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Lui & Lei

NO SINGOLE 1 - Una nuova speranza


di casualmente69
18.03.2024    |    197    |    2 9.0
"Vuoi sapere com’è quella? Chiedi a Oreste..."
Ma che gran rottura di palle queste! Giuro, non ce la faccio più. Tu cancelli e queste subito che riscrivono. E una e due, tre, dieci, venti, ma insomma, cinquanta messaggi in un’ora, ma che ce l’ho solo io? E poi la cosa che mi fa più incazzare sono quelle che ti mandano le foto della fica, alcune pure col deodorante dentro per farti vedere quanto ce l’hanno capiente. Ma chi te l’ha chieste? E poi pensi di avercela solo tu o che la tua è speciale? Guarda che sono tutte uguali sai, ne hai vista una e le hai viste tutte. Ci sarà quella con labbra grandi, quella aperta, quella retrò con ciuffetto, tutto bene, però amica mia ci vuole altro. Oh! ce ne fosse una in grado di tenere una conversazione decente, di stuzzicarti e farti venire il desiderio, di stimolarti con quel gioco sottile di seduzione, intrigo e doppi sensi che a noi singoli piace tanto. E niente, proprio non capiscono. Ora aggiorno il profilo e lo scrivo bello chiaro: NO SINGOLE!
Mi sono iscritto neanche da due mesi ed avrò collezionato qualche centinaio di buongiorno, a cui fanno il paio altrettante centinaia di buonasera. Di ciao come stai ho perso il conto, inviti ad aperitivi come se non ci fosse un domani. E poi ci sono le peripatetiche che ti scrivono un messaggio lungo un km e tu lo leggi e alla fine non capisci se vogliono scopare o ti hanno scambiato per il telefono amico, le insicure che vorrebbero conoscerti ma ancora non hanno deciso chi sono nella vita e soprattutto non hanno ben chiaro che quel coso in mezzo alle gambe non è la leva del cambio ma un cazzo con cui devono stabilire relazioni amicali, le porche che ti chiedono le schifezze tipo pisciargli addosso, scoparti nei cessi dell’autogrill, infilargli degli ortaggi negli orifizi o simili, le maniache che vogliono essere frustate sulla schiena o cose del genere, quelle impegnate che ti chiedono di incontrale durante l’orario di lavoro ma solo in pausa pranzo.E poi le massaggiatrici, le linguiste, quelle con le tette grosse che si esprimono a monosillabi, le black e fotografe. Senza contare poi la categoria più popolare, le singole che ti mandano lo stesso messaggio copia incolla senza ricordare che te l’hanno già mandato almeno dieci volte.
Seguo i suggerimenti di Oreste ormai. È stato lui a farmi scoprire questo sito di incontri. Ci conosciamo fin da ragazzi e siamo cresciuti praticamente insieme. Invecchiati direbbe qualcuno, lui, ad essere sinceri, un po’ peggio di me però. Da qualche anno è sempre alle prese con un’infiammazione al nervo sciatico e da quando si è operato alla cataratta praticamente non distingue un cellulare da una tavoletta di cioccolato, cosa che lo costringe a girare con delle lenti spesse come il fondo di una bottiglia e a guardarti inarcando il collo infilando lo sguardo tra il sopracciglio e l’asticella degli occhiali. È simpatico però, e quando lo incontro in palestra ci parlo sempre volentieri. A distanza s’intende, fuori dalla portata del suo alito assassino e da quell’odore indecifrabile ma tendenzialmente sgradevole misto di acqua di colonia e sudore. Nonostante questo e soprattutto nonostante i suoi 110 chili, lui però è uno dei singoli più ricercati qui, un Big Bottom Man, un BBM cioè, l’ha scritto pure sul profilo.
Oreste è il mio mentore. Vuoi sapere com’è quella? Chiedi a Oreste. Vuoi sapere se quella scopa bene? Chiedi a Oreste. Vuoi sapere se quella dopo averti succhiato il cazzo ti si pianta sotto il citofono di casa con le valigie? Chiedi a Oreste. Sa tutto. Le conosce tutte e soprattutto se le è scopate tutte.
Mi ero appena lasciato con Barbara e avevo tutta l’aria di uno che arriva alle tre di notte al capolinea e si siede sulla panchina in attesa dell’autobus notturno. Ma lui è uno che mi conosce bene e un giorno in palestra, vedendomi con lo sguardo perso nel vuoto mi si è avvicinato con quel suo fare viscido da allegra canaglia e mi ha sussurrato all’orecchio “Brunello, ti vedo spento. La vogliamo accendere un po’ questa serata?”.
“Ore’, ma che te voi accende, non lo vedi come sto?”
“Ma dai Brune’ fidati di me, che Oreste tuo c’ha la soluzione a tutti i mali del mondo” e con un ghigno sornione sfila il cellulare da un marsupio di finta pelle marone mezzo fradicio di sudore. “Guarda, dai un’occhiata. Hai gusti particolari? Ti piacciono le nere? Preferisci quelle con le tette grosse? Le rosse magre coi capezzoli rosa?” e mentre mi solletica con il suo campionario da agente della folletto apre la galleria e comincia a sfogliare col dito una sfilza di foto di donne, culi, tette, labbra carnose, occhi da gatta e tanga e lingerie di pizzo francese.
L’amicizia è una cosa. La simpatia un’altra. L’empatia un’altra ancora. Ma ragazzi, onestamente io proprio non mi riesco ad immaginare questo arnese di un metro e cinquanta che si fa prima a saltargli sopra che a girargli intorno, brutto, peloso e tutto quanto seduto lì in un harem con cinque fiche in rappresentanza dei cinque continenti che se lo sollazzano e pendono dalle sue labbra. No. Proprio non ce lo vedo. Oh, eppure le foto sembrano vere. “Ti piace Rosa? Questa è una che viene di culo. Aspetta solo che tu glielo metta e lei gode fino a quando te lo stringe con le chiappe e comincia stendere le gambe ed agitarsi come un’ossessa” e intanto sfoglia la galleria. “Guarda che fica questa. Si chiama Carla ed è una delle fans della prima ora sulla mia Bacheca degli esibizionisti. Mi ha contattato l’inverno passato e abbiamo passato una nottata di fuoco. Gestisce dei bed and breakfast in centro e i suoi amanti se li cucina lì. A me mi ha portato in un posto vicino al Pantheon, una terrazza mozzafiato sulla piazza, tutti affreschi al soffitto, un letto che pareva il baldacchino del Papa, tutto oro e specchi e continuava a dirmi Oreste tu mi fai morire, Oreste tu mi fai impazzire e tu qua e tu la! Tiene una fessa speciale, è insaziabile” e più va avanti con la descrizione, più i suoi pori rispondono all’eccitazione e rilasciano gocce di sudore che ormai scendono a fiotti dalla fronte, dal mento, sul collo “Insomma Brune’, ce la vogliamo fare stasera una bella gang bang?”
“Una che?”
Mi guarda come spaesato, con la bocca aperta e lo sguardo da pesce lesso. “Brune’, una gang bang. Tu stai in mezzo a quattro o cinque femmine e te le scopi a turno, mente le altre ti accarezzano, ti baciano, ti si strusciano addosso. Insomma, stai al centro dell’attenzione. Io più tardi ho un mezzo appuntamento con due ragazze in trasferta da Milano ma se ti fa piacere faccio qualche telefonata e organizziamo. Che dici?”
Questa poi! Io che ho passato una vita con Barbara prima di scoprire che lei di vita ce ne aveva pure un’altra, io tutto casa, figli e famiglia, la spesa al supermarket, il cane e le vacanze al Circeo e questa sera che me ne vado a una come si chiama, una gang bang, con questo barile di trippa e 5 strafregne vestite, anzi, svestite di pizzo e tacco dodici, abbronzatura integrale, collane di perle, oli e profumi orientali. Ma se sembriamo Stanlio e Ollio! Ma sai che figura, noi due che ci presentiamo davanti a quelle fregne da competizione, io col fisico da giocatore di scacchi e il mio compare che prima di darti la mano se la asciuga dal sudore sul fianco della giacca.
