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Kinky (parte 1)


di iltopolino
26.05.2022    |    3.415    |    5 7.2
"Iniziammo a scriverci a metà febbraio..."
Il teorema di Gauss afferma che:" il flusso del vettore campo elettrico attraverso una qualunque superficie chiusa è uguale al rapporto fra la somma algebrica delle cariche racchiuse all'interno della superficie e la costante dielettrica del vuoto."


Ora, non è importante capire esattamente cosa abbia dimostrato Gauss con il suo teorema, vogliamo solo fare il punto sul fatto che tutti gli interrogativi che il sapere scientifico, in tutte le sue branche, si è posto, sono stati catalogati , spiegati e dimostrati attraverso dei teoremi.

Tutto questo rende il sapere una scienza esatta poiché tutto assume la caratteristica di prevedibilita' e riproducibilità.

Ma che dire del sesso?
Seppure nel sesso si possano riscontrare tutte le discipline scientifiche, (e chi lo nega me lo dimostri), non vi è regola applicabile al sesso che possa essere racchiusa in un teorema e resa prevedibile e riproducibile.

E così fu.

Iniziammo a scriverci a metà febbraio.
Lui rispose come altri ad un annuncio che avevo inserito su un portale di incontri.
Avevo specificato che cercavo una coppia che non fosse interessata ad un superdotato.
Questo mi metteva al sicuro dalla prima domanda che normalmente fanno i maschietti della coppia, quasi sempre gli unici ad essere interessati ad una testa enorme ad esclusione di quella pensante. Strano ma vero è così.
Coito ergo sum.

Tra le mail ricevute mi piacque quella di Michele che già dalle prime battute appariva timido e introverso.
La scrittura non era fluida e i concetti erano espressi in modo un po' contorto. Tuttavia in sostanza capii che voleva avere una prima esperienza a tre con la ragazza.

Ci scrivemmo per qualche giorno poi stop.
Capita. La voglia di trasgressione segue la sua parabola, il tempo a disposizione un flusso ancora differente, la chimica del corpo non sempre da risposta agli input che inviamo, occorre calcolare spostamenti, far coincidere allineamenti planetari, mattiamoci dentro anche un pizzico di fisica, che spiegherebbe perché due o più corpi si attraggano .... Insomma per far si che tutto coincida bisogna tornare indietro al modello cosmologico del Big Bang e affidarsi unicamente alla teoria del grande Caos.

Salta ogni schema.

Questo spiegherebbe perché a volte sono le esperienze improvvisate quelle che riescono meglio. Quelle che si affidano unicamente al caos. Cerchiamo sempre di prevedere tutto e di organizzarci al meglio, di schematizzare e asservire alla nostra volontà ogni particolare della vita compreso il desiderio. Questo fa si che il sesso non sia più tale ma si trasformi in qualcosa di diverso:

Questo è il sesso "Vanilla" dal sapore tenue leggermente fruttato. Prevedibile, scontato, a volte addirittura non desiderato.

Per fortuna però esiste anche un altro tipo di sesso:
Il "Kinky" . Il Kinky è il caos.
Eccentrico, perverso e ingarbugliato.
Queste sono le prime definizioni che troverete, così vi risparmio la ricerca su Google.

Così tra gli eventi imprevedibili e non scontati capito' che Michele mi scrisse nuovamente dopo alcune settimane, dicendomi che la sera avrebbe leccato la ragazza mostrandole una mia foto per far si che lei mi potesse immaginare meglio.
Ma a chi diavolo verrebbe in mente di dire che avrebbe "leccato" la sua ragazza?
"Va bene" penso "È un modo particolare per dire che faranno sesso."
A dire il vero mi aveva intrigato il suo modo di scrivere un po' sopra le righe. Le frasi sconnesse in qualche modo alla fine trovavano sempre un senso.
Mandai loro la foto e sparirono per altre settimane.
Non chiesi nulla né la sera né il giorno dopo, non ero curioso di sapere nulla in effetti, così semplicemente mi scordai nuovamente di loro.

Poi un nuovo messaggio.
Mi avvisava che sarebbero arrivati nella citta' dove abitavo per una giornata intera e che avrebbero voluto conoscermi di persona.
Gli dissi che non ci sarebbero stati problemi ma non ero tipo da "sediamoci davanti ad un caffe'" preferivo un incontro in un luogo dove potesse apparire tutto casuale.
Normalmente nei bar anche le tazzine hanno le orecchie. Una ma ce l'hanno.
Cosi' ho sempre preferito gli spazi all'aperto, nei parchi o ovunque si potesse passeggiare e fermarsi a chiaccherare come quando ci si conosce per caso.

Decidemmo di scambiarci i numeri e di sentirci tramite Whatsapp.
L'immagine del loro profilo era rappresentata da un manga giapponese di una ragazza con un cane al guinzaglio.
Scambiammo qualche messaggio e fissammo ora e luogo dell'appuntamento.

Normalmente offro sempre un vantaggio alle coppie durante un conoscitivo. Un parco offre la possibilita', non conoscendosi, di passarsi a fianco e volendo ignorarsi. Cosi' ci tenevo sempre che loro sapessero come fossi vestito, in modo che fossero loro a scegliere se avvicinarsi.
In caso contrario potevano tirar dritto e tutto si sarebbe concluso li.

