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Gay & Bisex

IL CINEMA A LUCI ROSSE 1


di alio
31.01.2011    |    48.370    |    6 9.2
"Mi girai con molta cautela e terrorizzato riconobbi Paolo il mio padrino, nonche' migliore amico di papa'..."
IL CINEMA A LUCI ROSSE 1a PARTE

Finalmente i tanto sospirati 18 anni sono arrivati. Domenica scorsa parenti e amici (pochi per la verita') mi hanno riempito di regali, abbracci e baci peraltro, non sempre graditi. Ma il regalo piu' importante e veramente desiderato voglio farmelo da solo. Domani pomeriggio potro' recarmi in quel 'cinema a luci rosse' ed esibire la mia carta d'identita' sicuro che questa volta non mi cacceranno via. Era gia' successo qualche mese fa, ci avevo provato, ma il cassiere mi squadro' dalla testa ai piedi e mi disse:
'tu non sei maggiorenne, si e no avrai 16 anni. Non puoi entrare!'
Ebbene si, sembro proprio piu' giovane e, spesso, chi mi conosce appena, sostiene che sembro un adolescente di 15 anni.
Piu' arrabbiato che deluso tornai a casa e dissi fra me: 'tra non molto entrero' anch'io in quel cinema. Non sembra essere un 'bel cinema', a Palermo, la mia citta', per la verita' ci sono altre sale a luci rosse e, viste anche solo dall'esterno, sembrano essere piu' decenti e forse piu' sicure.
Ma io volevo andare proprio in quel cinema sebbene sembrasse, sempre visto dall'esterno, fatiscente e squallido. Si proprio quel cinema dove, piu' di una volta, ho visto entrare mio PADRE.
Tutto era successo piu' di un anno fa.
Vivo da solo con mio padre, mia madre e' andata via con un altro uomo quando io avevo appena 6 anni, mai piu' rivista! Ho un fratello piu' grande, Giulio, che da 4 anni si e' trasferito a Milano per motivi di studio, io e papa' lo vediamo solo 2/3 volte all'anno per pochi giorni.
Papa' con me e' gentile e disponibile, vuole il meglio per me. Anch'io vorrei il meglio per lui, non mi dispiacerebbe che a questo punto si trovasse una nuova compagna. Lui dice sempre: - sto bene cosi' -. La cosa non mi e' mai sembrato anomala, sino a quando poco piu' di un anno fa, scendendo dal bus che mi riportava da scuola a casa, vidi mio padre salire in macchina e correre verso chissa' dove. Ma dove andava cosi' presto al pomeriggio?
Qualche giorno dopo, ero gia' a casa, mio padre mi disse che andava a fare un giretto. Erano le 15,00, la stessa ora della volta scorsa. A quest'ora in Sicilia si sta a casa a fare la siesta, troppo caldo per andare in giro. Mi sono detto: - avra' finalmente trovato una compagna?- Senza farmi notare scesi dopo di lui, accesi il mio scooter e lo seguii a distanza. La macchina si indirizzava verso la periferia, una zona che non c'era alcun motivo per frequentarla. Poi papa' si fermo', parcheggio' l'auto e si avvio' in una stradina a me sinora sconosciuta. Lo seguii a distanza ma quanto basta per accorgermi che stava entrando in un cinema. Quel Cinema! Cio' accade 2/3 volte alla settimana da ormai un anno. Mi sono dato tante risposte ma non capisco perche' papa', che oggi ha 48 anni, si fosse trovato questo tipo di distrazione. Insomma perche' andare in un cinema? Ho cercato di immaginare cosa possa accadere in una sala a luci rosse, lo schermo proietta filmetti dove donne senza pudori soddisfano, anche in modi a me ancora sconosciuti, uomini vogliosi con enormi cazzi e qui e la si sente il cigolio delle poltroncine che ospitano uomini che si segano. Questa e' l'immagine che mi sono fatto, aiutato dai racconti di Roberto, un amico che sostiene di essere stato in un posto simile.