“Non essere timido Brune’, che qui è l’isola del tesoro. Pensa! siamo una cinquantina di singoli e almeno la metà dicono che sono bisex, che in pratica vuol dire che pure loro cercano solo la mazza, e dall’altra parte ci stanno più di cinquemila femmine tutte per noi. Certo mica sono tutte modelle. Però” e fa un gesto con la mano “non hai che da scegliere. Ci vuole un po’ di coraggio, buttarsi a mare e cominciare. Tu ti iscrivi, dopo cinque minuti c’avrai la casella di posta piena di messaggi del cazzo, te ne scegli una caruccia, gli dai appuntamento quando ti fa comodo che tanto quella ti ci viene pure se sta dall’altra parte del mondo, se ti ci trovi te la chiavi e poi ti fai mettere un bel feedback così poi le altre corrono come cani senza guinzaglio” e più parlava, dentro al petto e giù nei pantaloni provavo un senso di ebbrezza pensando che in fondo stava tirando fuori una parte di me che ho sempre saputo di avere ma che avevo inconsciamente nascosto dietro al perbenismo cattolico e alla mia postura di marito perfetto. “Tu stai lì, fermo, ti colleghi un attimo e queste cominciano a scriverti. E scrivono, scrivono, scrivono. E te, quando ti va rispondi e te ne pigli una. Ma così è? Senza pensarci. E alle altre manco gli rispondi, anzi, manco gli leggi i messaggi, tanto sta tranquillo che ti riscrivono. Oh, io sono selettivo sai, mica vado con tutte! E se poi ti vuoi fare una serata particolare metti un last minute e dici che vuoi conoscere una bionda di un metro e novanta oppure una chiattona di 55 anni ma solo 55 però, che 54 e tre mesi non va bene e la scarti” e ride come un deficiente. “Hai capito? Così funziona. Intanto stasera ci penso io a te. Mara e Giovanna, le milanesi, hanno lavorato all’Hollywood, una faceva la cubista, l’altra ha iniziato come cameriera poi ha fatto carriera e adesso organizza serate durante la settimana della moda. Io ci metterei assieme Chantal che è di Capo Verde, un pezzo di fica nera di un metro e ottanta di gnocca con due tette sode e due chiappe di marmo e Carola che è un’amica mia dominante che viene sempre vestita di pelle. Le dico di portare anche qualche giocattolino così ti faccio vedere che fanno queste. Vedrai come te lo tirano su, il morale!”.
È cominciato tutto così, una serata indubbiamente diversa che mi ha buttato di getto dentro un altro mondo. Abbiamo fatto le quattro di notte, almeno. E come mi ha detto Oreste, il giorno dopo mi sono iscritto. Proprio come ha detto lui, dopo mezzora avevo più di cinquanta messaggi. Dopo uno sguardo sommario, alla fine ho scelto Arianna. Aveva un bel fisico, 27 anni e mi sembrava pure intelligente, anche simpatica. Mi ha scritto che mi avrebbe fatto passare un pomeriggio speciale, che mi avrebbe fatto sognare, che mi avrebbe coccolato. Il feedback di Oreste diceva che era una singola molto valida, bella dentro e fuori, che gli aveva fatto un buon pompino, che era ben dotata di culo e tette, che si era attenuta agli impegni presi, che era stata puntuale, che era pulita e un altro paio di cose banali che ora non ricordo. Leggendo invece il feedback che lei aveva lasciato a lui, ricordo però che feci un pensiero sul diverso tenore del testo. Mentre lui sembrava aver usato come una formula di rito, lei si vedeva che c’aveva messo cura, testa, anche cuore forse. Insomma trovai curioso il fatto che lui che era un singolo non avesse prestato la ben che minima attenzione alla forma e neppure alla sostanza, mentre lei che era una singola, una delle tante in quel mare informe di femmine alla ricerca di un uomo, avesse voluto lasciare il segno, forse perché quell’incontro per lei era stato davvero speciale, un momento da incorniciare e immortalare in ricordo unico.
Arianna è stata la prima, mi ha invitato a cena in un bel ristorante in centro e poi siamo andati da lei. Una bella serata, tant’è che poi ci siamo rivisti e dopo un paio di volte l’ho assecondata nel suo desiderio di aprire un profilo di coppia con cui lei cerca disperatamente di trovare l’unicorno bianco e giocare almeno una volta nella vita con due uomini. Ma tanto, anche se lo abbiamo scritto bello grosso, pure lì ci scrivono solo singole.
Ieri ho incontrato per un caffè conoscitivo una signora di quarant’anni. Carina, non c’è che dire, ma l’ho trovata impacciata e, anche se le ho detto che ero stato bene, non mi ha convinto e credo che non la rincontrerò per un discorso più approfondito. Poi mentre tornavo a casa ho visto che nel frattempo mi aveva scritto una “intellettuale”. Una che scrive racconti, forse pensa di distinguersi così dalla massa. Tanto gira che ti rigira vorrà il cazzo pure lei, mica le do il premio Strega io. Il premio qui è una scopata e poter dire alle migliaia di singole che sbavano dietro allo schermo, tiè...questo me lo so scopato io, leggi il feedback e rosica, che i particolari li teniamo per noi, che poi come a tutte è quello che alla fine le scriverò anche a lei. Le ho dato fiducia, forse perché il suo messaggio l’ho trovato originale o forse più semplicemente perché è arrivato in un momento in cui ero ben disposto. La vedrò domani, ha detto che ha preso una location speciale, che mi farà un massaggio, porterà il prosecco e del sushi. Sono curioso, più che altro perché è una nuova e Oreste non la conosce, e questa cosa mi dà l’adrenalina. Speriamo solo che non sia la solita radical chic che al dunque non regge. Male che va, poi in serata risento Oreste e mi farò dare una dritta di ripiego su qualche singola di successo.
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