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Gay & Bisex

Dal barbiere


di kamalek
25.11.2010    |    24.736    |    0 9.0
"Le nostre performance per quel fine settimana si conclusero con quel pompino..."
Arrivai a casa. Dopo essere stato penetrato da Marco il sedere mi doleva da impazzire. Mi misi davanti allo specchio, mi abbassai pantaloni e boxer e mi piegai in modo da riuscire a vedere le condizioni del mio ano. Era ancora oscenamente largo ed arrossato ma non sarebbe potuto essere altrimenti visto l’enorme cazzo che poco prima aveva accolto.
Speravo che sarebbe comunque ritornato normale in poco tempo in quanto temevo che la mia ragazza si sarebbe in qualche modo potuto accorgere di quanto era accaduto.

Mi feci una doccia e nel passare il bagno schiuma in mezzo al solco del sedere sentivo l’ano bruciare e questo mi eccitò. Andai a letto con il ricordo della sensazione del cazzo di Marco in culo e di quello del cugino in bocca. Mi addormentai sfinito.
Passai una settimana tranquilla ed il weekend arrivò velocemente e come tutti i sabati uscii con la mia ragazza che ogni fine settimana si fermava a dormire da me.
Tornammo a casa presto ma non andammo subito a letto. Ci mettemmo a sedere sul divano sorseggiando una birra che avevo preso da frigo. Parlammo del più e del meno e poi il discorso cadde sul fatto che suo fratello passasse giornate intere su internet a scaricare immagini e filmati porno. Mi chiese se anch’io ne avessi. Le dissi la verità e cioè che anch’io ne possedevo qualcuno ma che era tanto tempo che non li guardavo. Mi disse che non c’era bisogno di giustificarsi e secondo lei era normale che un ragazzo si eccitasse davanti a quelle immagini anche se non capiva il perchè. Io le risposi che le ragazze fanno tante le santarelline ma che si ecciterebbero anche loro alla visione di altre donne che fanno sesso e la sfidai a vedere un film porno assieme. Accettò e mentre io andavo a prendere il film lei mi disse che avrebbe indossato il pigiama tanto si sarebbe annoiata e sarebbe andata a letto da li a poco.

Avevo alcuni film porno ma la mia scelta ricadde su un manga, la storia di una madre e di due figlie che per non perdere la casa si concedevano al figlio del proprietario.
Misi il cd nel lettore ed aspettai la mia ragazza che fece ritorno con il suo pigiamone addosso. Ci sedemmo e feci partire il filmato. Dopo la prima parte di narrazione, iniziarono le immagini più eloquenti in cui il ragazzo trombava la madre e poi la sorella maggiore. Anche la sorella minore volle immolarsi per salvare la casa e si vide come, dopo essere stata preparata sapientemente dalla lingua della sorella, donava la sua verginità per la causa. Vedevo la mia ragazza sempre più interessata alle immagini e mi accorsi che ad un certo punto aveva messo una mano in mezzo alle sue gambe, si stava masturbando. Non potevo stare con le mani in mano ed allora iniziai ad introdurre le mie mani sotto il suo pigiama. Sapevo che andava a letto senza reggiseno e quindi trovai facilmente l’attaccatura del suo seno che afferrai con la mia mano. Iniziai a massaggiarlo e a giocare con il suo capezzolo che già avevo trovato duro come un chiodo, doveva essere proprio eccitata. Mentre io giocavo con il suo capezzolo, lei continuava a strofinare la sua mano sui pantaloni del pigiama. Con la mano libera tastò la consistenza del mio arnese che trovò già pronto all’uso. La vidi alzarsi e sbottonarmi i pantaloni e senza nemmeno accorgermene mi ritrovai senza boxer con il mio cazzo che svettava. In un sol colpo si tolse pantaloni e slip rimanendo solo con il di sopra del pigiama. Era però spalle alla televisione e non avendo intenzione di perdersi il proseguo del film si girò mostrandomi quello splendido culo che baciai. Lei prese il mio cazzo in mano, si chinò su di esso e se lo ficcò in figa, sedendosi su di me. Iniziò a muoversi su e giù, mentre io le afferrai da dietro i seni e li strinsi con forza. Quella posizione mi permetteva di vedere da dietro il mio cazzo che veniva totalmente risucchiato dalla sua figa e che poi magicamente ricompariva nel momento in cui lei si sporgeva in avanti.
Mentre si impalava sulla mia asta, non distoglieva gli occhi dalla tv. Adesso si vedeva il ragazzo che si faceva fare un pompino dalla madre mentre con le mani tintillava le passerine delle figlie. Venne copiosamente e fu ripulito da madre e figlie. Essendo comunque un cartone animato, fu subito già in tiro e, dopo avere sverginato la figa della sorella minore, adesso pretendeva di sverginarle anche il culo. Sentii la mia ragazza commentare che era proprio uno stronzo ed un porco, mentre lei continuava a muoversi su di me.
Ad un certo punto si fermò, e si appoggiò sulle mie cosce restando comunque con il mio cazzo in figa. Mi sporsi per guardare cosa l’avesse fatta fermare. Vidi il ragazzo che stava penetrando in culo la sorella minore, mentre la più grande le leccava la fica. Nel vedere quelle immagini la mia ragazza si alzò da me, pensavo che contrariata da quell’atto, da li a poco si sarebbe rivestita e sarebbe andata a dormire.
Mi sbagliavo. Si piegò in avanti allargandosi con le mani le chiappe mostrandomi spudoratamente il suo ano e voltandosi verso di me con un sorriso malizioso mi disse che era tutto mio. Non potevo crederci, mi stava offrendo il suo culo.
Mi alzai dal divano e la cinsi per la vita. La invitai a poggiare le mani sul mobile della televisione in modo da stare più comoda e iniziai a baciarla sulla schiena per poi scendere piano piano fino al solco delle sue natiche. Mi fermai sul suo buchino che presi a leccare avidamente. Lo inumidii per benino e poi lo forzai con la mia lingua. Nel frattempo lei si massaggiava la passerina. Le scostai la mano e da dietro la penetrai, mi disse allora che il buco in cui entrare era un altro. Le dissi di non preoccuparsi, volevo solo inumidire la mia asta e che da li a poco avrei soddisfatto il suo desiderio.
Uscii dalla sua figa anche se con la mano continuavo a penetrarla in modo da farle comunque sentire piacere e magari distrarla dal dolore che avrebbe sentito da li a poco. Appoggiai il mio cazzo al suo ano e provai a penetrarla. Ma era troppo stretta e non riuscivo ad entrare. Rimisi il mio cazzo nella sua figa e con le dita bagnate dal suo umore le massaggiai il buchetto penetrandola con l’indice e poi con il medio. Era bello stretto e si sentiva che non era stato mai violato. Introdussi anche il pollice e allargai le dita in modo da fare cedere le resistenze del suo sfintere. Estrassi le dita e riprovai a penetrarla. Mi appoggiai alla sua schiena e le dissi di rilassarsi il più possibile e di spingere come se fosse in bagno. Le ficcai violentemente le dita in figa e contemporaneamente la inculai. Emise un urlo di dolore, ma orami ero dentro. Le baciai la schiena e le afferrai i seni mentre mi inarcavo di più per completare quella penetrazione. Mi fermai un attimo per farle prendere fiato.

Mi misi dritto e presi a muovere il mio cazzo dentro di lei, prima lentamente e poi aumentando sempre di più il ritmo. Dopo un attimo di silenzio sentii la mia ragazza ansimare, iniziava a godersi quell’inculata. Quando pensai di averle ormai allargato a sufficienza l’ano decisi di non limitarmi a farle scorrere la mia mazza dentro ma presi ad uscire ed ad entrare dal suo culo. Ad ogni colpo la sentivo godere, doveva essere venuta più volte. Il film era ormai finito e gli unici rumori che si sentivano erano quello del mio cazzo che la penetrava e le mie palle che sbattevano sulle sue chiappe. Stavo ormai per venire ed allora decisi di aumentare il ritmo nel tentativo di farla godere ancora una volta. Sentii il mio pene contrarsi ed esploderle dentro. La mia sborra la riempii tutta fino ad uscire dai bordi del suo ano. Quando ormai il mio cazzo aveva perso consistenza uscii da lei. La feci alzare e la feci girare verso di me. La baciai appassionatamente mentre la mia sborra le usciva dal culo e le scorreva lungo le gambe fino a sporcare il pavimento.
Mi disse che non credeva che avrebbe provato un tal piacere e andò in bagno a ripulirsi.