Cosi' facemmo. Mi chiese di anticipare e arrivai mezz'ora prima.
Era un parco non tanto grande e poco affollato perche' era un primo pomeriggio di una giornata con 30 gradi all'ombra.
Giunsi sul luogo dell'appuntamento, riconoscibile, scrissi loro che ero arrivato, poi mi guardai intorno.

Vidi qualche decina di metri piu' in la' una coppia di ragazzi decisamente sopra le righe. Lui, secco, vestito di nero con gilet e pantaloni simil pelle e anfibi tono su tono.
Lei molto voluminosa, vestita piu' sul tradizionale e con delle codette che le spuntavano dalla testa e la facevano apparire come appena uscita da un cartone animato giapponese.
Il primo pensiero fu: "speriamo non siano loro".
A poco a poco che si avvicinavano a me, tuttavia, la mia speranza svaniva e contemporaneamente aumentava la convinzione che sarebbe stata una chiaccherata a dir poco originale.

Li vidi sempre piu' nei dettagli. Lui aveva dei tatuaggi sulle braccia e sul collo, ma sembravano sparsi ed eterogenei, apparentemente senza nessun collegamento logico tra loro, piccoli grandi colorati o neri, buttati li a caso. Una collezione di tatuaggi no sense amalgamati veramente male. Capelli rasati sui lati e una cresta accennata.
Lei era "tanta" e piu' si avvicinava piu' notavo che nonostante la sua altezza ridotta, avrebbe potuto fare ombra a due persone.

Arrivarono vicino a me, sorrisi cercando di dissimulare l'imbarazzo in merito alla conversazione che si sarebbe tenuta a breve e che già immaginavo in salita.

Ero calmo e disteso ma era la prima volta che affrontavo un "a prima vista" di questo tipo. Non ero a mio agio.
"Sei tu?", chiese lui.
"Si, sono io", risposi.
Allungai la mano e lui mi offri' il pugno, cosi' corressi il tiro al saluto per un saluto più distaccato.
Lei stava immobile e non parlava. Non sorrise nemmeno quando la salutai.
Sembrava fosse appena uscita da un centro di igiene mentale e che lui la stesse accompagnando a prendere aria.
"Fumi?" mi chiese lui (senza porgermi alcuna sigaretta).
"No, non fumo" risposi, "- Ma tu sembra che abbia fumato per quattro -" pensai tra me e me guardando i suoi occhi impallati e rossi.

Silenzio.

Lui guardava per terra. Non avrebbe avuto problemi ad entrare nel cast di Trainspotting o in qualche film di Tarantino se si fosse presentato alle selezioni.
"Ragazzi mi sembrate un po' tesi" dissi, "rilassatevi dobbiamo fare solo una chiacchera nulla di piu'."
Non servi' a granche'. Lei mi terrorizzava. Mi faceva sentire come un pollo ricoperto di glassa, su una tavola imbandita.
Per altri dieci secondi il nulla.

"Va bene, ci siamo scambiati un po' di messaggi, vorreste mettere una terza persona in mezzo a voi giusto?"

"Si.. lo abbiamo immaginato spesso" incalzò lui , aggiungendo " Va bene, adesso la mia ragazza ti ha visto e ti fara' sapere lei se le piaci, tanto oggi era solo per conoscerci"

Nel giro di qualche minuto la nostra conversazione era gia' esaurita.

Ci salutammo.
Voltai loro le spalle per andare verso la macchina e il primo pensiero fu
"meno male che e' finita, che cazzo di situazione assurda."
Sali' in macchina e tornai alla mia vita. Mi sentivo come se avessi preso parte ad uno sketch di un programma di intrattenimento tipo Malattie Imbarazzanti.
C'era pero' qualcosa che non mi tornava, qualcosa di incompleto in quel quadretto al parco con i due soggetti che potevano essere stati dipinti da Botero, l'una, e Munch, l'altro.
Non riuscivo a dare un senso al nostro surreale incontro.
Non feci in tempo a pensare a qualcosa che mi arrivò un loro messaggio:

"La mia ragazza ha detto che le piaci e che ti vuole, ma io non sono cuck e non le devi mancare di rispetto, sono molto geloso di lei"

Capii che nonostante l'attrazione fisica nei loro confronti fosse pari a zero, il coinvolgimento mentale era alle stelle.
Lui mi concedeva lei, me ne faceva omaggio, come se fosse il frutto piu' raro e desiderabile al mondo.
Era imbarazzato per il fatto che io la potessi desiderare davanti ai suoi occhi e capii che probabilmente era stato lui a chiederle di non parlarmi.
Io ero spiazzato perche' era tutto cio' a cui aspiravo ardentemente nella ricerca del coinvolgimento mentale:
La totale concessione di lei da parte di lui.

Decisi quindi di dar seguito al nostro comune progetto, rimandando mentalmente, per il momento, l'ostacolo che mi sembrava insormontabile, quello del coinvolgimento fisico.
Decisi di vivere quell'esperienza ma non avevo ancora la minima idea di quello che mi sarebbe capitato.

(...continua)
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