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LE CONFESSIONI DI UNA GIOVANE SCHIAVA


di Membro VIP di Annunci69.it SebaeSara
16.03.2025    |    2.931    |    15 9.9
"Io gli appartengo e voglio diventare la loro preziosa puttana..."
LE CONFESSIONI DI UNA GIOVANE SCHIAVA
Da quando il Padrone mi ha inculato per la prima volta, non riesco a pensare ad altro..lo desidero, lo sogno..Lo voglio prendere ancora e ancora fino a quando il mio buco sarà completamente aperto e lui e la mia Signora potranno usarlo in ogni momento, a loro piacimento.
Questo ultimamente è il mio pensiero fisso ogni volta che mi masturbo. Una specie di dolce tormento che mi infradicia le mutandine e mi porta all’orgasmo.
Adoro farmi inculare dal Padrone ogni volta che lo desidera e farmi dilatare dalla mia Signora con dildi sempre più grandi.
Voglio essere il tipo di cagna per la quale non c’è bisogno di grande preparazione, che sta lì, a testa bassa e culo in aria, sempre pronta per essere montata, con la figa gocciolante, in attesa.
Desidero sentire le loro mani stringersi sui miei fianchi, mentre mi pompano dentro senza pietà, sfondandomi, riempiendomi mentre mi premono la testa sul pavimento o contro il muro freddo di qualche locale.
Ed io lì, inerme, aperta, vulnerabile, godendo del loro godimento.
Voglio essere legata, frustata, schiacciata, abusata. E poi coccolata, rincuorata, abbracciata fino a quando i miei singhiozzi si saranno placati e piomberò in quel languido limbo di sereno, riconoscente appagamento.
Voglio che spezzino quel cazzo di atteggiamento che ho, che lo riducano in poltiglia e me lo facciano ingoiare insieme alla loro sborra, ai loro liquidi
Sono la loro cagna fedele e voglio leccare il rivolo di bava che scende dalla bocca della Signora dopo che ha succhiato a dovere il Padrone fino alle palle, per poi infilarmi tra le sue gambe, annusarle la figa e leccarla finché squirtando, non mi avrà inondato il viso.
Voglio che il loro volere diventi il mio volere.
Voglio donargli la parte più perversa di me. Quella senza filtri, senza inibizioni. La parte che vuole essere usata, abusata, sporcata, buttata via... ma anche quella docile, remissiva, fragile e ubbidiente…
La parte che nessuno ha il permesso di vedere, eccetto loro.
Perché io so, so che se ne prenderanno cura.
Lo so quando all’improvviso, mentre sono legata e bendata, sento il tocco delicato della mia Signora, che mi passa le unghie sulla schiena, incidendomi la carne e si china per sussurrami dolcemente quanto io sia la sua brava cagna. O quando sento la spinta gentile del mio Padrone che, dopo avermi sborrato dentro, mi prende per i capelli e guida la mia bocca verso il suo cazzo fradicio dei nostri umori.
Io desidero tutto ciò dai miei Padroni, ne ho bisogno. E voglio diventare così brava e ubbidiente per offrirgli molto, molto di più.
Il Padrone mi aveva dato un compito, mi aveva chiesto un racconto porno, ne è uscito questo, che non è un racconto porno. É un racconto vero, sono le mie emozioni, è ciò che provo quando sono con loro.
Sono loro il mio pensiero pornografico, perché sono riusciti a fottermi la mente prima ancora del corpo. Sono entrati in me, fino alla parte più profonda, intima e inesplorata, liberandomi da quei tabù che mi avevano oppresso per tutta la vita, facendomi scoprire la femmina in calore da sempre narcotizzata sotto la cenere del moralismo.
Voglio essere finalmente libera e orgogliosa della mia sessualità e sento che presto non avrò bisogno di corde e catene per sentirmi legata. Io gli appartengo e voglio diventare la loro preziosa puttana.
Grazie Padron Seba e Signora Sara, vi voglio bene.
Ma come sono arrivata ad essere la troia sottomessa che sono?
Tutto ebbe inizio diversi mesi fa…..

Era una serata fredda e piovosa di fine ottobre dello scorso anno, ricordo che ero nervosa ed annoiata, pensavo alla noiosa banalità della mia vita divisa tra lavoro e famiglia. Una brava ragazza di 29 anni, cresciuta in una famiglia di mentalità borghese di altri tempi, dove una figlia ha più doveri che diritti e dove la reputazione è tutto. Questo aveva influito pesantemente sulla mia sessualità, che respingevo e soffocavo come mi era stato inculcato. Ma se la mia educazione la rifiutava, il mio corpo tuttavia la reclamava ed ero perennemente bagnata, trovando nella masturbazione la mia unica compagna di giochi.
Quella sera, a letto stavo come al solito surfando tra le varie pagine porno alla ricerca di una immagine, un argomento, su cui fantasticare per raggiungere l’orgasmo.
Da un po’ di tempo la mia fantasia era violentemente attratta dal mondo BDSM. C’era qualcosa nel rapporto Dominante/sottomessa che mi prendeva alla bocca dello stomaco e mi faceva battere il cuore.
