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Gay & Bisex

Festa + Alcool = Sex


di Bsx_930
23.07.2014    |    9.718    |    1 9.3
"“Se vuoi li c'è uno che aspetta un cazzo”..."
Mama in Vayper
Divertimento.
Bere.
Bei ragazzi e belle ragazze.
Tutto gira intorno, ma la tua mente è allegra e felice.
Sopratutto quando trovi qualcuno con cui divertirti.
Avevo la sua lingua sul collo che si muoveva veloce, le mani nei suoi capelli ricci, le sua che si strusciavano sul mio culo, attirando la mia vita a lui.
Eravamo appoggiati al muro e la musica rimbombava nelle mie orecchie.
Ci baciavamo appassionatamente, ansimavamo, stavamo sudando.
Ci staccammo due secondi.
Lo guardai nei suoi occhi azzurri, lo presi per mano, e cominciai a farmi largo tra la folla che ballava, pomiciava, si toccava, si strusciava intorno a noi.
Arrivammo davanti alla porta del bagno baciandoci e leccandoci.
Nel bagno c'erano due ragazzi, uno al lavandino e l'altro appoggiato al muro.
Quello al lavandino se ne andò, ma non ce ne accorgemmo subito, eravamo accanto all'altro ragazzo, che ci guardava quasi divertito.
Feci in tempo a guardarlo prima che il mio amante mi tappasse la visuale con il suo volto.
Spostai quel bel ricciolo e mi avvicinai al ragazzo moro appoggiato al muro.
Forse per i troppi drink bevuti, ma decisi di accarezzarlo, e lo baciai.
Il ricciolo continuava a leccarmi il collo, mente il brunetto mi infilava la lingua in bocca.
Un cesso si liberò ed il ricciolo mi prese di peso ed entrammo nel bagno, con il moro che ci guardava.
Chiudemmo la porta dietro di noi e cominciammo a spogliarci, cominciò a slacciarmi i pantaloni e si tuffò a capofitto sulla cappella che spuntava fuori da quei box grigi.
Cominciò a succhiare con voga, sembrava non respirasse, sembrava volesse ingoiarlo.
Si staccò e tornò a baciarmi. Il sapore che aveva in bocca si spanse in fino alle mie papille gustative.
Questa volta ero io che dovevo agire, lo attaccai al muro e comincia a baciarlo con voga.
Gli strappai due bottoni della camicia, ma lui neanche se ne accorse. Comincia a sganciarla senza staccare altri bottoni, e trovai un corpo da urlo.
Pettorali definiti, addominali da urlo, e pochi peli che spuntavano da sotto i jeans.
“Wow”. Dissi guardandolo.
Lui sorrise e tornai a baciarlo.
Questa volta avevo io voglia di succhiarlo.
Mi buttai sui jeans, cominciai a slacciare la cintura e sganciare i bottoni, ma mi bloccò.
“Non mi piace farmi succhiare il cazzo, preferisco leccarlo o sentirlo dietro”. Disse senza molte motivazioni, e io, sfortunatamente, accettai.
Si girò, abbassò i pantaloni e le mutande e mi buttò davanti un culo di marmo, un culo divino.
Mi diede un preservativo e non disse nulla tranne “Sfondami il culo, fammi sanguinare come una troia in calore”.
Misi il preservativo e cercai il buco. Non fu difficile, era bello largo.
Cominciai a fotterlo, sempre più veloce, sempre con più voga.
Lui da prima gemeva, ansimava, poi urlò, urlò di piacere.
“SI! NON SMETTERE, NON SMETTERE!”.
Le sue urla si sentivano fino alla porta del bagno, dopo solo musica.
Continuammo per una ventina di minuti, poi lo girai, mi tolsi il preservativo e lo abbassai mettendogli il cazzo in bocca.
Venni, venni come poche volte. Venni così tanto che il succo gli uscì dai lati.
Ingoiò tutto, ripulì il cazzo e si richiuse i pantaloni.
“Be' grazie”. Disse sorridendo.
“Grazie a te”. Dissi io ancora con il cazzo all'aria.
Mi appoggiai al muro e lui aprì la porta sparendo dalla mia visuale con la camicia ancora aperta.
Il ragazzo moro era ancora li appoggiato al muro, con un bel rigonfiamento che spuntava dai jeans attillati.
“Be' ha urlato un po' devo dire, devi essere un toro!”.
Il ragazzo entrò nel bagno e chiuse dietro di se la porta.
Io stavo ancora ansimando con il cazzo colante e quello mi si era già fiondato sulla bocca.
Baciava bene, ma ero esausto, lo staccai e rimisi apposto il cazzo.
“Be'? Prima sembrava ne avessi anche per me!”.
Mi agganciai i jeans e lo guardai.
“Prima non ero io che ti volevo, ma quella cazzo di lussuria che risiede nel mio cervello”.
“Quindi?”.
“Quindi spero di rivederti il mese prossimo, così da scoparti a fondo come ho fatto con quella zoccoletta”.
Aprì la porta e mi diressi al lavandino.
Accanto a me arrivò un ragazzo più o meno della mia età.
“Ho un estremo bisogno di una pompa!”. Disse guardandosi allo specchio.
“Se vuoi li c'è uno che aspetta un cazzo”. Dissi indicando il bagno.
“Si va bene, come no!”. Disse.
Lo presi per mano e aprì la porta.
“Brunetto, prenditi cura del mio amico, ha voglia di venire nella bocca di un bel ragazzo come te”. Dissi avvicinandomi e baciandolo.
Me ne andai dal bagno, con la porta che si chiudeva dietro di me, e quei due che stavano per divertirsi come io poco prima.
Tornai sul balconcino che dava sulla sala e guardai tra corpi che si muovevano, e lingue che si sfioravano dove fosse finita la mia amica, poi la notai al muro con una bella bionda e decisi di lasciarla divertire.
Andai al bancone a prendermi un'altra bevuta.
Vidi il tizio ricciolo che mi ero appena scopato che parlava con i suoi amici. Appena mi notò mi salutò e io ricambiai.
Presi la mia bevuta e mi diressi verso l'uscita per prendere una boccata d'aria.
Non sapevo neanche il nome di quel ragazzo, di quel ragazzo dal culo di marmo, ma a dire il vero, non me ne importava e non me ne importa molto tutt'ora.
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