Torno a chiedermi perche' papa' abbia scelto questa soluzione al suo problema: la solitudine E'ancora un uomo piacevole e, a sentire i commenti di una mia cugina che si divertiva a provocarmi, papa' e' molto eccitante. Un metro e settantasei, appena poco piu' di 80 Kg, leggermente brizzolato e con un pelo ancora nero che gli ricopre con insistenza i suoi notevoli pettorali e, io che l'ho visto in mutande girare per casa, posso dire che il pelo ricopre in modo uniforme la pancetta tipica dell'eta' e le gambe un po' tozze ma con muscoli da calciatore. Papa' per anni aveva fatto il pescatore, un duro lavoro che gli ha scolpito un fisico massiccio ma ben proporzionato. Oggi lavora, in generale solo al mattino, in un mercato rionale.
Una delle tante volte che lo seguii ebbi un'altra sorpresa: papa' s'incontro' fuori dal cinema con Paolo, il suo piu' caro amico, nonche' mio padrino di battesimo. Conosco bene Paolo, sposato con 3 figli di cui Matteo, il piu' grande, mio coetaneo e compagno di scuola. Paolo e' piu' giovane di papa', e' piu' alto e piu' snello, tutto sommato un uomo che piace alle donne. Entrarono insieme al cinema. Pensai ad una gogliardata fra amici e, sapere papa' con Paolo mi tranquillizzo' un poco ma non spazzo' via la mia curiosita' e la voglia di entrare in quel cinema. E DOMANI finalmente soddisfero' il mio desiderio! Domani pomeriggio papa' deve sostituire un collega al mercato dove lui lavora e, quindi, non corro il rischio d'incontrarlo al cinema.
Sono le 15,30, sono davanti al cinema ed improvvisamente mi assalgono mille paure. E se mi vede qualcuno entrare? E se trovo qualcuno che conosco? E se Basta mi dissi. Entro e basta, se ci va papa' posso andarci anch'io in quel cinema. Ormai ho 18 anni ed e' giusto che anch'io cominci a conoscere il mondo degli adulti, scoprire cosa si prova a vedere una scopata, seppur solo al cinema. Le mie esperienze erano ferme a qualche rivista porno sfogliata con Matteo tra un compito e l'altro e, devo dire, che le immagine di donnine nude che si concedevano a maschi di ogni genere, come ad ogni altro uomo, facevano anche a me il normale effetto: una bella erezione che si concludeva con una sega in bagno, non appena Matteo si concedava. Per la verita' un pomeriggio l'eccitazione reciproca, nello sfogliare quelle riviste, ci porto' a giocare un po' fra noi. Matteo disse che aveva una gran voglia di segarsi e ancor prima che io potessi oppormi si abbasso' i jeans e mostro' con orgoglio il suo membro. Rimasi senza parole e subito scatto' il confronto con il mio arnese, sicuramente piu' corto e piu' sottile del suo, che, tra l'altro, era circondato da una fitta peluria bionda. Io si e no potevo contare i miei peli neri con le dita di una mano. Il confronto mi preoccupava ma Matteo, impavido, tiro' giu' i miei bermuda e guardando senza ritegno in quel posto disse: 'vedi ne hai voglia anche tu'. Comincio' a toccarsi e subito dopo a toccare il mio cazzetto, invitandomi a fare la stessa cosa. Era la mia prima esperienza, l'eccitazione era tanta, ma dissi a Matteo che forse non era da vero uomini tutto cio'. Niente paura, mi disse e normale che le prime esperienze di un ragazzo siano di questo genere. Lui, mi confido', l'aveva gia' fatto altre volte, con altri amici e soprattutto al mare con Alessandro, suo cugino. Mi lasciai andare, afferrai il suo cazzo, che al tatto mi parve ancora piu' grande, e cominciai il su e giu' tenendo il ritmo che anche lui teneva menando il mio. Tutto si concluse con una reciproca sborrata ed anche qui scatto' il confronto: il liquido che fuoriusci' dal membro di Matteo era piu' abbondante, piu' denso Non accadde piu' cercai sempre di comportarmi come se tutto cio' non fosse mai successo, nonostante vi furono altri tentativi da parte di Matteo.
Mi accorsi che ero leggermente eccitato al ricordo di quel gioco con Matteo. Decisi di entrare, nonostante il genere di persone che avevo visto entrare sinora al cinema; per lo piu' persone anziane (per me era anziano anche mio padre) e qui e' la qualche ragazzetto sicuramente non italiano forse slavo.
Mi avviai alla cassa, avevo preparato 6 Euri per il costo del biglietto. 'Quanti anni hai?' mi chiese il cassiere. Mostrai il mio documento senza dire nulla. Stacco la matrice del biglietto e pochi istanti dopo scesi le scale che conducevano in Platea; il cuore batteva forsennatamente, le gambe mi tremavano man mano che l'oscurita' si faceva sempre piu' insistente. Mi fermai prima di scostare la pesante tenda che divideva l'atrio dalla sala.
- Ciao bello!- Una improvvisa voce dietro di me mi fece salire il sangue in testa, mi girai spaventato e, ancora non ambientato alla oscurita' del posto, vidi un uomo che mi sorrise. Non mi sembrava di conoscerlo e cio' attenuo' la mia ansia. Scostai la tenda ed entrai velocemente in sala. Vedevo ben poco se non il grande schermo con immagini di un ragazzo biondo, completamente nudo, che si dimenava fra le braccia di un uomo di colore, nudo pure lui. - Ma che film e'?- , mi sono chiesto. L'uomo di prima era di nuovo a fianco a me e mi offriva una sigaretta. - Non fumo grazie! - E mi avviai decisamente verso le prime file senza piu' guardarmi attorno. Mi sedetti a meta' della seconda fila, nessuno davanti a me. Le immagini del film cominciarono a farmi capire che si trattava di uno stupro che il ragazzo biondo subiva. L'uomo di colore con un enorme cazzo turgido lo intimava a prenderlo in bocca. Non riuscivo a concentrarmi sul film e le immagini sempre piu' dure, mi lasciavano perplesso, nonostante cio' sentii fra le mie gambe il gonfiore di una eccitazione. Con movimenti lenti mi girai e mi guardai attorno. A destra, appena una fila dietro la mia, la sagoma di un uomo, forse un ragazzo, che mimava l'azione del segarsi e vedendomi guardare verso di lui, sollevo' il bacino mettendo in mostra il suo notevole arnese. Smisi di guardare quando sentii qualcuno sedersi nella fila dietro la mia, due posti piu' a sinistra al mio. Ho pensato all'uomo che mi aveva salutato all'ingresso. Mi girai con molta cautela e terrorizzato riconobbi Paolo il mio padrino, nonche' migliore amico di papa'. Mi rigirai impietrito, con gli occhi fissi allo schermo ma con il cuore che batteva all'impazzata, ho cercato le mille scuse che avrei dovuto raccontare a Paolo se si fosse accorto della mia presenza. Rimasi immobile quando sentii che Paolo si stava spostando di un posto verso destra. Era ormai dietro di me; scartai l'idea di uscire dalla parte opposta alla sua. Se non l'aveva gia' fatto mi avrebbe riconosciuto subito. Ormai mi sentivo prigioniero della situazione, nelle immagini del film vedevo ora una vera e propria orgia tutta al maschile. Capii a questo punto che si trattava di un porno gay. Ma che ci faceva Paolo in questo cinema e soprattutto cosa viene a fare qui mio padre? Non riuscivo a darmi una risposta e sempre piu' in ansia e immobile immaginavo la mano di Paolo che da un momento all'altro avrebbe bussato sulla mia spalla per chiedermi: - cosa ci fai TU qui?- Pochi secondi e la mano di Paolo raggiunse lo schienale affianco al mio, con la coda dell'occhio seguii il movimento certo che mi avrebbe presto chiamato per nome. Non accadde e dopo qualche minuto Paolo si alzo e ando' via. Non osai girarmi per verificare, ebbi la conferma quando vidi il ragazzo che stava dietro, alla mia sinistra, alzarsi e sedersi al posto di Paolo. Mi disse subito: - era un bell'uomo perche' te lo sei fatto scappare?- Io me lo sarei fatto volentieri, ma adesso, se vuoi, posso pensare a te-. Sentii un fremito di paura; - ma dove sono finito? - mi chiesi. Ed intanto il ragazzo aveva raggiunto il posto alla mia destra. Fulmineo allungo' la mano sinistra sulla mia gamba e, senza alcuna esitazione, comincio' ad accarezzarmi la coscia sino all'inguine per fermarsi sulla cerniera della mia patta. Io non feci alcun movimento; con un colpo deciso abbasso' la cerniera ed introdusse la mano sino a tastare il mio uccello che al contatto reagi' e si ingrosso'. Tiro' fuori anche il suo e vi condusse la mia mano destra sinora immobile sulla mia coscia. Era un cazzo davvero notevole, piu' grosso di quello di Matteo, l'unico che avevo toccato sinora. Il ragazzo avvicino' la sua faccia al mio collo e, in pochi istanti, sentii la sua lingua scivolare nel mio orecchio. Ma cosa stava accadendo? Tutto cio' invece di infastidirmi mi stava piacendo. Aumentai il ritmo della mia mano sul suo cazzo e lui mi disse: - non qui andiamo in bagno o dietro le tende- . Dietro le tende? Cosa vorra' dire? In quel preciso momento ricordai la presenza di Paolo in sala. Dissi al giovane: - non vengo!- . Il ragazzo si alzo' ed ando' via.
Dietro le tende in bagnoCosa succede in questi posti? Proprio in quel momento si mise accanto a me l'uomo incontrato poco prima nell'atrio. Pochi attimi, prese la mia mano e l'accompagno' sulla sua patta. Un gonfiore di tutto rispetto mi lascio' immaginare cosa c'era sotto. L'uomo allungo' il suo braccio dietro la mia nuca e con mossa gentile ma decisa cerco' di accompagnare la mia testa in basso, fra le sue gambe. Lo guardai perplesso, era un uomo sulla cinquantina, molto distinto e tutto sommato piacevole ed io ero lusingato dalle sue attenzioni, ma accidenti, potrebbe essere mio padre. Mi torno' in mente Paolo, ma dov'era finito? Forse era andato via. Decisi con cautela di verificare ma soprattutto volevo scoprire cosa succede dietro le tende e in bagno. Mi staccai dalla morsa dell'uomo, mi alzai e mi allontanai da sinistra, la parte opposta a quella utilizzata da Paolo. Ormai la mia vista si era abituata all'oscurita' della sala e, senza indugio mi avviai verso l'ultima fila. Solo allora mi accorsi che un bel po' di persone avevano preso posto sulle poltroncine delle numerose file; ma soprattutto che c'era uno strano andirivieni di persone sia lungo i corridoi laterali, sia in fondo alla sala. Ecco le tende! Il fondo della sala era perimetrato da tendaggi pesanti attraverso le quali comparivano e scomparivano uomini nel loro andirivieni.
Mi fermai all'angolo tra il corridoio sinistro e il fondo della sala. Ormai le mie ansie erano scomparse e cosi' anche la paura della presenza di Paolo. E' lui che caso mai deve giustificare la sua presenza al cinema, mi dissi. Intanto il viavai di uomini che scomparivano dietro le tende accesero ancor piu' la mia curiosita'.. Proprio in quel momento si avvicino' a me un ragazzo, un bel ragazzo palestrato e la maglietta aderente non lasciava nulla all'immaginazione. Si tocco' insistentemente il pacco e poi mi disse in un italiano improvvisato: - Vuoi fare qualcosa? In genere chiedo 50 Euri, ma tu sei proprio una bella bambina; se vuoi ti scopo solo per 30- Rimasi scioccato dalla proposta, ma il suo modo di farmi un complimento mi impedi' di rispondere il 'NO grazie' che avrei dovuto forse dire in quella occasione. Rimasi in silenzio, lo guardai in faccia, era proprio un bel tipo, probabilmente Rumeno, si passo' la lingua ad umidificare le labbra carnose, si adagio' contro il muro affianco a me e allungo il suo braccio dietro la mia schiena. Ben presto la sua mano si insinuo' tra le mie chiappe ed inizio' un massaggio che non trovai per nulla spiacevole; il suo dito medio premeva contro il mio buco. - Allora bello che ne dici di una scopatina? - Insistette. Ebbi il coraggio di dire solamente: - ma io non l'ho mai fatto e poi non ho soldi con me!- . - Davvero sei vergine? Beh! Allora vuol dire che con te lo faccio gratis- . Nel dire questo mi prese per mano e mi trascino' verso l'uscita. Ecco dov'era il bagno. Ando' avanti e mi fece segno con la mano, di seguirlo dentro il cesso. Tre pisciatoi a muro, due dei quali occupati da uomini intendi a guardare l'uno l'uccello dell'altro. Dalla parte opposta due box con turca, in uno dei quali si era intrufolato il bel Rumeno. Con un ulteriore gesto mi invito' a seguirlo, ma ancora una volta andai in panico. Chiudermi dentro con quello sconosciuto e, poi, l'odore che impregnava l'ambiente era davvero nauseabondo. Gli dissi di no, il ragazzo usci' irritato e, indicando il dito medio, mi mando' affanculo nella sua lingua.
Rientrai in sala ancora con la morbosa curiosita': - cosa succede dietro le tende, da dove il viavai continuava senza tregua?- Decisi che l'avrei scoperto. Senza indugiare mi avviai verso una delle interruzioni del tendaggio che consentiva l'ingresso, ma proprio in quell'istante un uomo stava entrando: era Paolo.
Gia' Paolo, non avendolo piu' visto, avevo creduto che fosse uscito dal cinema. Dov'era stato sinora? E se lui, senza che io mi accorgessi, avesse visto quanto mi era precedentemente accaduto? E adesso cosa andava a fare dietro la tenda? Non era piu' curiosita' la mia, ma una strana ansia mista ad eccitazione; dovevo assolutamente capire cosa aveva in mente Paolo. Mi spostai verso un altro ingresso che porta dietro la tenda e, senza piu' indugiare scostai il telo ed entrai; dentro era ancora piu' buio che in sala, ma non abbastanza per non vedere che decine di persone affollavano l'ambiente, che consisteva in un corridoio in fondo delimitato da 5 porte con maniglioni antipanico, per l'uscita di emergenza, ma in realta' tutte le porte erano con lucchetto. Trovai un posticino contro il muro e cercai di capire cosa succedeva all'interno, ma, soprattutto cercavo di individuare la sagoma di Paolo. Non era facile da quella posizione, facile fu invece notare che appena ad un metro da me un insieme di uomini seminudi erano impegnati in giochi sinora a me sconosciuti. Un uomo maturo, con camicia completamente sbottonata ed i pantaloni calati sino a meta' gamba era l'oggetto di desiderio: uno lo baciava, altri lo slinguazzavano sulle tette mollicce, uno