Lui & Lei
Lotta di letto #1
di aldemaro
13.06.2021 |
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"- L’inferno esiste soltanto su questa terra..."
- Dove credi di scappare piccola scimmia? Tanto non puoi uscire da questo letto senza pagare pegno, questi sono gli accordi. Ottieni un solo risultato se ti agiti, ti ballano le tette. Vuoi eccitarmi, eh?- Chi pensi di essere per darmi ordini? Prendimi se ci riesci, razza di scimmione.
- E’ impossibile se continui a saltare qua e là, rischio di farti male
- Se vuoi vivere senza rischiare stai alla larga da me
- Scimmietta, se vuoi che ti faccia un po’ di male ci sto. Sei nell’angolo, sai, ora t’acchiappo.
- Tu invece ti muovi con la grazia di un gorilla, però il cazzo ti saltella come un canguro.
- Stai attenta che ho anche il cazzo di un gorilla.
- Ah ah ah, ignorante, non sai che i gorilla ce l’hanno minuscolo, bestioni enormi con un cazzetto di tre centimetri.
- Osservalo un po’ questo cazzo, ti sembrano tre centimetri questi? Vieni qui, dai, prova a calcolarmi le misure. Così scopri che ho il cazzo di un toro.
- Del toro hai solo le corna in testa. A me pare un cazzetto qualunque. Di sicuro ho visto di più e di meglio nella vita.
- Brutta scimmia svergognata, ora ti faccio fare un incontro ravvicinato del terzo tipo col mio cazzo.
- No, il cazzo alieno no, abbia pietà di me signor marziano, niente sonda anale per oggi.
- Intanto ti ho presa, adesso non scappi più. Ecco buona, stai buona, non ti agitare, che meraviglia la chiappa tremolante, sembra un budino. Aspetta che ti sculaccio.
- Come faccio ad agitarmi, mi stai schiacciando. Ahi. Ahi. Appena allenti la presa scappo di nuovo.
- Dimentichi che ho una cordicella a disposizione…
- La corda, hai portato la corda! Ti sei ricordato, bravo. Per essere un gorilla col cazzetto di tre centimetri sembri quasi un animale intelligente. Più di quel coglione del mio amante.
- Ecco, il tuo amante gorilla ora ti lega come una salama. Ferma, ferma così, porgimi l’altro polso, ecco, aspetta che faccio il nodo
- Così mi fai male però
- D'accordo, allento, ma un po’ devo stringere scimmietta, se no finisce che ti liberi.
- E ora cosa mi fai? Vuoi abusare di me, scimmione?
- Naturale. Ma prima voglio legarti anche le gambe. Un po’ divaricate, ma non troppo.
- Aspetta aspetta, mi scappa la pipì
- Trattienila, ora dal letto non si esce più. Erano i patti.
- Ci provo, ma se poi va a finire con una pioggia dorata non ti lamentare.
- Non è proprio il mio genere, grazie, come avessi accettato. Se proprio non riesci a tenerla avvertimi. Posso sempre accompagnarti legata in bagno
- Si padrone, farò pipì solo dietro suo comando.
- Ecco, brava, intanto ferma con questo piede. Un ultimo nodo e ci siamo. Perfetto, le gambe hanno l’angolo perfetto per sbirciare la piega, hai due meravigliosi petali di fica, scimmietta. Ma ora il padrone ti comanda di aprire la tua bella boccuccia. No, fermati, aspetta un secondo, prima devo bendarti, voglio che ti concentri sulle vibrazioni del corpo e sulle sensazioni della pelle.
- Hai portato anche la benda, hai pensato a tutto. Sai che ti dico gorilla, se non fosse per i tuo cazzetto di tre centimetri potrei anche innamorarmi di te.
- Non ti azzardare. Rovineresti tutto. L’amore è solo un’illusione ottica che fa sembrare il cazzo e le tette più grandi e desiderabili. Ma appena si sgonfia l’amore si sgonfiano anche cazzi e tette.
- Rovinare tutto? Mi accontenterei di rovinare qualcosa. Ammesso che ci sia qualcosa da danneggiare tra noi. Stavolta però mi hai sorpreso, mi piace essere sorpresa. Soprattutto a letto. Comunque se la tua teoria è valida ti conviene che m’innamori. Il tuo cazzetto di tre centimetri potrebbe sembrarmi addirittura di sei. E tu sentiresti più tette nelle mani.
- Le tue tette sono perfette così, mi si appoggiano perfettamente nella mano come il vino in un bicchiere. Il mio cazzo pure, ne avessi di più non sapresti dove metterlo.
- Ho in mente almeno tre o quattro posti differenti. Non è detto che siano nel mio corpo, stai attento. Magari in uno schiaccianoci.
- Anch’io ho qualche idea, scimmietta. Però non buttiamoci in mezzo l’imbroglio dei sentimenti. Noi due siamo già tutto, con questa carne che profuma di sesso, questo dito che adesso ti entra nella fica. Tutto quello che ti impaurisce, tutto quello che desideri, tutto quello di cui hai bisogno è qui e adesso. Nel perimetro di queste lenzuola e nel segreto umido della tua fica. Vediamo se riesco a sorprenderti. Anche se credo tu e abbia già viste di cotte e di crude.
