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Il posto al fiume - 03. tornando a casa, il vicino


di lucaxu2
02.06.2014    |    15.709    |    4 9.1
"Sei contenta Michelina? Non ti preoccupare che tanto nessuno passa mai per le scale..."
Cercavo di lavarmi più in fretta che potevo. Per la faccia è stato facile, ma col culo ho perso un po' di tempo. Sono rimasto incredulo a constatare come potevo infilare

anche due dita dentro sensa problemi. Sentivo in lontananza un abbaiare di cani e nel mentre anche i due tipi sull'autostrada mi stavano salutando suonando col camion e

pulito o no, col culo e le gambe fradice, mi incammino per cercare i miei vestiti. Non mi rendo conto del tempo che mi ci è voluto per lavarmi, forse 5 minuti, sicuramente

meno di 10 pensavo. Speravo comunque che non fossero stati sufficienti a far arrabbiare il biedello. Uscito dagli arbusti del posto che una volta credevo segreto, mi trovo

in una parte dove molta gente potrebbe vedermi. Mi vergogno da morire tutto nudo come sono e muovo rapidamente lo sguardo ovunque alla disperata ricerca dei miei vestiti.

Vedo in lontananza, quasi sulla strada, il bidello che sta parlando con qualcuno. Mi acquatto di colpo e cerco di muovermi sperando di non essere visto. Mi accorgo che poco

più avanti c'è la mia maglietta gettata a terra e la raggiungo a quattro zampe. Immediatamente la indosso restando basso e poco più avanti noto i pantaloni e le mie scarpe.

Cerco di raggiungere anche quelli gattoni ma, mentre mi avvicinavo, sento il bidello che mi chiama. "Michelina! sei ancora la?! Sbrigati che mi stai facendo fare tardi."

Non potevo crederci. Mi aveva chiamato Michelina con qualcuno di fianco. Erano troppo lontani da distinguere e cerco di non preoccuparmi. Raggiungo gattoni i pantalini, ma

delle mie mutande niente traccia. Decido di fregarmene, finisco di vestirmi e mi incammino verso il bidello. Appena vicino lo vedo che sta parlando con un tizio vestito di

verde che mi da le spalle. "Finalmente Michelina. Quanto ci hai messo a lavarti via la sborra del professore dal culo? Vieni che devo presentarti un nuovo amico. Qua dietro

c'è una capanna con dei cani che non la smettevano di abbaiare vedendomi sulla strada. Così questo signore che è il padrone, è venuto a chiedermi che ci facessi li a

spaventare i suoi cani. Vista la vicinanza, non ho resistito all'opportunita di farti avere un altro cazzo e gli ho subito raccontato del posto al fiume. Gli ho detto che

se ogni tanto ci buttava un occhio, magari ci trovava una troia che gli svuotavale palle. Lo stavo giusto accompagnando a vedere perchè non mi credeva, poi ti abbiamo vista

gattoni che cercavi i pantaloni egli ho detto che potevamo aspettare, che la troia eri tu e saresti venuta qua da me. Stavo giusto finendo di vantarmi di come ti ho aperto

il culo con i miei 26cm di cazzo. Se aspettavi un altro po' ad arrivare, gli dicevo anche che mi hai pregato di sborrarti in bocca per la seconda volta in cambio di essere

la mia svuotapalle a tempo pieno." Il tizio, intanto che il bidello parlava, si era girato e mi fissava incredulo e sapevo perchè. Praticamente mi ha visto crescere. Non

era un parente o un amico, ma abitava nella strada parallela alla mia, quindi era normale incontrarsi e salutarsi come conoscenti. "Tu sei Michelina la troia del fiume? Che

mi venga un colpo! Mi domandavo dove andavi tutti i giorni di corsa tornato da scuola con la tua cartella in spalle. Se avessi saputo che eri in cerca di cazzo ti avrei

fatto contenta molto tempo fa." Io intanto non emettevo suono, ero in silenzio e pietrificato. "Michelina che succede, per caso conosci questo signore?". Sarei rimasto

volentieri ibernato a fissare il vuoto ma non potevo ignorare il bidello e gli rispondo "E' uno che abita vicino casa mia. Lo conosco da qualche anno perchè vive solo ed è

