal culo e scendermi lungo le gambe mentre il guardone mi pistonava. "Hai visto che bella lavata di
culo che ti sto dando Michelina, è così che si fanno i clisteri alle troie come te. Vedi però di stringere di più il buco
del culo intorno al mio cazzo che stai facendo uscire troppa acqua. Brava così, stringi il culo, cerca di farne uscire
meno che puoi o mi allaghi tutto il balcone." Stringevo il culo più che potevo intorno al suo cazzo mentre non la
smetteva di pistonarmi. Mi sentivo il buco del culo andare in fiamme, l'acqua che ne usciva era l'unica cosa che
alleviava il mio dolore. "Mi pare che il guardone sia proprio un esperto nel fare i clisteri Michelina. Non avrei saputo
fare di meglio. Vuol dire che quando ha finito lo ringrazi e gli chiedi se per favore puoi passare sempre da lui a farti
pulire il culo. Intanto tieni Michelina, fatti una bella bevuta di sborra, non sprecarne neanche una goccia. Questa sarà
la tua colazione tutti i giorni prima di andare a scuola. Tienimi in bocca solo la cappella e giocaci con la lingua
mentre mi masturbi. La prima sborrata del giorno devi assaporarla bene." Sentivo l'acqua sciaguattarmi nella pancia
mentre il guardone non cennava a diminuire la velocità e l'intensità dei suoi colpi nel mio povero culo che continuava a
bruciare, ma il piacere ha presto preso il sopravvento facendomi raggiungere l'orgasmo e mentre il mio culo strizzava
incontrollato il cazzo del barbone, mi sborravo nella mia mano come piaceva ai miei aguzzini. "Adesso si che stringi il
culo, mi stai strozzando il cazzo. Sei proprio una troia che la eccita farsi sfondare, mi piace sentirti godere mentre ti
inculo." I suoi colpi aumentano di vigore mentre mugulo con le labbra avvolte attorno alla cappella del mio vicino. Ho il
cervello annebbiato e la mia mano si muove per inerzia masturbandolo. Mentre con la lingua gli lecco la cappella da
dentro la bocca, sento uscire i primi fiotti che cominciano a riempirmela. Prendo allora a masturbarlo velocemente e a
leccargli la punta della cappella sul buchino, facendomi schizzare direttamente contro la lingua e leccandola man mano
che usciva. Ho ingoiato tutto sensa far cadere neanche una goccia, quindi mi sono tolto la cappella di bocca e mentre il
guardone finiva di scoparmi il culo, come consuetudine mi son bevuto anche la mia sborra continuando a succhiare il cazzo
del mio vicino. "Non puoi proprio farne a meno della sborra Michelina, allora prendine un po' anche nel culo!". Il
guardone mi si pianta dentro fino in fondo e mi scarica in culo tutta la sborra che aveva nelle palle. Allora mi tolgo il
cazzo che avevo in bocca ben ripulito da ogni traccia di sborra e dico "Grazie signor vicino per avermi donato tanta
buona sborra da bere per colazione e grazie signor guardone per essersi prestato a pulirmi il culo con la sua tecnica,
nonostante l'abbia importunata di prima mattina. Se non le reca troppo disturbo, visto che è così bravo, verrei da lei
tutte le volte che ho bisogno di un clistere." Stavo per rimettermi in bocca il cazzo del vicino quando mi arriva uno
schiaffo sul culo e mi irrigidisco sul cazzo che avevo ancora dentro. "Va bene maialina, puoi venire a farti fare questo
servizio da me quando vuoi ma in cambio anche io mi divertirò ad usarti come una troia per i miei piaceri. Inoltre la
prossima volta il servizio lo facciamo completo. Adesso non c'è tempo che devi andare a scuola ma, quando torni, il
lavaggio lo facciamo doppio. Ora alzati e cammina fino in bagno col mio cazzo dentro che ti lascio svuotare." Appena mi
sono alzato, il guardone mi ha messo una mano dietro la nuca per farmi piegare in avanti, quindi ha ripreso a pistonarmi
dandomi schiaffi sul culo con l'altra mano incitandomi a muovermi. "Cammina Michelina e non perdere il mio cazzo dal culo
o mi smerdi tutta la casa". Sentivo infatti che non potevo più trattenere tutta quell'acqua nello stomaco e quasi mi
rinquorava il fatto di avere un cazzo a fare da tappo. Ho camminato fino al bagno col guardone che continuava a scoparmi
schiaffeggiandomi il culo ogni tre passi. Meno male che mi ha accompagnato fino al bagno perchè appena ha sfilato il
cazzo mi sono precipitato a sedere sul cesso e mi sono scaricato con entrambi i miei aguzzini che mi guardavano ridendo.
