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Lui & Lei

Seducente tentazione


di Membro VIP di Annunci69.it MGEfantasy
20.12.2023    |    481    |    13 9.6
"Ma quei quarantacinque minuti sembrano scorrere sempre troppo velocemente, nella non troppo velata speranza che, passando tra di noi per correggere le..."
Varcare la porta della palestra è diventato, negli ultimi mesi, intimamente emozionante.

Confesso che ho deciso di partecipare al corso di yoga per cercare di migliorare il mio benessere fisico e interiore, ma anche perché avevo saputo, da chiacchere femminili, che al corso c’era un maestro che piaceva a tutte e veniva descritto come un gran figo, molto intrigante.

Ero curiosa o, meglio, stuzzicata dalle descrizioni e dai commenti che avevo ascoltato, per cui mi sono iscritta con non poca emozione.

E devo dire che quelle entusiastiche voci erano assolutamente fondate. Alle lezioni, in una sala illuminata da una calda luce soffusa e in cui si respira un buonissimo profumo che mi ricorda quello di certi incensi, ad attenderci c’è lui, un uomo di circa quarant’anni, bello, con meravigliosi occhi azzurri e la carnagione scura. Martin, così si chiama il maestro di yoga, trasmette un non so che di trasgressivo, con la barba appena incolta, gli orecchini e i bellissimi tatuaggi tribali. Se a tutto questo si aggiunge che è simpatico ed ha uno sguardo profondo e penetrante, forse si può comprendere quanto sia pazzescamente attraente, quanto sia una seducente tentazione.

Scalzo, con morbidi e comodi abiti in cotone che esaltano il culo sodo e muscoloso e il corpo flessuoso, durante la lezione ci illustra e mostra le varie posizioni.

Ma quei quarantacinque minuti sembrano scorrere sempre troppo velocemente, nella non troppo velata speranza che, passando tra di noi per correggere le posizioni, le sue mani sfiorino i nostri corpi. Spesso, ho persino il dubbio che qualche donna finga appositamente di sbagliare pur di farsi toccare, in qualsiasi pare del corpo da Martin.

Martin purtroppo non è solo. Nella stessa palestra lavora anche la sua ragazza, Isabel, spagnola come lui e manco a dirlo è una gran figa che però, fortunatamente, pensa solo al fitness e alle lezioni di yoga non si vede mai.

Anche i suoi corsi sono sempre gremiti, ma lì abbondano i maschi, molto più interessati a Isabel che al fitness.

Ogni sera negli spogliatoi, finita la lezione con Martin, nascoste dalle pareti delle docce e dai vapori dell’acqua calda mettiamo a nudo non solo i nostri corpi, ma anche i desideri che quell’uomo sa scatenare.

“Stasera, quando Martin mi ha presa per i fianchi per correggermi, mi sono diventati i capezzoli duri!”

“A chi lo dici… io gli sarei saltata addosso mentre si muoveva davanti a me”

“Ragazze, non immaginate in questo momento come mi farei insaponare da Martin”

“Ma che insaponare… io mi farei sbattere fino a domani mattina” dice la più coraggiosa e forse anche la più sincera.

Ma non sempre le lezioni finiscono così perché, quando Martin non può essere presente, viene sostituito da Andrea. Un bel ragazzo biondo, preparato, anche un bravo insegnante ma purtroppo per lui non in grado, neanche lontanamente, di scatenare le stesse pruriginose fantasie.

Quelle sere sfortunate, la delusione ci travolge spegnendo ogni brivido che sentiamo, quando tutte, al meglio del nostro look, ci sentiamo ormai pronte a riempirci gli occhi del fascino e della sensualità del nostro istruttore preferito.

Persino la lezione sembra scorrere più lentamente, nell’attesa della prossima, quando ci sarà di nuovo Martin.

Così è stato anche lo scorso martedì quando, alla reception, ci informano che un impegno impedisce al nostro maestro di fare lezione e che, quindi, ci sarebbe stato Andrea.

Non possiamo farci nulla purtroppo, per cui qualche sbuffo e poi iniziamo. Ma si respira un’atmosfera meno entusiasta, meno frizzante e si percepisce, come si percepisce più tardi negli spogliatoi, quasi un lieve sconforto.

Finita la lezione, la doccia, quattro chiacchiere e poi gli spogliatoi si svuotano in fretta con le ragazze che lasciano la palestra velocemente, come se così facendo l’attesa per la prossima lezione con Martin, potesse diventare più breve.

Io ne approfitto per fare la doccia con più calma. Anzi, direi che mi godo il calore dell’acqua che scorre e accarezza tutto il corpo, mentre fuori piove e fa piuttosto freddo.

Solo la doccia accanto alla mia è ancora occupata, per cui, mentre mi insapono mi viene spontaneo commentare ad alta voce:

“Stasera sono scappate tutte! Si vede che non c’era Martin”

Ma non ricevo nessuna risposta.

Passato qualche istante, pensando che non avesse sentito ripeto:” Stasera che non c’era Martin avevano tutte fretta di andare via”.

Ma, di nuovo, nessuna risposta.

Mi sporgo allora lentamente e con curiosità, oltre la piccola parete che divide le docce, per vedere chi è che fa la doccia accanto a me ma non mi risponde.

Sorpresa! La doccia è vuota, qualche ragazza l’ha scordata aperta.

Sorrido mentre scuoto la testa, perché mi scopro ad aver immaginato, prima di guardare oltre la parete, di essere nella doccia con Martin, di insaponare e accarezzare ogni centimetro del suo corpo mentre lui fa lo stesso con me, mentre le sue mani percorrono lentamente la mia pelle, tra il calore dell’acqua e il profumo del doccia schiuma.

Mentre i miei capezzoli turgidi confessano quel pensiero erotico, mi scopro intensamente desiderosa di lui. Finisco così di fare la doccia, indosso l’accappatoio e torno vicino alla borsa per finire di asciugarmi e poi spalmare la crema idratante.

Appoggio un piede sulla panca e con cura, accarezzandomi, spalmo la crema profumata sulla pelle morbida della coscia e della gamba. Sono persa nei miei pensieri di poco prima mentre con le mani, sento il calore della mia pelle.

“Ragazze, devo chiudere la palestra, c’è ancora qualcuna nello spogliatoio?”

Improvvisamente, quasi mi manca il respiro mentre un’emozione fortissima percorre tutto il mio corpo.

È la voce di Martin!

“Ci sono solo più io!” riesco giusto a dire con voce emozionata

“Ah, sei tu Mary”

“Si, faccio velocissima, mi vesto e ho finito, cinque minuti”

“A sei nuda? Se l’avessi saputo non avrei chiesto e sarei entrato” dice Martin con voce divertita e maliziosa

“Ha ha ha simpatico… infatti non sai cosa ti sei perso!”

“Lo so, lo so cosa mi sono perso. Ti guardo sempre durante le lezioni, specie in certe posizioni e credimi, immagino eccome cosa mi perdo non vedendo il tuo corpo nudo”.

Sono emozionata, quelle parole mi lusingano e iniziano ad eccitarmi.

“Mary, io però devo scappare. Facciamo così, fai con calma e quando hai finito spegni semplicemente le luci, tira bene la porta d’ingresso e controlla che sia chiusa. Ok?”

“Ok proprio per niente. Cavoli, mi stuzzichi e adesso te ne vai come se nulla fosse? Il solito stronzo che fa il figo con tutte” penso tra me e me.

“Certo, va benissimo. Buona serata” rispondo con malcelata freddezza.

Delusa, mi rivesto mentre mi sembra di riascoltare la voce di Martin che dice di immaginare il mio corpo, nudo, sotto i vestiti.

Spengo la luce dello spogliatoio e molto lentamente scendo le scale, verso l’uscita, con il pensiero già alla prossima lezione, quando mi metterò qualcosa di veramente carino e anche provocante, così potrà immaginare davvero il mio corpo.

Nemmeno mi accorgo dei miei passi, ritrovandomi all’uscita.

Un’immagine e in un istante il cuore sembra saltarmi in gola, il respiro fermarsi.

Cazzo, Martin non è andato via è lì, davanti alla porta! I suoi occhi mi guardano intensamente.

“Dove credi di andare?”

Mi chiede con voce calda e maliziosa mentre chiude a chiave la porta.

Il cuore mi batte fortissimo, mentre il suo sguardo avvolge e penetra, intenso, non solo i miei occhi. Indugia prima sul mio seno e poi su tutto il mio corpo. Sono immobilizzata dall’emozione. Martin si avvicina, mi toglie con decisione il borsone della palestra e lo appoggia a terra. Mentre i suoi occhi non abbandonano i miei nemmeno per un’istante, mi prende in braccio facendomi sentire le sue mani, desiderose e forti, afferrare energiche il mio culo. La sua bocca è vicino al mio collo mentre le mie tette eccitatissime e già vogliose, premono sul suo petto.

Mi porta, nella penombra, nella stanza dove sono depositati i materassini e mi appoggia, quasi mi spinge contro la parete, facendomi sentire il suo corpo caldo e straripante di desiderio. Il suo cazzo, già duro, preme contro il mio ventre, implorando soddisfazione, quella stessa soddisfazione che la mia figa, calda e ormai bagnatissima sta pretendendo da me.

Lo sento attratto, eccitato da me, dal mio corpo e questo travolge di voluttuoso desiderio il mio corpo e la mia mente.

Continua a guardarmi mentre, lentamente, mi toglie la maglietta e poi il reggiseno, scoprendo le mie tette abbondanti e desiderose di lussuria senza ritegno.

Martin desidera i miei capezzoli, dritti e vogliosi, li desidera così tanto che la sua bocca quasi li assale leccandoli, succhiandoli, titillandoli con la punta della lingua, calda e umida. Quella stessa lingua che già immagino insinuarsi vogliosa tra le cosce morbide, per assaporare il mio succo e darmi piacere. Sussulto, ansimo, sento la goduria pervadere ogni parte del mio corpo mentre le sue mani afferrano i miei seni e li palpano, li toccano, facendomi sentire lo stesso prepotente desiderio che vedo sul suo viso.

Mi eccita da impazzire e sento la mia figa bagnarsi sempre più, quasi gocciolare, tanto è smaniosa di godere. Voglio sentirlo, voglio sentire quanta voglia ha di me. Allungo la mano per cercare il suo membro che trovo, teso, sotto i pantaloni ma mentre lo accarezzo, quando sto pregustando il piacere di infilare la mano e di toccarlo, di sentirlo caldo e duro, si sente la serratura della porta della palestra girare e la porta aprirsi.

“Martin! Ci sei?”

Cazzo, è la voce di Isabel che per qualche motivo è tornata in palestra e avendo visto la macchina di Martin lo sta chiamando. Fanculo, proprio adesso doveva arrivare! Adesso che la mia figa è così vogliosa e fradicia che ha bagnato le mutandine.

Ci rivestiamo in un baleno, in assoluto silenzio. Isabel è salita al piano superiore così Martin mi sussurra “Mi spiace da morire” e la raggiunge di corsa, dandomi il tempo di uscire senza che nessuno se ne accorga.

Arrivo a casa, non so se più delusa o arrabbiata, ma certamente ancora riboccante di desiderio, di emozioni, delle sensazioni che quell’uomo, quel corpo travolto dal desiderio di me mi ha fatto provare, eccitandomi tanto. Tantissimo.

Così tanto che la mia figa, calda, gonfia, ancora bagnata non può aspettare.

Lascio la borsa della palestra nel corridoio, mi spoglio lasciando cadere i vestiti sul pavimento e nuda, calda, avida di quel carnale desiderio insoddisfatto mi infilo sotto le lenzuola.

La camera è illuminata solo dalla luce dell’ingresso, mentre la mia mano sfiora il ventre morbido e raggiunge la farfallina. Due dita scivolano tra le labbra e poi dentro, desiderate e accolte dal calore e dal succo abbondante delle mie voglie.

Affamata di piacere, con l’altra mano mi tocco e palpo libidinosa una tetta, donando al mio corpo sempre più lussurioso godimento.

Muovo lentamente la mano, per sentire meglio la penetrazione e darmi tutto il piacere possibile. Poi, per un attimo, smetto di scoparmi la figa e metto quelle dita licide dei mei umori in bocca, per gustare la mia lussuria, il mio desiderio. Le succhio, le assaporo, le lecco fantasticando che non siano le mie dita, ma l’uccello voglioso di Martin, che dopo avermelo infilato e avermi sbattuta un po', me lo mette in bocca per farmi sentire quanto è duro e bagnato dal mio sapore.

L’eccitazione sta facendo impazzire la mia mente e il mio corpo quasi soffre, nell’attesa sempre più insostenibile dell’orgasmo. E allora torno subito a scoparmi la figa e a palparmi voluttuosamente un seno.

La mia mano si muove più veloce, le gambe si aprono ancora, è troppo per resistere oltre. Voglio godere, voglio sborrare liberando quell’orgasmo che sento sempre più vicino. Immagino poco prima, immagino di sentire il corpo eccitato di Martin contro di me, i suoi respiri caldi, di sentire le sue mani e la sua bocca golosa di me assaporare le mie tette morbide.

E l’orgasmo esplode, quasi liberatorio mentre muovo i fianchi vogliosi, facendomi mugolare e a stento non gridare di piacere.

Mi abbandono, esausta e appagata per quanto ho goduto, appagata dell’imprevista serata così porcella.

Sento il mio corpo caldo, il suo profumo tra le lenzuola, abbandonarsi e lasciarsi coccolare dai dolci postumi dell’orgasmo.

Mi risveglio al mattino, ancora paga di piacere.

Prima di colazione una doccia calda libera il mio corpo dall’odore di sesso che lo avvolge. Mentre l’acqua scorre sulle morbide curve del mio corpo, penso già alla prossima lezione, quando incontrerò di nuovo Martin. Mi chiedo come mi guarderà, se il suo è stato un momento di debolezza o se vorrà ancora eccitarsi con me, godere e farmi godere.

Nei giorni successivi quei pensieri deliziosamente stuzzicanti non mi abbandonano, mentre fremo nell’attesa della prossima lezione.

Così arriva il tanto atteso mercoledì. Mi preparo con più cura del solito, anche perché questa sera Isabel non ci sarà, è impegnata da qualche giorno in una competizione a Lione, e quindi non so come potrà concludersi la serata. Quello che so è che se ci sarà occasione Martin non mi potrà resistere, nemmeno se lo vorrà.

Nella borsa metto una maglietta azzurra molto molto attillata, scollata, perché ho deciso che questa volta non indosserò il reggiseno e le mie tette dovranno far impazzire Martin. Le sue fantasie si scateneranno, quando gli occhi saranno catturati dai miei capezzoli che, spavaldi, si faranno notare turgidi sotto il tessuto leggero e il solco, tra le generose tette morbide, gli stuzzicherà i desideri più carnali.

Quando ci cambiamo, i soliti commenti delle altre donne, le loro fantasie su Martin mi divertono e solleticano i miei pensieri più erotici, perché nemmeno immaginano cosa sia successo dopo l’ultima lezione e quanto siano stati caldi quei momenti.

Ma poi il nostro umore crolla, ci dicono che sarà Andrea a fare lezione perché Martin non c’è.

Cavoli, è sicuramente andato a Lione con Isabel, penso tra me e me. E la cosa mi infastidisce così tanto che quasi quasi tornerei a casa.

Rimango perché ormai mi sono cambiata, la lezione sembra noiosa e non finire mai.

Come le altre donne faccio la doccia, mi cambio ed esco dalla palestra ma non riesco di fa re a meno, mentre scendo le scale, di immaginare Martin sulla porta che mi aspetta.

Ma questa volta non c’è nessuno, lo stronzo è a Lione con la strafiga.

Mi siedo in macchina e appena sollevo lo sguardo sotto il tergicristallo vedo un biglietto, un foglio piegato in due. Lo prendo, lo apro e lo leggo subito.

“Ti aspetto dove nessuno potrà fermare il nostro desiderio. Via Fossati 8. Suona Allemandi e sali al terzo piano. Ti aspetto… Martin”

Porca puzzola che sorpresa! Il cuore è saltato in gola e per qualche istante mi manca il respiro.

Rileggo con le mani tremanti un paio di volte e poi avvio la macchina, così emozionata che devo fare attenzione a come guido. Mille immagini sensuali e anche molto porno passano nella mia mente, mentre penso che per fortuna ho indossato quel completo intimo bellissimo, blu, con una brasiliana che incornicia il mio culo tondo e il reggiseno, che rende le mie tette ancora più grosse di quello che sono.

Pochi minuti dopo sono sotto quella casa e senza esitare, suono il campanello.

La serratura scatta immediatamente, facendomi capire con quanta impazienza mi stia aspettando.

Immaginare la sua impazienza di me, fa crescere il mio desiderio mentre l’ascensore sale, troppo lentamente, i tre piani.

Il corpo, il mio respiro, la mia bocca e le mie mani… tutto di me muore dalla voglia di Martin.

Esco e lo vedo già sulla porta semiaperta, sorridente per la mia visione mentre il suo sguardo sensuale mi avvolge.

Mi sembra ancora più bello e attraente mentre, aprendo di più la porta, con la mano mi invita platealmente ad entrare.

Lo guardo e gli sorrido mentre entro in quella casa, piuttosto piccola ma moderna, ben arredata e con le luci soffuse. Un buon profumo d’ incenso e qualche candela accesa rendono l’atmosfera calda e sensuale.

Percorro appena due passi e mentre ancora osservo tutto intorno a me sento la porta chiudersi e le braccia cingermi la vita da dietro.

Mi stringe a sé, con il volto scosta i capelli e mi bacia delicatamente il collo, facendomi provare un brivido fortissimo che percorre tutto il mio corpo.

“E’ da quando ti ho vista la prima volta che ti voglio scopare” mi sussurra all’orecchio con voce calda, desiderosa mentre mi spinge il membro contro il culo, facendomelo sentire teso e voglioso.

Chiudo gli occhi e sospiro, travolta dall’eccitazione che in un istante fa inumidire la mia figa e indurire i miei capezzoli.

Poi mi prende per mano e mi porta in camera da letto.

Poggia le mani sulle mie chiappe, le stringe, facendomi sentire il suo corpo caldo, voglioso, eccitato mentre i suoi occhi mi guardano così intensamente da sentirli penetrare dentro di me.

Sento chiaramente il suo fallo duro contro il mio pube, mentre ora con le dita sfiora le mie labbra, il mio collo, fino ad arrivare ai miei seni, che avvolge nelle sue mani bramose.

Rimango ferma mentre mi sfila la maglia e poi il reggiseno, liberando le mie tette abbondanti e vogliose di piacere.

Quasi si avventa sul mio seno, dopo avermi sdraiata sul letto, palpandolo, stringendolo, mentre lo guarda con occhi libidinosi. Poi la sua lingua calda e umida si dedica ai miei capezzoli duri, leccandoli, stuzzicandoli e succhiandoli goduriosamente con la bocca. E io mi bagno. Tantissimo.

La mia figa non vuole più aspettare e i suoi umori copiosi si insinuano tra le labbra, facendole dischiudere. Lo allontano da me, mi tolgo la gonna e mi sfilo le mutandine, rimanendo completamente nuda. Il mio corpo caldo e desideroso di lussuria è tutto per lui.

Anche Martin si spoglia e vedo i suoi occhi che mi stanno già scopando. Il corpo ora è nudo, libero e fremente di desiderio come lo è il suo cazzo duro, teso che finisce subito tra le mie mani smaniose di toccare, di sentire di eccitare ancora di più quell’uomo che sta impazzendo dalla voglia di me.

Mi piace sbatterglielo, segarlo mentre gli lecco le palle e mi eccita vedere, sentire quanto piaccia anche a lui.

Geme, si morde le labbra mentre i movimenti voluttuosi del suo corpo mi gridano quanto Martin sia travolto da un desiderio ormai incontenibile.

Una goccia di trasparente di liquido pre - spermatico spunta dalla cappella, annunciandomi che l’orgasmo è ormai vicinissimo. In quell’istante Martin allontana dalle mie mani il suo cazzo, ormai pronto a sborrare e mi guarda come se volesse mangiarmi. Con decisione mi allarga le gambe e con avidi, grandi baci percorre con la sua bocca calda l’interno delle mie cosce, facendomi sussultare ed ansimare ad ogni bacio.

E arriva alla mia figa, gonfia, calda, bagnata.

La sua lingua entra sicura tra le grandi labbra già socchiuse, aprendole, leccandole, succhiandole, per poi con la punta giocare con il mio clitoride. Con le mani stringo con forza le lenzuola, mentre chiudo gli occhi e mugolo per quanto mi fa godere.

La sua testa e tra le mie gambe aperte, la sua bocca affamata assapora il mio piacere mentre ora lingua si è fatta più dura e mi scopa la figa, sempre più vogliosa e così bagnata che sento i miei umori colare fino al buco del mio culetto.

Voglio toccare, voglio sentire quanto è eccitato per me, quanto mi desidera: “Vieni qua, fammelo toccare…”

Martin allora smette di leccarmi, si inginocchia vicino a me e prima ancora che io possa toccarlo mi infila due dita nella figa. Le sento scivolare dentro di me senza alcuna fatica e subito iniziano a muoversi, donandomi un intenso, godurioso piacere.

Il suo membro duro ed eccitato è un invito irresistibile; raccolgo con le dita un po' di saliva sulle mie dita e partendo dalla cappella lo bagno, per far scorrere meglio la mia mano. La sua asta lucida della mia saliva si tende ancor di più mentre lo sbatto, ora piano, ora più velocemente. Tocco le sue palle, trovandole dure e contratte per l’eccitazione, piene e pronte a far schizzare caldi schizzi di sperma tutti per me.

Martin continua a scoparmi con le dita facendomi quasi sborrare, mentre guarda le mie tette sballonzolare per le spinte della sua mano.

“Mary se ti guardo e mi seghi così, non resisto, mi fai venire” mi dice con una voce che non avevo mai sentito così calda ed eccitata.

Sento che mi scopa ancora più forte la figa mentre si china verso di me e mi afferra un seno, per poi leccare lussuriosamente il capezzolo, eretto ed eccitatissimo.

Il suo bacino si muove per spingere e scoparmi la mano, sento il suo cazzo pulsare e così non resisto più. Un orgasmo caldissimo e profondo mi travolge e sale come un’onda impetuosa, non risparmiando nulla del mio corpo e della mia mente, facendomi gridare di piacere.

Il mio corpo caldo si abbandona, i miei respiri si fanno piano piano più lenti e profondi mentre assaporo fino in fondo la meravigliosa sensazione di quell’orgasmo incredibile.

Quando, lentamente, riapro gli occhi, vedo Martin e non desidero altro che farlo esplodere di piacere, di sentire quanto lo faccio godere.

Mi volto su un fianco e mentre lo guardo la mia mano, con un dito, va a cercare il mio culo, trovando il buchino già bagnato e umido degli umori della mia figa. Mentre entro lo guardo e gli dico: “Voglio che mi scopi il culo, che mi fai sentire come godi”

È sorpreso, estasiato, riesce appena a dire: “… Oh cazzo Mary…” mentre io prendo un cuscino, lo metto sotto la pancia e mi sdraio inarcandomi un po'.

Con le mani mi allargo le chiappe e sento subito la sua cappella appoggiarsi al mio buchino, che rilasso perché faccia entrare meglio quel cazzo che smanio, ingorda di sesso e che voglio tutto dentro di me.

Mentre me lo infila nel sedere lo sento entrare, durissimo, e poi uscire un po' per poi affondare di nuovo con spinte sempre più profonde.

Mi afferra e tiene per i fianchi mentre il suo corpo, caldo, affamato della mia carne, spinge desideroso il suo uccello nel mio culo facendomi mordere le labbra per non urlare di piacere. Il suo respiro si fa sempre più rapido, rumoroso e allora stringo le chiappe per far godere ancora di più quel fallo che mi sta scopando con tanta foga il culo, facendomi godere, facendomi imprecare per quanto lo sento dentro di me.

E gli piace così tanto che, subito, sento gli spasmi della sua asta, le spinte quasi fermarsi mentre un gemito prolungato esce dalla sua bocca. Schizzi di seme caldo mi riempiono il culo e ogni getto, ogni spinta, ogni gemito appagano il mio desiderio di quel corpo e di farlo godere come mai prima aveva goduto.

Lo sento uscire, lentamente, dal mio sedere colmo del suo sperma e lo guardo compiaciuta mentre, con un’espressione goduta, si abbandona esausto sul letto.

Mentre i lussuriosi respiri si fanno più quieti e i nostri corpi caldi si rilassano la mia mente va già alla prossima lezione. Cosa accadrà quando i nostri sguardi si incontreranno e i nostri corpi si sfioreranno?
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