sempre a spasso con qualche cane, quindi capita che ci incontriamo e parliamo ogni tanto." Credevo che sarei tornato a casa ma il bidello sta mantenendo la sua parola e per

quella sborrata in più che gli ho pregato di versarmi in bocca, si sta prendendo tutte le libertà che vuole come mi aveva promesso. "Vuoi dirmi che sono anni che lo vedi,

sai che sta solo, dove abita e ancora non gli hai neanche sfiorato il cazzo? Mi meraviglio di te Michelina. Avevi proprio bisogno di incontrare qualcuno che ti facesse

capire che sei nata per adorare il cazzo. Fai vedere al tuo vicino quante cose stai imparando. Salutalo come ti ha insegnato il professore e digli che può usarti quando

vuole. Mi raccomando di non farmi arrabbiare come prima: parla come farebbe una troia." Avrei voluto sprofondare dalla vergogna. Se mi fossi immaginato che il cazzo del

professore mi avrebbe portato a fare la troia col mio bidello e col mio vicino, avrei continuato a farmi le seghe ancora per chissa quanto. Invece adesso mi ritrovo a dover

eseguire gli ordini del mio bidello che un po' mi fa paura e per non contraddirlo da brava troia, mi inginocchio ai piedi del mio vicino e mentre mi guarda incredulo, gli

slaccio i pantaloni e gli prendo in mano il cazzo guardandolo negli occhi "Salve signor vicino, mi spiace di essere stata timida fino ad ora e di non averle mai svuotato le

palle da brava troia. Avevo bisogno che qualcuno mi istruisse, ma per fortuna, ieri al fiume ho incontrato un uomo che è diventato il mio professore e oggi anche il mio

bidello e mi stanno aiutando ad essere una brava troia. Per farmi perdonare di averle mancato di attenzioni al cazzo fino ad oggi, se vuole può usarmi per svuotarsi le

palle quando le pare da adesso." speravo con le mie parole di aver fatto contento il bidello e nell'attesa degli eventi, ho cominciato a fare un pompino al mio vicino come

mi era stato insegnato. "Accidenti! Se sono solo due giorni che succhi cazzi è proprio vero che sei nata per farlo. Me lo stai succhiando meglio di tutte le puttane che ho

pagato. Stai sicura che da questo momento diventerai la mia svuotapalle a tempo pieno. Ho finito di spendere i miei soldi con le puttane. Da oggi ho te e ti chiamerò anche

io Michelina e ti userò quando mi va e come mi va." Il suo cazzo intanto si era gonfiato nella mia bocca facendomi notare le sue dimensioni che erano simili a quelle del

professore. "Adesso che avete fatto conoscienza io me ne andrei. Questa troia mi ha già svuotato le palle due volte nel giro di due ore e te la cedo volentieri. Ti

chiederei un favore piuttosto. Sto ancora cercando di esercitare la troia nei suoi compiti quotidiani e oggi sfondandole il culo, ho notato che deve imparare a lavarsi bene

anche dentro. Domani mattina a scuola ho intenzione di godermi di questo bel buchetto e di farlo provare ai miei colleghi e mi piacerebbe trovarlo pulito. Pensavo che se

passa da casa tua prima di venire a scuola, gli potresti fare un clistere per pulirlo a fondo. Michelina sarà lieta di svuotarti le palle con i suoi buchi per ringraziarti.

Magari se le sborri nel culo dopo averla pulita, le fai un altro clistere prima di mandarmela a scuola hahahaha! Michelina sei proprio fortunata. Adesso anche il tuo vicino

ti lascierà fare la mialina come ti piace. I cazzi ti spuntano intorno come funghi nel bosco. Meglio che me ne vado prima che mi chiedi di incularti ancora. Se non ti basta

il cazzo del tuo vicino sei libera di trovartene un altro. Domani a scuola avrò tutto il tempo di godermi il tuo culetto, stavolta ben pulito grazie al tuo vicino. Ti

lascio con lui, non c'è più bisogno che ti accompagno io, ma attenta Michelina, se continui cosi a casa non ci arrivi più. Due tizi in bicicletta si sono appena soffermati