"Mi hai fatto tornare il cazzo duro per accompagnarti fino al cesso. Vuol dire che vi farò compagnia nel viaggio fino a
scuola e nel mentre me lo sgonfi con un bel pompino. Adesso finisci di svuotarti e lavati che noi ci prepariamo." Mi
svuoto bene e mi lavo il buco del culo con dell'acqua fresca per calmarmi i bruciori. Quando torno in sala trovo solo il
guardone che mi aspetta con in mano un grosso cetriolo. "Il vicino è andato in casa a prendere la crema e ci aspetta in
macchina. Ha deciso di continuare a tenerti allenato il culo durante il tragitto, mentre mi fai un pompino, con questo
cetriolo. E' davvero premuroso nei tuoi confronti, dovresti ringraziarlo che ti allarga il buco per farci passare meglio
il cazzone del bidello." Detto questo mi da in mano il cetriolo e mi dice di muovermi. Andiamo verso i parcheggi coperti
dietro casa dove il vicino ci aspettava seduto alla guida della sua auto. Il guardone butta il mio zaino nel bagagliaio,
si mette seduto dietro al guidatore e si cala i pantaloni facendo svettare il cazzo in alto ancora duro. Io vado dal lato
passeggero dove la porta era già aperta ad attendermi. Il sedile era stato buttato tutto indieto e piegato il più
possibile e mi domandavo perchè, ma presto avrei avuto la mia risposta visto che il mio vicino mi guardava, con la
macchina fotografica in mano, aspettando che gli dicessi qualcosa. "Le ho portato il cetriolo per farla continuare a
divertirsi col mio culo da troia, mentre gentilmente mi accompagna a scuola signor vicino. La ringrazio molto di
allargare bene il mio buco del culo per farmi fare meno male dal cazzone del bidello, grazie di insegnarmi che il mio
culo deve essere sempre pronto." Stavo per mettrmi a sedere in macchina ma il bidello mi fa cenno con la mano di
aspettare. "Ferma li Michelina, fatti fare qualche altra foto. Adesso facciamo un po' di scatti mentre fai la troia in
macchina nei parcheggi vicino casa tua. Tirati giù pantaloni e mutande fino alle caviglie porgimi il cetriolo e resta
ferma così. Brava ora mettiti in ginoccioni sul sedile che ti infilo il cetriolo nel culo. Prima ci mettiamo sopra tanta
bella crema così te lo ungo bene anche dentro e il bidello dopo ti scivola meglio nel tuo culo ancora stretto. Bene ora
tienilo fermo dentro, metti due dita dietro a spingere e non farlo uscire che ti voglio fare due scatti da fuori la
macchina e voglio che si veda bene. Stai benissimo in ginocchioni nell'auto con quel cetriolo piantato in culo Michelina,
stanno venendo delle belle foto, appena le sviluppiamo vedi anche tu quanto sei troia. Adesso succhia il cazzo al
guardone mentre ti inculi da sola col cetriolo. Succhialo con devozione. Fai vedere quanto ti piace il cazzo mentre ti
faccio le ultime foto." Ho seguito alla lettera tutto quello che mi è stato detto poi mi scopo il culo con il cetriolo e
comincio a leccare il cazzo del guardone partendo dalle palle e risalendo su per tutta la sua lungezza. Intanto il mio
vicino girava intorno alla macchina per scattare foto da ogni angolazione. Io per farlo contento, quando era vicino dalla
parte del mio finestrino per farmi dei primi piani, lo guardavo dritto nell'obbiettivo mentre giocavo con la mia lingua
sul cazzo del guardone, poi mi son messo a succhiarlo di gusto ingoiandolo tutto e dopo poco l'ho sentito sedersi al suo
posto soddisfatto con il cazzo duro fuori dai pantaloni. "Mettiti con le ginocchia a terra Michelina, andremo un'altra
volta in giro col culo fuori a fare la troia stai tranquilla, ma intanto che succhi il cazzo al guardone, puoi farmi una
bella sega mentre continuo a divertirmi col cetriolo nel tuo culo. Vederti fare la troia me lo ha fatto tornare duro. Tu
la dietro invece tieni la macchina fotografica, cambia il rullino e scatta qualche altra foto a questa troia mentre
l'accompagnamo a scuola" Quindi gli passa la macchina fotografica con un nuovo rullino che aveva in tasca e mette in
moto. In ginocchini nella nuova posizione potevo continuare a succhiare il cazzo del guardone con la pancia sdraiata sul
sedile e raggiungere con la mano il cazzo del mio vicino per segarlo, mentre lui aveva libero accesso al cetriolo nel mio
culo. Lo lasciava solo quando doveva cambiare marcia poi lo rimpugnava rapido, prima che mi schizzasse fuori, per
continuare a muoverlo come fosse un cazzo che mi scopava il culo. Abbiamo fatto così tutto il tragitto fino al parcheggio
