Gay & Bisex

Carmelo


di tea782002
28.04.2020    |    364    |    0 9.6
"Diana, la mia vicina di casa, con tanto di trombate in corso, marito permettendo..."
Bene, ma può un uomo, a 45 anni, sposato, padre di figli, trovarsi a riflettere sull'eventualità di essere gay? Uno ripensa alle sue esperienze di vita sessuale e ne fa una disamina. Angela la prima, vergine, fatta. Anna, l'isolana, quella che faceva pompini ma non voleva essere toccata (contenta lei). Simonetta, la cuginetta, andate a vedere il racconto. Eleonora, dei tempi del liceo, anche lei vergine e fatta. Claudia, la bionda con due tette da favola, idem come prima. Mia moglie, attualmente sempre in love. Diana, la mia vicina di casa, con tanto di trombate in corso, marito permettendo.
Ma poi che capita? O meglio chi ti capita?
Carmelo, il fratello del tuo migliore amico, che conosco da sempre. Da quando proprio era bambino.
L'ho sempre visto crescere, fanciullo, ragazzo e adulto, con quei modi sempre delicati, il corpo piccolo ed effimineo, e la sua voce che, anche da adulto, ha mantenuto quel tono fanciullesco.
Mai visto con una ragazza, mai visto praticare sport, mai visto in giro per il paese.
Rivisto dopo tanto tempo. Un saluto.
"Ciao Carmelo".
"Ciao Giggi, un bel po che ci si vede"
"Io sempre qua in giro, ma tu? Dove ti sei nascosto? "
E da li a raccontare la sua vita, i suoi studi, della famiglia con i genitori con cui ancora vive. "Ma sai", mi dice, "mi sono tenuto informato sui vecchi amici".
Dopi quell'incontro ce ne sono stati altri. Tutti casuali, sempre a parlare del più e del meno.
Un pomeriggio, dopo la mia solita corsa, con tanto di pubblicazione su Facebook dei risultati della sessione (lunghezza percorso, durata, calorie bruciate), mi arriva prima un "like", e a seguire un "complimenti", come commento, con mittente Carmelo.
"Potrei fare di meglio, se solo mi allenassi di più", rispondo. Poi nulla
Dopo un buona ora, nuovo messaggio. Stavolta su messanger.
È Carmelo che mi dice: "Dovrei fare un po più di moto anche io. Che ne pensi se qualche volta andiamo insieme? "
"Certo" gli rispondo e così ci diamo appuntamento per il sabato successivo.
E così fu. Il percorso è tutto su un tratto di lungomare. In parte su strada, in parte su battuto e per finire sulla battigia.
Carmelo si mostra affabile, simpatico, pronto alla battuta e, porca miseria, tutto sembrava, tranne fuori forma. Un vaporetto.
Arrivati alla fine della prima parte, su un giardino a mare, praticamente abbandonato, ci fermammo a fiatare.
"Cazzo, Carmelo. Rallenta. Anzi no, basta così. "
"Ok, ok." mi risponde.
"Facciamo un po di esercizi e torniamo"
Iniziammo con i soliti piegamenti e flessioni, allungamenti muscolari, per poi passare agli addominali.
Per gli addominali mi distesi di schiena, mentre Carmelo, per l'esecuzione mi bloccava i piedi con le mani e il suo corpo.
"Tre serie da 15" mi disse.
Feci la prima serie, iniziai dopo un poco la seconda, ed fu proprio durante questa che gli occhi mi andarono su Carmelo o meglio, su quello che Carmelo guardava.
E si. Mi guardava proprio dalle parti del cazzo.
Vistosi scoperto. Mi schiaccio' un occhio, dicendo: "Complimenti ti sei fatto proprio un bel fisico. Gambe muscolose, che bel sedere poi"
"Grazie, basta non ce la faccio più", rispondo.
"Scusa, non vorrei che ti fossi offeso. Ma è un dato di fatto."
Sta di fatto che tornammo ciascuno alle propria macchina, quasi senza dire una parola.
Durante la settimana nessun contatto. Ma mi ritrovavo a pensare a quanto capitato. Riflettevo su Carmelo. Era un uomo. O forse quello che poteva dirsi un uomo piacevole per quella delicatezza dei lineamenti, anche se non proprio effemminati.
Il venerdì pomeriggio trovai un nuovo messaggio.
Era Carmelo: "Domani vai a correre? "
Non sapevo cosa rispondere. Infatti non risposi. Solo che l'indomani, al solito orario, al solito piazzale, era lì che mi aspettava.
Potevo andar via, mandarlo a fare in culo. Invece, senza dire una parola, iniziammo la corsa.
Solito percorso per ritrovarsi, alla fine, nel piazzale a fare flessioni.
" Addominali time" mi dice.
Ed ecco che mi ritrovai a fare il solito esercizio, con Carmelo che bloccava i piedi, mentre procedevo con le flessioni degli addominali.
