Gay & Bisex
I due cugini
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18.09.2010 |
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"Marco e Sergio si muovevano all’unisono..."
Dopo l’esperienza con Luca tornai alla mia vita di tutti i giorni ed allo splendido rapporto con la mia ragazza. Ogni volta però che ci ripensavo a quella esperienza mi tornava in mente la sensazione del mio ano grondante dello sperma di un altro uomo.Mi sentivo però un po’ in colpa, spinto dai sensi di colpa volli farmi perdonare e decisi di farle un regalo, uno splendido completino di colore blu.
Già me lo immaginavo indosso a lei: il blu che metteva ancora più in evidenza la bellezza della sua pelle chiara, il reggiseno che avrebbe stretto i suoi seni piccoli ma sodi e lo slip che avrebbe fatto fatica a contenere il suo eccezionale sedere e, trasparente davanti, avrebbe fatto intravedere la peluria della sua figa.
La sera uscimmo, volevo darle il regalo quella sera stessa, ma al nostro ritorno eravamo troppo stanchi e, messo il pigiama, ci addormentammo abbracciati. Ci svegliammo nella stessa posizione ancora un po’ intontiti dal sonno. La baciai e mi alzai per preparare la colazione.
Accanto al tavolo della cucina le feci trovare il mio regalo. Nel vederlo mi avvinghiò con le sue braccia. Aprii il pacchetto e nell’ammirare quel completino mi fece un sorrisino malizioso, si girò per tornare in camera da letto e mi disse che sarebbe tornata subito.
La vidi comparire con il mio regalo indosso. Le chiesi di girare su se stessa per meglio ammirare quello spettacolo, era come me la ero immaginata: i suoi seni venivano valorizzati dal reggiseno e la sua passerina si intravedeva grazie alla trasparenza dello slip.
Si avvicinò a me e mi baciò appassionatamente. La strinsi a me in modo da sentire al tatto delle mie mani la sua pelle liscia. Lei però non mi abbracciò ma iniziò ad accarezzarmi in mezzo alle cosce.
Sentii la sua mano introdursi all’interno del pigiama e scostare i boxer. Aveva afferrato con la mano il mio cazzo e con il pollice stimolava la mia cappella bagnata. Allontanò le sue labbra dalle mie per permettermi di togliermi il di sopra del pigiama in modo da rimanere a petto nudo, poi si riavvicinò a me ed iniziò a baciarmi i capezzoli mentre con la mano andava su e giù lungo la mia asta.
Pian piano scese poi lungo il mio petto fino ad arrivare all’ombelico. Con la mano libera mi abbassò i pantaloni ed io la aiutami a togliermi anche i boxer. Adesso ero completamente nudo ed avevo il suo viso davanti al mio membro. Non si fece attendere a lungo, mentre continuava a stringere il mio cazzo iniziò a baciarmi la cappella che dopo un poco venne a contatto con la sua lingua. Iniziò a leccarlo come fosse un gelato, partendo dalla base per poi salire fino in cima. Lo prese infine tutto in bocca ed incominciò ad andare su e giù, prima piano per poi aumentare il ritmo.
Era in ginocchio davanti a me, io iniziai ad accarezzarle la schiena per poi sbottonarle il reggiseno in modo da liberare i suoi seni che vidi muoversi nell’aria allo stesso ritmo del suo pompino. Allungai una mano per poterne stringere uno ed iniziai a giocare con il suo capezzolo. Lei mi disse però di fermarmi in quanto quel momento sarebbe stato solo per me, era il suo modo per ringraziarmi del regalo. Allora mi fermai e lasciai il suo seno libero di penzolare e mi godetti le sue labbra che stringevano il mio arnese e cercai di rilassarmi in modo da ritardare il più possibile la fine di quel piacevole gioco. Lei ogni tanto variava, cercando di alternare i su e giù con la bocca a delle splendide leccate di tutta la mia verga e nello stesso tempo giocava con le mie palle.
Ogni tanto mi accarezzava anche il sedere ed ad un certo punto fece scorrere la sua mano nel solco delle mi chiappe. La sentii fermarsi in prossimità del mio buchetto e cercare di profanarlo con l’indice. La vidi alzare lo sguardo verso di me come per capire se stavo apprezzando quel gioco e vedendo il mio viso contrarsi di piacere si decise a forzare il mio sfintere. Sentivo il suo dito dentro di me e ciò mi fece riaffiorare alla mente la sera trascorsa con Luca.
Cercava di muovere il dito dentro di me allo stesso ritmo con cui continuava a muoversi sul mio cazzo.
Alla fine non resistetti più e prossimo alla sborrata le dissi che stavo per venire. Lei inizialmente si scostò, non aveva mai voluto bere il mio nettare, poi mi disse che questa volta sarebbe andata fino in fondo ed avvolse nuovamente il mio cazzo con le sue labbra e mi mise un altro dito nel culo. Dopo poco sentii il mio cazzo esplodere in una copiosa sborrata ed il mio ano contrarsi attorno alle sue dita, ma lei non si mosse, anzi continuò a tenere le labbra serrate. Non potevo crederci, la sentii inghiottire e alla fine la vidi anche ripulire la mia cappella.
Estrasse le dita dal mio sedere e si alzò con un’aria soddisfatta che non le avevo mai visto. Aveva ancora della sborra che le colava dagli angoli delle labbra. La baciai e la ripulii, assaporando per la prima volta il mio seme.
Volevo ricambiarle il favore e quindi la invitai a seguirmi in camera da letto. Non se lo fece ripetere due volte e ci trovammo entrambi distesi sul letto, io completamente nudo e lei ancora con gli slip addosso. Non glieli tolsi subito perchè volevo farla impazzire come lei aveva fatto con me e ad anche prendere tempo per permettere al mio membro di riprendersi dallo splendido pompino di prima. Iniziai con accarezzarle l’interno coscia, avvicinandomi sempre più al suo solco. Introdussi le mie dita attraverso il bordo delle mutandine e cominciai ad accarezzare la sua peluria per poi scendere verso il basso fino alle grandi labbra. Mi spinsi fino al clitoride che trovai in erezione. Lo tintillavo con l’indice mentre con il medio raggiunsi la vagina e la penetrai. Era bagnatissima e il contatto con i suoi umori mi eccitò da morire. La mia asta stava riprendendo vigore. Decisi allora di dedicarmi ai suoi seni e mi fiondai con la bocca a baciarle i capezzoli che mordicchiai avidamente. La sentivo gemere di piacere. Dopo un po’, ormai completamente in erezione, le sfilai le mutandine e la invitai a voltarsi. Volevo prenderla da dietro. Quando si girò mi apparve dinanzi il suo splendido culo in tutta la sua bellezza, non resistetti e fiondai il mio viso in mezzo al suo solco. Le bacia e le mordicchiai le natiche e poi iniziai a leccarle la fica ormai grondante. Le avvicinai quindi la mia mazza ed iniziai a spingere ma più di una volta mi ritrassi prima di entrare totalmente.
Spazientita si girò verso di me e mi disse di non indugiare più e di metterglielo tutto dentro. Ubbidii penetrandola così violentemente che non si trattenne da emettere un urlo di piacere. Presi quindi a stantuffarla con veemenza. Mentre vedevo il mio cazzo scomparire risucchiato da quelle splendide labbra, mi piegai su di lei e le afferrai con una mano il seno sinistro e con l’altra incominciai a massaggiarle il clitoride. Nel maneggiare il suo bottoncino sfioravo anche la mia verga che continua imperterrita ad andare su e giù. Mi rialzai e la presi dai fianchi e la spinsi verso di me in modo da rendere la penetrazione ancora più profonda. Sentivo le mie palle sbattere sulle sue natiche che allargai in modo potere raggiungere il suo buchino. Mi passai il dito medio in bocca e poi lo poggiai sul suo ano che presi a massaggiare.
La reazione che ebbi da lei non fu quella sperata, infatti si staccò prontamente da me. Temetti che si fosse arrabbiata e per quel giorno sarebbe finito tutto li ma per fortuna mi invitò a stendermi.