- Solo di crude, carpaccio e tartara prima di tutto. Cosa hai intenzione di fare con quel dito?
- Brava, adesso ti sfamo io. No, per ora il dito non mi serve, anzi non ti serve. Eccolo, non c’è più. Sei già troppo bagnata, è ancora presto. Passiamo ad altro. Apri la bocca, anzi no, tienila chiusa, però tira fuori la lingua, così, come se ti aspettassi un gelato, quello che ti piace di più, cioccolato, pistacchio, fragola, sperma. Lo sai quanto mi piace quando obbedisci senza fiatare. Ecco tieni ferma la lingua, lascia che ti usi un poco. Adesso lo senti il cazzo come tamburella sopra? Picchietto un poco, piano. Adesso un movimento circolare. Ferma così. Ecco, ora muovi la lingua avanti e indietro, avanti e indietro, brava. Sì, vai avanti. Ancora. Ancora. Ecco, ora socchiudi la bocca
- Scimmione, puoi anche infilarlo in bocca adesso, capito? Non te ne penti.
- Sssssssh, fai silenzio. Non essere impaziente. Sto per modellarti con la forma del cazzo tutte le cavità del corpo. Sarai piena di cazzo. Però devi essere preparata ad accoglierlo. Devi esserne degna. Socchiudi la bocca. Ecco, ora ti scorro il cazzo sulle labbra. Fai conto che siano le pieghe umide della fica. In fondo non c’è differenza, nelle dimensioni, nella forma, nella profondità. Shhhhh, non usare la lingua adesso, soltanto le labbra. Avvolgilo, fammi sentire la circolarità. Sì, sì, brava, stringi un poco di più con le labbra. Ferma, cosi. Adesso inizia a succhiare piano, come se dovessi aspirare aria. Come se facessi il vuoto in bocca. Lo senti come vibra adesso, lo stai risucchiando dentro. Lentamente, più lentamente. Non ho fretta di venire. Ti devo ancora riempire di cazzo, ricorda. E poi fammi godere non solo col cazzo, anche questi momenti in cui finalmente stai in silenzio. Soltanto un pompino può farti stare zitta un minuto intero.
- Mmmmmmmhhhgh
- Fai conto che abbia capito. Proprio non riesci a stare muta, eh? Ora mi spingo appena più all’interno. Fammi trovare la lingua pronta. Eccola lì, la sento la linguetta impaziente. Inizia a ruotarla, falle fare un giro panoramico della cappella. Adesso un altro, Un altro. Adesso avanzo. Ferma con la testa. Aspetta, ti aiuto, la blocco io. Ecco, ti impugno le orecchie, piano, piano, senza forzare la mano. Ecco, adesso sei solo un buco da riempire, già spalancato. E gli altri buchi aspettino il loro turno, ce n’è per tutti, grande abbondanza di cazzo stasera. Non fare nulla, ho detto, ti muovo io. Sai qual è l’organo sessuale più potente, vero? Non il cazzo, e neppure la fica. Il cervello, scimmietta, il cervello. Ecco, in questo momento ti sto scopando il cervello, lo capisci? E no che non lo capisci, non puoi capirlo, ti servirebbe il cervello, ma è troppo impegnato a farsi scopare per riflettere.
- Mmmhahhhgggbbblhhh
- Sì, continua a protestare. Parlami attorno all’uccello, sento l’onda sonora sulla cappella, è più piacevole. La tua lingua e le tue frasi incomprensibili, tutte avvolte intorno al mio cazzo. Lo sai cosa mi eccita più di te? Le parole che trovi per dare significato alle nostre scopate. Sei brava con la bocca, con le parole più che coi pompini. Per questo qualche volta penso anch’io che potrei innamorami di te. Se soltanto non fossi così puttana. O forse proprio perché sei così puttana. Adesso preparati, ti impugno i capelli, piano, e ti guido la testa. Fai segno di sì se ti piace. Oppure di no. Sì e no, si e no. Allarga di più, la rosa dei denti voglio sentirla appena, così urta troppo, è quasi doloroso. Ecco, brava, sei proprio obbediente quando sei legata. Che bocca grande che hai, per spompinarmi meglio, come nella favola. Va bene, basta così, questo silenzio comincia a farmi sentire solo.
- (….)
- Non mi aspettavo un bacio così morbido, dopo quel pompino duro. Hai usato la lingua con gentilezza. Sembrava il bacio di due innamorati su una panchina del parco la domenica pomeriggio.
- Sei stata brava, meritavi un premio.
- Qualche volta mi viene voglia di fare la cattiva però.
- A volte le punizioni diventano più piacevoli dei premi. Magari è quella la ragione,
- O forse perché sono cattiva, ma proprio cattiva dentro. Finirò all’inferno, nel girone dei lussuriosi e dei sodomiti.
- L’inferno esiste soltanto su questa terra. Ma noi siamo al sicuro adesso. L’inferno è’ tutto quello che si trova al di là di questo letto. Tu non meriteresti comunque l’inferno, scimmietta scema. Ti sei guadagnata il paradiso di questo letto. Non è vero che sei cattiva, è che ti disegnano così, come Jessica Rabbit. Se avessi un pennarello, avrei voglia di disegnarti sulla schiena.
- Non dirmi che disegneresti un cazzo, la mia schiena non è la porta di un cesso dell’autogrill, razza di gorilla insensibile.
- No, il cazzo non ho bisogno di disegnarlo, c’è qua a disposizione l’originale. Potrei farci i petali di una margherita su questa piega della schiena, Oppure scriverci una poesia erotica. No, ecco, vorrei disegnarti una fica sulla schiena, E per magia farla diventare vera. Ti piacerebbe avere due fiche? Potresti scopare due uomini allo stesso tempo, doppio godimento. Magari farti scopare anche nel culo. Non c’è due senza tre.
- Un po’ troppo affollato, almeno per i miei gusti. Se avessi un’altra fica sulla schiena però potresti leccarla mentre mi scopi da dietro, no? Quello non mi dispiacerebbe affatto.
- Sai che ti dico, mi hai dato un’idea.
- Ma quanto sei originale. Scommetto che vuoi scopare da dietro. Ah no, ecco la lingua. Hai voglia di leccare, vero scimmione? Preferiresti una banana, ma in mancanza di quella ti fai bastare la mia fica. Ha un buon sapore, vero? Hai paura di fare brutta figura infilandomi il tuo cazzetto microscopico, scommetto. No, puoi non vendicarti così. I colpettini con la punta della lingua… ti prego... Mi fa sciogliere e rabbrividire. Quello che si scioglie per il calore della lingua mi bagna dove stai leccando. E’ incandescente e poi gelido, sembrano terme che poi diventano un torrente di montagna. Non fermarti cazzo, Aspetta. Facciamo un gioco. La mia fica è un quaderno, tu puoi scriverci con la lingua. In stampatello. Capito scimmione, vediamo quanto sei intelligente. S – I. Ah, ho riconosciuto le lettere, bravo! La I è facile, con la lingua che pennella in lungo, ma la serpentina della S, scimmione, è deliziosa, è come se la fica mi si allungasse verso l’alto lungo tutta la spina dorsale. Aspetta, aspetta, ricomincia, mi ero distratta. Cosa stavi scrivendo? O – facile questa. G? non sono sicura. A. T – I – S – C – O – P forse? – O. Dunque OGA, no ORA! Ora ti scopo! Scimmione, sei intelligentissimo, sai persino scrivere con la lingua.
- So leggere, scrivere, far di conto. Adesso ti entro dentro, mi sta esplodendo il cazzo. Ecco, adesso sto entrando.
- Ah, avevi ragione, questi sono più di tre centimetri. Almeno cinque
- Riesci a restare seria almeno mentre ti scopo? Senti come scivola dentro, fino alla radice della fica, la sua fodera naturale. Sono fatti l’uno per l’altra, lo senti? Senti come si amano, si strofinano, si succhiano.
- Hai ragione scimmione. Lo sento, lo sento, cazzo lo sento il cazzo. Lentamente ora, per favore. Piano, piano. Ecco, adesso sì, adesso sì, riempimi, sono una cavità della terra, una piega vuota creta, un involucro di carne che ti aspetta, riempimi, fai conto che sia morta immobile bagnata, fammi quello che vuoi, tutto tutto tutto tutto tutto
- Voglio fare l’amore con te.
- Scopami.
- No, voglio fare l’amore adesso.
- Scopami mentre fai l’amore allora, ti prego, scopami forte adesso, mi sembra di esistere solo avvolta intorno al tuo cazzo. Mi scappa di nuovo la pipì. Continua continua, non preoccuparti, continua a prenderti cura di me, continua ad amare me come ami la mia fica adesso, adesso, continua continua continua sto per venire, ecco, ecco ecco…
- Queste pulsazioni dentro di te, sento il tuo piacere, è una tortura sai? Ma adesso tocca a me, mi lascio cadere. Mi prendi vero? Mi prendi? Sì? Si?
- (…)
- Sei stato un bravo gorilla, sai? Ti ho ammaestrato bene
- Scimmietta abusiva, perfino quando sei legata e bendata sai condurre il gioco. Lasciami l’illusione di contare qualcosa, almeno ora. Dopo che ti ho scopata come dio comanda. Guarda che non ti ho ancora slegata del tutto. Potrei ancora entrarti in quel bocciolo di culo che è rimasto intatto, mi guarda, mi provoca. Non potresti opporre resistenza
- No, in culo stasera no, per favore. C’è sempre tempo per prenderlo in culo.
- Questa me la faccio tatuare. Potrebbe diventare il motto della vita mia.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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