Lui & Lei
Lei, lui e… una doccia perversa

19.06.2023 |
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"Entro con un dito, lo infilo dentro il più possibile, un po’ alla volta, tutto fino in fondo..."
Chiudo la porta del bagno, apro l’acqua della doccia e mi spoglio. Ho proprio bisogno di rilassarmi un po’ e di non pensare più.
Mi sgancio il reggiseno, lo faccio scivolare sulle mie braccia e lo lascio cadere. Poi tolgo anche le mutandine ed eccomi lì, nuda.
Entro in doccia, una piacevole sensazione, quasi un sollievo da tutti i miei pensieri confusi. Inizio ad acarezzare il mio corpo.
Le mani scivolando sui miei seni, inizio ad accarezzarli, l’acqua scorre sui capezzoli che s’inturgidiscono.
Rimango così ancora un po’, continuando a massaggiare i miei morbidi ed abbondanti seni.
Poi mi giro. Lascio ora che l’acqua scenda sulla mia testa e scorra poi sulle spalle, sulla schiena, scendendo poi fino al sedere.
Questo inizia a provocarmi piacere fisico, mi sto eccitando.
Mi giro ancora un volta, lascio cadere nuovamente l’acqua sui miei seni, sulla pancia, e ancora più giù, sulla mia figa.
Vado ad aprirla con due dita, l’acqua inizia a scorrerci dentro, va a bagnare il clitoride e scende tra le labbra.
Mi sto eccitando sempre di più, sento che quel getto a contatto col mio corpo diventa improvvisamente morbido e dolce, mi accarezza, e mi accarezza in un modo così sensuale da farmi girare la testa.
Sto cominciando a perdermi… con la mente sono già all’orgasmo, voglio raggiungere quella parte di mondo perverso che è sempre presente nella mia testa.
Non starò mica già per venire?
Stuzzico un po’ i capezzoli, ma a breve quelle carezze diventano massaggi più pronunciati, stringo in modo deciso, e più stringo più l’eccitazione sale in me.
Sento di essere già piuttosto bagnata, ma non è acqua, sono i miei umori che stanno colando e riempiendo la mia calda figa.
Le dita scorrono dentro di me con fin troppa facilità, e così ne metto un altro ancora, cercando di soddisfare la fame della mia fregna sempre più vogliosa.
Mi sto letteralmente scopando, ora con fare più violento, il movimento è più accelerato, la mia figa si contrae ad ogni penetrazione. Faccio scendere anche l’altra mano, e con essa tengo bene aperte le pareti e le labbra. Ora la mano scivola ancora meglio, così faccio entrare anche le due dita mancanti, spingo dolcemente, ma in modo deciso. Tutte le dita sono dentro.
La mano entra ancora, si spinge più in profondità, quasi fino al polso.
Dalla mia bocca esce un urlo di piacere che non riesco a controllare, ma tanto sono sola, nessuno può sentirmi, o forse no?
Faccio uscire la mano quasi completamente, e poi ancora tutta dentro, tutta fuori, e tutta dentro. Continuo così, accelero, il movimento è sempre più rapido e deciso.
“Sì, sì, si… vai così troia” …
Continuo a ripetere queste parole, ma per chi se sto facendo tutto da sola?
Mentre l’orgasmo cresce prepotentemente decido di fermarmi. Faccio uscire la mano, tutte le dita in un solo colpo, ed ho così un altro urlo di piacere, ora mi sento la figa completamente aperta, nonostante sia rimasta vuota la sento ancora allargata e piena.
È una sensazione strana, indubbiamente piacevole, che aumenta esageratamente ogni mia voglia.
A questo punto cerco perversamente di raccogliere i miei umori con due dita, e vado così a preparare anche il culetto, mentre l’acqua continua a scendere piacevolmente su tutto il mio corpo.
Entro con un dito, lo infilo dentro il più possibile, un po’ alla volta, tutto fino in fondo. Con l’altra mano cerco di aprirmi meglio le chiappe, provando così il desiderio di essere ben riempita anche nel culo, poiché è una sensazione che non provo da un po’.
Faccio ruotare il dito dentro di esso, e con leggeri movimenti inizio un ritmico dentro e fuori. Dopo un po’ faccio entrare anche l’altro dito, spingendolo bene.
Con le due dita dentro sento una gran voglia di essere riempita anche davanti, di farmi scopare e godere in un orgasmo vertiginoso. Porto immediatamente l’altra mano alla figa, entro con due dita, e poi con un terzo. Inizio a muoverle, e ad ogni affondo riesco a sentire anche le dita dietro.
Sto proprio scoppiando. Vado ad alternare i movimenti davanti e dietro: una penetrazione nella figa ed una nel culo, un affondo davanti, e poi uno dietro mah… la voglia di un cazzo vero si fa sempre più forte.
Ho una gran voglia di prenderlo e succhiarlo come una zoccola maledetta che ti crea dipendenza ad ogni assaggio.
La voglia di prendere il suo cazzo mi annebbia il cervello. Tolgo le due dita dal culo, mi appoggio con la schiena e le chiappe al muro, e le porto quindi al mio clitoride.