della scuola sensa intoppi. L'unico momento imbarazzante è stato quando ad un semaforo rosso una moto enduro con una
coppietta sopra ci ha affiancato voltandosi per guardarci. Seduti a quell'altezza hanno avuto una bella visuale di me,
impegnato coi due cazzoni, fino a che non è scattato il verde. L'imbarazzo ovviamente è stato soltanto mio perchè mentre
continuavo le mie mansioni da troia, il guardone ha passato la macchina fotografica ai due in moto per faci fare delle
foto, che la tipa seduta dietro, divertita dalla situazione, ha continuato a scattare fino al semaforo successivo per poi
rendere al guardone la macchina fotografica dicendogli "Complimenti, avete trovato una bella troia, mi fa invidia pure a
me che sono una donna quanto è troia!" E se ne vanno rombando con la moto. Nel parcheggio della scuola poi il tutto si è
svolto molto rapidamente. Il guardone scopandomi la gola veloce come mi scopava prima il culo, mi ha dato da bere tutta
la sua sborra gridandomi bevi troia. Poco dopo, il vicino, raggiunto l'apice grazie alla sega che gli stavo facendo, mi
ha ordinato di muovermi a prenderglielo in bocca, così ho lasciato il cazzo del guardone per farmi riempire ancora una
volta la bocca dal mio vicino. Finito di pulire per bene entrambi i cazzi li guardo e dico "grazie del passaggio e di
trattarmi sempre da troia come merito, è sempre un piacere farmi riempire la bocca dalla vostra sborra." detto questo
continuo a massaggiare loro il cazzo aspettando che mi dicessero cosa fare. "Brava Michelina stai imparando bene.
Diventerai la migliore delle troie se continui così. Come vedi siamo in orario, meno male che la voglia di cazzo ti ha
fatta venire da me così presto. Sono appena le 8 e hai ancora mezz'ora di tempo per goderti il cazzo del bidello prima
che cominciano le lezioni. Tirati su mutande e calzoni lasciandoti il cetriolo nel culo. Te lo farai togliere dal bidello
dicendogli che stai allenando il culo a farti scopare meglio. Prendi la macchina fotografica e portagliela chiedendogli
se per favore ti fa qualche foto mentre fai la troia a scuola, ti do anche un altro rullino nel caso servisse, poi mi
rendi tutto a fine lezione quando ti vengo a prendere per andare a sviluppare le foto. Appena vedi il bidello, se ci sono
troppe persone intorno e non puoi salutarlo come dovresti, mettigli una mano sul cazzo e massaggialo mentre lo saluti,
fallo anche con i suoi colleghi. Sai che gli piace iniziativa e di sicuro lo apprezzerà. Poi gli dai la macchina
fotografica e gli dici del cetriolo che hai nel culo. Ti auguro una bella mattinata da troia Michelina. A dopo". Mi tiro
su rapido i pantaloni per non far schizzare via il cetriolo dal culo, tutto unto come era dalla crema, poi do una
succhiata al cazzo del guardone finalmente moscio e gli dico "grazie ancora signor guardone, ci vediamo più tardi per un
nuovo clistere" poi succhio l'altro cazzo moscio anche lui "Grazie signor vicino per i consigli che mi da. Devo ancora
imparare ad essere una brava troia e lei mi sta insegnando molto. Ci vediamo dopo le lezioni e sarò lieta di fare quello
che vuole per farle piacere." Quindi prendo la macchina fotografica con il rullino di riserva e con il cetriolo che mi
pressava nel culo ad ogni passo, mi incammino all'interno della scuola per incontrare il bidello. Lo vedo in piedi che
parla con un suo collega e si volta sorridendomi nel vedermi. Io lo raggiungo appoggiandogli la mano sul cazzo come mi
aveva suggerito il mio vicino, massaggiandolo un po' "buongiorno signor bidello, felice di vederla. Mi ha fatto tanto
godere ieri col suo bel cazzo e anche se oggi il culo mi fa male, la ringrazio molto di avermelo rotto e la prego di
continuare ad allenare il mio culo a poterla accogliere. Io per aiutarla e farla contenta signor bidello, oggi mi sono
fatta fare un bel clistere dal guardone che abita di fianco al mio vicino mentre lui mi sborrava in bocca, poi mi sono
fatta lasciare nel culo un bel cetriolo, tutto lubrificato, così può trovare il mio culo già pronto e non durare fatica a
sfondarmelo col suo cazzone. Il mio vicino mi ha anche dato questa macchina fotografica, così mi può fotografare mentre
faccio la troia a scuola. Tra ieri e oggi il mio vicino mi ha fatto tante foto per farmi vedere quanto sono troia."
Udendo le mie parole vedo il volto del bidello riempirsi di gioia, mi guardo meglio attorno e noto che la cattedra è
abbastanza alta da coprire i miei movimenti, di fronte a lui c'è il suo collega ed io copro l'ultimo lato quindi oso di
più e gli infilo la mano da sopra la cintura andando a carezzarli direttamente il cazzo aspettando che mi dicesse
qualcosa. "Sono contento Michelina che ti stai impegnando così tanto a diventare una brava troia. Vedo che hai tanto
bisogno di cazzo e non ti importa neanche che la gente ti senta o ti veda. Meno male che ho già raccontato al resto dei
mie colleghi quanto ti è piaciuto il mio cazzo nel culo e quindi Mario qua non si è scandalizzato sentendo quanto sei
troia. Su salutalo e andiamo nello sgabuzzino. Manca ancora mezz'ora al suono della campanella, ho ancora tempo di farti
risentire il mio cazzo nel culo visto che ti piace tanto." Sfilo la mano dai suoi calzoni per infilarla in quelli del suo
collega ritrovandomi così a tastare il suo cazzo. "Buongiorno bidello Mario, che bel cazzo che ha anche lei, non vedo
l'ora di succhiarlo mentre mi faccio sfondare il culo" Il bidello mi prende la macchina fotografica di mano e mi scatta
qualche foto mentre sono con la mano nei pantaloni del suo collega, poi mi prende per un braccio e mi tira via, facendomi
mollare la presa seguendolo. "Vieni troia prima che ti venga voglia di succhiargli il cazzo davanti a tutti. Visto Mario,
te lo avevo detto che questa il cazzo lo adora. Andiamo che non vede l'ora di farsi sborrare in bocca mentre la inculo a
fondo." Appena entrati nello sgabuzzino il bidello mario mi afferra per la testa infilandomi in bocca il suo cazzo
"Volevi aggiungere un cazzo alla tua collezione troia? Allora succhia e bevi tutta la sborra che ho nelle palle. Sarà una
settimana che non vado a puttane e che non mi faccio una sega. Vedi quanta te ne schizzo in bocca." Il mio bidello
intanto si divertiva a fotografarmi mentre, piegato a novanta gradi, succhiavo il cazzo al suo collega appena conosciuto.
"Guarda quanto sei troia Michelina, succhi il cazzo a chiunque te lo metta in bocca. Tieni Mario, falle tu un po' di foto
mentre ti succhia. Vediamo il cetriolo che si è fatta infilare nel culo per prepararmi la via." Mario mi molla la testa
lasciando che continuassi da solo il pompino mentre mi scattava foto. Il bidello intanto mi aveva spogliato dalla vita in
giù e mi stava sfilando lentamente dal culo il cetriolo, appoggiandomelo poi sulla schiena mettendoci di fianco il suo
cazzo, per misurarli e al tempo stesso farmeli sentire sulla pelle e farli vedere bene a mario che scattava foto.