Mi ero iscritta ad un sito internazionale per scambisti a tema fetish-bdsm che conteneva profili e immagini molto esplicite che alimentavano le mie fantasie, soddisfacendo il mio voyeurismo, rassicurata tuttavia dal fatto che la stragrande maggioranza degli iscritti erano d’oltre oceano e la mia virtù sarebbe stata così preservata...pensavo.
La mia attenzione quella sera però venne attirata da un profilo molto intrigante con immagini molto belle, forti ed esplicite ma non volgari, che trasudavano erotismo e parlavano di complicità. Era una coppia con lui Master Dominante e lei fieramente sottomessa…ed erano di Milano.
Il mio cuore inizio a battere all’impazzata, soprattutto perché non riuscivo a staccare gli occhi da lei, dal suo corpo morbido dal modo in cui si offriva al Padrone senza limiti, orgogliosamente sua.
Senza pensarci due volte scrissi un commento sotto una foto molto esplicita in cui lei, sotto gli occhi del Padrone stava possedendo un'altra donna con uno strap on.
-Sei bellissima- scrissi semplicemente.
Inaspettatamente dopo pochi minuti arrivò la risposta: -Anche tu sei bella, piacere Sara-
Chattammo per più di due ore presentandoci reciprocamente.
Mi raccontò che era sposata e che aveva sempre avuto una vita tranquilla, poi sette anni fa ad una cena aveva conosciuto Seba, l’uomo che sarebbe diventato il suo Padrone e mentore e che l’aveva presa per mano accompagnandola nel mondo del bdsm e dello scambismo, facendole conoscere nuovi orizzonti del piacere.
Mi disse anche che nel loro lungo percorso avevano aiutato più di una novizia a scoprire questo mondo e trovare la propria dimensione. Mi propose di farmi scrivere il giorno dopo dal Padrone e, se lui fosse stato d’accordo, ci saremmo potuti incontrare per un aperitivo.
Ricordo che quella notte dormii molto poco ma mi masturbai molto, spaccandomi la figa con qualsiasi cosa avessi sottomano, fantasticando di me legata, alla mercè di due persone molto più grandi, che mi usavano a loro piacimento...
Fui felice quando il giorno seguente mi arrivò il messaggio di Seba che mi dava appuntamento per il pomeriggio finito il lavoro, in un bar in zona Bicocca.
Tralascio l’ansia che mi accompagnò fino all’ora dell’appuntamento ma finalmente, ci incontrammo.
Conoscerli di persona fu superiore ad ogni aspettativa. Una coppia elegante, raffinata e terribilmente empatica che mi fece sentire subito a mio agio.
Nel giro di pochissimo ogni mia timidezza e soggezione era scomparsa e mi ritrovai a raccontare di me, delle mie non-esperienze d’ogni genere, delle mie pulsioni a cui non sapevo dare un nome e del mio desiderio di uscire da questo limbo che mi opprimeva da troppo tempo…volevo conoscere il paradiso dell’inferno.. ma non avevo gli strumenti per riuscirci da sola.
Loro mi ascoltarono con interesse, per niente scandalizzati dalla mia confessione e si, mi avrebbero aiutato, ad una condizione però…Seba sarebbe stato la mente, Sara il braccio di questo mio percorso, avrei ubbidito a Sara che a sua volta avrebbe seguito le direttive del Padrone e sempre lui, avrebbe deciso quando sarei stata pronta per un contatto fisico con loro
…accettai.
Iniziò così il mio percorso, che fu all’inizio quello che io chiamo ironicamente (ma non troppo) di ‘femminilizzazione’.
Sara mi insegnò a vestirmi con indumenti che mettessero più in risalto le mie forme, (che ho scoperto non essere poi così male), a truccarmi, smaltarmi le unghie, lasciare i capelli sciolti...in pratica ad aver più cura della mia persona e a volermi più bene.
Ero felice, sentivo che stavo allentando i freni inibitori che mi avevano accompagnato fin da adolescente e stavo prendendo coscienza di me, del piacere che provavo nel compiacere quelli che ormai sentivo parte integrante della mia crescita.
E mi masturbavo per loro, tanto. Lo facevo e poi mandavo l’audio.
Inizialmente, quando il Padrone me lo propose ero imbarazzata e riuscivo a spiccicare non più di tre parole in croce, sussurrate tra gli ansimi. Poi, man mano che il tempo passava mi accorsi che la cosa mi eccitava, mi dava modo di raccontare ad alta voce le fantasie che mi passavano per la testa mentre il succhiafiga faceva scempio del mio clitoride.
Il sapere poi che mi avrebbero ascoltato, mi eccitava ancora di più. Iniziai a cosi a diventare sempre più audace, perversa, laida, porca, schiava…stava sbocciando una nuova me.
Poi un giorno, all’improvviso il Padrone mi disse che ero pronta ed aveva affittato un B&B molto carino e che avremmo passato l’intera giornata noi tre assieme, isolati dal resto del mondo.
Passai le ore che precedettero l’incontro combattuta tra il terrore, l’ansia e l’eccitazione che mi attanagliava il ventre, impedendomi di pensare ad altro.
…Ma questa è un'altra storia. Se qualcuno vorrà conoscere come sono diventata la cagna felice dei miei Padroni, sarò felice di raccontarvelo.
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