piu' giovane lo spompinava; riconobbi in esso il ragazzo che prima si era seduto a fianco a me e che voleva appunto portarmi dietro le tende. Intanto altri due uomini si avvicinarono al gruppo; il piu' giovane aveva fuori il cazzo e la maglietta sollevata sino al mento, accortisi di me s'avvicinarono, l'altro uomo si abbasso' e imbocco' golosamente il cazzo del giovane che nel frattempo mise la mano sulla mia patta, mi slaccio' i pantaloni ed estrasse il mio arnese. L'uomo chinato, indirizzato dalla mano del ragazzo, mollo' il suo cazzo per prendere in bocca il mio; una sensazione mai provata finora mi attraverso' tutto il corpo, chiusi gli occhi e il ragazzo senza indugiare introdusse la sua lingua nella mia bocca socchiusa. - Che schifo- pensai, non avevo mai baciato nessuno, tanto meno un uomo. Al mio tentativo di sottrarmi al bacio, il ragazzo afferro' la mia nuca e senza mai mollare il colpo risucchio' la mia lingua. Non era vero, la cosa non mi faceva per niente schifo, mi lasciai andare alla loro esperienza, anche l'uomo aveva smesso di pompare e si uni' al nostro slinguazzare, la lingua dell'uno e dell'altro si alternavano nella mia bocca; ero in estasi. Intanto altri uomini si erano avvicinati a noi e cercavano di farsi spazio con mani sudate. Mi venne in mente Paolo, squadrai le persone che mi stavano intorno, forse piu' con la speranza che con paura che fra essi ci fosse Paolo. Non era nella mischia. Poco piu' a sinistra altri gruppetti mimavano le nostre medesime azioni. Ecco cosa succede dietro le tende di un cinema a luci rosse. Con insistenza cercai di individuare tra i gruppi la figura di Paolo. L'idea che fosse li' a guardami, piu' che preoccuparmi, mi eccitava. Mi eccitava a tal punto che sarei andato io a cercarlo. Mollai con decisione le insistenti prese delle persone, sempre piu' numerose, che mi circondavano, i quali, noncuranti del mio allontanamento, continuarono nelle loro destrezze.
Ancora con il cazzo fuori dalla patta e ben duro, ripercorsi il corridoio dietro la tenda alla ricerca di Paolo; in ogni gruppetto l'orgia rappresentava azioni che finora mai avrei creduto potessero accadere. Nell'angolo opposto a quello dove mi trovavo io poco prima, la sagoma di un uomo che stringeva fra le braccia il corpo, quasi nudo, di un ragazzino che, si e no poteva avere la mia eta'. L'uomo con gomitate si liberava di tentativi di altri uomini di inserirsi nel loro gioco; il ragazzino baciava appassionatamente l'uomo, lo accarezzava e lo leccava sul petto, decisamente armonioso e ricoperto da una fitta peluria rossiccia; mi appostai contro il muro, poco distante dalla coppia oggetto del mio interesse. Quell'uomo era PAOLO! Il ragazzo si chino' verso il cazzo di Paolo e con molta maestria lo umidificava in tutta la sua lunghezza e circonferenza. Era la prima volta che vedevo il membro di Paolo, lo avevo immaginato notevole, considerando quello di Matteo, suo figlio, che avevo avuto modo di menare, ma non avrei mai immaginato quelle misure davvero esagerate. Intanto Paolo aveva indossato un profilattico, prese il ragazzo, ormai totalmente nudo, per le cosce e appoggiandolo contro il muro, lo sollevo' circondandosi la vita con le sue gambe. Lo baciava con grande passione per poi leccargli le tette, prima una e poi l'altra. Il ragazzo con gli occhi socchiusi circondava con le braccia il collo di Paolo e continuava ad elemosinare la sua lingua in bocca. Paolo si bagno' abbondandemente con la saliva le dita della mano sinistra che subito dopo insinuo nel culetto pallido del ragazzo; ripete' l'azione per lubrificarsi stavolta il suo enorme membro incappucciato; poi, improvvisamente si giro' verso