Chiudo gli occhi e mi abbandono ma nel mentre mi sembra di sentire la porta del bagno aprirsi, decido però di non distrarmi.
Voglio pensare soltanto a me. Me lo merito.
Anche le ante della doccia si aprono, e ancora mi rifiuto di guardare chi sia.
Continuo nel mio sporco gioco, il mio clitoride è al limite, gonfio e duro da morire.
Sento un fuoco immenso dentro, un fuoco che arriva direttamente da quel gonfiore, un fuoco che invade il clitoride fino a volerlo far esplodere.
“Si cazzo, sii, sono proprio una puttana.”
Un urlo accompagna il mio orgasmo, un getto forte che ho espulso via a mo di liberazione.
Mi sento sfinita, apro gli occhi, e mi trovo davanti il mio uomo che è rientrato dal lavoro, pronto ad accogliermi già nudo e a cazzo dritto, un po’ bagnato dai miei schizzi poiché si era ben goduto tutta la scena.
“Non smetterò mai di sceglierti, sei la mia troia!”, esclama, con quella faccia da porco che nel frattempo si era immaginata le cose peggiori.
“Sei stata fantastica, ora però non lasciarmi così.” Aggiunge.
Dopo nemmeno un secondo, ci ritroviamo entrambi sotto il getto, io mi giro chiedendogli di massaggiarmi le spalle, mentre il mio culo indietreggia fino a premere contro il suo cazzo grosso e duro, slittato tra le mie chiappe.
Mentre mi massaggia, io ondeggio leggermente, massaggiando il cazzo con il mio sedere, emanando dei gemiti di piacere, che lo fanno godere come un matto.
” Ora tocca a te a ricevere il massaggio alla schiena “, Dico io.
Lui non esita a girarsi.
Apro il balsamo, le mie mani arrivano sul suo petto e il mio seno è la spugna che massaggia la sua schiena.
Salgo e scendo, sento i capezzoli toccare la pelle, ormai liscissima per via anche del balsamo.
Torno su, avvicino la bocca al suo orecchio bisbigliando un secco ” Ahhh ” , con il mio solito tono caldo, erotico e voglioso che ormai mi caratterizza molto. Una sorta di sfida, che non abbandono mai.
Poi le mie mani scendono, prendono il cazzo, lo massaggiano e lo masturbano, mentre dietro di lui, il mio seno sale e scende, in una delle piu’ erotiche danze.
Con una mano lo masturbo e con l’altra gli massaggio le palle, gemendo forte, quasi a godere piu’ di lui, chissà poi perché.
La doccia è ormai calda al punto da trasformare il bagno in una sauna, con tutti i vetri appannati e gocce d’acqua che scendono alle superfici dei mobili.
“Girati ”, questo l’unico ordine che mi sono permessa di dargli.
Con un bisbiglio nel suo orecchio, mentre gli sto leccando e mozzicando il lobo e baciando intensamente il collo: un preliminare stupido, un dettaglio, che però è letteralmente in grado di farlo crollare ai miei piedi.
Si gira, lo guardo direttamente negli occhi, cosi’ scuri.
Lui in cambio può vedere un fuoco di passione incredibile, una donna vogliosa di dare il massimo del piacere al proprio uomo.
Con un sorriso malizioso mi abbasso, fino a quando la punta del suo cazzo non sfiora le mie labbra delicate. Il mio respiro è sul suo cazzo duro.
Senza usare le mani, comincio a leccarlo da sotto, guardandolo negli occhi, partendo dalle palle e salendo fino alla cappella, per poi farla scivolare tra le mie labbra carnose, succhiando con voglia.
Il cazzo scivola tra le labbra calde, la lingua accoglie la cappella ancora e ancora.
La mia testa va avanti e indietro ad un ritmo regolare, a volte più intenso, a tratti violento, fino a quando non sento i muscoli delle mie gambe contrarsi ed un’ondata di tremore colpirmi tutto il corpo, mentre nella bocca, il suo orgasmo esplode con densa e calda sborra che cola dalla punta della cappella direttamente sulla mia lingua. Continuo a succhiare, ingoiando tutto quanto come lui mi chiede, muovendo leggermente la testa avanti e indietro, assicurandomi che tutto il caldo seme sia uscito.
Continuo a succhiare fino a quando il cazzo, ormai non troppo duro, non scivola fuori dalle mie labbra.
”L’unica vera troia che conosco” sono queste le uniche cose che escono dalla sua bocca, mentre io sorrido ancora in ginocchio.
“Grazie porco, ma io ho ancora fame”, sono pronta a rispondere…
Abbiamo appena finito di scopare e dopo esserci spostati sul letto per rilassarci ulteriormente, iniziamo a fantasticare sulle nostre prossime avventure, non per programmarci qualcosa nello specifico ma semplicemente per il gusto di far godere mente e animo, prima del corpo, ulteriormente, ancora una volta.
Lui mi parla di una sua fantasia, quella di vedermi con un’altra donna, di essere in un certo senso dominata e come posso io, la sua zoccola preferita, non accontentarlo?
Se ho deciso però di assecondare questa sua ennesima perversione non lo scoprirete di certo in questo racconto.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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