a guardarti, meno male che se ne sono andati ma tu sei un richiamo al cazzo. Ciao Michelina, mi sei piaciuta come ti sei presentata al tuo vicino, mi auguro che farai

uguale a scuola con i miei amici bidelli. A domani." Non posso vederlo andare via, perchè la mia testa è tenuta ferma dal mio vicino che mi sta infilando tutto il cazzo in

gola selvaggiamente, ma sento i suoi passi che si allontanano. "Il tuo amico bidello ha ragione. Ti sei messa a succhiarmi il cazzo qua vicino alla strada fregandotene di

chi passa. A te magari piace farti vedere quanto sei troia ma io ho una reputazione da difendere e allora vedi di svuotarmi le palle veloce prima che passi qualcun altro.

Sono almeno due settimane che non vado a puttana, per una troia come te deve essere un gioco svuotarmile palle." pensavo che mi avesse preso la testa per scoparmi le

tonsille per godere velocemente nella mia gola, invece stava fermo, con le mani appoggiate ai fianchi aspettando che facessi tutto io. Il campanello di un'altra bicicletta

che passava mi fa prendere l'iniziativa e comincio a muovere veloce la testa facendomi scorrere tutto il suo cazzo in gola come ormai avevo imparato. In meno di un minuto

ho sentito che pulsava nella mia gola scaricandomi nell'esofago tutta la sua sborra mentre non smettevo di muovere la testa. Mi sono sfliato il cazzo di bocca per ripulirlo

delle ultime goccie di sborra, ma il mio vicino lo ripone rapido nei pantaloni "Se almeno fossimo in un posto dove non mi conosce nessuno ti avrei fatto succhiare via ogni

goccia. Ti avrei anche inculato mentre passavano in bici ma qua non posso, quindi mi segui e vieni da me che con te non ho ancora finito. Non vorrai mica lasciarmi sensa

avermi fatto provare il tuo culo?!" Detto questo si incammina dicendomi di muovermi a seguirlo. Non mi sembra vero finalmente di andarmene da quel posto alla vista di tutti

e lo rincorro raggiungendolo per fare insieme la strada verso casa. "Non mi sarei mai immaginato che fossi così troia. Ti piace esibirti. Neanche le puttane si metterebbero

a succhiare un cazzo alla vista di tutti. Mi voglio proprio divertire con te e tu mi obbedirai, se non vuoi che passi da casa tua e dica cosa fai al fiume. Abbassati il

dietro dei pantaloni sotto al culo e camminami avanti 10-15 metri come se non mi conoscessi. Sai dove abito e voglio vedere il tuo culo che mi sculetta davanti fino a casa.

Devi muoverlo come una troia che chiede di essere inculata." Mi metto davanti a lui di un po' di metri, mi tiro giù i pantaloni e cerco di camminare sculettando come mi

aveva chiesto. "Tirali un po' più giù i pantaloni Michelina che non ti vedo bene il culo". I miei pantaloni erano calati a sufficienza e con l'ultimo ritocco che mi aveva

chiesto di fare, rischiavano di cadere ad ogni passo. Era come se sculettando stessi cercando di togliermi i pantaloni di dosso ed infatti mi sono scesi alle caveglie

facendomi quasi cadere. Hanno continuato a cadermi per tutto il tragitto. Una volta persino mentre passavano due correndo che vedendo la scena si sono messi a ridere.

Arrivati nell'atrio di casa sua mi ha chiesto di dargli i pantaloni perchè voleva vedermi il culo mentre salivo le rampe di scale per arrivare al secondo piano dove abitava

lui. "Ti piace esibirti e a me piace fartelo fare. Sei contenta Michelina? Non ti preoccupare che tanto nessuno passa mai per le scale. L'unica persona che non si fa mai i

fatti sua per tua sfortuna è proprio il mio vicino. Sta sempre in casa a guardare chi passa." Di certo la cosa non mi rendeva felice, ma il mio vicino aveva cominciato a

darmi schiaffi sul culo incitandomi a togliermi i pantaloni alla svelta, o mi avrebbe accompagnato da mia madre e le avrebbe detto che mi aveva trovato a succhiare cazzi al

fiume. Tremante mi tolgo i pantaloni tutto rosso per la vergogna di essere visto e mi avvio su per le scale. Fortuna che abitava al secondo piano, mi dicevo che sarebbe

