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Gay & Bisex

I COINQUILINI - 4


di Pool11
06.08.2022    |    3.145    |    0 8.0
"Mi spoglia in un secondo 'Cos'è? Credevi di andare via senza pagare? I patti erano chiari, adesso voglio la mia parte, è così che si fa ' Dice tutto questo..."
MI rivesto e cerco di togliere tracce di quello che è appena successo. Esco dal laboratorio e mi avvio verso la caffetteria: l'inserviente mi sta aspettando, Riccardo mi ha venduto anche a lui. Percorro il corridoio ed entro nella caffetteria: è tutto spento e le sedie sono capovolte in ordine sui tavoli, tranne una.
E' seduto di spalle, mi ha sicuramente sentito arrivare ma non si muove. Mi affianco a lui: 'Salve, esco da qui?'. Lui si alza, è estremamente gentile e sorridente. E' un omone, sulla sessantina, credo. Capelli grigi cortissimi e barba incolta. 'Sì certo, esci pure da questa porta sul retro e sbuchi dietro al piazzale di ingresso.'
Continua a sorridermi, sono confuso: non so che devo fare, ma lui mi guarda pacifico senza chiedere nulla. Dopo qualche secondo di imbarazzo, gli sorrido anche io. 'Beh grazie, arrivederci', sono sollevato, forse Riccardo aveva bleffato e io potevo andarmene tranquillo.
'Buona serata!' Mi risponde lui.
Apro la maniglia ed esco all'aria aperta. E' buio e faccio per avviarmi verso casa.
'Scusa! Scusa!' Mi sento chiamare alle spalle. E' l'inserviente che mi insegue, ha in mano un portafogli. 'Hai perso questo?' 'No, non è mio, mi dispiace' 'Ah allora sarà di uno di quelli che ti hanno scopato prima.' Arrossisco e abbasso lo sguardo. 'Sì, boh non lo so ' Bofonchio qualcosa e faccio per andarmene.
'Ti è piaciuto, no? A giudicare dalle urla che arrivavano dalla stanza' 'Scusi devo tornare a casa, arrivederci' Non faccio in tempo a girarmi che lui mi tira uno schiaffo potentissimo in faccia e mi fa cadere a terra.
'No, tu non te ne vai, ora tocca a me.' Dice sorridendo.
Non faccio in tempo a ribattere che mi afferra per una caviglia e mi trascina dentro la caffetteria. In giro non c'è anima viva.
Una volta entrati, chiude a chiave la porta, mi solleva di peso e mi butta su un tavolo. Mi spoglia in un secondo 'Cos'è? Credevi di andare via senza pagare? I patti erano chiari, adesso voglio la mia parte, è così che si fa '
Dice tutto questo sempre con il tono molto gentile ed educato, come se fossimo vecchi amici. E' davvero inquietante: con la voce mi rassicura, ma con le mani mi sfila le mutande e mi spalanca le cosce.
Infila un dito nel culo, poi due. Esce la sborra dei ragazzi. 'Mmmmhh ma cosa abbiamo qui? Guarda come sei sporco, non lo sai che la fighetta si deve sempre tenere pulita? E adesso come facciamo?' Io non so cosa dire, sono terrorizzato dal suo modo di fare. E lui continua: 'Avessi tempo, ti pianterei un tubo di plastica nel culo e ti laverei con l'acqua corrente, ma non si può qui. Va bene, ci penserò io.' E si fionda con la bocca sul mio culo, penetrandomi con la lingua e succhiando via tutto lo sperma. Mi sta facendo godere come una cagna.
Va avanti per una ventina di minuti: è instancabile. Poi si alza e si piazza tra le mie gambe.
'Adesso che è bella pulita, questa figa me la prendo io. Non era negli accordi, ma dì a Riccardo che te l'ho lavata tutta, senza sovrapprezzo.'
Si prende in mano il cazzo e lo punta con decisione tra le mie pareti interne. Scorre che è una meraviglia, grazie al suo lavoro. Mi si pianta tutto dentro e fa su e giù molto lentamente, facendomi sentire ogni singolo millimetro. Dio, se sa scopare, questo!
Mi fissa sempre negli occhi, mantenendo la sua gentilezza anche durante la monta.
'Ecco, lo senti? L'hai preso subito tutto. Brava, principessa. Perchè tu sei la mia principessa, vero?' Io ansimavo e basta, non riuscivo a capire più nulla. Mi tira un altro schiaffo. 'Dillo! Chi sei, tu?' 'Aaaaah! La tua principessa...' 'Brava, prenditi tutto il cazzo di papà, così, tienilo dentro!' Questo era veramente fuori di testa, ma non osavo contrariarlo, essendo totalmente in suo potere. 'Dai chiamami papà, dai che mi piace.' 'Oooh, sì! Dai, papà continua.'
A quelle parole, sì eccita ancora di più e inizia a spingere più forte. 'Ooooh sì, piccola mia, senti come papà ti sta scopando, sei mia, sei solo mia!'
Si china su di me afferrandomi per le spalle e tenendomi la testa: una vera e e propria monta. 'Sììì ecco il mio seme, piccola mia, prendilo prendilo tutto... Ti riempio!!!!!'
E si scarica tutto dentro di me. E' durato tantissimo
Continua a sussurrarmi all'orecchio le sue cose senza senso e davvero malate 'Brava, piccola, adesso lo tieni dentro nel tuo forno. Chissà che tra 9 mesi avremo una sorpresa!'
Uno squilibrato: ecco a chi mi aveva venduto Riccardo.
Adesso ho veramente paura. Esce da me e mi fa rivestire. Continua a guardarmi e a sorridermi. Io voglio solo scappare da lì, il più velocemente possibile.
'Ci rivedremo presto, principessa, adesso sei mia e di nessun altro.'
Io non dico nulla, esco dalla porta e torno a casa.
Ho la testa piena di pensieri: in poco tempo, sono diventato una vera troia con ben due papponi. Mi sentivo in colpa perchè, da un lato, mi piaceva. Lorenzo e Riccardo conoscevano molto bene i miei punti deboli e le mie fantasie e ne approfittavano senza ritegno.
Entro in casa, stremato. Riccardo è sul divano con la sua fidanzata a guardare la tv.
'Oh eccoti qui! Hai fatto serata fuori?' Mi chiede lei, ovviamente ignara di tutto.
'Eh, più o meno' Rispondo io.
Riccardo mi fissa senza dire nulla. Gli arriva un messaggio sul telefono. Lo legge, alza lo sguardo verso di me e fa un ghigno diabolico. Evidentemente l'inserviente gli ha fatto il resoconto della serata.
Passo in cucina e vedo, sulla lavagna che usiamo per segnare le cose da comprare, una scritta grande: 'RIDER + 2 domani ore 23. Saldo conto cena Lorenzo.'
Non è finita...
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