Andrea: finalmente mio (3)

L'ho fatto.
Sono dentro di lui. Il figlio del mio migliore amico è sotto di me, nudo a gambe larghe e in mio potere. E il mio cazzo è tutto dentro al suo culo. Siamo una cosa sola.
Dopo la fase di dolore iniziale, Andrea si aggrappa alla mia schiena, graffiandomi le spalle. Resto fermo, continuando a fissarlo dritto negli occhi. Gli do un lieve bacio a fior di labbra. Lui respira profondamente e sembra rilassarsi. Sento che la sua fighetta si allarga pian piano, e si adatta alla mia mazza.
'Tutto bene?' Gli dico.
'Sì, ora meglio. Grazie.'
Grazie un cazzo, troietta, non pensare che sono il tuo fidanzatino. Sono uno stallone e sono qui per riempirti!
Inizio il mio ritmo di su e giù, dapprima lentamente, poi sempre più veloce e profondo. Quando la puttana inizia a godere, inserisco la marcia: mi porto le sue cosce strette ai miei fianchi, abbasso la testa e inizio a caricare come un montone, sfondandolo con colpi di reni micidiali. Andrea urla e io grugnisco e mi avvicino al suo orecchio.
'Ecco che cos'è un vero uomo, puttana. Lo sapevo che prima o poi ti avrei montato. Tu sei troia dentro e si vede. Hai fatto la puttanella a cena, eh? Pensavi che non avrei avuto il coraggio, eh? E invece eccomi qui: ti sto montando e ti sto aprendo in due. Voglio stare dentro di te e voglio venirti dentro. Devo darti il mio seme, voglio metterti incinto!'
Andrea è in mia balìa, sconquassato dai miei colpi che lo fanno andare su e giù, essendo lui magro e io bello massiccio.
Ma ovviamente non oppone la minima resistenza e ormai entro dentro di lui che è una meraviglia.
Dalla stanza di fianco si sente una troia che urla di goduria. Mi fermo.
'Senti quella puttana quanto urla. Forse dovrei scoparmi lei al tuo posto.'
'No, ti prego...'
'Facciamole sentire chi gode di più!'
Con uno scatto esco da Andrea e lo giro, lo metto a 90 e gli sputo sulla figa. Gli afferro forte le chiappe e affondo di nuovo dentro di lui. Inizio a scoparmelo alla grande.
'Urla, puttanella, fai sentire chi è il vero stallone, qui!'
Gli stringo le chiappe e lo sculaccio forte mentre lo sconquasso di colpi. Andrea ormai non capisce più niente e inizia a godere come una vacca.
Ormai è una gara a chi urla di più.
Mentre lo sventro, gli accarezzo la schiena e stringo forte i capezzoli. Sto per venire, accelero i colpi e con un potente affondo finale scarico tutto il mio seme nel suo culetto caldo. Cazzo, che scopata!
Mi sdraio sopra di lui e lo schiaccio con il mio peso, tenendo il mio cazzo fisso dentro di lui.
Poi esco, lo giro e lo bacio. 'Ora sei una vera troia. La mia troia. E da ora in poi sei in mio potere e farai tutto quello che ti ordino, è chiaro?'
'Sì.'
Gli tiro uno schiaffo. 'Come si dice?!'
'Sì padrone.'
'Brava, ora andiamo in doccia, devo pisciare.'
Ci spostiamo in bagno, apro la doccia e lo butto a 4 zampe al mio cospetto.
'Apri la bocca, svelto!'
E' sotto di me, nudo, con la sborra che gli esce dal buco ed è a bocca spalancata.
Parte il primo getto di piscio e gli centro gli occhi, poi i capelli e tutta la faccia, fino a scaricarmi direttamente in bocca,
'Ora pulisci.'
Mi lecca con cura tutto il cazzo e le palle. Con devozione e cura.
Una volta lavato, me ne torno a letto e mi accendo una sigaretta. Lui mi segue.
'Padrone...'
'Che cosa vuoi?'
'Io non sono venuto...'
Stai tranquillo, la notte è ancora lunga e siamo solo all'inizio.
Pensando al vicino stallone, mi viene in mente un'idea...
-Continua-
'