di me, mi guardo' serioso per qualche istante per poi concludere con un sorriso malizioso, si rigiro' verso il ragazzo che in quella posizione non avrebbe potuto, sempre che l'avesse voluto, evitare quanto stava per accadere. Punto' il suo cazzo verso il buco del ragazzo e con colpo deciso lo penetro'. Un mugolio del ragazzo fu segnale del dolore che aveva provato per tanta determinazione, ma subito dopo contribui' con movimenti ritmati del bacino all'avanti e indietro del cazzone di Paolo, sussurrando: - si prendimi maschione, sfondami tutta, sono la tua mignottona - . Paolo con grande padronanza lo scopo' ancora in quella posizione, poi estrasse il cazzo, posiziono' a 90 gradi il ragazzo contro il muro, agevolando in questo modo il mio punto di osservazione, gli rificco' il cazzone nel culo e si volto' verso di me, e, passandosi la grossa lingua tra le labbra, disse - voglio sfondarti tutto, voglio farti mio -. Preso a schiacciare i tentativi di approccio di uomini insistenti che, passando, mi toccavano dappertutto, decisi di avvicinarmi un po' verso quella coppia, invidiando sempre piu' il ragazzotto che si gustava libidinosamente le attenzioni di Paolo. Menavo con forza il mio uccellino ancora fuori dalla patta, e mi godevo quella scena finora inimmaginabile, ma che mi prendeva sino al punto di fantasticare di essere io al posto di quel ragazzotto. - Si, si - mugolava il ragazzo che ormai aveva raggiunto l'orgasmo grazie ai colpi, sempre piu' veloci, che Paolo gli infliggeva; - vengo, si vengo anch'io Fabio, sei mio ormai- , biascico' Paolo.
Fabio? Quel ragazzo si chiama proprio come me, o, forse no? O forse e a me che pensava Paolo scopandosi il ragazzo. Questa seconda e improbabile versione mi turbo' e mi eccito' a tal punto che lasciai fare l'uomo, chiunque esso fosse, che nel frattempo si era chinato davanti a me e, golosamente, aveva iniziato a succhiarmi il cazzetto. - Si, godo anch'io Paolo- , sussurrai ad occhi chiusi. Paolo, feci il suo nome senza accorgermi, mi girai verso di lui ma, ormai, lui era scomparso; il ragazzo che aveva goduto delle sue prestazioni si stava lentamente rivestendo. L'uomo che mi aveva spompinato ingoio' lo sperma, si alzo', mi sorrise cercando di baciarmi. Lo strattonai ed uscii anch'io da quel dannato posto. Ero appagato ma molto confuso e soprattutto schoifato, pian piano cercai di rimpossessarmi della lucidita' che avevo perso nelle ultime 2 ore. - Cosa fare adesso? -, mi chiesi, - cosa succedera' con Paolo? ese non mi avesse riconosciuto? se davvero quel ragazzo si chiama proprio come me Fabio? - La prima cosa da fare e' uscire dal Cinema!
Erano quasi le 18, 15, era ora di tornare a casa dove sarei rimasto solo sino al rientro di papa', non prima delle 20,00. Gia' papa', ripensando a lui mi apparvero le immagini di lui, al posto di Paolo che si scopava il ragazzotto; - non puo' essere- mi dissi senza convincermi. - papa' e' un vero uomo- insistetti fra me e me, - lui di certo non fa queste cose!- . Tra un pensiero e l'altro sono arrivato a casa e, dopo aver parcheggiato lo scooter, ho fatto a piedi le tre rampe di scale. Entrato a casa mi sono chiuso in bagno, mi sono denudato ed entrai senza esitare sotto la doccia dove rimasi per circa mezz'ora cercando di eliminare ogni segnale di quanto era successo.
Dopo poco piu' di un'ora le chiavi che giravano nella serratura, mi avvisarono dell'arrivo di papa'; nei pochi istanti prima che papa' entrasse in casa, il pensiero che Paolo avesse potuto telefonare a mio padre per raccontargli l'accaduto, fece scattare l'agitazione che avevo tenuto sinora sotto controllo.
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