La vidi mettersi a cavalcioni su di me, prendere il mio cazzo in mano e impalarsi da sola. Poi si avvicinò a me, mi baciò e mi disse che voleva che il suo buchino restasse vergine, almeno per adesso... poi si vedrà.
Si sollevò ed iniziò a muoversi su di me, saliva e scendeva mentre io le accarezzavo i seni che ballonzolavano davanti a me. Ad un certo punto si fermò e prese a muoversi avanti ed indietro. La sua figa combaciava con l’attaccatura del mio cazzo e sentivo la sua peluria strofinarsi contro il mio ventre. Vedevo che quel dondolare la stava facendo godere da matti, prese a muoversi sempre più velocemente fino a che non la sentii urlare di piacere. Non resistetti più e le riempii la figa con il mio nettare. Si chinò verso di me esausta rimanendo però sempre impalata a me. Ci baciammo mentre sentivo la mia sborra che le colava e finiva con l’imbrattare anche me.
Era stata una scopata fantastica e tra me mi chiedevo cosa avrei voluto di più dalla mia vita sessuale.
Non riuscivo però a togliermi dalla mente la sensazione di essere stantuffato ed il sapore del cazzo di un altro uomo. Così quando rientrai dopo avere accompagnato a casa la mia ragazza mi collegai subito ad internet per controllare la posta. Vi era una mail di Luca che mi ringraziava per l’esperienza avuta con me e mi chiedeva quando avremmo potuto ripeterla. Ma lui abitava a Parma ed io non so quando avrei potuto raggiungerlo. Vi erano però altre due mail, una di un tizio sulla cinquantina pronto a tutto ed un’altra mail di un giovane alla ricerca della prima esperienza. Provai a scrivere subito a quest’ultimo sperando che fosse magari in linea, chiedendogli se non avesse ancora avuto esperienze. Rimasi collegato mentre mi andavo a cambiare. Tornato davanti al computer trovai la sua risposta. Mi scriveva che la sua unica esperienza con un altro ragazzo l’aveva avuta un anno prima insieme al cugino ma che si erano limitati semplicemente ad una sega reciproca e che adesso aveva voglia di andare oltre.
Pensai alla mia ragazza e, preso dal rimorso, ero deciso a non continuare quello scambio di mai, poi ripensai a quella mattinata a quanto mi era piaciuto sentire le dita della mia ragazza infilate nel mio ano e a come sarebbe stato bello avere qualcosa di più grosso dentro. Gli chiesi di dove fosse e di mandarmi una sua foto perchè ero curioso di vedere come fosse fatto.
Mi rispose quasi subito e con mia sorpresa lessi che era di un paese vicino al mio. Aveva allegato anche una sua foto, un primo piano del suo arnese in erezione con la cappella leggermente bagnata. Proprio niente male. Gli scrissi che volevo incontrarlo e gli chiesi se aveva in mente un posto dove poterci trovare. Quella sera non mi rispose e andai a letto un po’ deluso. La sua risposta arrivò però l’indomani. Mi diceva che ci saremmo potuti incontrare la sera stessa e che ci si poteva vedere ad un bar e se ci fossi piaciuti si sarebbe andati a casa sua. Accettai...
Uscito da lavoro passai da casa, mi feci una doccia, mi cambiai e poi mi diressi verso il luogo dell’incontro. Non appena arrivato mi guardai attorno alla ricerca di un ragazzo con un giubbotto rosso, lo vidi seduto ad un tavolino. Era moro, fisico asciutto con dei lineamenti delicati. Mi avvicinai e gli chiesi se potevo sedermi. Capii subito chi ero e ci presentammo, si chiamava Sergio. Ordinammo da bere e parlammo del più e del meno. Mi disse che era un po’ impaurito dall’avere rapporti con un altro uomo che non conosceva anche perchè l’unica sua esperienza era stata con il cugino. Mi chiese se avevo già avuto esperienze e gli raccontai della mia avventura con Luca. Non scesi nei particolari anche perchè mi vergognavo un po’ ma gli dissi semplicemente che era stato talmente bello che adesso mi trovavo li con lui. Probabilmente il mio racconto lo tranquillizzò e mi invitò ad alzarci e ad andare a casa sua. Pensai che era fatta.
Arrivammo al suo appartamento, era un bilocale, mi disse di mettermi comodo mentre lui faceva un attimo una telefonata. Lo vidi scomparire nell’altra stanza che molto probabilmente era quella da letto. Mi guardai attorno, l’appartamento era carino e mi fermai a fissare una foto in cui vi era Sergio al mare insieme ad un altro ragazzo della sua stessa età ma più alto e più robusto di lui. Mi voltai e mi trovai subito dietro di me Sergio che mi fece un sorriso e mi disse che il ragazzo della foto era suo cugino.
Ci accomodammo sul suo divano, ma nessuno dei due sembrava intenzionato a prendere l’iniziativa, quindi mi feci coraggio e mi avvicinai a lui. Passai subito all’azione e gli misi una mano in mezzo alle gambe e presi a strofinargli la mano sul suo arnese. Ad ogni mio tocco lo sentivo crescere e quindi mi decisi di liberarlo. Gli sbottonai i pantaloni e vidi la sua cappella uscire fuori dai suoi slip. La accarezzai e mi avvicinai al glande che avvolsi tra le mie labbra e che cominciai a tintillare con la punta della mia lingua. Proseguii cercando di arrivare con la bocca fino in fondo ma i pantaloni e gli slip che aveva addosso mi limitavano i movimenti. Mi alzai e gli dissi di spogliarsi. Non se lo fece ripetere due volte e subito si tolse i pantaloni, gli slip e la maglietta rimanendo totalmente nudo davanti a me. Riamasi un po’ deluso dalle dimensioni del suo arnese, la foto che mi aveva spedita era stata probabilmente presa da vicino e mi aveva dato l’idea di un cazzo ben più grosso. Ma ormai non potevo certo andare via e volli almeno continuare il pompino prima iniziato. Dissi a Sergio di sedersi di nuovo sul divano e di allargare le gambe. Mi fiondai nuovamente tra le sue cosce anche se stavolta iniziai dal basso andando a prendere in bocca le sue palle per poi percorrere con la lingua il suo membro. Lo presi nuovamente in bocca e viste le dimensioni non eccessive riuscivo tranquillamente ad arrivare fino alla base. Mi fermai un attimo e Sergio approfittò per incominciarmi a togliere i vestiti. Ci alzammo entrambi e lui incomincio con il togliermi la camicia per poi passare ai pantaloni ed infine a i box. Adesso ero anch’io nudo e Sergio iniziò a ricambiarmi le attenzioni che fino ad ora avevo dedicato a lui. Si inginocchiò davanti a me e prese in bocca il mio cazzo mentre con la lingua cercava di inumidirlo il più possibile. Mi afferrò per il sedere ed incominciò ad andare su e giù. Dopo un po’ si staccò da me, si voltò ed appoggiandosi al divano si mise alla pecorina allargando con le mani il culo in modo da metter in bella mostra il suo ano. Voleva essere inculato ed io avevo tutte le intenzioni di accontentarlo. Con la lingua presi ad inumidire il suo ano e mentre facevo questo presi a menargli il cazzo. Dopo averlo ben inumidito, mi rialzai e indirizzai il mio cazzo verso il suo buchetto. Inizia pian piano in modo da non fargli male, poi una volta profanato il suo ano affondai la mia verga in un colpo solo. Lo sentii rantolare di piacere. Presi allora a stantuffarlo e nello stesso tempo piegandomi un po’ ed appoggiandomi alla sua schiena gli afferrai il cazzo.
Preso dalla foga di quel momento non mi ero accorto che non eravamo più soli. Dalla stanza accanto era infatti entrato un ragazzo che per farci notare la sue presenza emise due colpi di tosse. Mi sentii gelare e preoccupato mi girai. Lo spettacolo che mi si presentò davanti mi lasciò senza fiato. Era il cugino di Sergio, un ragazzo di 1,80 già nudo e con il cazzo in tiro, un arnese di almeno 23 centimetri e con una cappella enorme. Mi voltai verso Sergio che mi sorrise e si scusò di non avermi detto che a casa non era solo ma che c’era anche Marco. Capii che era stato tutto da lui organizzato, ero caduto in un’imboscata. Non sapevo cosa fare, avrei potuto rivestirmi ed andare via, anche se non so se me lo avrebbero permesso oppure avrei potuto stare al gioco e vedere come sarebbe andata a finire la serata. Decisi di rimanere e incurante del cugino ripresi ad inculare Sergio. Quello che mi preoccupava era dare le spalle a Marco. Cercavo con la punta dell’occhio di vedere cosa stesse facendo. Per il momento si stava segando guardando me che sfondavo il cugino. Dopo un po’ si avvicinò a noi e si mise con il suo membro davanti alla mia faccia, la sua richiesta era chiara. Pensai meglio in bocca che in culo ed quindi aprii la bocca e lo avvolsi fin quanto mi era possibile con le mie labbra. Era enorme, non riuscivo ad arrivare fino in fondo ma Marco non si fece problemi ed iniziò a muoversi nella mia bocca.
Mentre io inculavo il cugino, Marco mi scopava in bocca ed aveva preso il mio posto nel masturbare Sergio. Fu Sergio a venire per primo nella mano di Marco, poi fu il mio turno e svuotai il mio seme nel culo di Sergio. Marco però sembrava non volere venire. Sergio si staccò da me e iniziò a ripulire prima la mano di Marco dalla sua sborra e poi il mio cazzo dalla mia. Infine cercò di darmi una mano andando a leccare le palle di Marco. Fu forse questo a permettere a Marco di scaricare finalmente il suo seme nella mia bocca. Sentii inizialmente un fiotto caldo che mi arrivò fino in fondo alla gola, poi venni inondato da un getto che sembrava non finire mai.
La sborra di Marco era talmente tanta che la sentii colare lungo il mento ed il collo. Alla fine mi staccai da lui con le labbra intorpidite dal pompino fatto a quel grosso arnese. Sergio mi si avvicino e prese a baciarmi e a leccarmi lungo il collo per potere assaporare anche il seme di Marco, aveva fatto piazza pulita di tutta la sborra a disposizione.
Pensavo che la serata sarebbe finita li, tutti e tre avevamo scaricato i nostri testicoli e sinceramente non avevo intenzione di trovarmi più a tu per tu con il cazzo di Marco.
Vidi però Sergio e Marco che in disparte confabulavano e dai loro sguardi capii che la serata sarebbe continuata. Mi proposero di continuare il gioco in camera da letto. Esitai un attimo, poi accettai con la condizione che il cazzo di Marco sarebbe stato lontano dal mio sedere. Sergio sorridendo mi disse di non preoccuparmi e che nemmeno lui fino ad ora aveva voluto provarlo. Non mi fidavo del tutto ma tranquillizzato dalle parole di Sergio mi diressi insieme a loro in camera da letto. Mi stesi sul letto e Sergio si tuffo tra le mie gambe, mi bacio l’interno coscia e poi continuò leccandomi l’asta. Sergio stava ricevendo lo stesso trattamento da Marco che nel frattempo si era messo sotto il cugino. Non impiegai molto a tornare in tiro e lo stesso fu per Sergio, con lo sguardo controllai anche la consistenza del cazzo di Marco e fui sollevato nel vederlo ancora a riposo.
Era stato l’ultimo dei tre a venire e nessuno si stava dedicando a lui. Sergio mi fece girare e prese a leccarmi il buco del culo. Con la lingua insalivò tutto il mio sfintere e poi introdusse un dito per saggiare la resistenza del mio ano. Visto la dimensione ridotta del suo cazzo, non ebbe alcun problema a profanare il mio buchetto. Marco invece si alzò ed avvicino la sua asta alla bocca di Sergio. Era la stessa situazione di prima solo con io e Sergio a ruoli invertiti. Sergio prese ad incularmi ma devo ammettere che non riusciva a provocarmi molto piacere e sinceramente non vedevo l’ora che la serata si concludesse.
Nel frattempo il cazzo di Marco aveva ripreso vigore grazie all’intervento delle labbra del cugino Ad un certo punto Sergio si staccò e si posizionò davanti me anche lui in ginocchio. Prese a baciarmi, aprii la bocca in modo da permettere alla sua lingua di entrare. Senza che me ne accorgessi mi aveva afferrato i polsi per bloccarmi e Marco a sua volta si era posizionato dietro di me cingendomi i fianchi con le mani, ero totalmente bloccato.
Capii subito le loro intenzioni, mi staccai dalla bocca di Sergio, cercai di liberarmi ma non riuscivo a muovermi e guardandolo dritto negli occhi gli dissi di NO. Sergio mi disse che ormai era troppo tardi e che era meglio non fare resistenza, altrimenti avrei sentito più dolore. Il panico mi assalì, ero li alla pecorina, con il buco del culo alla mercé di un cazzone enorme.
Cercai di rilassarmi anche se una goccia di sudore mi scese dalla fronte non appena sentii Marco appoggiare la cappella del suo cazzo. Pensai che per fortuna il mio buchetto era stato poco prima allargato da Sergio, anche se sapevo che non c’era paragone con l’enorme mazza di Marco. Mi sbagliavo, Marco iniziò a spingere ma il mio ano faceva resistenza, non riusciva proprio ad entrare. Allora si staccò e prese ad introdurmi dentro due dita e poi un terzo ed iniziò a frugarmi dentro e ad aprire le dita in modo da allargare il mio ano. Questo gioco con le dita mi provocava un piacere immenso ma cercai di non farlo notare a Sergio che nel frattempo aveva cercato di baciarmi nuovamente ma io mi ero rifiutato stizzito.
Quando Marco pensò che ormai il mio culo fosse abbastanza allargato provò nuovamente a penetrarmi. Sentivo la sua asta pian piano entrarmi dentro ma ancora il buco del mio culo era troppo stretto per quell’arnese e la lentezza della sua penetrazione provocava in me delle fitte di dolore. Non avevo possibilità di sottrarmi a quella violenza ed allora decisi di assecondare la sua penetrazione. Contrassi il mio sfintere come se cercassi di defecare e subito sentii il cazzo di Marco scorrermi dentro. Fu doloroso ed emisi un urlo non appena il suo membro mi fu totalmente dentro. Ormai il più era fatto, Marco prese a stantuffarmi e lentamente quelle fitte di dolore cessarono lasciando il posto ad un immenso piacere. Sentivo quell’asta enorme allargarmi sempre di più il buco del mio culo e le palle di Marco sbattere sulle mie chiappe.
Quando Sergio capii che mi stavo finalmente godendo quella inculata mi lasciò i polsi e si mise sotto di me in uno splendido 69. Mi prese il cazzo in bocca ed inizio a succhiarlo avidamente. Io feci altrettanto con il suo. Avevo un cazzo in culo ed uno in bocca.
Questa volta fui io il primo a venire ed il mio cazzo fu subito ripulito abilmente da Sergio che avendo concluso il suo lavoro con me si alzò dal letto piazzandosi però con il suo cazzo davanti alla mia faccia. Lo ripresi in bocca e lui prese a scoparmi. Marco e Sergio si muovevano all’unisono. Mentre Sergio mi spingeva il suo cazzo fino in fondo alla gola, Marco continuava a sfondarmi il culo. Mi sentivo una puttana e la cosa mi eccitava da matti. Vennero assieme riempiendomi la bocca ed il culo con il loro seme. Quando Marco ebbe scaricato tutto la sua sborra nel mio ano, si stacco finalmente da me, lasciandomi il mio buchetto dolorante e grondante dei suoi umori. Mi stesi sul letto distrutto. Come ultimo atto Sergio si avvicino al mio sedere ed iniziò a ripulirlo tutto gustandosi la sborra del cugino. Visto il servizzietto di Marco il mio ano era molto sensibile alla lingua di Sergio che mi provoco gli ultimi spasmi di piacere della serata.
Senza nemmeno scambiare una parola, mi rivestii ed uscii dal loro appartamento. Salii in macchina e mi diressi a casa. Il dolore dovuto al contatto del mio sedere con il sedile dell’auto mi dimostrava cosa fosse appena successo. Sorrisi soddisfatto.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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