stato veloce ma il mio vicino aveva altre intenzioni. All'ultima rampa mi fa fermare e mi chiede di dargli anche la maglietta e la cartella. "Io adesso vado in casa e tu

aspetti qui sulle scale fino a che non senti chiudere la porta. Poi vieni, vivo a sinistra in fondo al corridoio, la porta di fianco è quella del guardone che sarà di

sicuro allo spioncino appena ti sente suonare. E' sempre li a guardare chi passa e non capita mai niente e voglio fargli un regalo. Voglio che ti veda mentre mi chiedi di

entrare a farti inculare sul balcone. Mi raccomando, chiedimelo come solo le troie come te sanno fare ed ovviamente voglio sentire bene la tua voce." e sensa che potessi

proferire parola mi prende lo zaino ci infila dentro i miei vestiti e se ne va, lasciandomi nudo e incredulo per le scale. In mezza giornata stavo diventando anche la troia

del vecinato. Quando sento chiudere la sua porta mi precipito sul suo pianerottolo che era lo speculare di quello appena fatto. Ci sono quattro appartamenti. Due ingressi

sono ai margini del corridoio e gli altri due sono di fianco messi ad elle. Praticamente il guardone mi avrebbe avuto proprio davanti agli occhi messo di profilo. Mi faccio

coraggio e suono alla porta del mio vicino. Immediatamente sento il guardone che si è messo dietro lo spioncino come aveva detto il mio vicino. Ormai non ho scelta e anche

se mi sto vergognando da morire comincio a recitare la mia parte da troia. "Mi scusi signor vicino. Sono Michelina, sono venuta per farmi inculare sul suo balcone e per

riprendermi lo zaino con i miei vestiti che mi ha preso dopo avermi sborrato in bocca. So che è rischiso per lei incularmi sul suo balcone con il rischio che la vedano. Ma

io sono una maialina e mi piace esibirmi. Per favore mi faccia entrare, la faccio sborrare veloce nel mio culo da troia così magari non ci nota nessuno, la supplico, mi è

piacito molto succhiarle il cazzo e vorrei provarlo anche nel culo." Finalmente la porta si apre. "Ciao Michelina, vieni entra pure, non voglio certo rifiutare la tua

richiesta. Vai subito in balcone e appoggiati con le mani al divisorio che vedi. Io prendo la crema nel bagno e arrivo subito per farti sentire il mio cazzo nel culo."

Entro e vedo il suo balcone con la finestra già spalancata proprio di fronte a me. Appena fuori mi prende un colpo. Il balcone era praticamente tutt'uno con quello del

guardone, erano separati solo da un muretto che faceva da divisorio ed era quello a cui mi sarei dovuto appoggiare. Dalla strada non avrebbero potuto vedermi dal busto in

giù e questo mi consolava. Ma dalle case di fronte potevano vedermi bene, per non parlare del guardone che probabilmente era gia dietro la tenda del suo balcone a spiarmi.

"Cosa fai ancora qua in piedi. Vai subito a metterti con le mani sul muretto come ti ho detto, mostrami bene il culo e dimmi se il guardone è li che ti guarda." Mi appoggio

con le mani al muretto, piegando la schiena mettendomi quasi a novanta gradi e con le gambe divaricate. Alzo un po la testa e vedo la tenda del guardone che si muove. "Si

signor vicino, il guardone è dietro la tenda che mi guarda." Intanto il vicino mi stava gia lubrificando il buco del culo con due dita piantate dentro. "Bene Michelina.

