Lui & Lei
Sul lago

01.02.2021 |
8.099 |
3
"Abbiamo parlato penso un’oretta, mi ha detto che era divorziata e aveva una figlia, che è venuta sul lago per fare una vacanza dopo un periodo difficile e..."
Erano due anni che giocavo in Italia, sul lago di Garda, avevo 20 anni, amavo questo posto così come amavo questa gente. Era il mio secondo anno nella squadra e, anche se ero giovane e nuovo, il primo anno era andato bene, ma soprattutto avevo giocato tante partite, che per un giovane ragazzo era una cosa molto positiva.Come sempre avevo legato con tutti, è un mio punto forte saper farmi voler bene dalla gente. Abitavo da solo in un bellissimo trilocale pagato dalla mia squadra, passavo le mie giornate tra allenamenti, passeggiate sul lago, shopping e libri.
Quasi ogni sera un mio compagno a turno mi chiamava a casa sua a mangiare, sapevano tutti che abitavo da solo, ero diventato un po’ come un fratello minore. Questa cosa mi faceva sentire speciale.
Amavo il lago, amavo fare passeggiate lungo la spiaggia, guardarlo, sentirne il sapore e ammirare la sua grandezza, mi dava tranquillità.
Era una bella serata d’estate, era piovuto e questa cosa aveva abbassato un po’ la temperatura, si stava molto bene, anzi era quasi freschino; sulla spiaggia nessuno. Mentre camminavo e respiravo l’aria pulita e fresca, osservo in lontananza una donna, avvicinandomi ho notato che era carina e molto sexy, sui 40 anni. Ho sempre avuto un debole per le donne più grandi...
Aveva un costume da bagno rosso, un seno abbondante ma fermo, il sedere non riuscivo a vederlo perché era coperto da un pareo ed era seduta, non era né grassa né magra, capelli neri fino quasi al sedere, un bel viso.
Avvicinandomi ho notato che piangeva, lei, sentendomi arrivare si è pulita gli occhi e smesso di piangere.
‘’Salve, tutto bene?’’ Le ho chiesto fermandomi.
‘’Salve, perché t’interessa?’’ mi ha risposto guardandomi dritto negli occhi e facendomi scoprire due occhi verde smeraldo.
‘’Ha ragione non sono affari miei e chiedo scusa per essere stato invasivo, ma trovo molto triste vedere due occhi così stupendi piangere’’
‘’Lo trovi triste? Perché triste? Magari sono lacrime di felicità.’’
‘’Se vuoi posso fare finta di crederti, ma la voce che ti trema e il tremare del mento tradiscono un pianto che è tutto tranne di felicità. Posso sedermi?’’
‘’Certo, c’è abbastanza posto per due persone’’
‘’Non m’interessano i dettagli e chiedo scusa se esagero però a volte è meglio piangere su una spalla’’
‘’E quella spalla vorresti essere tu, no?’’ mi chiede con un sorriso che mi fa scoprire una bellissima dantura.
Abbiamo incominciato a ridere tutti e due come due persone che si conoscono da anni, così abbiamo incominciato a parlare, del più e del meno.
Ad un certo punto le ho detto: “sei bella, sono contento di averti fatta ridere”.
Mi ha detto che si chiama Sara, che ha 44 anni, di Genova.
Abbiamo parlato penso un’oretta, mi ha detto che era divorziata e aveva una figlia, che è venuta sul lago per fare una vacanza dopo un periodo difficile e dopo un lungo divorzio.
A un certo punto si alza in piedi, fa cadere il pareo e mi dice: “Andiamo a fare un bagno!’’. Nel correre sulla spiaggia non ho potuto non notare il suo culetto molto bello e sodo. Dopo un bagno di dieci minuti siamo tornati sulla spiaggia e abbiamo continuato a parlare come due vecchi amici.
‘’Il mio albergo è questo qua dietro a noi, ho una bottiglia di vino nella mia camera e mi farebbe piacere bere un bicchiere insieme a te ’’ le sue parole mi hanno fatto battere forte il cuore e farle un bel sorriso.
‘’Certo, mi farebbe tanto piacere!’’ Le ho risposto e l’ho aiutata ad alzarsi.
Siamo saliti nella sua camera, alloggiava in un albergo di quattro stelle in centro a Desenzano, una bella stanza.
Entrati nella stanza mi metto comodo mentre lei tira fuori una bottiglia di vino, Amarone della Valpolicella.
‘’Vedo che hai dei buoni gusti!’’ mi guarda mirata e io le faccio segno verso la bottiglia.
‘’ Mi piace questo vino perché è come me, all’inizio morbido, ma quando lo mandi giù senti un’esplosione di gusto ed eleganza’’ mi dice ridendo ‘’ Apri la bottiglia e metti nei bicchieri, vado a fare la doccia e torno subito, fai come fossi casa tua.’’ Verso il vino e incomincio a bere mentre mi avvicino alla finestra.
‘’Vedo che sei impaziente, hai incominciato senza di me’’ mi dice ridendo maliziosamente. Mentre mi giro per offrirle il bicchiere mi rendo conto che è in un accappatoio bianco e il suo profumo di pulito ha riempito tutta la stanza dell’albergo. Abbiamo bevuto tutta la bottiglia chiacchierando, ad un certo punto mi dice:” Di quante bottiglie hai bisogno ancora?’’
‘’Scusa Sara ma non ho capito.’’
‘’Quante bottiglie devi bere ancora per baciarmi?’’
Ho incominciato a ridere e avvicinarmi a lei, la guardavo negli occhi, grandi e verdi, avrei voluto fermare il tempo in quell’instante, era bellissima e il suo sorriso era disarmante. Ho preso il suo viso tra le mie mani e le mie labbra hanno incontrato le sue, erano morbide, dolci, umide. La mia lingua si faceva spazio tra le sue labbra, incontrando la sua lingua. La bacio, le mordo piano la lingua, lei geme e mi strige tra le sue braccia, sento il suo seno sul mio petto. Le mie mani fanno cadere il suo accappatoio, rimane nuda, la appoggio contro il muro e mi tiro un po’ indietro per ammirarla, il suo corpo è stupendo, abbronzato.
Le prendo mani nella mia mano sinistra e le alzo sopra la sua testa, incomincio a baciarla con più passione mentre la mia mano destra si ferma sulla sua fica. Era bagnata, il suo clitoride era gonfio, le mie dita giocano con lui, mentre la mia lingua gioca con la sua lingua, geme. Faccio entrare due dita nella sua fica, è stretta e molto bagnata lei incomincia a gemere più forte e il suo respiro si fa più pesante, mordo il suo labbro inferiore, la guardo negli occhi mentre tiro fuori le dita e le appoggio sulle sue labbra, le lecca, sente i suoi umori dalle mie dita, le giro la testa, la bacio sul collo, la mordo, le mie dita riempiono ancora la sua fica, le mordo piano l’orecchio mentre le sussurro.
: “Adesso mettiti in ginocchio prendi il mio cazzo tra le tue labbra.’’ Si mette in ginocchio mi spoglia tutto e guardandomi negli occhi prende il mio cazzo nella sua mano, mi sega e continua a guardarmi con i suoi meravigliosi occhioni quando lo fa entrare tutto nella sua bocca, sento il calore della sua gola, lo tiene li, tutto, trattiene respiro… anche io, lo tira fuori e mi guarda negli occhi, i suoi occhi sono bagnati, sputa sul mio cazzo e mi sega forte mentre incomincia a succhiarlo.
La alzo, la bacio, le sue labbra sono morbide piene di saliva e sapore del mio cazzo, la giro e la appoggio al muro, prendo i suoi capelli tra le mie mani, tiro la sua testa al indietro, appoggio il mio cazzo alla sua fica, nel silenzio delle stanza la mia voce rimbalza su quei muri ‘’stasera ti faccio mia’’…’’spingi forte il tuo cazzo dentro di me, voglio sentirmi piena, voglio godere, voglio essere tua.’’
Lo faccio entrare tutto, forte, mi fermo dentro, con l’altra mano gioco con il suo clitoride, geme mentre io incomincio a scoparla forte e veloce, la mia mano gioca con il suo seno, con i suoi capezzoli, li stringo tra le mie dita, li strizzo, lei urla mentre io le mordo forte la spalla. ‘’Non fermarti, ti prego, vengo’’, e mentre dice questa cosa sento il mio cazzo riempirsi dei suoi umori, il suo respiro si fa pesante e i suoi gemiti forti, trema tutta.
Rallento i miei colpi.’’ Voglio che vieni nella mia bocca, voglio sentire il sapore del tuo sperma.’’ Si mette in ginocchio lo prende tutto nella sua bocca, mi sega veloce mentre i suoi occhi non perdono i miei, vengo e le riempio la bocca di sperma, mi succhia forte e mi guarda, ingoia tutto e si alza, mi bacia ‘’Sono anni che mi chiedo cosa devo fare per avere una bella scopata e un bell’orgasmo, se sapevo che bastava piangere per questa cosa lo avrei fatto prima.’’
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Commenti per Sul lago:
