bdsm
servo
di luca3
05.09.2022 |
383 |
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"- Gli appoggio la cappella sulle labbra..."
Appena entrati in casa, mentre si guardava intorno gli disse : Togliti la camicia. - Gli si avvicinò e delicatamente cominciò a toccargli i capezzoli. A un tratto glieli strinse forte - Non mi devi guardare in faccia. Sei un servo, puoi solo guardarmi i piedi o all'altezza del cazzo. - - Si, Padrone.- rispose il servo con una smorfia di dolore. Il Padrone allentò la presa sui capezzoli, ma continuava a stringerli leggermente, sapeva che i capezzoli erano il punto debole del servo, e stringendoli ora delicatamente ora forte era il modo per renderlo totalmente succube, a sua totale disposizione. Doveva scopargli la mente, alternando delicatezza a forza, confondendolo, per poi privarlo della volontà e manipolarlo per il suo esclusivo piacere. Il servo sapeva dove il Padrone voleva arrivare e questo lo eccitava. E anche se cercava di scacciare il pensiero di provare piacere a essere sottomesso, non poteva farne a meno. Tutte le volte si diceva, non lo farò più, ma poi ritornava a cercare persone mature e autoritarie a cui sottomettersi. E più erano vecchi e più ne era attratto. A un tratto il Padrone gli strinse forte i capezzoli e lo costrinse a inginocchiarsi - In ginocchio- Poi lo prese per i capelli e gli schiacciò il viso sulla patta dei pantaloni facendogli sentire il cazzo già duro sotto i pantaloni. Lo tenne cosi per un po' spingendo con forza il bacino contro il viso.- Adesso sbottonami i pantaloni e tirami fuori il cazzo. Lentamente e con delicatezza- Il servo sbottonò i pantaloni, prese con delicatezza in mano il cazzo e lo fece uscire dalle mutande. Se lo trovò davanti alla bocca. - Scappellalo- Poi lo prese di nuovo per i capelli per tenergli ferma la testa gli mise il cazzo sotto il naso. - Annusalo. Annusa bene. - Gli spinse la cappella sulle narici come a volerle penetrare. - Deve entrarti bene in testa l'odore del cazzo. Non devi scordartelo. - Continuava a spingere il cazzo sulle narici. Il servo si sentiva umiliato, ma la sua eccitazione mentale cresceva senza sempre di piu. - Ti piace, eh? Pensa a quando dovrai sentirlo dop oche ho pisciato. - Poi glielo strofino a lungo su tutto il viso, persino sugli occhi, fino a mettergli la cappella davanti alle labbra. - Fermo così. Socchiudi le labbra. - Gli appoggio la cappella sulle labbra. . - Non ti muovere. Ricordati che in mia presenza devi sempre tenere le labbra socchiuse in segno di disponibilità a prendere il cazzo in bocca. - Continuava a tenergli la testa bloccata afferrandolo per i capelli. Il servo stava immobile in attesa. A un tratto il Padrone iniziò a spingergli molto lentamente il cazzo in bocca- Stai fermo. Devi solo tenere la bocca aperta e accogliere il mio cazzo.- Glielo spinse fino in fondo in gola, gli mise le mani dietro alla nuca e cominciò a spingeere sempre di piu fino a soffocarlo. Lo tenne bloccato con il cazzo in gola fino a quando il servo non riusciva quasi piu a respirare. Poi tutto a un tratto mollo la testa e permise al servo di respirare. - Adesso alzati e vai a prepararmi un caffè. - Mentre il servo preparava il caffè , l'uomo si spogliò e gli andò alle spalle. Gli si appggio dietro facendogli sentire il cazzo e stringendogli i capezzoli. - Voglio un buon caffè. - Poi andà a sedersi sul divano. Quando il caffè fu pronto il servo lo portò all'uomo .- Mettiti a 4 zampe davanti al divano.Ho bisogno di un poggia piedi mentre bevo il caffè. - Il servo ubbidi , l'uomo gli appoggio i piedi sulla schiena e bevve con calma il caffè. - Porta via la tazza e poi torna qui e mettiti in ginocchio davanti a me. Il servo esegui in silenzio. Pose la tazza nel lavandino e si mise in ginocchio davanti all'uomo. - Fai il tuo dovere, ,leccami le palle. Come un bravo cane. - Si fece leccare a lungo. Poi lo prese di nuovo per i capelli e tenendogli ferma la testa comincio a colpirlo in viso con il cazzo. - Adesso in bocca, fino in gola. Giu, cane. Prendilo tutto . - Gli teneva la testa schiacciata sul cazzo e nel frattempo spingeva forte con il bacino- Fino a soffocarlo. - Adesso spompina, troia. Un bel pompino che poi ti scopo la bocca per bene. Sono pieno di sborra, te la voglio far ingoiare tutta. - Gli fece un lungo pompino. Poi lo fece sdraiare sul letto a pancia in sù con la testa appena fuori dal letto in modo da potergli scopare la bocca da in piedi. Gli appoggio la cappella sulle labbra e lentamente gli spinsi il cazzo fino in gola. Poi lo tiro fuori, attese un attimo e di nuovo glielo spinse fino in gola , lo tirò fuori e ancora fino in fondo in gola , andò avanti cosi per un po per poi aumentare il ritmo. - Si schiavo, cosi prendilo tutto, fammi godere troia! Fammi sborrare . Lo so che ti piace la sborra, te la faccio bere tutta. Cosi , tieni ben aperta la bocca che la sborra sta arrivando. Eccola, sta uscendo bevi , puttana bevi la mia sborra.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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