Pensavo che gli avrei solo fatto assistere mentre ti inculavo qui sul balcone. Ma non mi hai ubbidito ed ho dovuto ripeterti cosa fare. Adesso per punizione gli fai cenno

con la mano di venire sul balcone e gli chiedi se per favore si fa succhiare il cazzo mentre ti inculo. Ricordati che ti accompagno da tua madre se non lo fai." Con il mio

vicino che continuava a divertirsi col mio culo adesso con tre dita, alzo il braccio dal muretto e faccio cenno con la mano al guardone di avvicinarsi. La finestra del suo

balcone si apre e un omone esce sul balcone. Faceva paura a guardarlo. Non lo avevo mai visto in giro eppure abitava qui. "Mi scusi signor guardone, io sono Michelina la

troia del fiume. Sono stata disubbidiente col mio vicino e per punizione mi ha chiesto succhiarle il cazzo mentre lui mi incula qui sul balcone. Sarebbe così gentile da

mettermelo in bocca e usarla come fosse una fica per favore?" Il guardone non se lo fa certo dire due volte e mi mostra anche lui un bell'arnese già in tiro per

l'eccitazione. Sensa riguardi me lo ficca in bocca e comincia a scoparmi le tonsile come gli avevo chiesto. Il vicino contento di vedermi fare la troia mi toglie le dita

dal culo, ci ficca il cazzo tutto di un colpo e comincia a scoparmi veloce. La situazione rischiosa ed eccitante in cui ci trovavamo, uniti alla foga con cui scopavano i

miei buchi, ha portato tutti e tre velocemente all'orgasmo. Il mio cazzo vibrava tutto per l'ennesimo orgasmo provocato da un cazzo tutto piantato in culo, e sulla mia mano

son cadute poche misere gocce di sperma, mentre col buco del culo strizzavo il cazzo al mio vicino che mi ha riempito il culo di sperma. Il guardone non mi ha risparmiato e

mi ha versato in bocca un mare di sperma. Una volta finito di ingoiare anche l'ultima goccia del suo sperma mi sono tirato fuori il suo cazzo di bocca e mentre ci spalmavo

sulla cappella il poco sperma che avevo in mano ho detto "grazie signor vicino per avermi inculato così bene facendomi godere come una troia e grazie signor guardone per

avermi permesso di succhiarle il cazzo." poi guardandolo gli ho ripreso il cazzo in bocca per ripulirlo del mio sperma. Il mio vicino stava ammirando la sborra che mi

usciva dal culo allargandolo con le mani poi l'ho sentito che rientrava in casa lasciandomi a succhiare il cazzo del guardone che doveva essere davvero molto tempo che

nessuno gli prestava attenzioni. Infatti riprende a scoparmi la bocca col cazzo gia tornato duro. In meno di un minuto lo sento irrigidirsi di nuovo, allora gli prendo il

cazzo in mano e glielo meno con la bocca spalancata come mi ha insegnato il professore. Un potente schizzo mi colpisce la lingua finendomi in bocca e il click di una

macchiana fotografica mi distrae e mi giro per vedere se mi stavo sbagliando. Avevo sentito bene purtoppo, sulla soglia del balcone infatti c'era il mio vicino che ci stava

fotografando. Dal cazzo del guardone che stringevo ancora in mano continuava a schizzare sborra che mi finiva sul viso e sui capelli. Allora il guardone mi prende la testa

e voltandomi mi rimette il cazzo in bocca finendo di sborrarci dentro mentre la sborra in faccia mi colava giu. Per fare dei bei primi piani il mio vicino è anche venuto di

fianco al mio viso con la sua macchina fotografica. "tranquilla Michelina, nelle foto si può riconoscere solo il tuo volto da troia, il signore che ti ha concesso di

succhiargli il cazzo si vede solo la meta sotto del corpo, non preoccuparti per lui. Inoltre dovresti ringraziarmi perchè ti ho risparmiato di pulirmi il cazzo dopo averti

sborrato in culo, ma da domani provvederò a pulirtelo bene con un clistere e non dovrai mai rifiutare a nessuno una bella pulizia del cazzo dopo che ti ha sborrato nel

culo. Adesso vai in bagno a lavarti, prendi la tua roba e vattene. Domani mattina ti aspetto presto per il clistere. Vedi di essere puntuale perchè ho intenzione di farmi

svuotare anche le palle e non voglio farti fare tardi a scuola, ti accompagno io, poi al ritorno andiamo a sviluppare le foto che ovviamente userò per continuare a farti

fare tutto quello che mi va." Finisco di pulire il cazzo al guardone con i click della macchina fotografica vicini al mio orecchio, poi torno in casa del vicino, mi lavo

rapidamente ed esco, felice almeno che nessuno dalle altre abitazioni mi aveva visto esibirmi come una troia.
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