Lo scopro ancora una volta che sorride mentre mi guarda, proprio spudoratamente, i genitali. "Niente, non ci fare caso; è più forte di me". E mentre rideva, strusciava i suoi genitali sulla mie caviglie.
Siccome non dicevo nulla, forse incoraggiato, si sentì autorizzato a scostare i pantaloncini da corsa. Allungando la mano mi mise all'aria il cazzo con testicoli annessi.
Lo lasciai fare. Ora voglio dire, con il senno di poi, che ero ammaliato dalla sua sfrontatezza, da come prendeva senza pudore l'iniziativa. La verginella ero io.
Non so voi, ma a me, durante una sessione sportiva, o nella immediata conclusione, non è che il cazzo si presenta in dimensioni eccellenti (il sangue va altrove?).
Ero quasi mortificato e Carmelo se ne era accorto.
"Tranquillo anche il mio è così", mi disse spostandosi i suoi di pantaloncini.
Solo che non era proprio come diceva; il suo era quasi il doppio in lunghezza e anche in larghezza.
Diede un'occhiata in giro e mi disse di distendermi.
Fu così che, dalle caviglie, massaggiandomi prima i polpacci e poi le gambe, prese in mano il pene dicendo: "Stai tranquillo, ci penso io".
Iniziò a masturbarmi, ma in un modo mai visto. Non aveva assolutamente fretta. Una mano delicata, la più delicata tra quelle a cui avevo mai affidato il mio cazzo.
Procedeva lentamente, e l'erezione arrivò rapidamente.
"Va meglio ora" , disse Carmelo.
Alternava questa andatura lenta ad una serie di colpi veloci, che mi facevano roteare gli occhi all'indietro ed ansimare. Era allora che si fermava, stringendo la base del pene.
"Mi sei sempre piaciuto Giggi, anzi posso se proprio devo dirlo sono anche stato innamorato di te".
Al contrario io non preferivo parola. Non avevo coraggio di guardarlo negli occhi. Ma gli occhi mi andarono sul suo basso ventre, dove spiccava una mostruosa erezione.
Riprese a masturbarmi, e con una mano, contemporaneamente, mi massaggiava i testicoli, facendo una leggera pressione stringendoli.
Altra storia quando si portò un dito in bocca, inumidendolo, e dopo aver scappellato ben bene, me lo passo sul frenulo.
Non capivo più nulla. Si tratta di saper fare seghe, ma Carmelo era il magnifico rettore delle seghe.
E decise anche che era arrivato il momento di farmi venire.
Mi disse: "Guardami negli occhi", accelerando i movimenti della sua mano.
Ma fu quando iniziò a pressare il suo dito medio contro il mio ano che proprio cominciarono i miei spasmi, venendo in un modo mai visto.
Ma la sua abilità continuò nell'assecondare la mia venuta, alternando i movimenti della sua mano sul mio cazzo, ai fiotti di sperma, che mi arrivarono anche sul mento.
Ero spossato. Mi girava il mondo. E così, un po per vergogna mi girai dando le spalle a Carmelo.
Volevo reagire, ma proprio non ce la facevo.
Dopo un poco, degli schizzi caldi mi arrivarono sulle spalle o meglio sul sedere.
"Ma cosa? Che cazzo è!"
Carmelo si era fatto una sega, guardando il mio sedere.
"Non c'è la facevo più, e non so proprio cosa saresti disposto a farmi. Tranquillo va bene così. Almeno per adesso." mi disse Carmelo.
E mentre diceva così, avvicinava il suo cazzo, ancora in erezione, alla mia bocca.
"Che cazzo fai" gli dissi.
"Vuoi sentire almeno il mio sapore?" Mi disse.
Fu così che passò il dito sulla cappella, che andava ammosciandosi, portandolo alla mia lingua.
Prima mi voltai, quasi disgustato. Vedendo che insisteva, lasciando il dito fermo, proprio di fronte alla mia bocca, lo leccai.
"No dai, prendilo in bocca" mi disse, ed io quasi per farlo contento e ripagarlo del piacere che mi avava offerto lo accontentati. Bene gli sembrò la storia che Carmelo pensò bene di sostituire il dito.
Fu cosi che Carmelo avvicinò stavolta il cazzo spingendolo delicatamente in bocca. Aveva quella consistenza che ha il pene subito post venuta. Non duro, ma nemmeno proprio moscio.
Indugiava nel metterlo in bocca; lo scappello' per bene dicendo: "pulisci per bene".
Mi ritrovai ad accontentarlo.
"Ora so che faremo di meglio", mi disse Carmelo.
Sorridendo, si ricompose e andò via. Lasciandomi solo, a riflettere. Avevo avuto una esperienza gay.


Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.6
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Carmelo:

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni