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Annette regala a Rayja un potente clistere ...e ciò che porta con sé - Parte 2
di Rayja
20.08.2023 |
4.222 |
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"Sì padrona frustami, ti imploro, frustami forte, non smettere..."
Ho così tanta arroganza arretrata dimostrata nei confronti di Annette da scontare che sento la necessità di essere frustata senza limite. Il mio desiderio e bisogno di essere frustata sulle chiappe a sangue è smisurato ed ogni volta che inizio a subire questa punizione la imploro di non smettere fino a quando non piangerò esasperata per il dolore e l'umiliazione.
Purtroppo la mia Padrona, forse per paura di lasciarmi dei segni permanenti, non mi frusta mai a dovere.
Spero che un giorno mi farà il regalo di esaudire questo mio sogno, che più che una fantasia erotica è un bisogno interiore del mio animo.
"Sì padrona frustami, ti imploro, frustami forte, non smettere. Frustami fino a quando piangente non ti implorerò di risparmiarmi"
"Sta zitta troia, la Padrona sono io e lo so io quanto devo frustarti. Lo decido io quanto fare basta"!
Ricevo altre frustate, sempre più forti e ad ognuna il mio corpo si irrigidisce, però godo. Godo per il dolore e godo per l'attesa del colpo che seguirà, che mi auguro sia sempre più forte e punitivo del precedente.
Non sono costretta a rimanere silenziosa. Sono già stata istruita a non urlare forte, ma mi è permesso di parlare ed urlare piano. Fino a quando vi riesco cerco di rimanere a bocca chiusa ed emettere soli dei gridolini e dei gemiti, ma, man mano che le frustate diventano più forti ed il dolore più intenso, è molto difficile mantenere tale proposito.
Spero questa sia la volta che il mio sogno di essere umiliata senza pietà, di piangere esageratamente diventi realtà. Imploro mia moglie-dominatrice a picchiare più forte, ma, tutto di un tratto, lei smette.
Dopo qualche attimo di silenzio, durante il quale Annette non dice nulla, né io oso emettere alcun suono, fa il giro del tavolo e si ferma davanti a me. Mi guarda con un espressione tra il divertito e l'arrabbiato.
"Non mi ascolti stronza quando parlo o non mi capisci ? Oppure sei semplicemente stupida! Non ci sono altre alternative. Ora ascoltami idiota di una checca. Ti ho detto tante volte che la Padrona sono io e so io quanto devo frustarti e quando smettere o continuare lo decido io!
Allora, non sei contenta? Non ti basta quanto ti frusto? Bene, ora ascoltami finocchio, che te lo spiego un'altra volta: lo decido io in base al mio capriccio, a quanto piace a me ed a quanto mi eccita e mi fa godere dentro la mia fica punirti per la tua presunzione! Vuoi più dolore? Va bene, vediamo se ti basterà quello che ti farò adesso"?
Non so cosa abbia in mente, mentre la vedo infilarsi dei lunghi guanti neri di lattice. Sono dei guanti che non avevo mai visto prima, tanto lunghi da arrivarle sotto le ascelle.
E' bellissima, come sempre del resto. E' una donna che sa vestire ed il suo corpo le permette di indossare qualunque genere di abito con eleganza. Sebbene a volte le piacciono i capi colorati e vivaci, in genere non è solita eccedere né nel vestire né nel trucco, che abitualmente usa in maniera limitata e con ottimo gusto.
Amo guardarla quando si trasforma nella mia Divina Dominatrice e diventa un'altra donna, una femmina molto forte e cattiva, che indossa un busto molto attillato che le esalta il seno, calze a rete, guanti e stivali lunghi di pelle con un tacco importante, che arrivano quasi all’inguine e porta un immancabile frustino, che usa con perizia. Adoro poi il suo trucco, pesante e nel contempo curato, I suoi occhi, ornati esclusivamente di nero ed oro, diventano penetranti e crudeli.
Si ferma e dopo appena qualche attimo le frustate sono sostitute da colpi molto forti date con le mani. I lunghi guanti di latex nero che ha indossato per picchiarmi mi fanno sperare che questa la volta il mio sogno di essere picchiata e frustata fino al pianto dirotto diventi realtà.
"Guarda un pò che bel culetto pulito pulito che abbiamo cui, ma prima di proseguire dobbiamo accertarci che il clistere abbia fatto perfettamente il suo lavoro. Non vogliamo certamente che la mia schiavetta sia sporca dentro".
Si è già infilato un guanto e senza preavviso mi infila il dito medio su per la mia passerina ed inizia ad esplorarmi dentro senza tanti complimenti.
Nel momento in cui estrae in parte il dito per infilarmi dentro pure l'indice e riprende il trattamento, non ho dubbi sul fatto che mi sta già preparando a quanto avverrà dopo. Il suo gioco, qualunque saranno i suoi sviluppi a sorpresa, sono già iniziati.
Non tardano infatti a fare compagnia alle due dita già al lavoro pure l'anulare ed il mignolo, con cui la mia Divina Padrona continua il lavoro di ispezione. Le quattro dita lavorano in armonia entrando ed uscendo insieme e poi separandosi una volta giunti in fondo al mio buchetto ...divenuto ormai una voragine!
Annette li guida sempre più in profondità, al punto che rimane fuori soltanto il pollice.
Io, porca come sono, vorrei che il pollice si unisse a loro, ma scopro che la mia Padrona ha in serbo ben altre imprese a cui sottoporre il mio devoto ano-figa e la sua mano dentro di me fino al polso non fa parte dei suoi progetti.
Ciò che mi sta facendo a me piace molto, ma so anche che questo piacere legato a questa "ispezione igienica" comporta un particolare rischio, Infatti, prima di tirarlo fuori, arriva il suo avviso. Sono parole che in queste circostanze ben conosco, la sua minaccia tipica del dopo-clistere.
"Lo sai vero Rayja cosa tu dovrai fare quando le mie dita smetteranno di esplorare il tuo sfintere? Lo sai vero tesoruccio dove le infilerò?
Sì che lo sai e sai che in qualsiasi stato sbucheranno fuori, pulite oppure sporche, io ti caccerò le mie dita in bocca e tu le dovrai leccare e succhiare il guanto fino a quando non sarà pulitissimo e privo di cattivo odore".
Amo essere sottomessa ed umiliata, ma non sempre sono felice di succhiare ed inghiottire quanto rimane dentro di me dopo il clistere a cui mi sottopone. Spero dunque che la soluzione con cui da poco mi ha irrorato dentro mi abbia ripulita in maniera adeguata. Naturalmente, rispondo con le parole che una severa Padrona desidera sentire pronunciare alla propria sottomessa:
"Si mia Padrona, lo so e ti assicuro che sarò obbediente e succhierò ciascun dito con devozione fino a quando sarà pulitissimo e senza puzza".
A quel punto mia moglie ha deciso di avere giocato abbastanza con il mio culetto e quando estrae le quattro dita mi annuncia la buona notizia ...o diciamo meglio "parzialmente buona".
"Sei fortunata oggi tesoro mio, il clistere ha svolto bene il suo compito e sei quasi pulitissima.
Ho appena un minuscolo frammento della tua popò sulla punta del mio dito medio, quello che ha scavato più in profondità".
Senza darmi nemmeno il tempo di "ingoiare" la notizia, mi infila l'indice sotto il naso. Vedo sulla punta il minuscolo pezzo della mia stessa cacca, grande poco più di un fagiolo, e so esattamente cosa devo fare.
"Sai cosa devi fare e vedi di sbrigarti ad iniziare. Comincia con l'aprire subito la bocca e ricordati come già le altre volte ti ho ordinato di agire: lo prendi con la punta della lingua e poi lo lasci sciogliere in bocca. Se non desideri subire la disgrazia di una punizione ancora peggiore, non ti sognare nemmeno di osare a mandarlo giù inghiottendolo per intero. Lo devi assaporare amoruccio mio"!
Assaporare ed ingoiare un pezzo della propria popò, per quanto piccolo possa essere, è uno degli atti di sottomissione più intensi che una schiava possa compiere e non è la prima volta che sono costretta a subire questa punizione.
Punizione che, nel contempo, quale gesto di totale sottomissione alla schiavitù, è un immenso atto d'amore. Solo una serva che ama la sua Padrona perdutamente e senza limiti può essere disposta a compiere un atto di tale estrema umiliazione.
Dunque, seguendo scrupolosamente le istruzioni della mia preziosa e crudele moglie, lascio sciogliere in bocca la caramellina che mi è stata amorevolmente regalata.
Del resto, so bene per esperienza a cosa corrisponda il "subire la disgrazia di una punizione ancora peggiore".
Già una volta, in una simile circostanza, Annette era stata costretta a punirmi per essermi rifiutata di ingoiare il "frutto" della sua ricerca dentro di me ...ed una sola volta era bastata affinché io imparassi la lezione.
Mi costrinse a sdraiarmi lungo supino sul pavimento del bagno e, dopo avermi legato stretto mani e piedi, si sedette sul water di fianco a me a fare la cacca.
Quando ebbe finito si pulì il culo, Evitò però di buttare la carta sporca nel water. Invece la stese tutta a girare, a faccia in su, sul bordo del bidet.
Finito di pulirsi, volutamente, non bene, venne a sedersi sopra il mio viso, facendo bene attenzione che il suo ano, rimasto parzialmente sporco, fosse in corrispondenza della mia bocca e del mio naso.
Dopo avermi fatto sentire tutto il suo peso sul viso, si lasciò scivolare indietro, spalmandomi così il volto di merda fin sulla fronte e nei capelli.
Fu a quel punto che, allungando entrambi le mani ed afferrandomi il pene, iniziò a torturarmi con le unghia e mi ordinò di spalancare la bocca.
Io non credevo sarebbe mai arrivata a tanta depravazione e quindi rimasi davvero stupita quando iniziò a pisciarmi in bocca e sul viso.
Pure avendo istintivamente serrato le labbra fin dall'inizio quando lei si era seduta sopra il mio volto, finii ugualmente per dovere ingoiare non solo il suo liquido dorato ma pure tutta la sua merda che mi copriva la bocca e le labbra.
Quando, tutta sporca in testa, faccia e collo, credevo la mia Padrona fosse ormai soddisfatta e mi avrebbe slegata, prese ciascuno dei fogli di carta igienica che avete posato con dovizia lungo il bordo del bidet e, uno alla volta con grande attenzione, me li incollò sul volto stropicciandovi la sua merda.
Mi coprì completamente la bocca e gli occhi e non osai pronunciare nemmeno una parola mentre sentivo scorrere nel bidet l'acqua calda con cui lei si stava lavando.
Rimasi legata per terra alcune ore, prima di essere slegata ed essermi potuta lavare, sempre in silenzio per paura di una punizione peggiore.
Cosa sarebbe potuto esservi di peggiore?
Non lo sapevo, né riuscivo ad immaginarlo, ma ero certa che con la sua fervida ed illimitata fantasia qualcosa di più perverso sarebbe riuscita ad escogitarlo.
...continua
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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