"Proprio un bel cetriolone Michelina, sembra quasi il mio cazzo, proviamo un po' se oggi entro meglio." Detto questo
appoggia la cappella al mio buco del culo rimasto ancora un po aperto a causa del cetriolo e comincia a spingere. Il mio
anello si allarga subito ad accoglierlo e lo sento che mi scivola dentro, grazie anche alla crema che ricopriva il
cetriolo e mi aveva lubrificato a fondo. Ha spinto lento e inesorabile sensa fermarsi fino a sbattermi le palle contro le
chiappe. Grazie al mio vicino che con il cetriolo mi aveva aperto il culo, il bidello mi è scivolato tutto dentro sensa
problemi. Era da casa del guardone che non venivo e dopo il viaggio in macchina sentirmi il cazzo caldo del bidello tutto
nel culo mi ha fatto godere subito. Il bidello Mario non si aspettava il mio gesto e vedendomi usare il suo cazzo duro
sulla mia mano con la mia sborra, mi scatta foto mentre finivo di pulire col suo cazzo la mia sborra dalla mano. "Ti
immaginavo troia ma tu le superi tutte, spalanca la bocca che te la schizzo tutta." Sentivo i click della macchina
fotografica mentre lo segavo con la mano sborrosa e lui mi schizzava diretto in bocca. Era davvero tanta e ho dovuto
ingoriare due volte, prima di rimettermi il suo cazzo in bocca e mischiare il sapore della sua sborra alla mia di cui
ancora ne era ricoperto. Hai visto Mario che non ti racconto balle, questa gode solo a infilarglielo in culo, sentissi
come ti strizza il cazzo mentre gode, dopo te la faccio provare. Adesso le riempio velocemente il culo di sborra e la
mandiamo in classe." Detto questo lo sento sfilare il cazzo per lasciarmi dentro solo la cappella e riaffondare giù fino
le palle prendendo un ritmo regolare. Il porco ci godeva a farmi sentire bene il suo cazzo che mi scavava il culo
lentamente. "Impugnami il cazzo con due dita e segami mentre ti inculo Michelina, aiutami a schizzarti nel culo veloce
mentre io te lo allargo bene. In qualche modo riesco a raggiungerli il cazzo con la mano, portandomi il braccio dietro la
schiena, gli impugno il cazzo con due dita segandolo più rapidamente che potevo. Grazie al fatto che usavo solo due dita,
il bidello riusciva a farmi entrare comunque praticamente tutto il cazzo mentre lo segavo. Mario non si perdeva una scena
con la macchina fotografica continuando a tenermi il cazzo in bocca per farselo pulire bene. Il mio bidello non ha
resistito al doppio trattamente delle mie dita e del mio culo sul suo cazzo e mi ha schizzato dentro un mare di sborra
calda che sembrava mi stesse facendo un altro clistere. La potevo sentire bagnare il suo cazzo, mentre continuavo a
segarlo con le dita. Mi usciva dal culo fradicio della sua sborra che mi stava schizzando dentro. Quando si è calmato,
sensa che mi dicesse niente, ho lasciato il cazzo di mario per prendere il cazzo del bidello in bocca e ripulirlo bene.
Mario raccoglie il cetriolo di terra e me lo ripianta nel culo pieno di sborra, per poi mettermelo in bocca, per farmi
pulire anche quello insieme al cazzo del bidello. "Se qualcuno non mi crede quando glielo racconto, grazie a queste foto
vedono che esiste davvero una troia come te." io lo guardo mentre ancora lecco sborra dal cetriolo e dal cazzo e gli dico
"grazie bidello mario per tutte queste foto e per insegnarmi anche lei ad essere sempre più troia, grazie anche a lei
signor bidello per avermi fatto godere di nuovo col suo bel cazzone." Il bidello controlla l'ora e mi toglie il cazzo da
sotto la lingua. "Basta michelina, ricomponiti e vai in classe che stanno per cominciare le lezioni. Tra un po' ti
rimetti a fare le troia, stai tranquilla. Ho promesso a tutti i bidelli della scuola che si sarebbero potuti divertire
con i tuoi buchi e il cazzo non ti mancherà." Se ne esce così dallo sgabuzzino con il suo collega mario, lasciandomi con
la sborra che ancora mi cola dal culo. Mi guardo intorno e trovo un rotolo di carta col quale mi pulisco come posso,
butto il cetriolo nel cestino. mi tampono il culo con della carta per evitare di bagnarmi con la sborra che poteva
uscire, mi ricompongo e prendendo il mio zaino mi dirigo in classe per l'inizio delle lezioni.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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