Andammo a letto, la abbracciai e ci addormentammo con il viso di lei appoggiato al mio petto. Mi svegliai sempre abbracciato a lei, con le mie gambe incrociate alle sue e cominciai a pensare a quello che era avvenuto la sera prima. La mia ragazza aveva provato il piacere di una penetrazione anale ed io ne sapevo qualcosa. Al solo pensiero di quelle sensazioni anche da me provate sentivo il mio cazzo prendere vigore. Anche la mia ragazza doveva essere già sveglia perchè mi disse di stare un po’ tranquillo e che lei voleva dormire in pace. Le risposi che non funzionava a comando e che non so se sarei riuscito a trattenere la mia erezione, anzi difficilmente si sarebbe calmata da sola. Mi guardò e mi disse di avere capito e che ci avrebbe pensato lei.
Si staccò da me e si diresse verso il mio rigonfiamento. Mi abbassò i boxer e fece scomparire il mio cazzo nella sua bocca. Prese ad andare su e giù sulla mia asta. Mi accostai a lei e cercai di afferrarle i seni ma liberando un attimo il mio pene dalla sua bocca mi disse di stare fermo perchè non aveva voglia e voleva solo riprendere a dormire. Si fiondò nuovamente sul mio cazzo che venne sapientemente bagnato dalla sua lingua e poi fece scorrere la sua mano sul mio cazzo e iniziò a farmi una sega. Voleva farmi venire il prima possibile e quindi aumentò il ritmo della mano e nel frattempo con la lingua mi tintillava la cappella. Stavo ormai per venire e glielo dissi. Mi guardò quasi con disapprovazione e mi disse che non bisognava sporcare di certo il letto. Vidi il mio cazzo scomparire nella sua bocca, mentre il mio piacere arrivava al culmine. Scaricai tutto nella sua bocca, ma non vidi nessuna goccia uscire dalle sue labbra. Ingoiò tutto, mi ripulì per bene, poi si girò e mi disse adesso di farla dormire tranquilla. Rimasi un attimo allibito, la mia ragazza stava sempre di più diventando una gran porca. Mi addormentai anch’io.
Le nostre performance per quel fine settimana si conclusero con quel pompino.

La settimana lavorativa procedeva senza intoppi e senza il desiderio di altri piaceri.

Una sera, rientrando da lavoro, mi fermai dal barbiere per tagliarmi i capelli. Era già tardi ma, speravo fosse ancora aperto. Arrivai giusto in tempo. Giulio, questo è il nome del mio barbiere, nel vedermi storse un po’ il naso ma poi mi fece accomodare. Abbassò comunque la saracinesca per evitare l’arrivo di qualche altro rompiscatole. Mi fece accomodare sulla sedia e mi mise quella forma di lenzuolo che si usa per raccogliere i capelli attorno al collo. Mi guardò e mi chiese se andava bene il solito taglio. Io, guardandolo attraverso lo specchio che avevo di fronte, gli dissi di si. Attraverso lo specchio vedevo come procedeva il taglio ed ogni tanto mi fermavo a fissare Giulio. Devo ammettere che non è certo un adone ma a guardarlo bene non è male. Alto, fisico asciutto e palestrato, una persona che tiene molto al suo aspetto fisico. Questa sua attenzione alla cura personale in passato mi aveva fatto pensare che fosse gay, ma la presenza del calendario di max e di altre donne nude nel suo salone mi aveva fatto subito ricredere.
Finito il taglio, inizio a lavarmi i capelli. Confesso che la nuca per me è una zona altamente erogena e il massaggio che mi stava facendo per passare sui mie capelli lo shampoo mi scatenò un’erezione. Chiusi gli occhi per evitare di guardarlo, ma dal rigonfiamento dei mie pantaloni sicuramente se ne era accorto. Rimasi con gli occhi chiusi a godermi quel massaggio che purtroppo dopo un po’ finì con lo scroscio dell’acqua che mi scorreva sui capelli per togliermi lo shampoo. La mia erezione però non voleva proprio avere termine. Ero ancora piegato con la testa all’indietro e quindi non avevo la totale sensazione di cosa accadesse attorno a me. Sentii le mani di Giulio cingermi i fianchi e ad un certo punto i miei pantaloni che vengono sbottonati ed il mio cazzo uscire allo scoperto fuori dai boxer e subito dopo scomparire nella bocca del mio barbiere. Con la lingua mi inumidì la cappella e poi incominciò un fantastico pompino. Ci sapeva proprio fare. Con la bocca andava su e giù e nel frattempo con la lingua mi leccava l’asta. Particolare attenzione dedicava alla mia cappella che succhiava magistralmente. Prese anche ad aiutarsi con la mano. Sentii il piacere salire e gli dissi che stavo per venire ma lui non staccò le labbra dal mio cazzo. Di li a poco sborrai copiosamente e Giulio non si fece scappare nemmeno una goccia.

Quando si rialzò dal mio basso ventre lo guardai e lo ringraziai per quello splendido fuori programma. Non volevo sembrare egoista e gli dissi che ero disposto a ricambiargli il servizio. Lui mi guardò e mi chiese cosa ero disposto a fare.
Capii che voleva di più di una sega o di un pompino. Allora mi alzai dalla sedia, mi abbassai del tutto i pantaloni e appoggiandomi al lavandino mi misi a 90° gradi allargando le gambe. Quella era stata la mia risposta alla sua domanda.
Dallo specchio davanti a me riuscivo a vedere cosa faceva Giulio alle mie spalle. Lo vidi togliersi i pantaloni e gli slip in un solo colpo e menarsi il suo cazzo per fargli prendere vigore. Da li a poco divenne un bell’arnese di almeno 20 cm.
Prese il flacone dello shampoo e ne versò un poco nel solco delle mie natiche spalmandolo attorno al mio ano e facendolo entrare anche un po’ dentro con un dito. Mi prese per i fianchi e fece aderire il suo cazzo al mio buco. Alzai il viso trovandomi davanti a me la mia faccia riflessa sullo specchio. Giulio mi penetrò e mi vidi sgranare gli occhi e emettere un sospiro a bocca aperta. Giulio prese allora a muovere lentamente il suo cazzo dentro di me in modo che il mio sfintere si abituasse alle dimensioni del suo arnese. Mi voltai a destra, dove vi era un altro specchio e da dove riuscivo meglio a vedere Giulio che mi scopava. Di profilo vedevo il suo cazzo spuntare e poi scomparire tra le mie natiche e ad ogni colpo sentivo il suo bacino sbattere sulle mie chiappe. Tutto questo non fece altro che fare riprendere vigore al mio cazzo. Presi allora anche a menarmi allo stesso ritmo con cui Giulio mi penetrava. Quando Giulio affondava la sua verga nel mio buco, spostavo il bacino indietro per meglio sentirlo dentro per poi allontanarmi facendo scorrere nello stesso tempo la mia mano sul mio cazzo.
Giulio se ne accorse ed allora, appoggiandosi alla mia schiena sostituì la sua mano alla mia. Un colpo nel culo ed uno scorrere di mano sul mio cazzo. Nello specchio davanti a me vedevo la faccia di Giulio appoggiata alla mia schiena che guardava la mia riflessa e che si godeva le espressioni di piacere del mio volto ad ogni suo affondo. Io stavo con gli occhi chiusi ed ogni tanto emettevo dei sospiri sempre più forti. Ogni tanto aprivo gli occhi per guardarmi davanti ansimare allo specchio oppure mi voltavo a destra per meglio vedere Giulio chino su di me che mi possedeva.
Ad un certo punto sentii anche Giulio godere di piacere e da li a poco il suo sperma caldo riempirmi il culo. Continuò a scoparmi fino a quando il suo cazzo non perse vigore e non riuscì più a penetrarmi.
Si allontanò da me, mentre io rimasi piegato sul lavabo. Sentivo le gambe ed il culo indolenzite e feci un po’ fatica a rialzarmi mentre lo sperma di Giulio mi scorreva in mezzo alle gambe.
Il mio cazzo comunque era ancora il erezione e Giulio volle approfittarne.
Si sedette sulla sedia dove poco prima mi stava tagliando i capelli e allargò le gambe appoggiandole ai braccioli della poltrona, mettendo bene in mostra il suo ano.
Mi buttai in mezzo alle sue gambe ed presi a leccargli l’interno delle sue cosce per poi arrivare al suo buchetto che profanai con la mia lingua. Dopo averlo ben inumidito mi alzai e appoggiai il mio pene al suo ano senza però penetrarlo. Mi piegai verso di lui e dopo averlo guardato dritto negli occhi lo baciai appassionatamente. Le sue labbra si aprirono e mentre le nostre lingue si toccavano spinsi il mio cazzo dentro il suo culo. La sua lingua si fermò un attimo per poi, una volta che ero entrato totalmente in lui, riprendere a muoversi dentro la mia bocca. Mi misi eretto, lo presi per i polpacci e gli allargai le gambe. Presi allora a fotterlo con vigore. Vedevo il mio cazzo scomparire nel suo sfintere per poi riapparire e di nuovo scomparire.
Ad ogni mio affondo il suo buco si allargava sempre più mentre Giulio si contorceva dal piacere.
Mi fermai per farlo girare e per poi riprenderlo a scoparlo con forza. Piegandomi su di lui gli baciai la schiena ed iniziai a massaggiargli le palle.
Sentivo il mio piacere pian piano aumentare finché non resistetti più e sborrai riempiendo Giulio. Uscendo dal suo buco vidi la mia sborra colargli attorno all’anello del suo ano. Non resistetti e mi fiondai nuovamente tra le sue gambe assaporando così anche la mia sborra.
Dopo esserci ripuliti e rivestiti, Giulio alzò la saracinesca per farmi uscire. Guardandomi mi disse che per quella volta il taglio di capelli lo offriva lui.
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