Lui & Lei
Ombre e Desiderio - pt. 2

26.03.2025 |
22 |
0
"Le nostre bocche si trovarono di nuovo, il sapore di noi due mescolato in un bacio che era puro fuoco..."
L’ultimo squillo si dissolse nel silenzio della stanza. Ma il desiderio no. Era ancora lì, sospeso tra di noi, denso, palpabile.Lei rimase per qualche secondo immobile, le labbra leggermente socchiuse, il petto che si sollevava e si abbassava nel tentativo di regolare un respiro che ormai non aveva più controllo. La sua pelle era ancora calda sotto le mie mani. Il suo profumo, quell’inconfondibile miscela di vaniglia e desiderio...si mescolava all’odore del sesso pronto a esplodere nell’aria.
Mi fissò con quegli occhi scuri, profondi, che sembravano trascinarmi dentro di lei prima ancora di toccarla davvero. Poi si mosse, lenta, decisa, senza staccare lo sguardo dal mio. Scivolò giù lungo il mio corpo, le sue mani che esploravano ogni centimetro con la sicurezza di chi vuole possedere, dominare, godere. Quando si inginocchiò davanti a me, con quel mezzo sorriso malizioso, sapevo già che non mi avrebbe dato tregua.
"Voglio sentire il tuo sapore."
La sua voce era bassa, roca, il tipo di tono che ti avvolge la mente e ti fa perdere il senso del tempo. Le sue mani si mossero lente, sicure, mentre liberava la mia erezione con la precisione di chi non si limita a dare piacere, ma lo brama, lo vive, lo gusta come il peccato più dolce. Mi sfiorò con la lingua, leggera come una promessa, e poi, senza preavviso, mi prese tra le labbra. Calda. Morbida. Profonda. Gemetti piano, inclinando la testa all’indietro mentre sentivo la sua bocca avvolgermi con una lentezza esasperante. Non aveva fretta. Lo faceva suo, centimetro dopo centimetro, lasciando che la lingua tracciasse percorsi di piacere lungo tutta la mia lunghezza. Un tormento. Un paradiso. Si muoveva con un ritmo ipnotico, alternando movimenti lenti e profondi a risalite leggere, provocatorie. Ogni volta che mi prendeva fino in fondo, sospirava piano, come se il piacere fosse anche il suo. Come se fosse nata per farlo. Quando sollevò lo sguardo, i suoi occhi nei miei, mi sentii quasi perdere il controllo. Era bellissima così. Affamata. Sporca. Maledettamente sexy. Il suono della sua lingua che accarezzava la mia pelle, il respiro che diventava più profondo, le mani che mi tenevano fermo mentre aumentava il ritmo… era tutto perfetto. Dannatamente perfetto. Ma non volevo che finisse così. La presi per i capelli, tirandola su bruscamente.
Le nostre bocche si trovarono di nuovo, il sapore di noi due mescolato in un bacio che era puro fuoco. Lei gemette contro le mie labbra, il corpo che si inarcava sotto il mio tocco.
"Ora tocca a me."
Non le diedi il tempo di rispondere. La feci sdraiare sul divano, le ginocchia che si separarono docilmente sotto il mio peso. Il suo respiro si fece più corto, più rapido, mentre scendevo lungo il suo corpo, baciandole il collo, le spalle, i seni tesi sotto le mie labbra affamate. Quando arrivai tra le sue cosce, rabbrividì. Era bagnata. Bagnata per me. Mi fermai un secondo, il fiato caldo contro la sua pelle umida. Lei si contorse, impaziente, le dita intrecciate nei miei capelli.
"Ti prego."
Era la prima volta che perdeva il controllo. La prima volta che mi chiedeva qualcosa. Non volevo farla aspettare. La mia lingua la sfiorò lentamente, assaporandola, bevendo il suo piacere come fosse il vizio più proibito. Il suo corpo reagì subito, inarcandosi, un gemito spezzato che mi fece capire che la volevo sentire godere ancora di più. La mia lingua si muoveva con la stessa dolce tortura che lei mi aveva inflitto poco prima. Volevo farla impazzire. Volevo sentirla contorcersi sotto di me, vederla tremare, portarla al limite fino a quando non avrebbe più resistito. Le sue mani si strinsero attorno alla mia testa, le cosce che mi stringevano sempre di più. Il suo respiro era irregolare, il corpo in fiamme, un’onda di piacere che cresceva sempre di più…E poi. Un rumore. Un colpo secco alla porta. Un secondo colpo. Lei spalancò gli occhi, il petto che ancora si sollevava rapidamente per l’eccitazione. Ci fermammo. Trattenemmo il respiro. Silenzio. Un terzo colpo, più forte.
Ci guardammo, la mente ancora annebbiata dal desiderio, i corpi ancora intrecciati, caldi, tesi nell’attesa di qualcosa che avrebbe dovuto avvenire ma che, per un istante, era stato sospeso nel tempo. Chi poteva essere?
Lei si staccò appena, il suo viso ancora vicino al mio, la bocca arrossata, il respiro che cercava di tornare regolare.
"Aspetti qualcuno?" chiese piano, la voce roca di desiderio, ma con un sottile velo di preoccupazione.
Scossi la testa. Un altro colpo. Più insistente. Ci guardammo ancora per un istante. L’adrenalina del desiderio si mescolava ora a quella del mistero. Il nostro momento non era finito. Era solo stato interrotto. Ma chiunque fosse dietro quella porta…
Aveva appena firmato la sua condanna.
(Continua…)
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore.
Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Commenti per Ombre e Desiderio - pt. 2:
